Sono da poco trascorsi i primi dieci giorni di esercizio del tram. A prescindere dai risultati in positivo o in negativo, è innegabile l’importanza e la portata di un evento che ha risvegliato l’entusiasmo dei palermitani, ormai non più abituati a novità consistenti. Sotto questo aspetto, il tram ha già innescato una rivoluzione in positivo, capace di trascinare una ventata di ottimismo in una città che ha sofferto – e continua a soffrire – un grosso periodo di crisi.
Per una volta tanto, anche a Palermo è possibile respirare aria europea. Il tram è un’opera eco-sostenibile e in linea con le politiche europee in fatto di mobilità.
La città della mafia, tristemente conosciuta come tale anche grazie ad una sfilza di film e fiction che per anni non hanno parlato d’altro, oggi diventa patrimonio UNESCO, accompagnata da articoli pieni di entusiasmo da parte di testate giornalistiche straniere e l’invito a scoprire un capoluogo inaspettato, che nel bene o nel male, dopo anni di stasi, comincia a vedere importanti cambiamenti in atto.
Sul tram è possibile osservare la città in modo diverso e, attraverso gli ampi finestrini delle nuove e belle vetture della Bombardier, si percepisce quasi la città in una prospettiva nuova, più vicina alle capitali europee che al terzo mondo. Anche banalità come la voce che annuncia le fermate, le paline informative con i tempi di attesa, la sede tranviaria pavimentata a dovere, contribuiscono al pensiero che forse forse, anche a Palermo qualcosa è possibile.
Starà a noi cittadini adesso decidere se questa rivoluzione sia solo un “caso” oppure l’inizio della svolta definitiva. Non sono ovviamente mancate le polemiche da parte di palermitani che vedono tutto nero, e che non vedono l’ora di sparare a zero indipendentemente da quello che si faccia o meno, così come non sono mancate strumentalizzazioni da parte dei soliti politici, giornalisti e blogger alla deriva per cavalcare l’onda degli scontenti, cercando di arraffare qualche voto o qualche click in più. Alla fine anche molti di loro hanno ceduto al fascino del cambiamento: leggere articoli che circolavano fino a non molto tempo fa da parte di testate giornalistiche locali che annunciavano catastrofi urbanistiche, mentre i tram “giravano a vuoto in deposito”, per poi vedere le stesse rinnegare completamente quanto scritto nei mesi precedenti, ci ha regalato una soddisfazione che non tentiamo di nascondere.
Per fortuna, sembra che al momento siano più i pareri positivi che quelli negativi. Viaggiare in tram è stato utile anche per tastare il polso ai palermitani e capire cosa pensano dell’opera, e dobbiamo dire che tutto sommato fa enorme piacere sentire parole di apprezzamento per un’opera che sicuramente non è perfetta, ma che ha dato inizio ad un processo di riqualificazione della vita di questa città martoriata.
Questo significa che il tram è la panacea di tutti i mali? Assolutamente no. E’ per questo che ci premureremo qui di seguito di fare un bilancio quanto più oggettivo possibile su tutto ciò che funziona, e tutto ciò che non funziona; perché alla fine, al di là di tutta la retorica che può ruotare attorno all’argomento, quello che conta sono sempre e solo i fatti; fatti che siamo stati sempre abituati ad analizzare con imparzialità. Per non tediarvi, abbiamo deciso di stilare un punto elenco sui pro e i contro del servizio tram, in questi primi giorni di esercizio. E’ doveroso precisare che, trattandosi appunto dei primi giorni, è da mettere in conto qualche problema organizzativo più o meno grave. Cerchiamo quindi di capire cosa sia giustificabile e cosa no.
PRO
- La gente lo usa: il riscontro da parte della città è stato estremamente positivo, pur considerando che il servizio al momento si limita a collegare le periferie coi nodi intermodali Stazione Centrale e Notarbartolo. Solo nei primi giorni sono stati venduti oltre 50 mila biglietti. Il tram è un’opera che piace, ed evidentemente la gente lo trova molto utile.
- Socializzazione: un altro risvolto positivo del nuovo mezzo. La gente usa il tram, e la novità è anche occasione di confronto, scambio di opinioni, consigli e informazioni sulle fermate. Sotto questo aspetto il tram è vissuto quasi come un nuovo spazio pubblico, e non è raro sentire passeggeri scambiarsi opinioni sulla città che cambia, sui risvolti positivi dell’opera, etc.
