AMAT | Linea 134: salgono i controllori a bordo e il panico assale gli utenti

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Oggi vi descriviamo la scena che ci siamo trovati davanti qualche giorno fa sulla linea 134 dell’AMAT.

La linea bus 134 (direzione: John Lennon) ha 16 fermate e viaggia tra Sturzo – Politeama e Piazzale John Lennon per un tragitto totale percorribile approssimativamente in 23 minuti.
È operativa dalle 05:50 alle 21:56 tutti i giorni.

Durante il suo regolare percorso salgono due controllori, a bordo del mezzo sono presenti una quindicina di persone.

Non appena gli utenti, anche se chiamarli utenti, visto il comportamento, è un complimento si rendono conto che i due che sono saliti non sono due semplici cittadini, ma sono dei controllori di Amat la situazione inizia a degenerare.

I due controllori iniziano a compiere il loro dovere: chiedere i biglietti.
A bordo in pochi hanno il biglietto obliterato, anzi in pochi hanno proprio il biglietto.

Inizia quindi una situazione paradossale in cui i due controllori si ritrovano con un autobus dove su 15-20 persone solo in 3 sono in regola, due studenti con abbonamento e chi vi sta raccontando l’episodio con regolare biglietto obliterato.

Iniziano a domandare i documenti per redigere i verbali, i vari utenti non ne vogliono sapere, iniziano le scuse, le spiegazioni del perché, del come, del quando.
Atteggiamento classico di chi sa di essere in torto e cerca in qualche modo di essere graziato.

Dopo alcuni minuti di agitazione, i controllori scelgono la strada più leggera, obbligano tutti gli utenti a timbrare il biglietto e alla prima fermata utile proseguono per la loro strada, abbandonando il bus.

A bordo la discussione é proseguita per l’intero itinerario e tutti coloro che non avevano il biglietto cercavano le scuse classiche: “Lo faccio sempre, oggi me lo sono dimenticato”, “Il tabacchino era chiuso e non l’ho potuto comprare”, “La macchinetta non funzionava”.

In conclusione

Il comportamento dei controllori è stato corretto? A nostro avviso si, perché sarebbe stato inutile redigere delle multe che non sarebbero mai state pagare, invece obbligando tutti a timbrare chi non aveva il biglietto lo ha dovuto acquistare e invece chi lo aveva, lo ha dovuto timbrare e quindi ne dovrà acquistare uno nuovo.

Il fenomeno dei portoghesi é davvero cosí diffuso? Si e non lo dice AMAT, lo dicono gli utenti che giornalmente frequentano gli autobus e che ci riportano le lamentele di chi da cittadino civile compra un abbonamento e vede salire decine e decine di persone che usufruiscono del servizio, magari pure lamentandosi per l’attesa, senza che abbiano l’abbonamento o che obliterino il biglietto

In che modo é possibile arginarlo? Purtroppo noi non siamo in grado di trovare una soluzione. Impossibile al momento chiedere che in ogni autobus sia presente a bordo un controllore, guardia giurata o bigliettaio. Peró il fenomeno c’è ed è grave.
Si potrebbe iniziare obbligando i passeggeri a salire dalla porta anteriore e mostrare il biglietto o l’abbonamento? Si
Si potrebbe consentire l’acquisto del biglietto maggiorato a bordo del mezzo? Si
Ma possono queste misure contrastare il fenomeno? Difficile, ma sono dei piccoli tentativi.

Intanto purtroppo nonostante la flotta sia stata rinnovata con mezzi nuovi, ci ritroviamo ancora senza mezzi dotati di GPS, con pensiline di 30 anni fa, con pochi autisti e sopratutto ci troviamo con migliaia di persone che utilizzano il mezzo pubblico senza pagare il biglietto!

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29 Thoughts to “AMAT | Linea 134: salgono i controllori a bordo e il panico assale gli utenti”

  1. peppino1234

    Innanzitutto il 134 non fa il percorso da piazza Sturzo a piazza Giotto ,ma piuttosto (dalla riforma e soppressione linee inutili del 1/1/ 2016) PIAZZA XIII VITTIME (transito) – PIAZZA GIOTTO ,o come fu deciso di chiamarla Lennon,perche’ con l’ignoranza dei giovani di oggi,non si sa chi era Giotto ma solo chi era Lennon. Inoltre i controllori NON HANNO FATTO IL LORO SERVIZIO solo per VIGLIACCHERIA: Avrebbero dovuto chiamare la polizia e sanzionare i mascalzoni senza biglietto.Se poi avrebbero pagato o no, non e’ compito loro.

