Incendio Bellolampo: decise le misure precauzionali da adottare

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Con Ordinanza Sindacale n.155 del 29/07/2023 vengono prese misure precauzionali che scaturiscono dai risultati delle analisi di Arpa Sicilia. Ricordiamo che a seguito del recente incendio presso la discarica di Bellolampo, è stata avviata l’attività di campionamento dell’aria ambiente.

Riportiamo stralcio conclusivo della relazione di Arpa Siciclia circa i risultati delle analisi di Diossine e FuraIi:

“Nell’ambiente urbano la concentrazione in aria di Diossine e Furani in termini di TE è stimata in circa 100 TE (fg/m3).
Valori di concentrazione di circa 300 TE (fg/m3 ) e superiori, indicano la presenza di una fonte emissiva locale.
I risultati ottenuti pertanto riflettono la formazione di diossine e furani e la loro presenza in aria ambiente, che costituisce un dato comunque da attenzionare in termini di potenziale ricaduta sugli altri comparti ambientali”

L’ordinanza impone in un raggio cautelativo di 4km dalla discrica di Bellolampo, nelle more di ulteriori accertamenti e analisi:

-lavara accuratamente prodotti ortofrutticoli e e frutta assunta priva della buccia;

-tutte le supercifi stradali e gli spazi aperti confinanti (pubblici e privati) dovranno essere sottoposti ad accurato lavaggio;

-evitare di assumere alimenti di orgine animale (carni, latticini, uova) provenienti dall’area interessata e prodotto in data successiva al 24-07-2023;

-evitare l’uso di mangimi e foraggi provenienti dall’area interessata, se esposti a potenziale contaminazione.

Notare come l’ordinanza attribuisce alle forti temperature la causa degli incendi…

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13 Thoughts to “Incendio Bellolampo: decise le misure precauzionali da adottare”

  1. punteruolorosso

    i politici l’hanno buttata come sempre in caciara accusando il cambiamento climatico.
    invece qua ci sono reponsabilità individuali precise da parte di chi non si è occupato della prevenzione. da più parti ho sentito della totale assenza dei pompieri. l’unica a intervenire è stata la polizia per evacuare. molta gene ha visto la casa bruciare senza che nessuno intervenisse. altri sono morti.
    schifani ha appena assunto 300 nuovi forestali, perché fosse chiaro che l’emergenza era stata creata con l’obbiettivo di assumere nuovi forestali.
    lagalla ha ottenuto un milione per bellolampo, affinché fosse chiaro che chi ha incendiato bellolampo si pappasse il milione dell’emergenza.
    ovunque sono stati trovati inneschi, ma dei piromani non c’è quasi traccia. forse i piromani sono nei palazzi.
    se anche mettessimo pannelli solari e pale eoliche ovunque, non ci sarebbe nessun effetto dal punto di vista della co2 globale, perché stati uniti, russia, cina, india e paesi in via di sviluppo non ne vogliono sapere.
    e allora perché non mettere una parte di quei soldi nella prevenzione?
    i disastri aumenteranno, e mentre ci illudiamo di abbassare la temperatura e perdiamo tempo a parlare di co2 non siamo neanche in grado di azionare una pompa per l’acqua, che è l’unica cosa che serve in questi casi.

  2. Pietro

    Visto che non è la prima volta che assistiamo a questa disgrazia, è visto che la nostra città è sensibile ogni anno a temperature eccessive e piromani pilotati, perché come prevenzione, ogni anno nei mesi di luglio/agosto non si provvede ad irrorare con i canader le vasche rifiuti con liquido ritardate che inibisce le eventuali combustioni? Basterebbe irrorarle 1 volta ogni 10 giorni per 2 mesi, volendo la soluzione ci sarebbe.

  3. StreetSurvivor

    Perchè i ritardanti di fiamma contengono altri composti altamente inquinanti che si accumulerebbero nei suoli. Basterebbe costruire un termovalorizzatore costantemente monitorato dagli enti preposti e magicamente sparirebbe il problema rifiuti (e relativi incendi per far spazio). Ma evidentemente a mafiosi e collusi non conviene.

