I lavori al Foro Italico finiranno mai?

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Speravamo di mostrarvi delle nuove immagini, delle immagini di un cantiere che avanza, delle immagini che lasciavano ben sperare.

Invece quelle che seguono non sono altro che delle immagini che mostrano un avanzamento nulla rispetto a quelle che ci erano pervenute a fine Luglio 2022.

Le stesso a quelle pubblicate ad Aprile 2022.

Un intervento, quello del foro italico che va avanti ormai da troppi anni e che non riesce proprio a vedere la luce.

Nel cantiere, possiamo notare come l’area sembri del tutto abbandonata, la recinzione d’ingresso è ormai fradicia e anche la struttura all’interno presenta delle zone dove l’acqua stagna da non sappiamo quanto tempo.

Eppure basterebbe così poco affinché questi lavori vengano ultimati e l’area restituita alla collettività

E’ cambiata la giunta, sono cambiato gli assessori, ma nessuno ha a cuore questo angolo di città.

La parole FINE ormai resta solo un desiderio davanti ad una vicenda che va avanti da troppi anni e che deturpa la vista del mare e della passeggiata.

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9 Thoughts to “I lavori al Foro Italico finiranno mai?”

  1. Bugia

    Possibile che non si conosca, inoltre, come sarà realizzata la sistemazione finale? Anche perché una passeggiata con vista collettore fognario…
    Si sarebbe dovuto realizzare, a mio avviso, il canale previsto da Ppe, con creazione di un isola verde..
    Invece ecco qua ‘parco della salute’ con annessi prati finti e cancellata bianca e collettore fognario.
    Siamo veramente senza speranza

  2. BELFAGOR

    LE BUFALE DEL ……COLLETTORE FOGNARIO
    Ormai questo cantiere è diventato….eterno: questo commento è stato scritto nel luglio 2022 ma è ancora valido.
    “Il 22 /10/2019 i giornali annunciarono, in pompa magna, che finalmente il prato del Foro Italico sarebbe stato presto liberato dal famigerato cantiere allestito per sistemare il “collettore fognario”: a comunicarlo fu il Comune di Palermo e la “Cala scarl” azienda che stava realizzando l’opera
    Nella realtà si trattava di una …. colossale “ bufala”.
    I lavori, per tanti motivi, non sono mai stati completati , anzi…. sono fermi da tempo.
    Il prato del Foro Italico è da anni in gran parte occupato da tale cantiere i cui lavori fanno ( o facevano) parte del progetto di disinquinamento della fascia costiera dall’ Acquasanta al fiume Oreto .
    Nella realtà tale intervento, comunemente definito “Collettore fognario”, ha un nome ben più lungo e ….pomposo: “Lavori di disinquinamento della fascia costiera dall’Acquasanta al fiume Oreto – Adduzione delle acque al depuratore di Acqua dei Corsari mediante il potenziale del ‘Sistema Cala’”.
    Nonostante il nome altisonante i lavori si sono ….insabbiati subito
    Il progetto della “vasca di prima pioggia” dell’impianto di sollevamento del Foro Italico di Palermo prevedeva la realizzazione di una vasca della superficie di circa 3.500 mq e di profondità di circa 7 metri, vicino quindi all’ impianto di sollevamento esistente e a breve distanza dal mare.
    La vasca ha ( o aveva) lo scopo di accumulare le acque meteoriche e di trattarle al fine di evitare lo scarico in mare o nell’ impianto di depurazione di sabbia, terriccio, idrocarburi, residui oleosi, ecc. ecc. .
    Tale cantiere purtroppo sta facendo la fine di un altro cantiere “storico” , quello di via Roma, che fa parte dello stesso progetto, e che da anni è fermo …o quasi.”

    Sono passati 8 mesi da allora e la situazione è sempre la stessa
    Tale vicenda scandalosa va avanti da troppi anni .
    Non è possibile che uno dei posti più belli di Palermo venga “sequestrato “ e deturpato da cantieri affidati a ditte poco affidabili.

  3. BELFAGOR

    COLLETTORE FOGNARIO : UN OPERA…….MALEDETTA
    Purtroppo ci sono delle opere che sembrano maledette: infatti misteriosamente non riescono ad essere mai completati .
    Una di queste e il famigerato Collettore fognario , opere fondamentale per migliorare il sistema di depurazione delle acque reflue e rendere più pulito il mare della Costa Sud.
    Da anni in città, per questa opera, sono stati aperti diversi cantieri ma tutti purtroppo sono ancora …incompiuti .
    Oltre al famoso cantiere sul prato del Foro Italico , abbiamo anche gli “storici” lavori di via Amari, di via Guardione e di piazza della Pace.
    In alcuni casi i lavori non sono stati nemmeno iniziati che già sono diventati …. eterni, come nel caso del cantiere di via Basile.
    Un caso emblematico è quello del cantiere tra via Amedeo d’Aosta è via Stefano Canzio.
    Il 3 febbraio sembrava che finalmente dopo due anni i lavori sarebbero stati conclusi : la ditta appaltante aveva infatti promesso all’assessore Totò Orlando che i lavori si sarebbero completati entro un mese , ma purtroppo ……nonostante la promessa, il cantiere del collettore fognario di via Amedeo d’Aosta è ancora aperto.
    Di mesi ne sono passati quasi due, ma della riapertura della strada ancora non c’è traccia.
    Forse ci conviene rivolgerci a qualche ….esorcista.

