Che fine farà questo parco?
Non lo sappiamo, oramai subiamo i fatti che ci vengono propinati. Mentre la gente e i bambini delle scuole protestano dietro i cancelli, la magistratura fa il suo corso.
A Marzo del 2016 raccontavamo delle lungaggini burocratiche che stanno tenendo quest’area lontana dai cittadini e scommettevamo sull’evoluzione della vicenda. Per adesso, ci stiamo prendendo in pieno.
- approvazione del bilancio comunale in cui devono essere preventivati 600.000€ da destinare alla caratterizzazione dell’area (ottobre 2015)
- gara pubblica per l’affidamento ad uno studio professionistico che dovrà eseguire le attività di caratterizzazione
- affidamento incarico e inizio delle attività di caratterizzazione (Gennaio-Febbraio 2016?)
- termine delle attività di caratterizzazione (in cui verranno coinvolti tecnici del comune, della provincia e dell’ARPA), presumibilmente entro Luglio 2016
- A Luglio 2016 scadrà l’affidamento temporaneo dell’area al Comune, affidamento che inevitabilmente dovrà essere prorogato dal procuratore
- Bando per l’affidamento dei lavori di bonifica
- Affidamento dell’incarico e avvio dei lavori di bonifica
- Termine della bonifica e provvedimento del procuratore che sancisce la riconsegna definitiva dell’area al Comune e riapertura del parco.
A che punto è l’iter?
Il punto evidenziato in grassetto indica l’esatto avanzamento ad oggi. Giusto qualche giorno fa il Comune ha comunicato infatti che “entro il mese di febbraio sarà indetta la gara per la caratterizzazione dei rifiuti pericolosi nell’area del Parco Cassarà che renderà possibile la pianificazione degli interventi di rimozione e bonifica nelle tre aree sottoposte a sequestro dalla magistratura e, quindi, la progressiva riapertura alla fruizione pubblica in condizioni di sicurezza e salubrità”.
C’è la magagna sotto?
Nell’articolo dell’anno scorso titolavamo la notizia con “Il Parco Cassarà in letargo potrebbe essere “svegliato” in vista delle prossime elezioni?“. Quel titolo non era buttato lì a caso, per un motivo fondamentale:
come più volte ripetuto, la parte denominata verde del parco ha già assistito ad un intervento di bonifica del suolo e esiste un documento ufficiale relativo ad un sopralluogo congiunto con i tecnici di NOPA, ARPA e Coime avvenuto nel Febbraio 2014, dove viene riportato che quest’area può essere fruita dai visitatori, in quanto non sussistono valori di inquinamento che superano i limiti previsti dalla legge. Nonostante ciò, il magistrato ha continuato a confermare la chiusura dell’intero parco. Il Comune di Palermo, dal canto suo NON ha mai richiesto a gran voce la riapertura parziale a fronte di questo documento.
Ecco che arriviamo al riferimento delle prossime elezioni.
Nel comunicato di qualche giorno fa leggiamo anche che:
Allo steso tempo gli uffici dell’amministrazione hanno richiesto all’autorità giudiziaria l’autorizzazione all’accesso nella zona rossa sottoposta a sequestro perché si possa da subito procedere alla rimozione dell’amianto visibile senza attendere la fine delle procedure di caratterizzazione. Questi lavori saranno svolti con fondi dell’amministrazione comunale.
QUINDI?
Quel che ci turba è come mai, giusto adesso il comune riesce a avanzare richieste parallele al magistrato, chiedendo fondamentalmente delle deroghe al provvedimento, mentre dal 2014 ad oggi non ha avuto la stessa energia per richiedere la riapertura parziale con tanto di documenti che suffragano la bontà della richiesta.
Non insinuiamo, ma proviamo a ragionare a voce alta.
Complimenti per l’articolo! Eccezionale!!! Ed estremamente razionale!!!
