Dal 1° aprile 2025 i servizi di Car e Bike Sharing AMIGO, gestiti da Amat Palermo S.p.A., cesseranno definitivamente.
La decisione rientra nel nuovo Piano Industriale dell’azienda, già approvato dalla Giunta Comunale, e segue le linee guida dell’amministrazione cittadina per la mobilità urbana.
Una scelta che segna la fine di un’epoca per Palermo, ma che apre anche interrogativi sul futuro della mobilità condivisa in città.
AMIGO: un servizio apprezzato dai palermitani
Dal suo lancio, il servizio AMIGO ha rappresentato una delle iniziative più innovative per il trasporto urbano a Palermo.
Grazie alla disponibilità di auto e biciclette condivise, molti cittadini hanno potuto spostarsi in città senza la necessità di un mezzo privato, contribuendo alla riduzione del traffico e dell’inquinamento.
Negli anni, AMIGO è diventato un punto di riferimento per chi cercava un’alternativa pratica e sostenibile, offrendo soluzioni flessibili per muoversi senza dipendere dai mezzi pubblici o dall’auto di proprietà.
Perché AMIGO chiude?
La cessazione del servizio rientra nel riassetto strategico di Amat Palermo S.p.A., che sta rivedendo le proprie attività in base a nuovi obiettivi finanziari e operativi.
La decisione è stata presa nel quadro di un ripensamento generale della mobilità cittadina, che vede il Comune impegnato a riorganizzare i trasporti pubblici e a trovare nuove soluzioni per migliorare la viabilità.
Gli utenti abbonati sono già stati informati della chiusura tramite una comunicazione ufficiale.
Quale futuro per la mobilità sostenibile a Palermo?
La chiusura di AMIGO lascia un vuoto nel panorama della mobilità condivisa in città.
In molti si chiedono se il Comune preveda alternative o nuovi servizi per sostituire il Car e Bike Sharing.
Negli ultimi anni, la domanda di trasporto sostenibile è cresciuta costantemente, con sempre più cittadini disposti a utilizzare mezzi condivisi anziché privati.
La sfida sarà capire se Palermo saprà raccogliere questa esigenza e proporre nuove soluzioni innovative.
Un ringraziamento agli utenti
Amat Palermo ha voluto ringraziare tutti coloro che, negli anni, hanno scelto AMIGO, contribuendo alla diffusione della mobilità sostenibile in città.
Il servizio ha rappresentato un’importante esperienza per Palermo, dimostrando che un’alternativa al traffico tradizionale è possibile e apprezzata dai cittadini.
Per chi avesse bisogno di ulteriori informazioni sulla chiusura del servizio, è possibile consultare il sito ufficiale: www.amigosharing.it.
Questo weekend il programma Mi manda raitre indagherà sul fenomeno del ritiro di molti operatori economici (privati, quindi) da questo settore di mercato e stanno chiudendo i loro servizi da molte città per colpa dei numerosi atti di vandalismo, su biciclette, monopattini e anche auto (di poco tempo fa le foto di una enjoy a Roma dentro la tromba delle scale cui sembra impossibile giungere con le 4 ruote…).
La condivisione postula necessariamente l’educazione nel corretto e responsabile utilizzo di cose che non sono di propria esclusiva proprietà e dobbiamo ammettere che l’educazione è proprio quello che manca in questo periodo… Peccato…
Oltre alla civiltà, come giustamente fa notare l’utente @Irexia , io aggiungo che ci vorrebbero anche GLI SPAZI. Palermo è angusta, è sprovvista di SPAZI idonei per tutta questa ferraglia inutile. Spero li ritirino tutti, dal primo all’ultimo, dall’auto al monopattino che ti costringe a fare zig-zag sul marciapiede.
Un servizio pubblico costoso per l’utente finale CHE PAGA a fronte di molti, soprattutto giovani, che neanche sanno cosa sia la civiltà di pagare un biglietto. Il servizio Amigo assolutamente imparagonabile all enjoy di Eni molto più performante e competitivo. Prima di essere sostenibile la mobilità servirebbe educare in qualche modo la popolazione che dovrebbe usarla.
PERCHE’ “AMIGO” CHIUDE ?
“ La cessazione del servizio rientra nel riassetto strategico di Amat Palermo S.p.A., che sta rivedendo le proprie attività in base a nuovi obiettivi finanziari e operativi .
Per chi avesse bisogno di ulteriori informazioni sulla chiusura del servizio, è possibile consultare il sito ufficiale: http://www.amigosharing.it.”
Se il cittadino curioso decide di consultare tale sito ufficiale, per avere ulteriori informazioni e chiarimenti, potrà leggere tale messaggio “chiarificatore”.
“….in coerenza con le linee guida e le azioni dell’Amministrazione Comunale, a far data dal 01 aprile 2025 il servizio di Car e Bike Sharing, denominato amiGO e gestito da AMAT Palermo SpA nella città di Palermo, cesserà”.
Chiaro?
Forse sarebbe stato più semplice e corretto, invece di fare tutto questo giro di parole, ammettere che il servizio ha chiuso perché…… era in perdita!!!
@BELFAGOR non sappiamo i motivi del perché ha chiuso. Personalmente l’avrei chiuso, anzi non lo avrei mai aperto, per OGGETTIVA MANCANZA DI SPAZI, nel senso FISICO e LETTERALE del termine.
Quando, quasi un anno fa, il presidente dell’ AMAT fu convocato dalla seconda Commissione consiliare, ammise che, nonostante i finanziamenti provenienti dalla Regione, il deficit dell’ azienda aveva raggiunto ben…. 21 milioni di euro .
Il presidente dell’ AMAT dichiarò che non era corretto sostenere che il servizio tranviario incideva con ben 19,7 milioni, oltre il 90%, sul deficit ( come sosteneva la consigliera comunale Giulia Argiroffi ), ma che soltanto 5,7 milioni, il 27%, era da addebitabili al sistema tranviario mentre la rimanente parte delle perdite era dovuta al servizio di car e bike sharing e di rimozione dei mezzi in divieto di sosta, mentre la gestione dei mezzi su gomma, con i suoi utili, rendeva meno pesante il debito.
Perciò, secondo tali cifre, la causa del buco di bilancio dell’ AMAT era dovuto soprattutto al servizio di car e bike sharing e alla rimozione dei mezzi in divieto di sosta.
Ora che l’ AMAT ha sospeso tali servizi, i conti dell’ AMAT saranno risanati ?
A me fa ridere che in una caotica città come Palermo il servizio rimozione sia in perdita, quando dovrebbe lavorare 7 giorni su 7 almeno 20 ore al giorno, per mettere un po’ di ordine in buona parte delle strade e straduzze cittadine.
Quoto il Don. Mezzi ammassati ovunque: dal SUV al monopattino, dalla macchina allo scooter (con targa e non). Vivono in un cesso di città in cui non è nemmeno possibile muoversi a piedi senza fare zig-zag in continuazione e triturano le palle con gli inutili mezzi affittati.