    1. Metropolitano

      Ai miei tempi e fino al duemiladieci circa le regole erano severe; se uno aveva il biglietto non obliterato multa salata.
      Poi, con le continue aggressioni a bordo e con lo scarseggiare dei fondi negli anni 2010, cioè nella scorsa decade, …beh vi lascio immaginare.

    2. Daniele Manca

      Perdonatemi ma questo articolo mi sembra parziale e lascia il tempo che trova. Quando l’autore ha scritto che ci si lamenta di molti che salgono senza pagare il biglietto dopo essersi lamentati del tempo di attesa non ho capito dove sta il problema. Io sono il primo che NON timbro il biglietto qualora l’autobus sia passato con generoso ritardo in quanto il servizio non merita più di essere pagato. Solo uno stupido pagherebbe un servizio laddove esso sia assente, inidoneo o insufficiente. Di conseguenza invito l’autore a rettificare quanto scritto perché le sue affermazioni “buoniste” in realtà si configurano abbastanza gravi.

      1. Fabio Nicolosi

        Non sono d’accordo. Secondo questo principio ogni mezzo pubblico che porta ritardo non va pagato.

      2. punteruolorosso

        bella scusa

      3. Irexia

        Il tuo atteggiamento verso la res publica è profondamente sbagliato. Se il tuo non pagare vuole essere una forma di protesta, non raggiunge l’obiettivo perché non stai facendo assolutamente nulla per migliorare la situazione.
        Se non mangi bene a ristorante che fai, ti alzi e te ne vai senza pagare il conto? Dubito; paghi, fai presente che la pasta era scotta, il pesce crudo, il pane secco e il conto salato; e poi ne parli male a tutti i tuoi conoscenti e soprattutto, non ci vai più.
        Se il servizio non ti soddisfa, non lo usare più, ma nel momento in cui stai salendo su un mezzo, stai scegliendo quella soluzione rispetto a tutte le altre possibili.

  2. peppino1234

    Quanto a salire dalla porta anteriore e pagare subito,come fanno quelli dell’AST, o come avviene in altre citta’, anni fa fu stabilito che bisognava salire SOLO davanti, MA I CONDUCENTI CONTINUARONO AD APRIRE SOLO LA PORTA CENTRALE,da dove si sale e si scende a casaccio e urtandosi l’uno con l’altro.

    1. Irexia

      Purtroppo la soluzione adottata dal trasporto privato non è applicabile agli autobus dell’AMAT, me ne resi conto quando andai a Londra dove gli autobus sono per lo più su corsia preferenziale, quindi fermare il mezzo fino ad accertarsi che tutti abbiano il biglietto e che lo timbrino, non blocca il resto del traffico, inoltre le fermate di un pullman AST sono di molto inferiori in numero rispetto a quelle di una linea di autobus.

  3. omega

    anche se non prendo spesso bus e tram e mi muovo generalmente a piedi, spero tanto che per colpa dei Portoghesi con l’AMAT non finisca come con la c.d. “metropolitana” di Palermo: per colpa di qualcuno (che si crede più furbo degli altri) hanno costretto TUTTI gli utenti non abbonati a comprare un biglietto alla volta (adesso chiuso) due volte al dì davanti lo sportello o le macchinette, rischiando nel frattempo di perdere la corsa! E questo nella assoluta indifferenza generale.

    1. Vero, dipende dall’orario si arriva a perdere molto tempo alla macchinetta. Però è anche possibile acquistare il biglietto per la singola corsa anche sul sito Trenitalia così ovviando al problema. Chiaramente però c’è chi non ha la possibilità di usare il cellulare o non riesce.

    2. Irexia

      Ti riferisci al passante? Non è un servizio gestito dal Comune, Trenitalia l’ha dovuto adottare per via del fatto che molti utenti tenevano il biglietto in tasca e lo “lasciavano così valido”, non convalidandolo, per molto tempo…

  4. Metropolitano

    Ecco perché dicono che l’AMAT sta per fallire: niente controlli o controlli rari significa molti più furbi a bordo che si fregano le corse.

