Il “gioco” di Via Maqueda: da area pedonale a zona franca

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C’era una volta via Maqueda (anno 2008) con le auto, i motorini, le auto e i motorini in doppia fila.

C’era una volta via Maqueda (Agosto 2017) con poche auto, tanti cestini, tante panchine, tanti rifiuti terra

E poi c’è oggi via Maqueda.

Una strada sicuramente rivoluzionata, con cittadini, turisti, tanti tavolini, nessuna auto, nessun motorino, biciclette, monopattini.

Dal 2008 ad oggi il percorso è stato complesso, pieno di battaglie di civiltà, pieno di discussioni anche molto dibattute sul web, ma la certezza è che la strada, che era destinata a morire, è rinata e con essa quell’area di città.

Ora che via Maqueda è tornata ad essere vissuta è fondamentale non abbassare la guardia.

Se infatti le auto hanno lasciato spazio ai tavolini, lo spazio destinato ai pedoni non è rimasto che un piccolo budello in cui flussi intensi di pedoni (soprattutto turisti) devono fare slalom. A cosa ci riferiamo?

Facciamo un gioco.

Quante cose anomale trovate in questa foto? Piccolo indizio: sono piú di 5.

Le avete individuate? Non barate! Guardate bene la foto!

Ok! Adesso che la foto l’avete ben osservata iniziamo ad elencare le cose che a nostro avviso non vanno bene.

  1. I cestini sono pieni di rifiuti
  2. I monopattini vengono lasciati in mezzo alla strada senza alcun criterio
  3. Le bici andrebbero portate a spinta
  4. I tabelloni dei locali sono praticamente in mezzo alla strada
  5. I tavolini e le sedie dei locali sono addirittura su doppia fila
  6. Lo stile dei tavoli e delle sedie è a discrezione delle attività di ristoro (nessuna linea guida)
  7. Ogni locale si è appropriato dello spazio antistante la propria attività
  8. L’unico verde che si vede è grazie alle piante che le attività commerciali hanno posizionato per separare gli spazi ad essi destinati

Ma siamo proprio sicuri che questa è la vera rivoluzione di via Maqueda?

Dove sono i controlli? Dove sono i controllori? Dove sono gli spazzini? Dove sono i progetti per il ripristino della pavimentazione originale? Dei sampietrini? Non si può permettere che via Maqueda diventi una zona franca, una zona dove chiunque è libero di fare ciò che vuole.

Si è fatto tanto per renderla pedonale, per farla tornare una strada di passeggio, di relax, una strada degna di una capitale europea e la si sta lasciando morire nello squallore e nel disordine piú totale.

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52 Thoughts to “Il “gioco” di Via Maqueda: da area pedonale a zona franca”

  1. punteruolorosso

    guardate quanto sono imbecilli gli amministratori di napoli.
    regolamentare i panni stesi è la più stupida e bigotta delle misure di decoro, e sconvolge l’anima popolare della città.

    https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/06/16/news/napoli_vietato_appendere_i_panni_sulla_strada_se_ce_gocciolamento-354107571/?ref=RHTP-BH-I353657054-P4-S10-T1

    si intervenga piuttosto per vietare magliette del padrino, friscaletti e robe paesane nei corsi cittadini e nei mercati. odio il turismo.

  2. BELFAGOR

    Giusto Catania è comparso in televisione , non sorridente, e si è chiesto perché gli elettori non lo hanno eletto.
    Eppure certamente è stato uno dei pochi assessori che ha fatto qualche cosa di positivo, per esempio pedonalizzare via Maqueda , cose che purtroppo ha fatto male .
    Giustamente l’ articolo mette in evidenza le criticità delle pedonalizzazione, non solo di via Maqueda.
    Non basta impedire il transito delle auto, mettere quattro piante rinsecchite e qualche dissuasore per parlare di “isola pedonale “.
    Eppure qualche caso positivo da copiare e migliorare ci sarebbe, per esempio via principe di Belmonte,.
    Vi immaginate via Maqueda come via principe di Belmonte?
    Purtroppo in via Maqueda , come anche in via Amari ,è prevalso lo stile “catanese”
    Che per Catania le critiche su via Maqueda sono ingiuste lo dimostra il fatto che ha scritto :
    “A proposito di via Maqueda, quello degli ambulanti è un falso problema. Non è vero che sono troppi, semmai sono aumentati i pedoni e con le norme introdotte per attenuare gli effetti del Covid è aumentata l’estensione delle concessioni esterne sul suolo pubblico”

    In parole povere, Giusto Catania ammette che ormai è difficile camminare in via Maqueda ma la colpa non sono gli ambulanti, spesso abusivi, o dei vari “ ristoratori”, che occupano con i loro tavoli gran parte della strada, ma …..dei pedoni( sob!!!!!) che sono troppi.
    Via Maqueda più che un “isola pedonale ” è un suk medio orientale tanto caro al vecchio sindaco.
    Speriamo che il nuovo sindaco intervenga in maniera concreta, e non demagogicamente ,
    aumentando la pulizia , i controllo e la sicurezza.
    Ci riuscirà?
    Ai posteri l’ ardua sentenza

  3. rosanero doc

    Io ricordo Orlando e Giusto Catania con le basole promesse a via Maqueda con tanto annuncio sono passati 10 anni mai viste…
    Io ricordo Giambrone fece installare 3 dissuasori a scomparsa dovevano essere in tutta la città’…sono passati credo 3 anni mai visti…
    Poi Giusto Catania un prepotente poco sveglio poco aperto al dialogo, incapace ovviamente e normale che manco i suoi lo hanno votato. Domenica allo stadio parlavo con dei ragazzi delle CNI tutti vicini al centro sociale Anomalia di Borgo vecchio ex votanti di Sinistra comune appena gli ho nominato Giusto Catania mi hanno detto cose indicibile, lo abbiamo votato lui e Orlando e sono 4 anni che viviamo con una latrina una fogna a cielo aperto da Piazzetta della Pace in poi…non li votiamo più’, detto da ragazzi dei centri sociali Anomalia che militano nel gruppo ultras Curva Nord Inferiore.
    Detto questo che c’e’ da meravigliarsi se persino i più’ comunisti di Palermo hanno vomitato Giusto Catania e il suo partito..

  4. Mark

    Ecco una delle poche cose fatte della passata ( pessima) amministrazione, una strada che doveva e poteva diventare qualcosa di veramente gradevole è diventata un caos immondo dove non esistono né regole né decoro una strada che rispecchia le idee confuse e arroganti della coppia Orlando-Catania, adesso non ci resta che sperare che la nuova amministrazione prenda provvedimenti per rendere via Maqueda una vera area pedonale.