  4. Ciro

    La possibilità di risolvere tutti i problemi che riguardano le opere pubblichè c’è, non capisco perchè non si adoperi un metodo molto, molto semplice, cioè quello delle penali. Io governo, io regione, io comune appena una ditta, società ecc ecc che si aggiudica un appalto deve dichiarare l’inizio e la fine dei lavori e chi, per qualsiasi ragione, non consegna i lavori nei tempi previsti, deve restituire il compenso ricevuto piu’ una multa pari al doppio del concordato. Non ti sta bene? Non ti do l’appalto. E’ troppo bello che chiunque partecipi alla gara d’appalto proponendo un forte ribasso per aggiudicarsi l’opera e dopo pochi mesi dall’inizio dei lavori abbandoni tutto e scompari. Probabilmente, anzi sicuramente, questo giochino piace anche a chi commissiona i lavori e non solo a chi deve eseguirli, dove ognuno mangia un pezzetto della torta. Bisognerebbe far sì che la fetta di torta faccia male, molto male e vedrete come tutto filerebbe liscio come avviene in tutti i paesi civili del mondo.

  5. punteruolorosso

    vi ricordate del nautoscopio? tempo addietro si trovava nella zona del prato. chiesi se non avessero intenzione di farci un piccolo bar all’interno, mi risposero che l’assessore si era opposto, perché il bar avrebbe deturpato le facciate dei palazzi nobiliari sul lungomare storico di palermo. l’assessore era un certo maurizio carta. il sindaco un certo diego cammarata.
    distolsi lo sguardo dal nautoscopio e lo rivolsi al prato malconcio, alle vashe piene di spazzatura e alla lontana strada percorsa da camion diretti al porto, macchine e motori impazziti. vidi i birilli spaccati a colpi di mazza dove un tempo c’era l’affaccio del lungomare di palermo cancellato dal sacco. vidi le palme mai potate, i rifiuti incastrati negli interstizi della scogliera artificiale, le dimore degli straccioni nel cespuglione degli oleandri, la spazzatura nelle vasche delle lantane infestate dalle erbacce, le scritte con lo spray. vidi tutto questo e pensai che l’assessore aveva ragione. un piccolo bar all’interno del nautoscopio avrebbe certamente deturpato le facciate dei palazzi nobiliari sul lungomare.
    mi viene da pensare lo stesso quando sento lo stesso assessore, a distana di tanti anni, parlare di bus ecologici a bassissimo impatto da usare in via roma e in via libertà al posto del tram.

  6. BELFAGOR

    I LAVORI DEL COLLETTORIO FOGNARIO: UNA SPADA DI DAMOCLE SULLA CITTA’
    Come abbiamo ricordato nel passato, purtroppo ci sono delle opere che sembrano maledette: infatti non solo non riescono ad essere mai completate ma pendono sulla vivibilità e sulla viabilità della città come una minacciosa spada di Damocle.
    I lavori del famigerato “collettorio fognario” è uno di questi : sono tanti i cantieri del collettorio fognario aperti ma nessuno è stato ancora concluso.
    Oltre al famoso cantiere sul prato del Foro Italico , abbiamo anche gli “storici” lavori di via Amari, di via Guardione e di piazza della Pace , corso dei Mille, via Stefano Canzio ( angolo via Amedeo d’ Aosta) e quello di via Basile.
    Tutti questi cantieri, dislocati in gran parte della città, rendono la vita dei cittadini un inferno.
    I ritardi , rispetto alle iniziali tabelle di marcia, non si contano più .
    Chiusure che, oltre a provocare numerosi problemi sotto il profilo della viabilità, colpiscono in prima battuta i commercianti e i cittadini.
    Ma ci aspetta qualcosa di peggio.
    I lavori del collettore fognario nei prossimi mesi, interesserà anche…. via Messina Marine.
    La notizia è stata anticipata tempo fa dal consigliere della II circoscrizione Pasquale Tusa .
    “ In questo bando, sono previsti dei lavori in via Messina Marine, che verrà ….. in parte bloccata diventando a senso unico. I lavori dovrebbero concludersi in …….due anni e mezzo. Sarà il caos. “
    Vi immaginate via Messina Marine a SENSO UNICO per …almeno due anni e mezzo ( sob!!!) ?
    Meglio emigrare .