- Intermodalità: nonostante l’assenza di un biglietto integrato che consenta di viaggiare sui treni e sul tram senza pagare costi aggiuntivi, la gente ha cominciato a prendere dimestichezza con il concetto di intermodalità. Sui tram cominciano ad essere trasportate anche le prime bici pieghevoli, segno che finalmente è possibile spostarsi rinunciando al mezzo privato (almeno in certe parti della città).
- Multilingua (in parte): le biglietterie automatiche, almeno ai capolinea, sono multilingue. Un enorme passo avanti in una città che sta completamente a zero sul fronte dei servizi al turismo.
- Controlli: da più parti arrivano testimonianze sull’intensità dei controlli dei titoli di viaggio. I controllori sono quasi sempre presenti (o al capolinea o durante la marcia) e al momento quindi, sembra nessuno scampo per i portoghesi. L’AMAT sembra aver imparato la lezione, e i palermitani la impareranno molto presto, se questa costanza nei controlli verrà mantenuta.
- Comodità del servizio: laddove le paline informative funzionano, è sicuramente rassicurante osservare i tempi di attesa. Si ha la sensazione di non perdere tempo inutilmente, e in caso di ritardi è possibile decidere se proseguire per conto proprio o attendere la vettura. Anche qui una banalità, ma che per la nostra città non era assolutamente scontata. Il tragitto in corsia riservata inoltre, garantisce la non interferenza tra i flussi di traffico privato e il mezzo pubblico, ottimizzando i tempi di percorrenza. Le vetture sono silenziose e confortevoli, ed essendo ad ampia capacità di trasporto, non sono mai troppo affollate.
- Estetica (in parte): i nuovi tram sono belli e moderni. Il tragitto pavimentato a mattoni è decisamente gradevole sotto il profilo estetico, così come il nuovo ponte sull’Oreto, una delle poche opere di architettura degne di nota in una città che ha cementificato per anni, devastando gran parte del suo patrimonio urbanistico.
- Ordine: il tram ha contribuito a rendere più razionale la viabilità in zone della città dove prima regnava il caos più totale. Vedasi i miglioramenti evidenti apportati in corso dei Mille.
- Ecologia: il tram è un mezzo elettrico, pertanto a minor consumo e a inquinamento zero. Nella città più congestionata di Italia, con inquinamento alle stelle, è sicuramente un passo avanti nell’ottica della riduzione delle emissioni CO2. A Palermo in media circolano 1,2 persone per auto, pertanto speriamo che nell’immediato futuro il sistema tranviario contribuisca notevolmente a ridurre i mezzi privati in circolazione.
- Riscoperta urbana: il tram ha contribuito a “riscoprire” quartieri più periferici e degradati, spesso tagliati fuori dal concetto di città. Il collegamento di queste aree ai punti nodali del trasporto cittadino potrebbe lanciare l’assist per un’inizio di rigenerazione urbana di queste zone.
CONTRO
- Assenza di comunicazione: la comunicazione da parte di AMAT è scandalosa. Non è possibile lanciare un nuovo servizio lasciando i passeggeri allo sbando, senza alcuna indicazione di orari. Allo stesso modo, non sono stati avvisati i passeggeri del fatto che sulla Linea 4 i display informativi erano spenti. Questa assenza di comunicazione ha inoltre prestato il fianco ai detrattori per antonomasia, che hanno potuto passare dalla parte della ragione muovendo giuste critiche a così tanta disorganizzazione.
- Assenza del biglietto unico: le attuali linee di tram hanno senso solo in una logica intermodale proprio perché l’attuale piano trasporti di Palermo si basa sull’intermodalità fra diversi mezzi di trasporto pubblico. Impedire ai passeggeri di poter utilizzare passante ferroviario, anello ferroviario, bus e tram con un unico biglietto, equivale ad ammettere l’inutilità del piano trasporti . Se un utente dovrà acquistare due biglietti, per un totale di 2,90 euro solo andata (5,80 euro compreso il ritorno), per poter utilizzare sia tram, che bus, che treno, allora continuerà a trovare conveniente il mezzo privato e tutti questi sforzi saranno stati inutili. Il Comune, Amat e Trenitalia devono assolutamente ripristinare il biglietto unico, pena il fallimento di tutto ciò per cui si è tanto lavorato.