  5. pittonic

    Forse si potrebbe obbligare il “pubblico” a salire dalla porta anteriore e mostrare il titolo di viaggio al conducente. Il malacarne salirebbe da dietro eludendo il controllo le altre persone devono fare la figura di mmerd**. Lo dico perchè mi sembra che tante persone che conosco, apparentemente civili, sostengono che visto lo stato in cui versa il servizio urbano pagare sia quasi da fessi. Queste persone avrebbero solo bisogno di segnali deboli da parte dell’amat e NON del contenuto di articoli come questi che sanno di qualunquismo. Che ne dite, noi palermitani siamo pronti a mostrare il titolo di viaggio all’autista quando saliamo sul bus?

    1. Irexia

      Io sì, che problemi ci sono? L’ho fatto a Londra, a Malta, a Parigi…
      Non capisco quale sia la furbizia di coloro che non pagano: non hanno un buon servizio perché senza risorse è difficile essere efficienti, nonostante ciò lo utilizzano e in più si fanno il fegato marcio a lamentarsi! Geniale! 😀

  6. Palerma La Malata

    I Palermitani sono più avanti, e lo hanno deciso autonomamente e popolarmente mentre i Lussemburghesi li hanno copiati:
    http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2020/03/02/il-bus-gratis-in-lussemburgo-e-primo-paese-al-mondo_f083fb85-2544-471c-90e6-bc71e4e6c269.html

    1. punteruolorosso

      ottima idea. probabilmente finanziata dalle tasse, quindi inclusa nella bolletta

        1. punteruolorosso

          bellissimo, come dovrebbe essere a palermo nelle zone di periferia

          1. Palerma La Malata

            Bellissimo sì, e anche gratis!

    2. punteruolorosso

      si potrebbe fare una tessera obbligatoria da 200 euro all’anno per tutti i mezzi pubblici e per la ztl. più usi i mezzi, e meno paghi (la tessera registra i viaggi, chi ne fa di più ha diritto a dei rimborsi).

      1. Irexia

        La tessera da 200 euro sarebbe una riproposizione di un normale abbonamento, piuttosto bisognerebbe includere la partecipazione economica al mantenimento del servizio nella TASI (TAssa sui Servizi pubblici Indivisibili) eil Comune dovrebbe agire per fare pagare tutti colori che sono tenuti a farlo (mica come con la TARI!).
        La vendita dei biglietti ovviamente rimarrebbe a disposizione degli utenti “occasionali” come i turisti e i classsici abbonamenti agli utenti non residenti che però se ne servono abitualmente, come gli studenti

    3. Irexia

      Ricordo che anni fa se ne parlò (e forse se ne scrisse anche in questo sito…) e che Modena fece una sperimentazione in tal senso; non so però che risultati abbia ottenuto.
      In un’ottica di collaborazione tra le pubbliche amministrazioni potrebbero cercarsi collaborazioni e suggerimenti tra i colleghi (Comuni e aziende di trasporto pubblico locale) che hanno risultati più soddisfacenti

  7. peppe2994

    La questione è controversa. Il solito circolo vizioso.
    Bisogna sempre ricordare che a Palermo il trasporto pubblico non esiste. I bus in giro sono 160 al massimo, nell’ipotesi che nessun conducente sia in malattia oppure richieda un giorno di ferie, perché basta che manca una persona e non c’è nessuno che lo può sostituire. 160 bus in una città come Palermo equivalgono al nulla. Nel 1990 erano 450.
    Le attese sono eterne e non esistono garanzie su orari di transito e quant’altro. Inutile sottolineare quello che tutti sappiamo. Il servizio fa schifo, ed è del tutto inutile puntare il dito genericamente sull’AMAT. La regione non finanzia il trasporto pubblico come dovrebbe. Fine. L’AMAT…si adegua. Non può inventarsi un servizio con i soldi che non ci sono. Fanno il possibile. Gli eventuali introiti dei biglietti sono solo una goccia nel mare in un bilancio da oltre cento milioni. Anche qualora raddoppiassero, la situazione dell’AMAT resterebbe la stessa a fronte di continui tagli regionali. Assumere altri controllori è fuori discussione perché i costi sarebbero superiori ai benefici. Essere permissivi poi è una necessità, perché conti alla mano le multe non vengono pagate in larga misura.

