Nascerà in via Tiro a Segno la nuova sede dell’Istituto di Astrofisica

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Nell’area dell’ex pastificio Sepi in via Tiro a Segno sorgerà la sede dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). Il Consiglio comunale, ha approvato la variante urbanistica che adesso passerà alla Regione per competenza.
Si tratta di un’area abbandonata da oltre trent’anni che adesso potrà essere riqualificata.
Il progetto è già pronto.

Sarà realizzato l’Istituto di competenza dell’Università di Palermo e accanto anche un ampio parcheggio per quasi 100 posti auto.

I lavori dovrebbero durare 30 mesi (2 anni e 6 mesi)

Ecco come risulta oggi:

Il progetto si prefigge un duplice obiettivo: soddisfare le esigenze funzionali e organizzative dell’INAF disegnando ambienti di lavoro gradevoli ed efficienti e dare dignità architettonica a un edificio che oggi versa in grave stato di abbandono, sì da riqualificare una zona negletta della città. A tal fine si ripropone l’attuale bipartizione dell’edificio dell’ex Pastificio SEPI in due corpi di fabbrica (A – B), con un’altezza massima coincidente con quella attuale, uniti da una corte centrale a tutt’altezza, entro cui si svilupperanno i collegamenti verticali (due corpi scala ed un ascensore, sviluppandosi il secondo ascensore all’interno del corpo A) e quelli orizzontali (passerelle e ballatoi sospesi), oltre all’ingresso principale dall’esterno sul lato est del complesso. La corte sarà coperta con una galleria in acciaio e pannelli in parte a vetri, in parte coibentati (rivestita nella parte superiore da pannelli fotovoltaici), che al piano terrazza assumerà la forma di una tettoia ricurva per accogliere una sala soggiorno-relax ed una sala destinata a buvette, utilizzabile anche per riunioni.
All’interno dei due corpi di fabbrica (A – B) il sistema strutturale in c.a. distribuisce lungo i bordi perimetrali i sostegni verticali lasciando del tutto liberi i solai in modo da consentire un uso razionale e flessibile dello spazio secondo le esigenze dell’Istituto.
Queste le parti in cui si articola l’intervento:
a) Recupero del corpo di fabbrica B (quello più vecchio, prospiciente la via Tiro a Segno), come prescritto dalla Sopraintendenza BB.CC.AA., da attuare conservando, recuperando e ricostituendo le esistenti partiture murarie con tecniche tradizionali e con l’ausilio, ove necessario, di materiali compositi per il consolidamento ed il rinforzo strutturale. Come concordato con la stessa Sopraintendenza, saranno altresì dismessi i solai prefabbricati in c.a. (realizzati negli anni ’60 del secolo scorso) e sostituiti con tre nuovi solai prefabbricati in c.a. (tipo predalles) a campata unica (con una luce di circa 10.50 metri), con interpiani da 3,80 metri, sorretti da un sistema intelaiato in c.a. che sarà integrato alle esistenti partiture murarie in modo da evidenziare e distinguere la diversa consistenza e giacitura dei vecchi muri (da conservare e recuperare con le tecniche tradizionali di cui sopra) rispetto alle nuove strutture. L’innesto della struttura in c.a. garantirà il sostegno, altrimenti impossibile, dei carichi previsti e la resistenza alle sollecitazioni sismiche nel rispetto dei parametri e dei criteri della più recente normativa antisismica (vedi NTC/2008). Date le tecniche d’intervento ora previste, diventa del tutto non conveniente procedere al recupero dei locali al piano cantinato (livello -1) dello stesso corpo B, in considerazione degli alti costi realizzativi in rapporto all’esiguo spazio recuperabile. Questo progetto ne esclude pertanto il recupero e l’impiego.