  7. Irexia

    Ma si può sapere perché in questa città i cantieri si aprono e non si chiudono mai?
    Perchè le opere pubbliche, che dovrebbero servire ad aumentare la qualità della vita dei cittadini che insistono su quel territorio, non vedono mai la luce? Se i cittadini vedessero la conclusione dei lavori, di buon grado accetterebbero gli, inevitabili, inconvenienti dei sensi vietati, del rumore, delle strade a carreggiate ridotte, ma questo non è proprio il caso di Palermo! Tanto che in questa città preferiamo rimanere con i disservizi noti piuttosto che rischiare di acquisirne di nuovi, ad libitum! L’ho detto e lo ripeto: è stata fatta una macoomba a questa città?
    Perchè la politica nulla dice nè si interessa? La stazione appaltante non ha forse strumenti legali per far valere la tempistica definita nel contratto stipulato con l’azienda appaltatrice? Nessuno in consiglio comunale interroga la giunta, l’assessore competente, il sindaco?

  8. BELFAGOR

    I LAVORI AL FORO ITALICO FINIRANNO MAI?
    A questa domanda finalmente il Comune ha risposto ma purtroppo è una risposta negativa.
    Il 22 /10/2019 i giornali annunciarono, in pompa magna, che finalmente il prato del Foro Italico sarebbe stato presto liberato dal famigerato cantiere allestito per sistemare il “collettore fognario”: a comunicarlo fu il Comune di Palermo e la “Cala scarl” azienda che stava realizzando l’opera.
    Nella realtà si trattava di una …. colossale “ bufala.
    A che punto sono oggi questi lavori ?
    Sono passati quattro anni da allora e finalmente qualcuno ci ha spiegato che…..i lavori non potranno concludersi perché…… “serviranno ulteriori risorse economiche a causa dei ben noti aumenti del prezzo dei materiali. Una cifra che, con riguardo alla vasca del Foro Italico, il Comune di Palermo ha calcolato intorno ai quattro milioni di euro.”
    Tale risposta cerca di giustificare “l’ ingiustificabile”.
    Quattro anni fa, quando fu annunciato trionfalmente l’ imminente fine dei lavori, i prezzi dei materiali non erano ancora aumentati , inoltre il Comune e la “Cala scarl” ,azienda che stava realizzando l’opera , fecero intendere che l’ opera era …..quasi pronta.
    Ora ci viene detto che ci vogliono ancora ……4 milioni per completare l’ opera ( sob!!!!), soldi che non sono stati ancora trovati.
    Perché il sindaco e gli assessori di allora fecero questo annunzio sapendo di mentire?
    “La parole FINE ormai resta solo un desiderio davanti ad una vicenda che va avanti da troppi anni e che deturpa la vista del mare e della passeggiata”.
    Il Collettore fognario è un opera fondamentale ma fino ad ora è stata affidata a ditte inaffidabili .
    Per esempio, i lavori di scavo per la realizzazione del collettore fognario in via Enresto Basile, dopo due mesi, non sono ancora. …..iniziati ( sob!!!!).
    COMPLIMENTI!!!!!

  9. punteruolorosso

    @belfagor,
    ditte inaffidabili e poco interesse a reperire i fondi da parte dei nostri amministratori. si sarebbe potuto utilizzare il pnrr, ma nessuno ci ha pensato. e poi una parte del pnrr (emendamento borrell votato anche dal pd) si sta convertendo in armi da mandare all’ucraina non certo per finire la guerra, ma per prolungarla. l’ucraina dev’essere rasa al suolo perché le imprese europee e americane che hanno già investito sulla ricostruzione possano ricostruirla daccapo.
    l’ucraina non è un paese dell’unione europea, ma i soldi ce li mettono i cittadini europei. l’ucraina non è mai entrata nell’unione europea proprio a causa del genocidio in donbass operato da milizie neonaziste ai danni dei russi. quel genocidio non giustifica l’invasione del criminale putin, ma c’è stato.
    il livello minimo della libertà di stampa e di espressione e il livello massimo di corruzione rendevano sconveniente la sua annessione all’unione europea già prima della guerra. per molto meno abbiamo fatto polpette della grecia, paese fondante dell’identità stessa di europa.

    quest’opera si aggiunge alle altre stoppate con la scusa dell’aumento dei prezzi. la vittima più illustre è la linea a del tram per cui colpevolmente non è stato chiesto un aggiornamento al ministero e depennata la quale ci ritroveremo con un sistema tagliato in due, tronconi di linee collegati da improbabili bus ecologici. la scusa dell’ecologia unita alla scusa della guerra.

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