    L’idea di fare come nei paesi civili dove si sale solo davanti obliterando il biglietto è fantasia. Questo lo puoi fare dove i bus sono presenti e con tempi di passaggio certi. Non dopo che le persone attendono eternamente. Sarebbe guerra aperta. I conducenti sono i primi a non avere nessun interesse, in quanto si prendono gli insulti e sono anche i primi a non essere tutelati dall’azienda stessa. Lo stipendio quando previsto è solo un optional, essere abbandonati dopo una giornata di servizio, di notte, in rimessa perché manca il bus che ti riporti indietro una certezza.

    Quindi, andate in macchina, come fanno negli USA, nei paesi ed in mezzo mondo. Chiaramente in riferimento a distanze non pedonali. Se c’è traffico farete sempre prima, perché il bus comunque si trova nel vostro stesso traffico.

    1. belfagor

      Peppe ha fotografato perfettamente la situazione.
      La Regione, massima responsabile di tale situazione, non paga e il Comune utilizza l’AMAT come un bancomat chiedendo all’azienda il pagamento di Tosap e Tarsu sugli stalli di sosta delle zone blu ( che sono proliferate in maniera abnorme).
      IL Comune ha presentato un conto di ben 11,3 milioni all’AMAT perche , con i parcheggi a pagamento, cioè le zone blu, ……. occupava del suolo pubblico.
      Peccato che il Comune ha “dimenticato” di essere l’azionista unico dell’AMAT e le strisce blu le ha istituite proprio il Comune.
      Una sentenza dei giudici ha dato ragione all’AMAT ma il comune insiste.
      Per quanto riguarda l’articolo, francamente abbiamo scoperto ” l’acqua calda”.
      Da anni il Comune ha ” tollerato e favorito” il fenomeno del “portoghesismo” riducendo i controlli e abolendo l’obbligo di salire solo dalla porta anteriore e pagare all’autista il biglietto, come fanno quelli dell’AST.
      Recentemente il Comune ha concesso abbonamenti AMAT gratis ai lavoratori della COIME , per favorire la “mobilità dolce” . Scelta lungimirante o clientelare ?
      Chiaramente un ulteriore mancato introito per le casse disastrate dell’AMAT
      E i risultati sono purtroppo davanti gli occhi di tutti.
      Il Comune pretende che la gente utilizzi i mezzi pubblici ma ha ridotto , negli anni, i mezzi e le corse.
      Peppe ha giustamente ricordato che nel 1990 gli autobus in servizio erano 450 ora siamo ridotti a solo 160 e nei giorni festivi il servizio si riduce drasticamente. Dalle periferie raggiungere il centro ( e viceversa) è quasi impossibile ( e forse questa la “ mobilità dolce”?).
      Ben vengano le ZTL ( diurne e notturne) e le pedonalizzazioni ma bisogna permettere alla gente di potersi spostare.
      P.S. Le inchieste della Magistratura stanno scoperchiando un sistema corruttivo diffuso. Siamo solo all’inizio e non ci meraviglierebbe che dopo l’edilizia i magistrati non cominciano ad occuparsi di “mobilità”.
      In un articolo su Palermo Today del 1/03/2020 , dal titolo “ Corruzione, le paure di Arcuri su Li Castri” è riportato un brano di un intercettazione
      ”Il 29 agosto del 2018 l’assessore Arcuri, in una conversazione telefonica con un’altra dirigente del Comune spiega di non voler nessun dipendente nella sua segreteria.:
      “Io non voglio, non voglio nessuno più in segreteria, abbiamo stabilito che devono essere fatti fuori tutti? Benissimo, tutti fuori”.
      E davanti alla sua interlocutrice che chiedeva lumi su cosa fare, Arcuri rispondeva:
      “Ma guardi, guardi che Mario Li Castri alla Mobilità si può fare ricco quindi state attenti dove lo mandate, questo imbroglione diventerà ricco alla mobilità, dove lo mandate lo mandate. Delinquerà dappertutto dottoressa”
      Nella parte finale del dialogo – annota il GIP – l’assessore chiariva alla dirigente il tono ironico delle sue parole:
      “… non voglio nessuno di questi, mi fa vedere, Mario non c’ha motivo perché tanto se ne va a rubare pure alla Mobilità perlomeno ruba sotto il mio controllo, ovviamente sto scherzando, questo è evidente, perché secondo lei il tram non è mobilità”.”
      Probabilmente le parole dell’assessore erano ironiche e scherzose però qualcuno le sta prendendo sul serio.
      Un documento che porta la firma di 12 consiglieri comunali chiede di sottoporre a revisione, verifica e ritiro gli atti che riportano la firma dei dirigenti coinvolti, compresi quelli che riguardano le nuove linee del tram e il P.R.G. (Piano regolatore generale).
      E siamo solo all’inizio.!!!