- Tempi di attesa: in alcuni casi si sono discostati, anche di molto, da quelli indicati dall’esercizio ufficiale. La frequenza dovrebbe essere di un tram ogni 5 minuti sulla linea 1, di un tram ogni 10 minuti sulle linee 2 e 3, ogni 12 minuti sulla linea 4. Alcuni passeggeri hanno segnalato tempi di attesa in certi casi anche superiori ai 30 minuti sulla Linea 4. Sembrerebbe che delle vetture destinate alle linee 2-3-4 siano ancora ferme presso il deposito di via Castellana e e si attende l’immissione in servizio. Anche qui AMAT dovrebbe essere in grado di comunicare ai passeggeri i motivi di tale disagio. Cosa che attualmente non fa. Ad aggravare il tutto, molte paline informative non sono ancora state attivate, pertanto non è possibile neanche ricevere informazioni in tempo reale sui tempi di attesa. AMAT aveva dichiarato che lo scorso lunedì il problema sarebbe stato risolto, mentre ad oggi ancora risulta in contrario.
- Biglietti: sulla rete di tram più moderna di Italia è inaccettabile avere sistemi di bigliettazione del 1800. Lasciando perdere il caos creato con le biglietterie automatiche, l’emissione di due tipologie di biglietti differenti, l’impossibilità di erogare il resto se non nelle biglietterie automatiche presenti ai capolinea, le dichiarazioni contraddittorie di presidente AMAT, funzionari e controllori, coi passeggeri in confusione più totale, è comunque inaccettabile che l’azienda non sia organizzata a dovere per garantire ai passeggeri la massima comodità nell’acquisto dei titoli di viaggio. A tal proposito, vige confusione anche per la cessazione della sperimentazione del pagamento elettronico con l’app My Cicero, in quanto sembra sia ancora in funzione nonostante l’annuncio dell’azienda.
- Estetica (in parte): se da un lato le vetture e il nuovo ponte fanno bello sfoggio di sé, altrettanto non si può dire delle fermate. L’estetica è spartana, e lascia molto a desiderare. Sebbene a norma di legge, la maggior parte delle banchine sono decisamente strette. La realizzazione dei capolinea poteva essere occasione per riqualificare via Balsamo e piazza Boiardo, e invece alla fine risultano poco più che sterili lavori di ingegneria, senza alcun intervento rilevante sotto il profilo estetico. E’ un problema di cui in Italia si risente spesso: l’architettura è un optional.
- Multilingua (in parte): se da un lato le biglietterie automatiche sono in più lingue, dall’altro ci si è confusi lasciando gli annunci vocali e le paline informative esclusivamente in italiano. Poiché il tram si presta ad essere utilizzato anche dai turisti stranieri (fermata San Giovanni dei Lebbrosi o Forum Palermo ad esempio), sarebbe pertanto idoneo prendere questi piccoli accorgimenti. Anche in questo ci si distingue come città europea.
- Semafori: a dispetto degli annunci fatti durante la fase di realizzazione dell’opera, abbiamo potuto constatare che alcuni semafori sono tarati male. Non è sempre vero che il tram ha precedenza rispetto al traffico e in alcuni incroci il flusso veicolare non viene interrotto per il tempo necessario all’attraversamento della vettura. In più ci vengono segnalati numerosi disagi presso i semafori di piazza Einstein, viale Regione Siciliana e via Leonardo Da Vinci. Questo influisce non solo sul traffico, ma anche sulla puntualità dei tram.
- Videosorveglianza: dopo i recenti fatti di cronaca inerenti il tentato scasso di una biglietteria automatica, qualcuno ha avanzato l’ipotesi secondo la quale non è presente un servizio di video sorveglianza presso le fermate del tram, destinato al monitoraggio e al controllo della sicurezza pubblica. Sempre secondo questa ipotesi le telecamere presenti servono in realtà al controllo tecnico della linea. E’ un’opzione che va assolutamente verificata e pertanto non ci sbilanciamo. Se il servizio di sorveglianza risulta già attivo come speriamo, attenderemo fiduciosi notizie sul reperimento dei responsabili dello scasso.
- Pochi controlli: a parte il primo giorno, la vigilanza della Polizia Municipale è stata molto scarsa. Questo fa sì che gli automobilisti indisciplinati creino ingorghi presso gli incroci, bloccando i tram che devono attraversare e rallentando il pubblico servizio. Senza contare tutti i pedoni che scavalcano le barriere, incorrendo in numerosi rischi per la propria sicurezza personale, oltre che quella dei passeggeri a bordo. Crediamo che soprattutto durante i primi mesi, serva molto più presenza delle forze dell’ordine per far abituare automobilisti e non a rispettare
- Attraversamenti pedonali difficoltosi: in certi punti della città sarebbe stato utile qualche passaggio pedonale in più. In certi casi si è costretti a fare lunghi giri per poter attraversare la strada, e questo è un dato oggettivo che non si può negare.
