Tram: lo spostamento dei sottoservizi è un problema delle aziende partecipate

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In questi giorni, sta facendo tanto clamore la criticità legata allo spostamento dei sottoservizi delle nuove linee tram.

In realtà la notizia non è una novità, anzi occorre ricostruire come stanno le cose perché di informazioni errate ne sono state scritte giá troppe.

Il consiglio superiore dei lavori pubblici con adunanza del 28 luglio 2021 protocollo 44/2021 scriveva al paragrafo “INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DELLE INTERFERENZE”:

La tematica – di grande rilievo anche economico vista anche la quantificazione in 8 Meuro indicata nel Quadro economico – è trattata in apposito capitolo della Relazione tecnica e in una Relazione sulle interferenze espressamente dedicata.

Sono inoltre presenti 19 elaborati grafici recanti le Planimetrie dei sottoservizi in scala 1:500, in relazione alle singole tratte.

Dal documento Relazione sulle interferenze (INT REL X 010 A) si evince che “l’Amministrazione ha convocato tutti i gestori […] al fine di ottenere […], i progetti degli spostamenti degli impianti interferiti” ma “nessuno degli enti interferiti ha predisposto la progettazione per la risoluzione delle interferenze”.

…In merito a quanto sopra riportato, data la particolare natura delle opere e la localizzazione delle medesime, il tema della risoluzione delle interferenze rivesta un carattere prioritario e strategico, sia per la corretta realizzazione dell’intervento, sia per garantire il rispetto dei tempi di cantierizzazione stabiliti.

Si ribadisce pertanto la necessità di avviare ulteriori confronti con i gestori delle reti interferite, prima dell’esperimento delle procedure di affidamento, al fine di accertare con completezza le possibili interferenze e di concertare le modalità e gli interventi necessari per lo spostamento delle tratte interessate, nonché i relativi costi.

Si ricorda, in merito, quanto disposto dall’art. dell’art. 27, comma 4, del DLgs 50/2016 e che la presenza di interferenze non individuate e la relativa risoluzione costituisce uno dei principali fattori che alimenta il possibile contenzioso fra Stazione appaltante ed Appaltatore.

Ma cosa dice quel documento del progetto tram che ha citato il consiglio superiore dei lavori pubblici?

Lo riportiamo parzialmente:

L’Amministrazione Comunale, sin dal 23 maggio 2018, ha trasmesso a tutti gli enti gestori di infrastrutture, lo studio di fattibilità tecnica economica delle Tratte A, B e C e dei relativi parcheggi con evidenza dei tracciati e di tutte le aree interessate dalle opere previste al fine di avere acquisire la documentazione tecnica comprovante l’esistenza e la consistenza dei sottoservizi presenti nelle aree.

Successivamente l’Amministrazione, al fine di favorire l’acquisizione dei dati, in parallelo le attività di indagine, rilievo e progettazione definitiva sviluppate dal RTPS, ha promosso una serie di riunioni con gli enti gestori per acquisire, ove possibile, i documenti tecnici-descrittivi relativi ai servizi presenti nelle aree e illustrare tutto il progetto del Sistema Tram II Tratte A, B e C e parcheggi relativi.

Queste riunioni si sono svolte nell’arco temporale dall’8 agosto 2018 al 7 novembre 2018 con il seguente calendario:

  • 8 agosto 2018 con le società Terna S.p.A., Vodafone S.p.A. Omnitel N.V., Sielte S.p.A., Fastweb S.p.A., Wind Tre S.p.A., Open Fiber S.p.A., Amap S.p.A. – Settore Idrico; Amap S.p.A. – Settore fognario, Amg Energia S.p.A. – Distribuzione Gas Metano, Amg Energia S.p.A. – Illuminazione Pubblica, Telecom Italia S.p.A., Telecom Italia S.p.A. – Access Operations Line Sicilia Ovest, Infratel Italia S.p.A., Enel S.p.A. – Divisione Infrastrutture e Reti Macro Area Territoriale Sud – Zona di Palermo, Enel S.p.A. – Divisione infrastrutture a Reti Dipartimento Rete Sicilia – Sviuluppo Rete – PLA – API;
  • 28 settembre 2018 con le società Amap S.p.A. – Gestore Rete Fognaria, Amap S.p.A. – Gestore Rete Idrica, AMG Energia S.p.A. – Gestore Illuminazione Pubblica, AMG Energia S.p.A. – Gestore Reti e Distribuzione Gas Metano;
  • 16 ottobre 2018 con le società SISPI Innovazione S.p.A. – Gestore Anello Informatico;
  • 17 ottobre 2018 con le società TIM – Telecom Italia S.p.A., Vodafone S.p.A., Infratel Italia S.p.A., Fastweb S.p.A., Wind Telecomunicazione S.p.A., Terna S.p.A., Open FiberS.p.A., e-Distribuzione S.p.A. (Enel;
  • 7 novembre 2018 con le società Vodafone S.p.A., Italia S.p.A.;

La documentazione acquisita nel corso di queste riunioni è stata integrata con i risultati acquisiti in campo con le indagini Georadar.