Le quattro elevazioni fuori terra di questo edificio ospiteranno, al piano terra (livello 0), l’aula magna (150 posti a sedere, suddivisibile in due aule minori), al primo piano (livello +1), la biblioteca con uffici e servizi di supporto, al secondo piano (livello +2), uffici e studi con alcuni spazi di incontro e di studio per studenti e tirocinanti, al terzo piano (livello +4) sono previsti locali di riunione e relax. Al piano terra, nella zona dell’attuale ingresso dalla via Tiro a Segno, è prevista la dismissione e la successiva ricollocazione delle vecchie basole in pietra di Billiemi.
b) Sostituzione del corpo di fabbrica A, cioè quello più recente, con un nuovo edificio avente stessa volumetria di quello esistente ma diversa disposizione dello spazio interno, costituito da interpiani di altezza minore rispetto a quella attuale (3,80 metri invece di 5,90) in modo da ricavare, oltre al piano seminterrato, quattro elevazioni fuori terra invece delle tre attuali all’interno dello stesso volume preesistente.
Nel corpo di fabbrica A saranno ospitati gli studi dei ricercatori (con ambienti di dimensioni variabili secondo le esigenze) e gli uffici dell’amministrazione, con sale riunioni e servizi di supporto.
La larghezza utile del corpo di fabbrica “A” viene di poco aumentata, rispetto al progetto definitivo, avanzando di 95 cm il filo esterno dei solai lungo la corte interna, così incrementando la superficie utile dei locali che vi si affacciano;
Su parte del piano terrazza dei corpi A e B si protende la copertura in acciaio e vetri della corte centrale che, con la sua forma ricurva, accoglierà una sala soggiorno-relax ed una sala destinata a buvette, utilizzabile anche per riunioni. Sulla stessa terrazza viene confermata la ricollocazione del camino in laterizi che attualmente si trova sul piano di copertura del vecchio edificio da demolire. Come prescritto dalla Sopraintendenza, il camino sarà restaurato con materiali e tecniche tradizionali nella sua attuale posizione e, dopo il restauro, sarà smontato in tre o quattro parti per consentirne, con opportuni accorgimenti di salvaguardia, lo spostamento e la successiva ricollocazione, previo riassemblaggio, sul piano di copertura del nuovo corpo di fabbrica A.
Il piano seminterrato del corpo A (attualmente occupato da detriti e materiali di risulta), una volta recuperato, sarà accessibile direttamente anche dall’esterno mediante una rampa dalla via Tiro a Segno ed ospiterà i laboratori e alcuni locali di servizio (server, magazzini, archivi, etc.) oltre ad alcuni locali tecnici.
Il terrazzo di copertura dei due corpi di fabbrica (A – B) avrà altezza massima (m 12,50), coincidente con quella dell’edificio attuale. L’altezza massima della volta di copertura dei locali previsti sul terrazzo (m 17,00) sarà di poco inferiore rispetto a quella dei locali attualmente esistenti (m 17,09). c) Un nuovo corpo di fabbrica aggiuntivo “C” (parzialmente ipogeo, con copertura sistemata a giardino) sorgerà nella contigua area dell’Edilizia Vaccaro di cui era già prevista l’espropriazione nel progetto definitivo del 2012 per realizzarvi il parcheggio pertinenziale, ora spostato in altra zona, come si dirà nel seguito; la sua pianta ha la forma di un parallelogramma (m 21 x m 34) che si innesta alla testata est dell’edificio “A” prolungandone la giacitura in direzione del mare, allineandosi lungo il vicolo di Fondo Alfano. Il nuovo corpo sarà fondato alla stessa quota (-2,96) del piano seminterrato del corpo “A”, di cui costituisce il naturale ampliamento, e sarà accessibile sia dall’interno del complesso INAF, sia direttamente dalla via Tiro a Segno mediante la rampa veicolare già prevista anche nel precedente progetto. Parte del nuovo corpo di fabbrica (quella destinata ai locali di deposito) sarà del tutto ipogea mentre la copertura (con tetto sistemato a verde) della parte destinata ad ospitare laboratori e officine si troverà ad una quota di + 2 metri circa rispetto al piano di calpestio dell’area esterna adiacente.