  4. Irexia

    Vorrei sottolineare a chi del Comune ha scritto l’ordinanza, che non sono stati “gli elevati e anomali picchi termici” a generare gli incendi, ma bensì le mani dei criminali incendiari che, approfittando dello scirocco e della totale incuria del territorio hanno appiccato gli incendi, in contemporanea. Trovo intollerabile l’assordante silenzio di tutta la politica, al governo come all’opposizione, comunale o regionale che sia, sull’argomento, non un’intervista, non una telecamera puntata in faccia a chi, per mandato, ha la competenza.
    Non si parla mai di prevenzione, dimostrando così totale incapacità a gestire il territorio: toppo facile piagnucolare chiedendo lo stato di calamità per un fatto che si ripete ogni estate e che ogni volta che vediamo le previsioni meteo sappiamo che si verificherà!

    @Pietro
    StreetSurvivor mi ha anticipato sui prodotti chimici ritardanti di fiamma, tuttavia dissento da lui ritenendo che non è civile occupare tanto, ma davvero tanto, spazio per buttare l’immondizia nel 2023 e che, prima ancora degli inceneritori si dotrebbe fare la raccolta differenziata per il riciclaggio e il riutilizzo dei materiali (e prima ancora si dovrebbe anche rivedere il packaging dei prodotti che oggi compriamo)

  5. punteruolorosso

    @irexia, ero contrarissimo agli inceneritori, adesso sono favorevole. inquinano molto meno di una discarica. certo, posizionarlo a bellolampo potrebbe far scendere i fumi a valle e farli ristagnare. forse andrebbe scelta un’altra posizione. giusto insistere su differenziata e imballaggi, ma dato che le procedure per fare un inceneritore sono abbastanza lunghe, ci sarebbe tempo per iniziare, nel frattempo, una differenziata al 90 percento.
    la politica si è dapprima trincerata dietro il cambiamento climatico, poi ha balbettato qualcosa di incomprensibile, poi il silenzio.
    mi chiedo anche perché non si sia mai pensato di ricoprire le montagne della conca d’oro di boschi, sceliendo magari alberi che resistano meglio agli incendi, anziché i soliti pini.

  6. Peppe G.

    @Irexia,
    termovalorizzatori e differenziata devono camminare di pari passo, è doveroso differenziare il più possibile, Palermo ad oggi differenzia poco e male, è anche vero che quello che non può essere differenziato deve essere smaltito in qualche maniera. Negli anni è stata distrutta la collina di Bellolampo costruendo vasche su vasche, forse un termovalorizzatore sarebbe stato più utile.
    Purtroppo il dato vero è che ad oggi la politica regionale e comunale è sorda su questo problema, si va avanti di slogan ma non si va mai alla soluzione del problema.

  7. Irexia

    @ Peppe G.
    Il tuo ragionamento ha un senso e lo rispetto.
    Solo e soltanto la parte che non può essere differenziata si può pensare di smaltirla… Ma non il contrario, cioè non facciamo la differenziata perché bruciamo tutto e ne ricaviamo energia, anzi meno ricicliamo più bruciamo e più bruciamo più energia ricaviamo, perché questo è il vero messaggio che la politica da quattro soldi che ci ritroviamo, propone…
    Credimi, a Milano il sacco dell’indifferenziato è davvero arduo da riempire una volta che l’umido, la plastica, carta e cartone, e il vetro, sono buttati nei loro sachhi, nei propri cestoni (tra l’altro, preciso che non ci sono cassonetti puzzolenti brutti e che occupano posti auto, per strada)

  8. punteruolorosso

    @irexia,
    stanno mettendo in pericolo la salute pubblica, esponendo la popolazione alla diossina, oltre che ai fumi degli incendi boschivi. roba da denuncia alla corte dei diritti dell’uomo.
    al momento risulta solo una lettera di minacce al direttore rap, ma è chiaro che ci sono interessi…si può dire mafiosi? il ciclo dei rifiuti è o no in mano alla mafia?
    molte discariche siciliane sorgono su terreni privati, con prestanome e amici di politici a incassare su ogni tonnellata.
    nessuno di questi signori vuole gli inceneritori. li accetterebbe a patto di avere una fetta di interessi nella loro costruzione e nel trasporto dei rifiuti. ancora non si sono messi d’accordo. quando lo faranno, avremo anche gli inceneritori.