  5. BELFAGOR

    L’ amico “ Rosanero” ha accennato un argomento che stranamente “ l’ informazione” non ha notato e cioè che la sinistra “ massimalista, cioè quella a sx del PD, si è presentata completamente divisa .
    Da una parte Sinistra Civica Ecologista , che ha candidato Franco Miceli, poi Rita Barbera, che veniva sostenuta da “Potere al popolo” e per finire il Partito Comunista che appoggiava la candidata di estrema destra Francesca Donato.
    Ma il P.D. invece di farsi imporre il candidato da Giusto Catania ,corteggiare il M5S e imbarcare nelle proprie liste parte degli orfani e dei nostalgici del sindaco Orlando, perché non si alleavano con Ferrandelli ?
    Ho la vaga impressione che i dirigenti palermitani del PD , oltre che essere succubi di Orlando, sono seguaci del barone -Masoch .

  6. Irexia

    Dalle foto è evidente come la Città volesse e avesse bisogno di una via pedonale, perché non si può negare che adesso via Maqueda è parecchio vissuta, più di prima.
    Le prime 2 cose evidenziate nell’articolo che non vanno, cioè i monopattini lasciati “unn’è gghi’è” e i cestini ricolmi di ogni rifiuto sono in verità mali presenti in tutta la città: ho già avuto modo di suggerire la necessità di segnare per terra degli spazi da adibire al posteggio dei mezzi in condivisione free floating e non è un mistero che il servizio di pulizia della città sia piuttosto carente. Per quanto riguarda i tavoli in doppia fila, i cartelloni in mezzo alla strada e le bici che dovrebbero camminare a spinta, anche qua mi sembra di potere dire che non si vede nulla di nuovo rispetto il resto del territorio: manca qualsiasi forma di controllo da parte del corpo dei Vigili Urbani. In ordine allo stile dei tavoli, mi sembra il minore dei problemi, non credo che un’ordinanza comunale volta al mantenimento del pubblico decoro possa arrivare ad imporre uno stile uniforme ai vari ristoranti e pub che offrono anche servizi diversi, tuttavia è evidente che non ci sia una vera volontà di rendere bella e pulita la via, tanto che non sono state piantate delle aiuole o installati dei vasconi (non gli orrendi vasi in plastica nera, io mi riferisco piuttosto a quelli che verranno messi in corso Buenos Aires a Milano, ecco il link alla pagina dove c’è la foto del rendering https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/06/16/news/corso_buenos_aires_milano_alberi_cordoli_pista_ciclabile_svolta_green-354153120/).
    L’appropriazione degli spazi antistanti da parte delle attività commerciali credo sia l’effetto del mix tra liberalizzazione dovuta al covid e assenza di regole; non che a Milano si stia tanto meglio (https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/06/16/news/milano_navigli_movida_sicurezza_vigili_del_fuoco_ambulanza-354081200/): “mal comune mezzo gaudio” ? NO. Piuttosto consapevolezza che ovunque la pedonalizzazione di una strada comporta il maggiore afflusso di cittadini (e con essi di portafogli e stomaci), di conseguenza il ristoratore tende ad accaparrarsi maggiore spazio all’esterno per guadagnare visibilità e posti a sedere da vendere.
    Conclusione: come un parco non si fa semplicemente piantando degli alberi perché è necessario innaffiare, potare e fare manutenzione, così una zona pedonale non si fa semplicemente vietando l’accesso alle auto. Occorre disciplinare i nuovi spazi liberati dalle auto che sono stati percepiti come vuoti da riempire, ma così non è. Bisogna ripavimentare la strada ma, attenzione ad invocare i sampietrini, occorre garantire al centro una corsia di pavimentazione liscia (e non scivolosa!) per i mezzi di emergenza e i passeggini e le carrozzelle per i quali ballonzolare non è proprio il massimo; occorre installare arredamento urbano diverso e più bello rispetto a quello del resto della città, stabilire gli spazi per i ristoranti e quelli per il passìo, imporre di rifare le facciate nascondendo i fili e stabilendo i colori degli intonaci (sarebbe troppo pretendere balconi fioriti, vero?), mettere aiuole e arredo verde in genere, regolamentare il commercio e anche i suonatori da strada (a Milano gli spazi intorno il Duomo, zona pedonale anch’essa, vengono affittati!).

    @punteruolorosso: agogno leggere un’ordinanza comunale con cui si vieti la vendita di tutti questi gadgets a dir poco disgustosi con u padrino/a madrina, the godfather et similia, in quanto lesivi dell’immagine della città e della sua popolazione.

    @ belfagor: quando citi le parole di Giusto Catania (il maiuscolo è mio): “A proposito di via Maqueda, quello degli ambulanti è un falso problema. Non è vero che sono troppi, semmai sono aumentati i pedoni e con le norme introdotte per attenuare gli effetti del Covid è AUMENTATA L’ESTENSIONE DELLE CONCESSIONI ESTERNE SUL SUOLO PUBBLICO” a me sembra proprio che riconosca, come fai anche tu, che causa del problema sono i “vari “ ristoratori”, che occupano con i loro tavoli gran parte della strada”.

  7. Francesco

    Ho avuto sempre dei dubbi che fosse un area pedonale elegante, e i fatti lo dimostrano. Piu’ una casbah che un area di passeggio, va’ tt rivisto regolamentato e controllato.

  8. Janmaris

    Che dire: Continuo a pensare che la pedonalizzazione degli assi centrali della vecchia Palermo Via R.Settimo/Via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele sono, a mio giudizio, fra le (non moltissime) cose davvero buone del periodo Orlando, impresa che non era per nulla facile vista la riottosità palermitana a infrangere …l’attaccamento morboso alle proprie auto. Continuo a pensare che questo ha reso più bella e più vivibile prima di tutto per noi cittadini e poi per i turisti (e finalmente un po’ più vicina agli standard nazionali e europei) la nostra città.
    Detto questo, pienamente d’accordo su tutti i punti di criticità sopra evidenziati, specialmente per quelli connessi alla completa ‘deregulation’ degli esercizi commerciali e mobilità alternative e ovviamente quelli sulla pulizia.
    Ma confido che la nuova e differente giunta faccia tutte le migliorie opportune, ma non faccia neanche un passo indietro rispetto alle pedonalizzazioni che spero vengano unanimamente considerate ormai come delle acquisizioni irreversibili!

  9. Paolo

    Purtroppo via Macheda giorno dopo giorno somiglia sempre di più al caos che imperava al foro italico al tempo di quella sottospecie di luna park con musiche assordanti che si accavallavano tra loro. Mi auguro che la nuova amministrazione riesca a riportare ordine e decoro per come merita la bellissima Via Macheda!

