28 mar 2021
di Fabio Nicolosi
L'autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale (AdSP) ha affidato i lavori di riqualificazione del molo trapezoidale al Porto di Palermo a un raggruppamento temporaneo di imprese: Conscoop di Forlì e Operes Srl di Santa Venerina, in provincia di Catania. Il valore della gara di appalto è di quasi 24 milioni e mezzo.
Nell’ambito del processo, ormai in atto, di riqualificazione del fronte a mare portuale urbano, l’Autorità portuale di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale di Palermo ha stabilito di procedere con un’opera di complessiva riqualificazione dell’area del Molo Trapezoidale. Il progetto si connota eminentemente come un progetto volto a riattivare dinamiche in grado di “ripopolare” funzioni e usi questo importante tratto della costa urbana della città.
Quest’area subirà nel corso dei prossimi anni, coerentemente con il Piano Regolatore portuale significative modificazioni volte sia al miglioramento dell’offerta di servizi per i corcieristi che per la collettività.
In questa porzione di waterfront portuale si definisce quell’area denominata, dalle nomenclature degli studi per la redazione del PRP come „Porto Spugnoso“, luogo cioè di interazione tra la città e il porto in cui le funzioni portuli si ibridano con quelle più propriamente urbane.
Il Molo Trapezoidale di Palermo è un emblema della "crisi di coppia" che ha caratterizzato dal dopoguerra ad oggi le relazioni tra il porto e la città.
Come un paradigma il Molo trapezoidale raccoglie e mostra tutte le assenze, gli errori e le gravi amnesie che hanno portato alprogressivo allontanamento del mare dalla vita quotidiana della città.
Sul Molo trapezoidale sono stati commessi gravi errori avviatisi nel 1923 con la nefasta decisione di procedere alla demolizione del Castello a Mare al fine di dare spazio alle attività portuali.
Il sedime del Castello venne così occupato da una serie scomposta di edifici, sorti in assenza di uno strumento che ne regolasse uno sviluppo organico e lungimirante e che hanno generato un paesaggio confusionario, degradato e poco funzionale.
Alla fine degli anni’80 furono realizzate sulla banchina nord due grandi gru, destinate alla movbimentazione e stoccaggio di rinfuse secche. Scelta anche questa scellerata dal punto di vista paesaggistico aggravata dall fatto che le stesse non furono mai effettivamente utilizzate.
Queste due gru, in stato di abbandono, sono state recentemente demolite per scelta dell’Autorità di Sistema Portuale stante anche la condizione di pericolo che rappresentavano per l’incolumità pubblica.
Risanare questa condizione di caos urbanistico e funzionale e di obliterazione della storia, è divenuto nel corso dell’ultimo decennnio un obiettivo strategico dell’Authority. I primi interventi volti alla risoluzione di queste ferita furono avviati nel 2009, a seguito degli scavi e dei lavori di restauro, voluti dalla Soprintendenza e dall’Autorità Portule di Palermo che portarono alla demolizione di migliaglia di metri cubi e alla definizione del primo nucleo, tutt’oggi esistente, del Parco Archeologico del Castello a Mare di Palermo.
Questo intervento in uno con quello coevo di rigenerazione del porticciolo della Cala, avviarono, nei fattiil processo di rigenerazione del waterfront urbano portuale.
Coerentemente con le previsioni del PRP (Piano Regolatore portuale) e del PITP (Piano intergato di trasfrotmazione portuale) che meglio specifica, disegnandole nel dettaglio le scelte strategiche e urbane di quest’area, sono stati avviate, con differente processo tecnico amministrativo, le demolizioni di tutta l’area del trapezoidale, che è stata liberata da tutta quella serie di incongrui manufatti prima descritta. Il progetto definitivo allegato alla presente relazione, definisce e approfondisce le scelte di pianificazione riportandole al livello architettonico.
Il progetto per la riqualificazione del Molo Trapezoidale persegue gli ebiettivi individuati dal PITP in accordo con le pervisioni dimensionali e funzionali prescritte dallo strumento.