Come sopra evidenziato, infatti, i Gestori dispongono, prevalentemente, di documenti meramente indicativi della posizione planimetrica e della consistenza dei sottoservizi (come più volte dichiarato dai rappresentanti degli stessi Enti nel corso delle diverse e numerose riunioni tecniche) e, pertanto, i documenti acquisiti sono stati utilizzati per integrare le risultanze delle indagini e rilievi effettuati in campo per redigere il data base del progetto che, restituito in forma di elaborati tecnici e grafici, l’Amministrazione ha trasmesso agli Enti Gestori.

Successivamente l’Amministrazione ha convocato tutti i gestori secondo il seguente calendario al fine di ottenere, in osservanza dell’art. 27 commi 3, 4, e 5 del Codice dei contratti, la progettazione definitiva degli spostamenti degli impianti interferiti.

  • 30 aprile 2019 con la società AMG Energia S.p.A. – Gestore Illuminazione Pubblica;
  • 6 maggio 2019 con le società AMAP S.p.A. – Gestore Rete Fognaria, AMG Energia S.p.A. – Gestore Reti e Distribuzione Gas Metano, SISPI Innovazione S.p.A. – gestore AnelloInformatico;
  • 9 maggio 2019 con la società AMAP S.p.A. – Gestore Rete Fognaria;
  • 13 maggio 2019 con la società AMAP S.p.A. – Gestore Rete Idrica;
  • 20 maggio 2019 con le società Vodafone S.p.A., Sielte S.p.A., Fastweb S.p.A., Wind Telecomunicazione S.p.A.;
  • 21 maggio 2019 con le società Terna S.p.A., Open Fiber S.p.A. e-Distribuzione S.p.A. (Enel);
  • 7 giugno 2019 con la società AMAP S.p.A. – Gestore Rete Idrica.

Poiché nessuno degli enti interferiti ha predisposto la progettazione per la risoluzione delle interferenze ma, in alcuni casi, fornito solo sommarie indicazioni tabellari, in data 10.7.2019 con nota 858986, l’Amministrazione, su conforme parere della propria Avvocatura, ha avviato, con le modalità di cui alla L.R. 7/19 la conferenza decisoria in forma asincrona finalizzata a:

  • acquisire la sussistenza di interferenze non rilevate con il sedime della infrastruttura e in generale di tutte le interferenze come individuate dalle vigenti normative;
  • acquisire il programma degli spostamenti e attraversamenti e di quant’altro necessario alla risoluzione delle interferenze;

precisando che il termine ultimo per lo spostamento dei sottoservizi è il 31.12.2021 e fissando per il 30 luglio 2019 il termine perentorio per rendere le determinazioni relative alle determinazioni della conferenza.

Spirato il termine perentorio fissato dall’Amministrazione, atteso che la mancanza di qualsivoglia determinazione equivale ad assenso senza condizioni ad operare secondo il programma temporale di risoluzione delle interferenze, la Conferenza decisoria è stata chiusa con determina Dirigenziale n 9271 del 7 agosto 2019.

In data 9 agosto 2019 con nota 928056 l’Amministrazione preso atto che:

  • la conferenza dei servizi, conclusa in data 31 luglio 2019, non ha evidenziato ulterioriinterferenze con il sedime della infrastruttura;
  • il termine ultimo per gli spostamenti e attraversamenti necessari alla risoluzione delleinterferenze è fissato per il 31 dicembre 2021, come precisato nella Determina Dirigenziale n 9271 del 7 agosto 2019 sopra citata;

ha disposto, nell’ipotesi di inadempienza da parte dei gestori dei servizi pubblici a rete, l’inserimento tra le somme a disposizione del redigendo Quadro Tecnico Economico la somma di € 10 milioni pari al valore dell’attività sostitutiva che dovrà essere eseguita dalla stazione appaltante, a titolo di anticipazione, somma per la quale si provvederà successivamente alla ripetizione sul soggetto inadempiente.

Che idea vi siete fatti?

Sembra che la responsabilità sia totalmente a carico dei vari gestire dei servizi pubblici a rete, in quanto erano giá in possesso di tutti i dati necessari dal 2018, ben quattro anni fa, e che invece di tenere in considerazione di mettere in bilancio/programmazione lo spostamento dei sottoservizi, come peraltro evidenziato dalla determina dirigenziali del 07 agosto 2019, se ne siano lavati le mani.

Ora che i lavori stanno per entrare nel vivo, gli stessi gestori stanno iniziando a capire la gravità della cosa e stanno andando a piangere verso il comune perché, essendo spesso società partecipate, le somme non previste e mancanti per queste attività dovranno essere tirate fuori proprio dal comune stesso.