  10. punteruolorosso

    le ultime notizie dal fronte lagalla non sono buone per i sostenitori del tram. egli infatti intende stralciare la linea centrale (fonte repubblica palermo). al momento non si hanno notizie sull’alternativa. immagino che i problemi di bilancio spingeranno il dott. lagalla a puntare tutto sui bus elettrici. ho sentito ua e là delle interviste ai palermitani, e da nessuna si evince che il problema principale di palermo è la mancanza di mezzi pubblici degni di una grande città. al contrario, la gente si accontenterebbe della raccolta della spazzatura (la differenziata non appassiona nessuno) e di altri servizi essenziali. colpisce la parola “turisti” impiegata da uasi tutti gli intervistati. il provincialismo spinge i nostri concittadini a credere che si possa vivere di solo turismo, e che la sola immagine della città sia la chiave del suo successo. ma uale immagine di città hanno i nostri concittadini? guardiamo i principali corsi del centro storico. sono diventati mercati di paccottiglia e di souvenir. il tessuto commerciale preesistente (abbigliamento, cuoiame, libri) non c’è più. persino nei mercati storici, alcune antiche botteghe hanno lasciato il posto a banchetti di souvenir. è uesto lo sviluppo che ci vuole? è uesto il lavoro?
    siamo veramente fuori strada.
    dovremmo puntare sull’agricoltura sostenibile, abbiamo il clima migliore d’italia per trasformare la conca d’oro in un’oasi di unicità agricole. in parte si potrebbe valorizzare uello che c’è già, come il mandarino tardivo di ciaculli. e poi si potrebbero introdurre specie sperimentali, come il mango, l’avocado, la papaya.
    riprendere in mano la uestione delle acque, ricostruendo, dove possibile, l’antico sistema idrico. il fiume oreto, le sorgenti di monte grifone e il loro rapporto con l’agrumeto e il castello di maredolce, i vecchi fiumi di palermo interrati e dimenticati…
    le fortune della nostra città sono legate all’acqua. il turismo c’è ovunque, noi abbiamo una storia millenaria di rapporto con l’acqua. le nostr fortune coincidono con i periodi di maggiore valorizzazione dell’acqua: sotto gli arabi e i normanni, e poi sotto i florio.
    dove sono i progetti per il parco del fiume oreto? non deve limitarsi a uattro alberi, ma stabilire continuità fra la sorgente e la foce, eliminando gli scarichi e i rifiuti. dev’essere accessibile per tutta la sua lunghezza. dev’essere un’oasi di natura incontaminata in cui portare i bambini.
    distrutto il rapporto con l’acqua dolce, si è rovinato anche uello con l’acqua salata, allontanando il mare di centinaia di metri e costruendo il porto moderno, che ha cancellato l’antico lungomare del borgo.
    i camion passano a centinaia, il traffico è infernale.
    il problema non è la rambla, ma l’accesso al mare, aggravato dal progetto del gruppo valle 3.0, uella specie di aeroporto per turisti davanti alla città. vergogna.

    e allora il dott. lagalla ci dica cosa intende fare.
    tramontato il tram in via libertà, farà la metro leggera?
    o la mania di salvare l’asfalto e i palazzoni anni ’60 di via libertà ci costringerà a prendere i soliti autobus?

  11. Francesco

    Ha perfettamente ragione, ormai in centro si mangia e beve solamente con tt ciò che questo comporta. Per fare un po’ di shopping ci si deve andare a chiudere sotto un capannone dei centri commerciali, mi sembra eccessivo questo squilibrio a favore dei food. Riguardo al problema tram, si sta facendo un caso via della Liberta’ già deturpata in passato abbattendo il piu’ bel liberty europeo per fare spazio a casermoni senza anima, pertantob finiamola di dire no a tutto, le piu’ grandi capitali al mondo hanno i tram cittadini ovviamente con tt le tecnologie moderne nn invasive.

  12. Pierluigi

    Si riapra subito tutto al traffico veicolare, via la Ztl e si rendano pedonali solo alcune piazze e aree interne, non i principali assi di una città asfittica dal punto di vista viario

  13. carlopip

    Concordo in pieno con l’articolo sulla necessità di GESTIRE via Maqueda (e in genere tutte le iniziative che si prendono) e di non lasciare che vada alla deriva spinta da negozianti, ambulanti, cittadini menefreghisti e amministrazione assente.
    La strada è diventata quasi esclusivamente una sorta di grande luogo di ingozzamento, ma lo stesso è successo praticamente ovunque nelle zone più turistiche del resto d’Europa (Soho a Londra, Quartiere Latino a Parigi, Barcellona, ecc.ecc.). La differenza è che qui ognuno fa il cavolo che gli pare in assenza di regolamenti e controlli.
    Sono riusciti a trasformare una delle risorse potenzailmente più importanti della città in un porcheria.

  14. punteruolorosso

    @pierluigi, finalmente la vox populi si è espressa. indietro tutta! tornino le macchine!
    sono andato a vedere cosa dice lagalla. vuole il tram dallo svincolo calatafimi solo fino all’università, non fino alla stazione centrale (comporterebbe interferenze con le macchine, le bellissime macchine che rendono corso tukory un’oasi di aria pulita). non vuole la linea centrale del tram. definisce il tram attuale troppo invandente (sempre per le macchine) perché “a scartamento ferroviario” (non è vero, è uguale a uello di tutte le città d’italia e d’europa dove entra in centro. o il dott. lagalla è ignorante, o è in malafede). si è detto contrario alla metro elggera, che comporterebbe nuovi cantieri in centro città, con disagi per gli automobilisti. ha detto che vuole bus di ultima generazione (ma che accidente sono?), trovata populistica per dire che non nfarà assolutamente niente. bisogna spiegargli che i bus avranno bisogno di corsie preferenziali larghe uanto uelle del tram, uindi non si capisce uali siano i vantaggi per le macchine, a meno che non si voglia ammettere che le cosrie preferenziali si possono utilizzare per il posteggio. speriamo che ualcuno dei consiglieri gli faccia capire che non siamo un paese della provincia, ma una città con un bacino di un milione di abitanti. i bus vanno bene per le città al disotto dei centomila abitanti, e restituire al mittente ceninaia di milioni di euro è da imbecilli.
    la messa in esercizio del tram comporterebbe bollette salatissime? no, la manutenzione dei bus ha bollette ancora più salate.

  15. rosanero doc

    X PUNTERUOLOROSSO sei sicuro che vivi a Palermo?
    sull’agricoltura sostenibile, abbiamo il clima migliore d’italia per trasformare la conca d’oro in un’oasi di unicità agricole. in parte si potrebbe valorizzare uello che c’è già, come il mandarino tardivo di ciaculli. e poi si potrebbero introdurre specie sperimentali, come il mango, l’avocado, la papaya.???????
    AGRICOLTURA A PALERMO UNA CITTÀ’ URBANIZZATA CON PALAZZONI ULTRA TRAFFICATA SENZA UNA TANGENZIALE ,VUOI AGRICOLTURA ?FORSE SEI VIDDANO HA SCAMBIATO PALERMO PER CORLEONE PARTINICO FAVARA SAN CIPIRELLO ALCAMO ….
    A PALERMO CITTA’ L’AGRICOLTURA ? MA SEI NORMALE?