Hai pensato ad alta voce quello che in tanti pensiamo in silenzio…
A Palermo siamo stanchi di un certo modo di intendere la politica… la politica non dovrebbe essere un mestiere come tanti altri… Voglio dire che in un mestiere come tanti altri credo sia giusto che un impiegato tenti di conservare il proprio posto di lavoro ad ogni costo, o quasi ad ogni costo….ma in politica una persona che non è all’altezza delle aspettative farebbe bene a farsi da parte…. per se stessa e per il bene della comunità che rappresenta… invece qui, sotto elezioni, pur di continuare ad occupare la propria poltroncina sarebbero disposti a tutto…
E questo è il motivo per cui i PESSIMI cinque stelle, appaiono a molte persone, tra cui io, milioni di volte migliori della vecchia ed ormai superata classe politica!
P.S ….non si può continuare a pensare di fare politica come la si faceva 20 anni fa… perchè dopo è normale che perdi un mare di voti….
P.S2 …..il caso del roseto è più o meno simile… l’opera era stata finanziata da Cammarata e quasi ultimata…ma si decise di rallentare i lavori per farla apparire come qualcosa di Orlando… non siamo scemi… quel roseto si sarebbe potuto completare in pochissimo tempo….
PARCO CASSARA’ : PER RIAPRIRLO ORMAI CI AFFIDIAMO ALLA ……..VOLONTA’
Il parco Cassarà fu inaugurato nel 2011 dall’ allora sindaco Cammarata: era costato ben 11 milioni è sarebbe stato , con i suoi 28 ettari di terreno, il secondo parco , per estensione, della città.
Fu un breve parentesi verde per la nostra città, purtroppo poco dopo, il 16 aprile 2014 su ordine della Procura di Palermo, il parco fu chiuso a causa della presenza di agenti inquinanti.
Storia confusa e dai tratti poco chiari.
Dalle analisi effettuate, spesso contrastanti, emergeva che l’ inquinamento interessava “solo una parte del parco”.
Per tale motivo il parco fu suddiviso in tre zone, in base alla gravità dell’inquinamento.
Una zona “verde”, estesa circa 15 ettari e accessibile da corso Pisani; una “rossa “completamente inibita al pubblico, che si trova dal lato di via Ernesto Basile; e una “gialla”, intermedia fra le due.
Secondo tale suddivisione, più della metà del parco, quello accessibile da corso Pisani, con alcuni lavori non particolarmente costosi, poteva essere riaperta al pubblico .
Nella zona verde infatti si procedette alla rimozione manuale e meccanica dei materiali inquinanti.
Ma nonostante ciò la zona “ verde “ del parco rimase chiusa al pubblico .
Perche?
“ ….il magistrato ha continuato a confermare la chiusura dell’intero parco e il Comune di Palermo, dal canto suo NON ha mai richiesto a gran voce la riapertura parziale ….”
Inoltre per alcuni tecnici, per riaprirlo sarebbe stato necessario un….. “piano di caratterizzazione organico, mirato a purificare del tutto il sottosuolo”.
In parole povere?
Mistero.
Nel febbraio 2022 il Consiglio Comunale di Palermo, votò un ordine del giorno che vincola l’Amministrazione comunale in carica ( quella Orlando) a richiedere al Governo nazionale il Geobonus, cioè dei fondi riservati al recupero delle aree verdi presenti sul territorio nazionale.
Un operazione apparentemente semplice.
Recentemente qualcuno ha chiesto al Comune che fine aveva fatto quei soldi .
La risposta dell’ assessorato ambiente del Comune è stata …..agghiacciante:
“Nulla risulta al Servizio Ambiente circa stanziamenti in ordine al recupero di aree verdi con il Geobonus“
In parole povere la vecchia amministrazione comunale, nonostante fosse stata “vincolata” a richiedere tali fondi , o si era limitata semplicemente a fare la richiesta, senza seguire la pratica, o, verosimilmente, non aveva fatto…….. nessuna richiesta ( sob!!!!!!).
Ma anche la nuova amministrazione comunale , in questi mesi, non si è particolarmente preoccupata della faccenda però ha manifestato la …… “volontà di proseguire nel percorso tracciato attraverso l’esecuzione di un…… piano di caratterizzazione. ”
Cioè , non ci sono i soldi ne i progetti, non si sa cosa si deve fare ma però …..c’ è la volontà ( sob!!!!)
COMPLIMENTI!!!!!!