La necessità di connettere i locali del nuovo corpo di fabbrica parzialmente ipogeo appena descritto ai restanti locali del piano seminterrato del corpo “A” ha richiesto una diversa distribuzione interna di questi ultimi rispetto al progetto definitivo precedente, soprattutto per quel che riguarda i locali tecnici degli impianti, fermi restando i limiti perimetrali dell’edificio.
d) L’inserimento del nuovo corpo di fabbrica “C” (parzialmente ipogeo) nell’area della Edilizia Vaccaro comportano la necessità di allocare diversamente alcuni locali tecnici (cabina elettrica di trasformazione + centrali dell’impianto di climatizzazione) che il progetto del 2012 prevedeva di realizzare in sede ipogea nella parte centrale del parcheggio pertinenziale, ora previsto nell’area di UniPa. Questi locali tecnici troveranno ora posto in un piccolo nuovo corpo di fabbrica “D” parzialmente ipogeo (con copertura sistemata a giardino) lungo la via Tiro a Segno, in posizione tale da essere facilmente accessibili dall’esterno senza tuttavia confliggere né con la piazza pedonale antistante all’ingresso ai corpi A-B-C, né con le esigenze di immediata connessione tecnica a quegli edifici.
e) Grazie al già citato accordo di collaborazione con l’Università di Palermo l’INAF potrà utilizzare, in comodato d’uso modale per la durata di 99 anni, parte della complessiva area di 13.110 mq che la Banca Unicredit ha recentemente donato a UniPa. Si tratta di una porzione estesa 4.100 mq (indicata con la lettera “A” sulla planimetria generale XSF.01 e sull’elaborato XU.01) che questo progetto prevede di sistemare a parcheggio alberato con quasi 100 posti auto + 42 posti moto in modo da soddisfare le esigenze dell’INAF altrimenti prive di possibili soluzioni. E’ altresì prevista la sistemazione a verde della restante parte dell’area UniPa, indicata con la lettera “B” sulla planimetria generale XSF.01 e sull’elaborato XU.01, che, ricadendo quasi per intero in zona indicata come R4 (cioè a rischio idrogeologico molto elevato secondo il P.A.I. -Piano di Assetto Idrogeologico-), sarà oggetto di distinto esame da parte dell’ARTA.
f) Questo progetto conferma, aggiornandone l’indennità, il piano di esproprio, già approvato con il progetto definitivo nel 2012, dell’area appartenente alla Edilizia Vaccaro, confinante con l’ex Pastificio SEPI, e prevede altresì l’acquisizione mediante espropriazione (vedi Piano particellare d’esproprio allegato al progetto: elaborato XU.02) della residua area di proprietà Unicredit che si frappone tra la predetta area UniPa (oggetto del comodato d’uso di cui al precedente punto e) e la predetta area dell’Edilizia Vaccaro. L’acquisizione della residua area Unicredit comprende anche un vecchio edificio rurale a due elevazioni fuori terra (superficie complessiva di mq 380 circa) che sarà consolidato, ristrutturato e riutilizzato a servizio dell’INAF, conservandone le caratteristiche architettoniche generali.
g) Il progetto prevede che l’area del parcheggio e quella ad esso circostante siano sistemate a verde in modo da dare vita a uno spazio alberato in armonica connessione con il contiguo Orto Botanico.