  16. Paragone

    Un rettore universitario trattato come un cretino
    Ci vuole coraggio, peraltro ancora manco è sindaco e già si pretendono le risposte

    I diritti sono di tutti, tutti!! automobilisti compresi

    Sono sicuro che diversamente da chi lo ha preceduto si confronterà per trovare la soluzione più consona che accontenti la maggior parte delle persone

    È ovvio che non riaprirà mai al transito l’area pedonale attuale, anzi forse pure via Ruggero Settimo farà pedonale

    Discorso diverso è il tram, si dovrà ragionare su tutto, costi benefici, non comprendo questa avversione verso i bus elettrici che sono il futuro

    Le altre domande fatele alla precedente amministrazione che con le scelte ha ottenuto un successo strepitoso alle elezioni

    Ps io uso i mezzi per spostarmi, ma ritengo sia giusto dare la possibilità a chi vuol o deve usare l’auto, di poterla usare

  17. Francesco

    Nn c’è nulla da fare, in questa città anche per le cose piu’ normali che renderebbero la vita piu’ facile ai cittadini diventa tabu’, tutto cambi perché nulla cambi anche in questo. I politici poi cavalcano questi sentimenti conservatori, per il nn fare nulla. Il mondo cambia, la tecnologia cambia e le città devono rinnovarsi ovviamente con la giusta integrazione e architettura del luogo. nn si può ancora rimanere solo a cavallo e carrozza, per un principio di immagine si, ma poi il progresso va avanti.

  18. davide

    @punteruolorosso attenzione, io proverei a separare le affermazioni pre-elettorali con quelle post-. Sul tema mobilità lagalla ha preso posizioni parecchio ambigue data la scomodità dell’argomento. Non mi sorprenderei se adesso ritrattasse tutto…Staremo a vedere

  19. punteruolorosso

    @rosanero doc,
    sono del quartiere zisa, ma vivo all’estero da anni. nella città in cui vivo, che è più piccola di palermo, c’è il tram che arriva ovunque, e c’è anche la metro. nessuno ui dice che il futuro sono i bus. i bus vengono utilizzati solo per le tratte marginali e periferiche, per il resto tram e metro. mi ci vorrà del tempo a correggere la tua mentalità da automobilista, ma ci riuscirò. ho molta fiducia in te. insieme faremo un percorso.
    uanto all’agricoltura, ci sono enormi spazi incolti nella conca d’oro, fortunatamente sfuggiti al sacco. perfino all’interno della città ci sono spazi, come la depressione dei danisinni, dove accanto all’orto che storicamente ne occupa il fondo sono stati piantati dei bellissimi alberi da frutto. c’è anche un bellissimo circo con attività teatrali varie legate alla parrocchia. un’iniziativa bellissima. non solo ai margini della città, ma anche all’interno della città, con l’idea degli orti urbani, si può rioprendere l’agricoltura, anche in senso pedagogico con iniziative di scuola, parrocchie e associazioni. l’agricoltura non ha niente di viddano, è la più nobile delle attività ed è la base della civilizzazione. riprendiamoci la terra e la natura contro le multinazionali che vogliono farci arrivare le arance dal marocco.

  20. pinu u' seriu

    Ma davvero gli Orfanelli di Orlando e Giusto Catania si arrogano di dare sentenza su un docente professore ex rettore che nemmeno si e’insediato?
    Il Tram a via Roma e via Liberta’ e’ una schifezza madornale per non parlare del Tram alla Cala ,,,,Manco il più’ idiota al mondo a parte (giusto giusto lui..) poteva pensare di poter far passare il Tram alla Cala in mezzo a traffico infernale a 1 metro dal mare…
    Infatti Giusto Giusto a casa,perché’ oggi il sindaco Lagalla votato con tantissimo voti, dovrebbe continuare lo scempio delle sinistre ? Lagalla deve ascoltare gli elettori del Centro Destra, come scrissi su questo sito..
    CHI VOTA SI AL TRAM PERDERÀ’ LE ELEZIONI…ECCO AVEVO RAGIONE GIUSTO GIUSTO ATTACCATI AL TRAM

  21. davide

    “si arrogano di dare sentenza su un docente professore ex rettore che nemmeno si e’insediato?”

    -> la sua qualifica di docente universitario ed ex rettore non giustificano le sue competenze in materia di sindaco. Guarda che pure orlando era docente universitario, quindi proprio questa carta la scarterei, fossi in te 😀

    -> non credo che tu sia andato all’università (questo la dice lunga, forse nemmeno a scuola) e non sei passato dal suo rettorato, altrimenti sapresti che proprio durante il suo rettorato non è cambiato proprio nulla, anzi, meno borse, aumenti alle rette universitarie. Tutto bellissimo insomma, condito con qualche intercettazione di persone che avevano avuto promesse proprio da parte di lagalla su borse di studio e ammissione a corsi di studio a numero chiuso (borse ed ammissioni poi arrivate, che strano). Proprio bellissimo 🙂

  22. Francesco

    Ma chi parla giusto per dire no ad un opera , sa’ di che tipo di tram si parlava? E cioe,’ di un tram senza transenne ne line aeree, una tecnologia nuova che necessita solamente di binario, e nn mi sembra uno scempio. Ma ci vogliamo svegliare da questo torpore di conservatorismo che ci attanaglia, ho vogliamo sempre rimanere al carretto siciliano con tt rispetto per le tradizioni. Si puo’ pure discutere di fare le cose per bene, ma dire sempre no a tutto, e dare spazio a nn fare nulla e vivere tranquilli a chi governa.