  8. Riccardo Masi

    Consentire l’acquisto tramite app, a bordo con le monete. Validazione biglietto obbligatoria per tutti, tramite nfc, “bippare” come fanno al nord. Controllori a tappeto che facciano multe o chiamino le forze dell’ordine. Si sale da davanti, si timbra e ci si siede. Si scende dal centro se la fermata è stata prenotata. Campagna pubblicitaria delle “buone regole” e via.

    La realtà però è che chi viene beccato viene graziato sempre. Nelle zone degradate dove tirano le pietre lo Stato non entra e non tutela quindi ci si autotutela togliendo il servizio nella zona.

    Se non si cambia registro non si può arrivare lontano. Bisogna che lo Stato ci sia e che si diventi precisi, che si rispettino le regole senza deroghe. Dalle macchina parcheggiate a caso, ai “portoghesi”, al comunque che non disegna la segnaletica orizzontale, ai parcheggiatori abusivi, alla “munnizza” raccolta a caso e per miracolo, alle strade che non vengono pulite, alla differenziata porta a porta che è disordinata e che lascia nei “Salotti di Palermo” cumuli di rifiuti, disordinati, puzzolenti, sui marciapiedi per giorni interi e che nei giorni di vengo volano per la città e così ci troviamo le aiuole piene di bottiglie di plastica e brandelli di scatole di cartone.

    I problemi sono tanti, l’unica è diventare «pillicusi» e iniziare a rispettare e far rispettare le regole a tutti, avendo la sicurezza di uno Stato presente che aiuti a tutelarsi/tutelarci per vedere una Palermo che fiorisca di nuovo e che trascini in questa utopica festa «ch’i pampini» delle regole. Dove tutti paghiamo i biglietti, prendiamo i mezzi pubblici sentendoci sicuri, parcheggiamo negli appositi stalli, attraversiamo sulle apposite strisce pedonali, utilizziamo la bici e i nostri amabili piedi su strade sicure, pulite e profumate, con, possibilmente, del verde pubblico curato e profumato e godendo dello splendore della nostra città.

    Tutti insieme possiamo farcela, ma lo Stato deve rassicurarci e fare vedere la sua presenza nel territorio.

    1. punteruolorosso

      appunto, le app collegate a paypal o bolletta telefonica invoglierebbero a comprare il biglietto, ci si sente più smart e il soldi che vanno via neanche li vedi. non devi andarti a cercare un tabaccaio, o camminare con un mazzo di biglietti o farti per forza l’abbonamento, basta un clic. chissà perché non lo capiscono. e ancora: quando arriva il biglietto unico treno-tram-bus? quando istutuiranno delle navette, per esempio, dalla stazione di sferracavallo ai lidi? questo non è un servizio di qualità, ma non è non pagando il biglietto che si risolve il problema. se non vuoi pagare, il sistema c’è. fartela a piedi o in bici.

  9. Orazio

    Eppure su Trenitalia ci sono riusciti a non fare viaggiare senza biglietto. Infatti trogloditi sul passante non se ne trovano.

    Le app potranno esser eutili per chi le vuole usare ma per il resto sono delle emerite seghe mentali. Se il biglietto non vuoi farlo non lo fai.

    1. Palerma La Malata

      Orazio, invece, io azzarderei dire che sul Passante FS non vedi “trogloditi” (come li chiami tu) perché il Passante ha solo 14 fermate in una città di 670.000, quindi per una buona parte della cittadinanza poco utile. Un treno ogni 30 minuti e nei Sabati pomeriggi e Domeniche uno ogni ora. I “trogloditi” (come li chiami tu) non hanno tutto quel tempo da perdere ad aspettare perché devono, nel modo x oppure y, darsi da fare per portare il pane a tavola. Se il Passante avesse più più stazioni, o più linee, o treni più frequenti forse ne vedresti di più. E le tue retine si ecciterebbero al solo vederli.

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