Ed ecco alcuni rendering dell’edificio:


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9 Thoughts to “Nascerà in via Tiro a Segno la nuova sede dell’Istituto di Astrofisica”

  1. peppe2994

    Tipica notizia troppo bella per essere vera, quindi incrociamo le dita e speriamo bene.

  2. punteruolorosso

    molto bene. e che ne sarà dell spazio che dovrebbe essere assegnato all’orto botanico? sulla stessa parte di via tiro a segno dove sorgerà l’istituto

  3. danyel

    Via Tiro a Segno? E’ la via in cui si trova, da almeno trent’anni, dimenticato, questo mostro architettonico?:
    http://1.citynews-palermotoday.stgy.ovh/~media/original-hi/4520736903072/ecomostro-via-tiro-a-segno-3.jpg

    boh .. vedremo, vedremo …

    1. huge

      Sì, stessa via, ma all’estremità opposta. L’edificio cui ti riferisci tu a quasi al Foro Italico, mentre l’Istituto di Astrofisica sorgerà vicino corso dei Mille.

  4. belfagor

    Sono passati ben 17 anni da quando l’istituto di astrofisica di Palermo ( INAF) ha acquistato l´edificio per trasferirvi la propria sede, e per ospitarvi anche l´Istituto di astrofisica spaziale (Iasf). Allora fu elaborato un progetto che prevedeva il parziale abbattimento dell’ ex pastificio ( si sarebbe salvato solo la facciata su via Tiro a Segno). Purtroppo nel 2007 la consigliera comunale Nadia Spallitta intervenne ricordando che un edifico costruito prima del 1934, non poteva essere abbattuto: “questi edifici vanno restaurati e utilizzati per finalità compatibili con la loro natura”. Alla fine il progetto si insabbiò. Ci fa piacere che dopo tanto tempo il consiglio comunale ha cambiato idea, permettendo la realizzazione di un opera d’interesse pubblico. Peccato che a poche centinaia di metri, quasi all’angolo con la Piazzetta di Sant’Erasmo sorge l’ex pastificio Virga, più antico e più interessante sotto l’aspetto architettonico. Nel 2013 fu pubblicata la notizia che il comune di Palermo, nell’ambito di un progetto di edilizia sociale, aveva deciso di affidare tale ex mulino a una cooperativa che avrebbe costruito, 66 appartamenti . Ipotesi cervellotica considerando che Via Tiro a segno è un budello di strada, priva di parcheggi e fortemente degradata. Inoltre la zona ha un alto valore storico. Si trova infatti a due passi dal Foro Italico e dal Porticciolo di Sant’Erasmo e di fronte al vecchio Gasometro e a Villa Giulia. In questo caso, ci dispiace dirlo, nessuno fece notare che tale edificio era stato costruito molto prima del 1932 e perciò, secondo la legge, andava restaurato e utilizzato per finalità “compatibili con la sua natura”. Francamente “abbattere e costruire case popolari al suo posto” non ci sembrava una finalità compatibile con la sua natura. Meno male che ha difendere l’ex mulino Virga dalla distruzione è intervenuto il più potente alleato, l’immobilità e l’inconcludenza della burocrazia del Comune.
    P.S. Come si vede anche tra gli antichi edifici storici ci sono figli e figliastri e la legge non è sempre uguali per tutti.

  5. Una volta in questo edificio c’era una palestra di arti marziali, e se non erro qualcuno ci mori’, e la chiusero. Da allora è in totale stato di abbandono, come del resto tutta la zona. Quindi anche il deposito di materiale edile va via?

  6. BELFAGOR

    NON CI RESTANO CHE I MIRACOLI DI BIAGIO CONTE
    Nonostante esiste una norma che vieta l’intitolazione di una strada a persone morte da meno 10 anni la II Circoscrizione ha approvato una mozione per chiedere al sindaco di intitolare via Tiro a Segno alla memoria di Biagio Conte. Una proposta che dovrebbe essere fatta propria anche dalla VI Commissione consiliare ed essere portata in Consiglio Comunale per l’ approvazione definitiva.
    Quando la burocrazia comunale vuole diventa velocissima e non si lascia condizionare dalle norme e dai cavilli.
    Peccato che via Tiro a segno è proprio vittima della lentezza d quella stessa burocrazia che oggi dimostra una velocità incredibile.
    Qualcuno ha ricordato che “ecomostro” di via Tiro a Segno è ancora lì malgrado le tante promesse di chi ha governato nel passato e di chi governa oggi questa città. Inoltre la fognatura a cielo aperto delle case popolari ( occupate)i di via Tiro a Segno 60 sono ancora lì.
    “Ovviamente – attacca il consigliere comunale Randazzo – poi tutti bravi e presenti in via Tiro a Segno per la intitolazione della strada al nostro più illustre concittadino“.
    Il presidente della II Circoscrizione chiamato in causa ha cercato di difendersi : . “L’intitolazione di via Tiro a Segno alla memoria di Biagio Conte dovrebbe essere di buon auspicio per accelerare quei processi avviati dall’Amministrazione. Uno di questi riguarda la fognatura di via Tiro a Segno 60, su cui si aspetta un preventivo da parte di Amap, e l’altro è l’abbattimento dell’ecomostro, sul quale ha mostrato impegno l’assessore Carta. Quindi, ci riteniamo fiduciosi”.
    Effettivamente la proposta di intitolare via Tiro a segno a Biagio Conte a molti è apparso una ….mossa falsa .
    Via Tiro a segno è l’ emblema della mala “amministrazione” di questa città in questi decenni.
    Si è permesso anni fa l’ occupazione di alcune case popolari in costruzione e oggi questa gente vive senza fognature e in piena emergenza igienico sanitaria.
    Un fatto già noto da decenni tanto che attraverso un’ordinanza sindacale del 25 gennaio 2021, l’allora sindaco Leoluca Orlando Cascio chiedeva un intervento urgente dell’ AMAP ma….. ad oggi però nulla si è concretamente fatto.
    Poi c’è l’ incredibile vicenda dell’ “ ecomostro” : un struttura edilizia incompleta per la quale si aspetta l’abbattimento. Negli ultimi mesi ci sono stati diversi sopralluoghi, tra cui uno effettuato dall’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta. Ad occuparsi delle operazioni di distruzione della struttura dovrebbe essere il Coime, ma…… si attende ancora il progetto.
    Ad oggi però la struttura rimane lì, piena di rifiuti, più volte vandalizzata e diventata luogo di ritrovo di diversi senzatetto.
    Forse si spera che intitolando via Tiro a segno a Biagio Conte , il buon fraticello faccia il …..miracolo.
    COMPLIMENTI!!!!!!