  23. Janmaris

    Molto d’accordo con Punteruolorosso. E’ ovvio che per l’agricoltura si riferisse soprattutto alla Conca d’Oro con qualche chicca -necessariamente marginale- di orti urbani: il punto era che è illusorio che Palermo possa vivere solo di turismo, pur con tutti i benefici che esso senz’altro comporta.
    Che negli assi pedonalizzati si debba tentare di contrastare l’offerta quasi esclusiva di souvenir e cibo, d’accordo, pur se è una tendenza internazionale di tutti i luoghi che diventano turistici: in tutti i casi più che d’accordo con la regolamentazione.
    Per quanto riguarda la mobilità, vedo che c’è ancora una buona fetta di palermitani che sono ‘malati’ di macchina e sembra che dovranno passare decenni prima che ce ne ‘disintossicheremo’. Dicono meglio ‘bus elettrici’ solo perchè così sperano che potranno continuare ad essere ‘liberi’ di usare l’auto senza parti di strada dedicate a Tram, ed evitare così altre parti di città “interdette” (io direi “bonificate”) alle loro auto.
    Ne fanno una questione di ‘liberta’, ma nel profondo, non è poi così: mi ha colpito la proposta in atto in discussione a Berlino, addirittura di creare un’area pedonale pari a 88 Km quadrati (ovviamente con tutte le limitazioni necessarie per chi ha mobilità ridotta): praticamente quasi tutta l’area centrale della metropoli, chiaramente servita da una adeguata e capillare mobilità elettrica non inquinante. Una delle motivazioni? Così i bambini potranno tornare a giocare per strada in sicurezza e senza intossicarsi… E’ stata una rivelazione: in realtà, è vero: era quella la “normalità”!; l’epoca delle auto usate senza criterio pure in città viene fuori di recente, dalla motorizzazione di massa durante il boom degli anni ’60, promossa dalle case automobilistiche che ci hanno fatto un…leggero lavaggio del cervello, altro che libertà.
    Capiamoci, niente contro l’auto: per principio è un buon mezzo di trasporto, ma per destinazioni extraurbane!
    Ho sempre pensato che se un alieno sorvolasse uno dei nostri palazzi di periferia alle 7 del mattino e vedesse frotte di persone, spesso singole, salire ciascuna in ingombranti scatoloni metallici, per percorrere poche centinaia di metri e poi formare file interminabili, tutte dirette verso il centro, tutti a suonare clacson e a imprecare, penserebbe: “Niente da fare, razza inferiore: torniamo fra mille anni!” 🙂

  24. Orazio

    “si arrogano di dare sentenza su un docente professore ex rettore che nemmeno si e’insediato?”

    Beh… da quel che si legge dal suo curriculum pubblicato da UNIPA e disponibile al pubblico, prima si è messo in politica (diventando tra l’altro assessore regionale alla sanità) e SOLO POI è diventato rettore, va, ma solo tanto per dire… 🙂

    Si, prima era professore e direttore di dipartimento.

  25. Pino Sagitto

    Tram si, tram no, intanto non più certamente tram su doppie rotaie tipo ferrovia e invasive linee elettriche aeree di alimentazione, ormai anche nelle piccole città si.usamo tram su monorotaia centrale e trazione su gomma e, per alimentazione stazioni di ricarica interrate distribuite lungo il percorso infine desidero far presente l’estrema, urgente necessità di un’opera che sarebbe dovuta essere fatta in contemporanea alla costruzione della circonvallazione e cioè collegare in sotterranea questa con il porto e liberare la città dal micidiale traffico pesante che l’afflige in tutte le direzioni.

  26. Paragone

    Ha portato cosi tanto bene scrivere bene della sinistra e male della destra che si vuole fare il bis con le regionali?

    Come dice lino banfi ne fracchia la belva umana
    Continua continua, continua a suonare..

  27. punteruolorosso

    @pino sagitto, il collegamento sotterraneo autostradale fra il porto e la circonvallazione è ancora attuale, ne hanno parlato cancellieri e poi pasualino monti. ma lagalla ha detto che preferirebbe non avere cantieri invadenti in città, compreso uello della metro leggera su cui ha posto una riserva.
    Il monorotaia su gomma non esiste. ci sono in giro i monorail o le schwebebahn tedesche (wuppertal, aeroporto di dusseldorf) che però viaggiano su ponti. esiste il tram, che ha due rotaie e cavi di alimentazione. uello previsto a palermo è a batteria, scelta che personalmente non mi piace, ma che toglie ogni scusa a chi parla di pali e fili in via libertà. non ci saranno.
    il tram di palermo non è diverso da nessuno dei tram che ho visto in giro in europa. provate voi stessi a guardare, invece di credere agli ignoranti. dire che ha lo scartamento di un treno è da stupidi.
    in ogni caso lagalla ha detto che non vuole fare neanche il tram, uindi problema risolto, no? con buona pace di chi vorrebbe che le cose cambino un po’.

  28. punteruolorosso

    @janmaris, ottima analisi. se gli alieni scendessero su berlino, posticiperebbero il ritorno a soli 100 anni, non 1000 come da noi.

  29. Janmaris

    Da anni -sia ora che sono pensionato, ma anche negli ultimi 5 anni di lavoro- di giorno mi muovo solo tramite l’abbonamento mensile cittadino al trenino metropolitano. In effetti le corse ogni mezz’ora sono ancora poche, ma gli orari sono affidabili quasi al 100% e quindi perfettamente programmabili!
    Vi assicuro, un’altra qualità della vita, dopo che ho lasciato in garage l’auto, e, con essa, …la roulette ingestibile del traffico, la caccia al tesoro dei posteggi e i loro costi, i simpatici posteggiatori e i loro costi, la “fantasiosa” ed esuberante guida dei miei concittadini, etc… Niente più stress: in quei dieci/quindici minuti ho letto nel tempo vari libri e ho guadagnato anche la coscienza di aiutare un pizzichino i miei nipotini ad ereditare una città (e un pianeta) almeno un po’ meno inquinato e invivibile 😉 … In effetti, le stazioni non sono tantissime, ma anche quelle poche centinaia di metri a piedi per raggiungere le stazioni si possono fare, sono anch’esse programmabili e in fondo ci fanno solo bene (ho imparato a guardare intorno e, ad esempio, a riconoscere molte alberature stradali…)
    Capisco che molte persone hanno bambini o persone anziane da accompagnare: ok, nulla da dire. Ma ce ne sono altrettante che viaggiano da sole…
    E’ giusto chiedere cambiamenti e migliorie; ma ancor prima di (provare o pretendere di) cambiare ciò che è intorno a noi, dovremmo provare a cambiare il nostro approccio mentale: è meno difficile di quanto si creda, se non lasciamo impigrire il cervello 😉

  30. Janmaris

    […Scusate, magari era un riflessione al terzo giorno di commenti, effettivamente un po’ off topic :O ]

  31. punteruolorosso

    @janmaris, anche a me piace camminare, utilizzo spesso la lolli, di cui mi riammarica il fatto di essere stata costruita non dentro, ma a lato del vecchio edificio lasciato a marcire. uno scempio. ci sono stazioni, come uella di sferracavallo, che sorgono su strade senza marciapiedi né illuminazione né navette.

