La Giunta comunale ha approvato ieri pomeriggio un atto di indirizzo per un avviso pubblico di manifestazione di interesse per l’individuazione di soggetti interessati a svolgere il servizio di car sharing nel territorio della città di Palermo. L’intento è quello di trovare operatori pubblici o privati che siano interessati a svolgere il servizio di mobilità condivisa oltre a quello già svolto da AMAT.
Il servizio si svolgerà in via sperimentale per un periodo di due anni, rinnovabile per altri due. Tra i requisiti richiesti, una flotta minima individuata in 100 veicoli se con motore endotermico e 50 veicoli se con motore elettrico per ciascun operatore, che devono essere introdotti integralmente entro 10 giorni successivi all’avvio del servizio.
“Con l’individuazione di nuovi operatori – dichiara l’assessore Giusto Catania – si offre la possibilità di ampliare il servizio di car sharing nella città di Palermo. Un ulteriore tassello che contribuisce a rendere ancora più sostenibile la mobilità urbana. Siamo fiduciosi del fatto che vi saranno soggetti privati che, insieme all’Amat che è stata antesignana del servizio in città, potranno svolgere l’importante servizio di mobilità condivisa”.
Per il sindaco Leoluca Orlando “visto il grande successo e il sempre maggiore interesse per il servizio di AMAT, crediamo che sia ora di ampliare l’offerta ai cittadini, anche in considerazione della sempre maggiore parte di utenti che scelgono la mobilità condivisa rinunciando così alla vettura privata, con una indubbia positiva ricaduta in termini di qualità della vita e decongestionamento del traffico”.
Ma che qualcuno sappia, il servizio AmiGo è in dismissione?
Degli amici abbonati mi hanno riferito che non riescono a trovare auto a nessun orario, i parcheggi riservati sono occupati da mezzi privati, le strisce gialle e la segnaletica non sono curate e non si vedono auto per le strade: hanno quindi il sospetto che, silenziosamente, senza comunicare e senza creare shock, domande e critiche, l’AMAT (è la società che gestisce il servizio, giusto?) lo stia facendo morire lentamente perché ci si abitui al disservizio e si accetti la cosa come fosse inevitabile, per potere dire “a Palermo queste cose non funzionano, non le usava nessuno, naturale che fallisse”
Yep, secondo me intendono proprio toglierlo tra le competenze di AMAT.