- Nomi delle fermate contraddittori: peccatuccio veniale, ma che non abbiamo potuto fare a meno di notare. La pronuncia delle fermate a volte è discordante. Ad esempio, sulla Linea 1 la fermata è annunciata come “Bacile”, mentre alla pensilina risulta “S. Sergio Papa”. Così come in viale Regione, viene annunciata la fermata AMIA, ormai RAP (pronunciata in modo errato tra l’altro).
- Cestini: alle fermate non è stata prevista l’installazione di cestini per la raccolta dei rifiuti. L’ideale sarebbe stato avere a disposizione contenitori per la raccolta differenziata, ma non si è pensato neanche a quelli ordinari. Questo ovviamente incide sul decoro e la pulizia della sede tranviaria. A seguito di numerose segnalazioni, sono stati messi a disposizione dei sacchetti per i rifiuti, che a nostro avviso non sopperiscono allo scopo, dato che risultano molto fragili e possono facilmente rompersi.
- Niente mappe: non sono presenti mappe dei percorsi né presso le pensiline, né tanto meno sulle vetture. Molte persone chiedono indicazione agli altri passeggeri o ai dipendenti AMAT, quando possibile; sarebbe pertanto opportuno installare dei pannelli informativi sui percorsi.
Nella speranza di aver fatto un punto preciso su ciò che va e ciò che andrebbe corretto quanto prima, vogliamo fare un’ultima riflessione sulle barriere del tram, tanto contestate in questi anni. Il servizio sta già soffrendo di rallentamenti a causa di palermitani alla guida che intralciano gli incroci; la domanda è semplice: cosa sarebbe successo se il tram non fosse stato in corsia protetta? La risposta è dentro di voi.
Nel frattempo, invitiamo caldamente l’AMAT a essere molto più presente e a disposizione dei cittadini, dare risposte, metterci la faccia anche nelle cose che al momento non vanno. Ne gioverà il dialogo e l’efficienza del servizio. Invitiamo inoltre il Comune di Palermo a lavorare concretamente alle nuove linee di tram, progettando quella che sarà l’estensione della rete, accogliendo soprattutto le istanze di cittadini e associazioni che possono dire la loro. Data la possibilità di accedere a fondi europei dedicati, ci auguriamo che possa essere accelerato l’iter per l’istituzione di nuove linee tranviarie che raggiungano anche altre periferie oggi dimenticate dal servizio pubblico, che mettano in collegamento i due nodi intermodali di Notarbartolo e Stazione Centrale, con particolare attenzione al prolungamento della linea 4 verso l’università, e la costruzione di un’ulteriore linea lungo mare, che dalla Stazione Centrale attraversi Foro Italico, Cala e Porto, per poi ricongiungersi alla stazione di Notarbartolo.
L’infrastruttura è ormai completa, i depositi sono già stati costruiti, per cui l’estensione della rete tranviaria necessita esclusivamente della posa dei binari e delle palificazioni. Questo significa tempi di realizzazione più veloci, minori costi e la possibilità di fare spostare i palermitani in modo sostenibile entro i prossimi 5 anni, allargando la copertura della rete in tutta la città. E’ un’occasione che non possiamo perdere; non lasciamo quindi che le buone intenzioni restino parole al vento.
Una nota a margine di queste ottime considerazioni:
tutti i contro sono quasi esclusivamente additabili alla gestione del servizio, che e’ certamente migliorabile. Ma come non prevedere ad esempio le mappe, i cestini, la mancanza del biglietto unico, la presente bigliettazione?
Stendo ancora una volta un velo piu’ che pietoso sull’AMAT, ma chiederei fortemente che certe carenze siano risolte celermente in tempi certi, con una chiara scadenza per la risoluzione dei suddetti problemi.
La cura degli aspetti comunicativi da parte dell’AMAT è pari a zero: ad oggi ad esempio non sono ancora disponibili sul sito percorsi e orari del nuovo piano bus. Inaccettabile.
I percorsi ci sono: http://www.amat.pa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1285&Itemid=313
si…ma la linea 4 è segnata ancora come linea 3B!!!!!
http://www.amat.pa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1289&Itemid=312
certo che di attenzione all’amat ce ne mettono tanta!!!!