  32. Irexia

    Dalle foto è evidente come la Città volesse e avesse bisogno di una via pedonale, perché non si può negare che adesso via Maqueda è parecchio vissuta, più di prima.
    Le prime 2 cose evidenziate nell’articolo che non vanno, cioè i monopattini lasciati “unn’è gghi’è” e i cestini ricolmi di ogni rifiuto sono in verità mali presenti in tutta la città: ho già avuto modo di suggerire la necessità di segnare per terra degli spazi da adibire al posteggio dei mezzi in condivisione free floating e non è un mistero che il servizio di pulizia della città sia piuttosto carente. Per quanto riguarda i tavoli in doppia fila, i cartelloni in mezzo alla strada e le bici che dovrebbero camminare a spinta, anche qua mi sembra di potere dire che non si vede nulla di nuovo rispetto il resto del territorio: manca qualsiasi forma di controllo da parte del corpo dei Vigili Urbani. In ordine allo stile dei tavoli, mi sembra il minore dei problemi, non credo che un’ordinanza comunale volta al mantenimento del pubblico decoro possa arrivare ad imporre uno stile uniforme ai vari ristoranti e pub che offrono anche servizi diversi, tuttavia è evidente che non ci sia una vera volontà di rendere bella e pulita la via, tanto che non sono state piantate delle aiuole o installati dei vasconi (non gli orrendi vasi in plastica nera, io mi riferisco piuttosto a quelli che verranno messi in corso Buenos Aires a Milano, ecco il link alla pagina dove c’è la foto del rendering https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/06/16/news/corso_buenos_aires_milano_alberi_cordoli_pista_ciclabile_svolta_green-354153120/).
    L’appropriazione degli spazi antistanti da parte delle attività commerciali credo sia l’effetto del mix tra liberalizzazione dovuta al covid e assenza di regole; non che a Milano si stia tanto meglio (https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/06/16/news/milano_navigli_movida_sicurezza_vigili_del_fuoco_ambulanza-354081200/): “mal comune mezzo gaudio” ? NO. Piuttosto consapevolezza che ovunque la pedonalizzazione di una strada comporta il maggiore afflusso di cittadini (e con essi di portafogli e stomaci), di conseguenza il ristoratore tende ad accaparrarsi maggiore spazio all’esterno per guadagnare visibilità e posti a sedere da vendere.
    Conclusione: come un parco non si fa semplicemente piantando degli alberi perché è necessario innaffiare, potare e fare manutenzione, così una zona pedonale non si fa semplicemente vietando l’accesso alle auto. Occorre disciplinare i nuovi spazi liberati dalle auto che sono stati percepiti come vuoti da riempire, ma così non è. Bisogna ripavimentare la strada senza il gradino del marciapiede ma attenzione ad invocare i sampietrini, occorre garantire al centro una corsia di pavimentazione liscia (e non scivolosa!) per i mezzi di emergenza e i passeggini e le carrozzelle per i quali ballonzolare non è proprio il massimo; occorre installare arredamento urbano diverso e più bello rispetto a quello del resto della città, stabilire gli spazi per i ristoranti e quelli per il passìo, imporre di ripulire le facciate dei palazzi (piano particolareggiato edilizio, o come si chiama ora) nascondendo i fili e stabilendo i colori degli intonaci (sarebbe troppo pretendere balconi fioriti, vero?), mettere aiuole e arredo verde in genere, regolamentare il commercio e anche i suonatori da strada (a Milano gli spazi intorno il Duomo, zona pedonale anch’essa, vengono affittati!).

    @punteruolorosso: agogno leggere un’ordinanza comunale con cui si vieti la vendita di tutti questi gadgets a dir poco disgustosi con u padrino/a madrina, the godfather et similia, in quanto lesivi dell’immagine della città e della sua popolazione.

    @ belfagor: quando citi le parole di Giusto Catania (il maiuscolo è mio): “A proposito di via Maqueda, quello degli ambulanti è un falso problema. Non è vero che sono troppi, semmai sono aumentati i pedoni e con le norme introdotte per attenuare gli effetti del Covid è AUMENTATA L’ESTENSIONE DELLE CONCESSIONI ESTERNE SUL SUOLO PUBBLICO” a me sembra proprio che riconosca, come fai anche tu, che causa del problema sono i “vari “ristoratori”, che occupano con i loro tavoli gran parte della strada”.

    @ Paolo: si legge Macheda, ma si scrive Maqueda: il vicerè spagnolo si sarà rivoltato nella tomba! 🙂

  33. Irexia

    Dalle foto è evidente come la Città volesse e avesse bisogno di una via pedonale, perché non si può negare che adesso via Maqueda è parecchio vissuta, più di prima.
    Le prime 2 cose evidenziate nell’articolo che non vanno, cioè i monopattini lasciati “unn’è gghi’è” e i cestini ricolmi di ogni rifiuto sono in verità mali presenti in tutta la città: ho già avuto modo di suggerire la necessità di segnare per terra degli spazi da adibire al posteggio dei mezzi in condivisione free floating e non è un mistero che il servizio di pulizia della città sia piuttosto carente. Per quanto riguarda i tavoli in doppia fila, i cartelloni in mezzo alla strada e le bici che dovrebbero camminare a spinta, anche qua mi sembra di potere dire che non si vede nulla di nuovo rispetto il resto del territorio: manca qualsiasi forma di controllo da parte del corpo dei Vigili Urbani. In ordine allo stile dei tavoli, mi sembra il minore dei problemi, non credo che un’ordinanza comunale volta al mantenimento del pubblico decoro possa arrivare ad imporre uno stile uniforme ai vari ristoranti e pub che offrono anche servizi diversi, tuttavia è evidente che non ci sia una vera volontà di rendere bella e pulita la via, tanto che non sono state piantate delle aiuole o installati dei vasconi (non gli orrendi vasi in plastica nera, io mi riferisco piuttosto a quelli che verranno messi in corso Buenos Aires a Milano, ecco il link alla pagina dove c’è la foto del rendering https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/06/16/news/corso_buenos_aires_milano_alberi_cordoli_pista_ciclabile_svolta_green-354153120/).
    L’appropriazione degli spazi antistanti da parte delle attività commerciali credo sia l’effetto del mix tra liberalizzazione dovuta al covid e assenza di regole; non che a Milano si stia tanto meglio (https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/06/16/news/milano_navigli_movida_sicurezza_vigili_del_fuoco_ambulanza-354081200/): “mal comune mezzo gaudio” ? NO. Piuttosto consapevolezza che ovunque la pedonalizzazione di una strada comporta il maggiore afflusso di cittadini (e con essi di portafogli e stomaci), di conseguenza il ristoratore tende ad accaparrarsi maggiore spazio all’esterno per guadagnare visibilità e posti a sedere da vendere.
    Conclusione: come un parco non si fa semplicemente piantando degli alberi perché è necessario innaffiare, potare e fare manutenzione, così una zona pedonale non si fa semplicemente vietando l’accesso alle auto. Occorre disciplinare i nuovi spazi liberati dalle auto che sono stati percepiti come vuoti da riempire, ma così non è. Bisogna ripavimentare la strada ma, attenzione ad invocare i sampietrini, occorre garantire al centro una corsia di pavimentazione liscia (e non scivolosa!) per i mezzi di emergenza e i passeggini e le carrozzelle per i quali ballonzolare non è proprio il massimo; occorre installare arredamento urbano diverso e più bello rispetto a quello del resto della città, stabilire gli spazi per i ristoranti e quelli per il passìo, imporre di rifare le facciate nascondendo i fili e stabilendo i colori degli intonaci (sarebbe troppo pretendere balconi fioriti, vero?), mettere aiuole e arredo verde in genere, regolamentare il commercio e anche i suonatori da strada (a Milano gli spazi intorno il Duomo, zona pedonale anch’essa, vengono affittati!).