In estrema sintesi le scelte spaziali e morfologiche perseguite sono riassumibili nei seguenti punti riportati nella relazione a corredo del PITP:
1. dare continuità alla passeggiata sulla Cala estendendola sino alla parte terminale del Molo Trapezoidale in stretta sinergia spaziale con il parco archeologico;
2. liberare le aree del sedime del Castello a Mare per garantirne la valorizzazione e la fruibilità attraverso la musealizzazione dell’intero perimetro e la realizzazione di un lago urbano che ne sottolinei lo storico rapporto con l’acqua;
3. generare spazi attrattivi di qualità capaci di accogliere funzioni miste (servizi alla nautica, ristorazione, parchi e giardini, tempo libero e sport) sia per potenziare la nautica da diporto che per estendere la dotazione di servizi per il tempo libero della città;
4. rispettare la dotazione da standard delle aree di sosta e parcheggio, minimizzandone l’impatto visivo.
Saranno 4 le aree interessate dai lavori
- La passeggiata che connette la promenade della Cala all’area di progetto
Il tratto di banchina che definisce, lato nord la passaggiata della cala attualmente fruibile, sarà prolungato oltre il confine che attualmente la limita, in corrispondenza dell’accesso all’area del Castello a Mare. La nuova passeggiata manterrà, lato mare, la medesima quota della passeggiata esistente, la porzione retrostante, adiacente all’edificio E6 (destinato ad ospitare attività commerciali), sarà riconnessa alla quota (superirore di circa 1m) della banchina di riva del molo trapezoidale. Tale variazione di quota è dovuta all’attuale diffrenza esistente tra la quota della banchina e quella realizzata per il posizionamento delle due gru scaricatrici oggi dismesse. Al fine di mantenere invariata la quota della banchina lato mare, una porzione della stessa , verrà raccordata tramite una gradinata alla banchina di riva e la differenza di quota sarà bordata da una lunga seduta, intervallata ad aiole .
La passeggiata, in tutto il suo percorso manterrà invariata la tipologia della pavimentazione e si uniformerà per la scelta degli arredi e dei componenti a quella della Cala, in una logica di continuità che vuole essere esaltata.
Nello specifico è stata prescelta per le pavimentazioni esterne in pietra una pietra di tipo calcareo spessore 4 cm. Nel tratto rettilineo parallelo alla banchina di riva del molo trapezoidale, sono state previste delle aiole e la piantumazione di plamizi. Questi, evidenzieranno una scansione spaziale della passeggiata delimitando la porzione della passeggiata utilizzabile dai mezzi di servizio o di soccorso che potranno percorrerla, vedi paragrafi successivi. La passeggiata sarà essenzialmente ad uso ciclopedonale il traffico veicolare sarà regimentato secondo un preciso regolamento che consentirà l’accesso dei mezzi unicamente in alcune finestre temporali nell’arco della giornata e unicamente apersonale autorizzato. Sempre nel tratto parallelo alla banchina di riva, la passeggiata è
limitata dal lato del Castello dalla stecca commerciale dell’Ed. E8 mentre lato mare dalla sequenza dei baretti.
- Il Parco archeologico, che definisce, all’interno dell’area delimitata dalle vestigia delle mura del castello il sedime dell’originario castello a mare della città (indicata in planimetria con il colore verde)
Coerentemente con quanto realizzato nel 2009 e da allora fruibile, sarà realizzata la prosecuzione del parco archeologico i cui perimetri sono definiti dalla sagoma, svelaa delle mura perimetrali del castello, scampate alla nefasta demolizione del 1923.Il Parco sarà del tutto pedonale e completato da arredo urbano e spazi attrezzati. Verrà estesa all’intero perimetro la sezione che attualmente caratterizza il tratto delle mura già sveltao lato Cala. Le mura come già accennato, poggeranno su un primo piano su cui sarà allettato uno strato di ghiaia a piccola granulometria oltre la quale si realizzerà un percorso pedonale in decking che consentirà di passeggiare tra le mura del castello e il limite del lago urbano. Gli interventi di restauro archeologico che si renderanno necessari una volta ultimate le opere di scavo saranno effettuati, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza archeologica, in coerenza con il parere rilasciato . All’interno del Capitolato e del Computo metrico saranno indicate le relative somme a disposizione. Le alberature di pregio, esistenti, presenti nell’are del sedime del Castello saranno mantenute invariate. L’intervento di restauro archeologico sarà, in ogni caso, del tutto analogo a quello effettuato sulla contigua porzione delle mura già svelate e oggetto di intervento alcuni anni or sono.