Finalmente hanno inserito nuovi orari e percorsi degli autobus. Era ora. Quando ho scritto il commento un’ora e mezza fa ancora non erano presenti.
Domanda: ma perché la nostra rete tranviaria è la più moderna d’Italia? Cosa ha in più delle altre?
Tutto.
È telecontrollata, presenta sistemi di informazione digitali alle fermate, impianto di audiodiffusione per gli avvisi gestibile sempre da remoto, videosorveglianza della linea, quadri sinottici digitali per la gestione dei flussi e degli scambi lungo le linee, telefoni satellitari dedicati per comunicare dalla centrale con ogni tram appositamente fornito di telefono, onda verde ai semafori.
E’ un fiore all’occhiello della quale dobbiamo andare fieri.
Oggi quelli del telecontrollo forse dormivano….tre tram in fila su via Notarbartolo fermi per 8 minuti(il primo della fila gli altri 2 anche di più) in attesa che si liberasse il capolinea alla stazione Notarbartolo!!!
Nota sull’asservimento semaforico.
Asservimento semaforico non significa che il tram ha sempre il verde. Ma che gli verrà data via libera il prima possibile. Se per le auto è appena scattato il verde, il sistema bloccherà comunque il tram per un tempo minimo per poi dargli via libera. Un minimo di tutela deve essere garantita anche al traffico veicolare, altrimenti sarebbe il caos. Normalmente il tram ha comunque tempi di attesa molto brevi.
Da notare come quasi tutti i contro elencati sono in realtà piccoli dettagli dovuti a mancanza di attenzione da parte di AMAT, risolvibili in breve tempo (se si vuole!). Mappe, percorsi, cestini, nomi fermate, annunci in lingua straniera.
Le unica vere difficoltà sono quelle legate al biglietto unico, che non dipende solo da AMAT (e credo AMAT sia a favore), ma coinvolge anche TI (invece da sempre contraria). Qui dovrebbero essere Regione e Comune da fare da tramite e trovare un compromesso che possa stare bene a entrambe le aziende. Per i viaggiatori potere usufruire di un biglietto unico è vitale!
Altro tasto dolente è quello della videosorveglianza. Se confermato, assurdo che non si sia installato un sistema che videocontrolli ogni singola fermata. Sistemi che ormai nel 2016 hanno un costo irrisorio, eppure siamo ancora qui a disquisirne.
Il servizio funziona! Lo uso gia da una settimana e devo dire che nonostante abbia i suoi difetti, al momento funziona.
La linea 4, che prendo giornalmente, presenta il problema delle paline completamente spente! Inoltre ho notato che le vetture previste, 3, in realta a giorni alterni sono 2. Ne consegue che ci sono giorni che attendo solo 15 minuti altri giorni oltre i 20 minuti!
Oggi per esempio solo due vetture e nei pressi della rotonda di via leonardo da vinci i semafori del tram erano bloccati!
Spero vivamente che ristabiliscano le 3 vetture e che le paline siano messe in funzione!
Il servizio funziona e a me piace; tuttavia, ai contro aggiungerei l’inesistenza della c.d. “onda verde”.
Ma per quanto ne dobbiamo parlare ancora?
L’onda verde c’è e funziona. E’ stato spiegato una decina di volte su questo sito e Huge l’ha sottolineato nuovamente in modo così chiaro che non si potrebbe chiedere di meglio.
Cos’è dunque che non è chiaro?
Il biglietto elettronico tramite sms o app sarebbe una buona soluzione al problema del resto o delle monetine non erogate dalle biglietterie automatiche. Wind già offe questo servizio in città come Milano, Firenze, Bari etc.
ho notato più volte che il tram su viale regione aspetta il verde del semaforo, sulle uscite o entrate delle bretelle
Nel sito amat sono presenti orari e percorsi di tutte le linee tram, speriamo che vengano rispettati! Adesso speriamo mettano in funzione le paline e tutto il resto
L’onda verde dovrebbe esserci ma molti semafori sono tarati male. Anche questa è una miglioria di facile attuazione, così come i display non funzionanti sulla circonvallazione. Nonostante la facile risoluzione vediamo Amat quanto tempo impiegherà per risolvere il tutto…
estetica: vedere la il design moderno della scocca del tram che attraversa i MOSTRUOSI palazzacci del sacco edilizio, mi crea un contrasto così sconcertante che sono contento di mettere piede a palermo non più di 2 volte l’anno…
Fadel,
non preoccuparti. Nessuno di noi sentirà la tua mancanza.
il tram ha portato alberature, aiuole, e niente più doppia fila. quei palazzacci, prima, erano molto peggio.