A noi sembra che sia chiaro che a dover pagare sono tutti i responsabili delle partecipate che hanno volutamente ignorato l’aspetto e non sicuramente chi il progetto l’ha realizzato, redatto e che li ha sempre coinvolti nelle varie fasi.

Avvisandoli anche per tempo.

Perché se tu nell’agosto 2019, inviti a spostare le sottoreti entro dicembre 2021, dai due anni di tempo per effettuare l’attività.

Lasciatevi ricordare, che proprio lo spostamento dei sottoservizi era stato nel primo appalto, motivo di rischio di incompiuta:

La problematica dello  spostamento dei sottoservizi ha significativamente inciso sull’incremento di  costi e di tempi dell’appalto.

Infatti, al tempo di  avvio dell’appalto, non erano stati sottoscritti specifici accordi e  convenzioni con gli Enti proprietari dei sottoservizi

Le provviste economiche  nel quadro di spesa di progetto per gli spostamenti sono risultate  insufficienti per garantire la continuità della manutenzione dei servizi da  parte degli Enti Gestori. Il quadro economico iniziale di progetto prevedeva 3,6  milioni di euro per l’esecuzione degli spostamenti, nell’assunto che tale onere  riguardasse soltanto l’eliminazione delle interferenze in attraversamento del  nastro tranviario; nei casi in cui la sottorete correva parallelamente al di  sotto la linea tranviaria, qualora la Società titolare del sottoservizio avesse  ritenuto incompatibile la sovrapposizione della infrastruttura tranviaria, lo  spostamento sarebbe stato suo onere.

Di fatto tutti  i proprietari/gestori dei sottoservizi hanno  ritenuto che la propria sottorete non potesse permanere sotto la sede  tranviaria, rendendosi disponibili ad effettuare gli spostamenti ma senza loro  oneri.

Si avviava così una lunga controversia risolta  successivamente in parte in seguito al parere espresso dall’ Ufficio legale del  Comune di Palermo il 30/5/2008, che di fatto statuiva, quanto già contenuto  nella norma di riferimento (Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992),  ovvero   che il costo dello spostamento  dei sottoservizi pubblici  era un onere  delle Società gestori per la parte tecnologica mentre la predisposizione delle  opere civili, relative al tombamento del sottoservizio, gravava sul fondi del  Tram.

Le problematiche  relative ai sottoservizi oltre a ritardi nella progettazione esecutiva e  nell’esecuzione hanno comportato nel quadro economico complessivo  dell’intervento incrementi di spesa complessivamente pari a 25 milioni di euro  circa, costituendo dunque la quota parte maggiore, per importo, della variante


Insomma non siamo nuovi a problemi di questo tipo, quindi è giusto pensarci anzitempo.

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4 Thoughts to “Tram: lo spostamento dei sottoservizi è un problema delle aziende partecipate”

  1. BELFAGOR

    Dalla ricostruzione sembra che AMAP e AMG erano a conoscenza fin dal 2018 della situazione e che “invece di tenere in considerazione ,di mettere in bilancio e di programmare lo spostamento dei sottoservizi, come peraltro evidenziato dalla determina dirigenziali del 07 agosto 2019, se ne siano lavati le mani”.
    Chi erano i responsabili queste due partecipare?
    Se la memoria non ci inganna , la presidente dell’ AMAP allora era l’ arch. Maria Prestigiacomo in seguito diventata la “mitica” assessora ai lavori pubblici della giunta Orlando

  2. Marco

    @Belfagor se non ci fossi tu ti dovrebbero inventare! Come smontare in un secondo un pippone assurdo

  3. vicchio65

    Grazie per l’articolo, perchè mi intrigava l’affermazione di Gerlanda di maggio (https://palermo.gds.it/articoli/politica/2022/05/27/a-palermo-corre-il-tram-delle-polemiche-botta-e-risposta-gelarda-catania-5f9cf3d2-5779-4fd2-85aa-e384c8444e06/), un secolo fa, in cui diceva che il Comune si era fatto carico degli spostamenti nel primo progetto.
    In realtà “il costo dello spostamento dei sottoservizi pubblici era un onere delle Società gestori per la parte tecnologica mentre la predisposizione delle opere civili, relative al tombamento del sottoservizio, gravava sul fondi del Tram”. Nella fattispecie, poi, erano intervenute modifiche, oggetto anche di indagine dell’Anticorruzione, che hanno comportato una diversa partecipazione ai costi.
    Mi sembra ovvia la conclusione delle Autorità (che c’azzecca il Comune con la parte tecnologica?!?!), già ho parlato in altro post della “sorpresa” delle Municipalizzate, che AMAP o AMG non abbia i fondi neanche per la rimodulazione dei servizi mi preoccupa… 😮

  4. @Marco, pippone o meno, la sostanza non cambia

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