- La grande Piazza, terminale della passeggiata, caratterizzata dalle grande aiole circolari, e confinante con il contiguo lago urbano città (indicata in planimetria con il colore rosso)
Di fronte all’edificio della conference hall (E1-E2) si apre una piazza pavimentata nella medesima pietra calcarenitica di tutto l’intervento e caratterizzata dalla presenza di tre
grandi aiole circolari. Sulle quali verranno piantumati alberi e arbusti. Questa grande piazza sarà compresa tra l’invaso del bacino portuale a est e il lago urbano a ovest. Nella Piazza, è previsto il sistema della raccolta delle acque piovane e il conseguente raccordo delle pendenze è evidenziato negli elaborati degli impianti. Una porzione della grande piazza si estende nel cortile dell’edificio della Conference hall. Le viste renderizzate dell’elaborato A9 illustra, contestualizzandole le scelte di dettaglio morfologiche e materiche.
- Il lago urbano , che borda le mura del castello e la passeggiata a questo perimetrale città (indicata in planimetria con il colore blu)
Coerentemente con quanto previsto dal PITP, il progetto prevede la realizzazione di un lago urbano di oltre 6000 mq ed una profondità di circa 1m. Questo costituirà una importante attrattiva urbana, sarà infatti possibile navigarlo a mezzo di piccole barche a remi e costituirà uno spazio pubblico del tutto innovativo. Oltre a questa funzione destinata all’ozio urbano, il lago assolve ad una importante funzione paesaggistica riproponendo una grande massa di acqua davanti le ritrovate vestigia del Castello a Mare. Il Lago urbano sarà dotato di sistemi di filtri e ossigenazione tali da mantenere l’acqua limpida. Aspetti questi ultimi che saranno approfonditi dal progetto esecutivo degli impianti e che verrà condiviso con gli uffici della Soprintendenza non appena ultimato. Nei tratti non corrispondenti alle banchine, posti in prossimità delle mura del Castello, il lago sarà perimetrato da muretti in c.a. rivestito in pietra calcalrea. Un approfondimento della tipologia di funzionamento del lago sotto il profilo impiantistico e alla sua tiplogia strutturale è contenuta negli elaborati e nelle relazioni specialistiche cui si rimanda. Nei particolari costruttivi rappresentati nelle tavola A 16.2, si evincono i dettagli architettonici relativi ai perimetri e alle paratie. Il percorso pedonale parallelo allo sviluppo delle mura del castello lato mare è caratterizzato da due fasce di pavimentazione distinta. Una prima fascia è realizzata in ghiaia di fiume a granulometria variabile bianca, in continuità alla quale, è presente un percorso pavimentato in decking.
L’accessibilità del percorso perimetrale alle mura del castello, è garantito da un sistema di rampe e scale in grado di riconnetterlo sul versante sud e su quello nord alla quota della banchina e della via Patti.
In corrispondenza dell’edificio E8 il dislivello tra la quota della passeggiata e quello dell’cqua del lago urbano è mediata da una gradinata, che funge anche da sistema di sedute che guardano verso le mura del castello. Queste saranno pavimentate in pietra e saranno rese accessibili da un sistema di rampe con pendenza uguale o inferiore all’8%, al fine di garantire la piena accessibilià a tutte le tipologie di utenza.
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