Non sono MOSTRUSI i palazzi ma le condizioni in cui si trovano certi quartieri… mi riferisco al decoro e al rispetto delle regole!!!! Passando con il TRAM la prima cosa che salta all’occhio sono i cassonetti dell’immondizia stracolmi di rifiuti e di auto parcheggiate sui marciapiedi!!!!!
La gente panormita e’ INCIVILE , il tram e’ una meraviglia in mezzo ad una citta’ di gente incivile ,ignorante, che sa solo rubare le macchinette dei biglietti, imbrattare e simili porcherie.
Pro: i tram Palermitani indicano sui loro display soltanto il capolinea verso il quale stanno andando. Gli autobus Palermitani indicano sui loro display il capolinea verso il quale stanno andando e molto stupidamente anche quello dal quale sono partiti.
Pro:
-le pensiline alle fermate, pur se esteticamente mediocri, sono molto solide, a prova di vandalo.
-le corsie protette in viale Regione Siciliana consentono velocità elevate ai tram, impensabili per un mezzo su strada a Palermo.
Contro:
-display alle fermate non funzionanti, messaggi vocali sulle vetture errati, assenza di schemi della linea sui tram e alle fermate potrebbero essere problemi insormontabili per una azienda che non ha una cultura dell’informazione all’utenza “mettendosi nei panni dell’utente”.
-approssimazione del personale di linea (fa sempre parte della cultura).
-non ha senso che la linea 4 appena partita da Notarbartolo abbia come destinazione Notarbartolo: sarebbe più logico per l’utente vedere scritto “Pollaci/Calatafimi”.
-il passaggio della linea 4 da via Da Vinci risulta difficile da coordinare con le linee 2 e 3: in un’ottica di prolungamento forse si dovrebbe prevedere un capolinea alternativo a piazzale Lennon.
Giusta osservazione Angelo64. Il display del tram 4 quando parte da FS Notarbartolo dovrebbe indicare “Calatafimi-Pollaci” e quando arriva a Calatafimi-Pollaci dovrebbe cambiare in “FS Notarbartolo”. Anche queste piccole cose ti fanno capire che non è certo una rete tram che cambierà la maniera superficiale ed approssimativa con cui noi Palermitani facciamo le cose ne’ cambierà la natura ed il “comportamento” di questa città. E non illudiamoci. Anche col Passante FS e l’Anellino vedremo una nuova serie di cretinate che si aggiungeranno a quelle che Palermo è riuscita a creare per la sua rete tram: mancanza di mappe, desincronizzazioni fra stazioni reali e stazioni annunciate, nomi di fermate mal pronunciate, primitivi metodi di pagamento dei biglietti, display di fermate lì soltanto per figura e spente, sito A.M.A.T rimasto al 1950, tragitti pedonali verso alcune fermate inesistenti…
Il servizio funziona!!!! Devo dire che i palermitani hanno accolto questo servizio abbastanza bene… molti lasciano le loro automobili casa!!!
Peccato che arrivati alla Stazione Centrale, negli orari di punta, gli autobus sono sovraffollati di persone nonostante la frequenza dei mezzi!!! Non capisco cosa sia successo rispetto a prima!!!
Mancano diverse linee passanti per il centro (102, 107, 122, ecc.) e il 101 che dovrebbe passare ogni 4 min. non rispetta tale frequenza (d’altro canto è impossibile rispettarla senza controllo satellitare dei mezzi e con il “tappo” di piazza Politeama).
E’ logico entusiasmarsi per il “GIOCATTOLO NUOVO”, il tram, ma poi passa; mentre la spazzatura resta per strada. A proposito i fondi europei, oltre che per realizzare il tram, si possono utilizzare per rendere finalmente pulita questa città? O dobbiamo affidarci ai miracoli?
quei soldi no, vanno destinati tutti al tram. per render pulita la città, serve portare la differenziata almeno al 60%, e successivamente al 100%. porta a porta, riciclo, biomasse e niente inceneritori. converrebbe anche ridurre la produzione di imballaggi a monte, o di fare entrare nei supermercati solo quelli in materiale biodegradabile o riciclabile. la pulizia delle strade è importante, ma a preoccupare è soprattutto la situazione di bellolampo e delle infiltrazioni mafiose nel sistema delle discariche. il problema è molto più grande di quanto lei non pensi