  34. Irexia

    @punteruolorosso: agogno leggere un’ordinanza comunale con cui si vieti la vendita di tutti questi gadgets a dir poco disgustosi con u padrino/a madrina, the godfather et similia, in quanto lesivi dell’immagine della città e della sua popolazione.

    @ belfagor: quando citi le parole di Giusto Catania (il maiuscolo è mio): “A proposito di via Maqueda, quello degli ambulanti è un falso problema. Non è vero che sono troppi, semmai sono aumentati i pedoni e con le norme introdotte per attenuare gli effetti del Covid è AUMENTATA L’ESTENSIONE DELLE CONCESSIONI ESTERNE SUL SUOLO PUBBLICO” a me sembra proprio che riconosca, come fai anche tu, che causa del problema sono i “vari “ristoratori”, che occupano con i loro tavoli gran parte della strada”.

    @ Paolo: si legge Macheda, si scrive Maqueda, il vicerè spagnolo si sarà rigirato nella tomba! 🙂

  35. Irexia

    Dalle foto è evidente come la Città volesse e avesse bisogno di una via pedonale, perché non si può negare che adesso via Maqueda è parecchio vissuta, più di prima.
    Le prime 2 cose evidenziate nell’articolo che non vanno, cioè i monopattini lasciati “unn’è gghi’è” e i cestini ricolmi di ogni rifiuto sono in verità mali presenti in tutta la città: ho già avuto modo di suggerire la necessità di segnare per terra degli spazi da adibire al posteggio dei mezzi in condivisione free floating e non è un mistero che il servizio di pulizia della città sia piuttosto carente. Per quanto riguarda i tavoli in doppia fila, i cartelloni in mezzo alla strada e le bici che dovrebbero camminare a spinta, anche qua mi sembra di potere dire che non si vede nulla di nuovo rispetto il resto del territorio: manca qualsiasi forma di controllo da parte del corpo dei Vigili Urbani. In ordine allo stile dei tavoli, mi sembra il minore dei problemi, non credo che un’ordinanza comunale volta al mantenimento del pubblico decoro possa arrivare ad imporre uno stile uniforme ai vari ristoranti e pub che offrono anche servizi diversi, tuttavia è evidente che non ci sia una vera volontà di rendere bella e pulita la via, tanto che non sono state piantate delle aiuole o installati dei vasconi (non gli orrendi vasi in plastica nera, io mi riferisco piuttosto a quelli che verranno messi in corso Buenos Aires a Milano).
    L’appropriazione degli spazi antistanti da parte delle attività commerciali credo sia l’effetto del mix tra liberalizzazione dovuta al covid e assenza di regole; non che a Milano si stia tanto meglio (https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/06/16/news/milano_navigli_movida_sicurezza_vigili_del_fuoco_ambulanza-354081200/): “mal comune mezzo gaudio” ? NO. Piuttosto consapevolezza che ovunque la pedonalizzazione di una strada comporta il maggiore afflusso di cittadini (e con essi di portafogli e stomaci), di conseguenza il ristoratore tende ad accaparrarsi maggiore spazio all’esterno per guadagnare visibilità e posti a sedere da vendere.
    Conclusione: come un parco non si fa semplicemente piantando degli alberi perché è necessario innaffiare, potare e fare manutenzione, così una zona pedonale non si fa semplicemente vietando l’accesso alle auto. Occorre disciplinare i nuovi spazi liberati dalle auto che sono stati percepiti come vuoti da riempire, ma così non è. Bisogna ripavimentare la strada ma, attenzione ad invocare i sampietrini, occorre garantire al centro una corsia di pavimentazione liscia (e non scivolosa!) per i mezzi di emergenza e i passeggini e le carrozzelle per i quali ballonzolare non è proprio il massimo; occorre installare arredamento urbano diverso e più bello rispetto a quello del resto della città, stabilire gli spazi per i ristoranti e quelli per il passìo, imporre di rifare le facciate nascondendo i fili e stabilendo i colori degli intonaci (sarebbe troppo pretendere balconi fioriti, vero?), mettere aiuole e arredo verde in genere, regolamentare il commercio e anche i suonatori da strada (a Milano gli spazi intorno il Duomo, zona pedonale anch’essa, vengono affittati!).

  36. Anonimo

    Tornando al tema, credo che chiudere al traffico motorizzato sia il primo, più importante (e di più difficile attuazione) passo di un percorso che attraversa anche la riqualificazione delle aree, la regolamentazione delle insegne, l’ottimizzazione dei servizi esistenti e la creazione di nuovi.
    Nella speranza che presto tutto ciò possa estendersi alla maggior area possibile e non solo ai due assi viari storici.
    Mi trovo in disaccordo con chi difende il diritto degli automobilisti di percorrere ogni strada, piazza e vicolo con i propri automezzi. E’ un po’ come difendere il diritto di fumare nei locali chiusi! La nostra città non è stata fondata ne è cresciuta nei millenni tenendo in considerazione le esigenze del moderno traffico automobilistico. Non dobbiamo avere la presunzione di poterci far passare ad ogni costo le macchine attraverso.
    Abbiamo oggi le conoscenze e le risorse per mettere su mille e più alternative al trasporto privato.
    Poi, sulla volontà e sulla coscienza umana ci vuole tutt’altro discorso. Ma credo che esuli dagli obiettivi di questo blog.

  37. Resiliente

    Ri-posto perché non avevo firmato.

    Tornando al tema, credo che chiudere al traffico motorizzato sia il primo, più importante (e di più difficile attuazione) passo di un percorso che attraversa anche la riqualificazione delle aree, la regolamentazione delle insegne, l’ottimizzazione dei servizi esistenti e la creazione di nuovi.
    Nella speranza che presto tutto ciò possa estendersi alla maggior area possibile e non solo ai due assi viari storici.
    Mi trovo in disaccordo con chi difende il diritto degli automobilisti di percorrere ogni strada, piazza e vicolo con i propri automezzi. E’ un po’ come difendere il diritto di fumare nei locali chiusi! La nostra città non è stata fondata ne è cresciuta nei millenni tenendo in considerazione le esigenze del moderno traffico automobilistico. Non dobbiamo avere la presunzione di poterci far passare ad ogni costo le macchine attraverso.
    Abbiamo oggi le conoscenze e le risorse per mettere su mille e più alternative al trasporto privato.
    Poi, sulla volontà e sulla coscienza umana ci vuole tutt’altro discorso. Ma credo che esuli dagli obiettivi di questo blog.