  7. vicchio65

    Talè…avevo dimenticato questo ennesimo rendering. Devo dire che anche l’Unipa ne ha dette tante!!
    A proposito, ma chi sa qualcosa del famigerato “policlinico 2” in zona Basile?

    Comunque, festeggiamo che (forse) si toglierà lo scheletro di via Tiro a Segno. Per adesso, stanno facendo pulizia.
    Spero che puliscano, demoliscano e transennino la zona, altrimenti purtroppo temo che rispunteranno gli stessi problemi.
    p.s.: dico “transennino” perchè il problema delle fogne non si risolverà a breve e fino a che non si risolve questo non se ne parla di giardino.

  8. BELFAGOR

    LA PALERMO DOVE TRIONFA L’ IMMOBILISMO : CHE FINE HA FATTO IL NUOVO ISTITUTO DI ASTROFISICA DI PALERMO?
    Il 14 aprile 2017 “ MOBILITA PALERMO” pubblico questa notizia:
    ” Nell’area dell’ex pastificio Sepi in via Tiro a Segno sorgerà la sede dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). Il Consiglio comunale, ha approvato la variante urbanistica che adesso passerà alla Regione per competenza.
    Si tratta di un’area abbandonata da oltre trent’anni che adesso potrà essere riqualificata.
    Il progetto è già pronto.”
    Sarebbe stato realizzato anche un ampio parcheggio per quasi 100 posti auto.
    Bello!!!!
    Sembrava che finalmente dopo 17 anni , da quando l’istituto di astrofisica di Palermo ( INAF) aveva acquistato l´edificio per trasferirvi la propria sede e per ospitarvi anche l´Istituto di astrofisica spaziale (Iasf), si sarebbe potuto realizzare questa nuova prestigiosa opera .
    Purtroppo nel 2007 la consigliera comunale Nadia Spallitta intervenne ricordando che un edifico costruito prima del 1934, non poteva essere abbattuto:
    “questi edifici vanno restaurati e utilizzati per finalità compatibili con la loro natura”.
    Alla fine il progetto si insabbiò.
    La consigliera comunale , pur di non fare realizzare tale opera pubblica , aveva spolverato una vecchia norma ( mai rispettata a Palermo).
    Per esempio, nel 2013 era stata pubblicata la notizia che il Comune di Palermo, nell’ambito di un progetto di edilizia sociale, aveva deciso di affidare l’ ex mulino Virga, sempre nella stessa via, a una cooperativa che avrebbe costruito, ben 66-68 appartamenti .
    Ipotesi cervellotica considerando che l’ ex mulino Virga si trova in una zona ad alto valore storico, a due passi dal Foro Italico e dal Porticciolo di Sant’Erasmo e di fronte al vecchio Gasometro e a Villa Giulia.
    Ci dispiace dirlo ma, in questa occasione, nessuno fece notare che tale edificio era stato costruito nei primi del novecento, molto prima del 1932, e perciò, secondo la norma rispolverata , andava restaurato e utilizzato per finalità “compatibili con la sua natura”.
    Oppure la norma si applica….. a piacimento
    Francamente “abbattere e costruire case popolari al suo posto” non ci sembrava una finalità compatibile con la sua natura.
    Ma torniamo all’ ex mulino SEPE e alla nostra nuova sede dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf)
    Sono passati ben 7 anni e sicuri di trovare l’ opera ormai realizzata e in piena attività mi sono recato in via Tiro a segno per ammirare questo nuovo l’istituto di astrofisica di Palermo ma……
    Non c’ era niente ( sob!!!!!)
    l’ ex pastificio Sepi, ormai pericolante, è sempre a suo posto e di istituti o di cantieri ……nemmeno l’ ombra.
    Cosa è successo?
    Mistero!!!!!
    O il veto dell’ ex consigliera comunale ha colpito ancora o la pratica si è insabbiata in qualche polveroso ufficio della Regione siciliana .
    COMPLIMENTI!!!!!!

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