  38. Irexia

    @ Resiliente: sono molto d’accordo

  39. BELFAGOR

    IL MISTERO DELLE FIORIERE SCOMPARSE
    Un lettore di PALERMO TODAY ha inviato una segnalazione e delle foto chiedendo di risolvere un piccolo mistero :
    “Mi chiedo dove siano finite le panchine in marmo e le fioriere che, un paio di anni fa, vi erano state allocate e che contribuivano a dare un minimo di parvenza di vera zona pedonale.
    Stessa sorte per via Maqueda, tutte o quasi, sparite. Via Maqueda, poi, è diventato un enorme sul con venditori abusivi che si contendono gli spazi con i tavoli dei locali che, ormai, coprono quasi l’intera strada. Come potrebbe esserci spazio per panchine, vasi e fioriere”.
    Poi il lettore si domanda: “Mi chiedo, è possibile che in questa città non si faccia nulla per migliorarne l’immagine e quel poco che si realizza viene abbandonato all’incuria ed al degrado senza un minimo di manutenzione?”

    P.S. Speriamo che il nuovo assessore non segua le orme del vecchio.
    Speriamo che almeno in questo campo ci sia una maggiore attenzione e che le pedonalizzazioni diventino una ricchezza per la città e non semplicemente un modo…. per togliere spazio alle auto.

  40. Resiliente

    Impattando con notizie di questo tipo la prima cosa che viene da dire è: “Il solito problema della mancanza di controlli”.
    Ma, pensateci un attimo… In quale altro posto è normale che una panchina non controllata a vista 24/7 corre il rischio di essere portata via da ignoti?

  41. pinu u' seriu

    Sono mesi che sono scomparse. CHIEDETE AI GENI DEL NULLA,alla munnizza della politica, ex assessore Giusto Lui e Ollanno u munnizza cosa hanno controllato cosa hanno fatto cosa non hanno fatto…
    Via Maqueda costeggia piazza Pretoria sede del comune……..
    staliniSTRA comune non esiste piu’ che bello la la giusto e olla’ mo andate a travaggjia’ e po andate a fancu…la la

  42. pinu u' seriu

    X BELFAGOR mistero ? Ma se Orlando lo visto io mangiare arancine da Ke Palle e non c’e’ nulla di male, ma un sindaco non si accorge che non ci sono le fioriere camminando nella via Maqueda per andare a mangiare Arancine ? ahahahahhaha
    Giusto Catania sapete dove abita ? Dietro la Moschea via del Gelso/ Via Montevergine, chissa’ quante volte passato da li….non si accorge che hanno tolto fioriere e panchine? ahahahha

  43. giovanni giorgio

    Tavoli in doppia fila? io ogni giorno file di tavoli ne conto SEI.
    Tra l’altro la prepotenza, io che sono la russia ne metto 4 e tu che stai di fronte e sei povero ne metti solo 2, che sei l’ucraina. E se non stai zitta mi prendo anche le tue. Domani scende la polonia e ne mette TRE file pure per se va…
    Sti porci capitalisti da quattro soldi spicci, che prendono il caxo pubblico che gli pare

  44. Orazio

    Meglio gli ingorghi di pedoni che quelli di auto. Ciò posto, credo che qualche tavolo in meno non guasterebbe. Tra via del Celso e i Quattro Canti ce ne sono davvero tanti, a mio avviso troppi. Comunque in giro per il mondo è pieno di luoghi storici letteralmente invasi da tavoli e tavolini,

    Personalmente pure io ne farei a meno ma non ne faccio un dramma, però regolamentarne la collocazione sarebbe un’ottima idea.

    Corretto è dire che le bici andrebbero portate a spinta. Io evito di passare di lì con la bici però l’alternativa, via Roma, è un terno al lotto per via delle pessime condizioni del fondo stradale che mette a rischio seriamente l’incolumità die ciclisti.

    Si parlava di pavimentare via Maqueda? Bene… magari eliminando i marciapiedi e regolamentando meglio l’uso dei pubblici spazi.

  45. BELFAGOR

    VIA MAQUEDA E’ DIVENTATA LA …….SUCCURSALE DI BELLOLAMPO.
    Chi sperava che con la nuova amministrazione le cose in via Maqueda sarebbero migliorate è rimasto deluso.
    Basta fare un giro per accorgersi che….. tutto è rimasto uguale. Nulla è cambiato, nulla.
    Tavolini che occupano tutto lo spazio, ambulanti abusivi, cestini stracolmi di rifiuti e strade sudice.
    I proprietari dei tanti locali “mangerecci” non hanno la minima remora a servire e dare da mangiare ai loro clienti tra la….minnizza .
    Nemmeno si impegnano per rendere più vivibile gli spazi dove svolgono la loro attività.
    Ormai sembra che la nuova amministrazione voglia seguire le orme della vecchia .
    E vero che è passato solo 2 mesi dall’ insediamento della nuova giunta ma fino ad ora , oltre le furiose polemiche per accaparrarsi i vari incarichi, la maggioranza di centro destra non ci sembra ha voglia di risolvere i tanti problemi della città.

  46. Athon

    Chissà se a Palermo vedrò mai realizzare qualcosa che alla fine non risulti incompleto e raffazzonato…

  47. Giuseppe

    PALERMO:Via Maqueda é non solo!…
    Un vero “Porcile” … Questo Vuole, questo piace AI “PORCI” Naturalmente avvallato, da chi
    Ci campa, ci vive é disinvoltamente, Governa La Città …
    G

  48. Abitante di Palieimmo

    No scusa carissimo amico.ti devo contraddire.
    Via machueda é bellissima, che vuol dire pare maitturana pare!!

  49. Irexia

    Quante volte abbiamo invocato controlli? Ma se sono di questo genere, con la spocchia che l’articolo riporta, beh, risulta difficile avere fiducia nel miglioramento…
    https://palermo.repubblica.it/cronaca/2023/08/13/news/via_maqueda_ristoranti_tavolini_sicurezza_carabinieri_comune-410886101/

  50. Irexia

    https://www.repubblica.it/economia/2024/05/16/news/urso_tavolini_aperto_strutturale-422976935/?ref=RHLF-BG-P13-S1-T1
    E se questo disegno di legge si concretizza in via Maqueda passeggiare sarà sempre più difficile, nonché garantire il passaggio dei mezzi di emergenza e di soccorso

  51. Rene98

    È divertente come alcune regole diventino eccessivamente rigide e non sempre logiche. Dopotutto, stendere i vestiti per strada fa parte della cultura di strada. Forse è semplicemente necessario stabilire misure più ragionevoli e ponderate per non disturbare l’atmosfera naturale della città, come nel caso delle restrizioni o della registrazione su siti come NoMasPin https://nomaspin.net/registrazione/, dove il rispetto con determinate regole è importante e standard per prevenire situazioni indesiderabili.

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