    quanto al problema degli incendi, lo ripeto: possibile mai che non ci sia un piano di rimboschimento massiccio della sicilia martoriata dai fuochi?
    ci limitiamo a perdere superficie boschiva, in attesa di nuove estati e nuovi incendi.
    gli alberi aiuterebbero a controllare la temperatura, le fiammate di calore sono anche causate dall’assenza totale di alberi in larga parte dell’isola. il terreno si surriscalda, le falde s’inaridiscono, i pozzi scompaiono. e arriverà il giorno in cui dovremo comprare l’acqua dai colossi dell’acqua che la portano via nave.

  9. Irexia

    @ punteruolorosso
    Munnizza e movimentazione terra sono i business storici della mafia, sì questa parola si può dire. Non dimentichiamo che anche l’aeroporto Falcone-Borsellino si trova tra mare e montagne perché c’erano interessi su quei terreni…
    Il rimboschimento delle zone verdi non comunali, come la cura di quelle cittadine, come dici tu contrastano il fenomeno delle isole di calore e anche le città diventerebbero ben più vivibili; i pericoli da te paventati, in sostanza la desertificazione del territorio, sono molto concreti.
    Ad entrambi gli argomenti rispondo che abbiamo una politica incapace di gestire il territorio, di programmare opere di prevenzione e, in generale, di sviluppo.

  10. Peppe G.

    @Irexia,
    credo di averlo scritto, il termovalorizzatore non deve sostituire la raccolta differenziata, deve semplicemente servire ad eliminare tutto quello che non può essere differenziato.
    Io vivo a Bagheria, da più di cinque anni facciamo la raccolta differenziata, concordo con te quando affermi “il sacco dell’indifferenziato è davvero arduo da riempire una volta che l’umido, la plastica, carta e cartone, e il vetro, sono buttati nei loro sachhi”, io in quindici giorni ne riempio solamente uno. Questa minima indifferenziata deve purtroppo essere smaltita ecco l’intervento del termovalorizzatore, ne basterebbero due (uno per la zona occidentale della Sicilia ed uno per la zona orientale), si eviterebbero le discariche ed i rischi di incendio.

  11. Irexia

    https://www.repubblica.it/cronaca/2023/08/06/news/incendio_sardegna_muravera_feraxi-410212985/?ref=RHLF-BG-I410274426-P9-S1-T1
    La differenza tra la Sicilia e la Sardegna, dove gli amministratori locali immediatamente parlano di incendi dolosi e di fare esposti in Procura; da noi invece, un assordante silenzio…

  12. Irexia

    E se dopo gli incendi di luglio, tutti avevamo pensato che almeno stavolta monte Pellegrino l’avesse fatta franca, ecco che succede qualcosa la notte di ferragosto. Nella giornata del 15 agosto, per tutto il giorno si sono susseguiti 2 canadair e altrettanti elicotteri per gettare acqua sulle fiamme visto che, guarda un po’, a mezzanotte (quando i mezzi aerei non possono decollare) il fuoco si materializza in uno dei lati più impervi del “promontorio più bello del mondo”, come disse Wolfgang Goethe. Le teorie sull’origine dell’incendio puntano prima il dito su un falò acceso in violazione delle norme, poi su un fuoco d’artificio sparato, per goliardia, infine su un razzo di segnalazione appositamente sparato in direzione sterpaglie. Su repubblica Palermo si apprende che sono stati trovati cumuli di rami secchi e ramaglie nonché stracci imbevuti di benzina; intervistati, alcuni forestali dicono che ne erano al corrente da un paio di settimane, ma che non c’era stato il tempo di rimuoverle. Se aggiungiamo che da più parti le previsioni meteo ci dicono che stiamo andando incontro ad un’altra ondata di calore con alte temperature non possiamo non concludere che C’È UNA REGIA CRIMINALE DEDITA AGLI INCENDI DEL PATRIMONIO NATURALISTICO REGIONALE.
    Da un articolo del gds si legge “Nel corso di una riunione in prefettura, scrive l’agenzia Ansa, era stato chiesto al Comune di Palermo di eseguire una pulizia delle aree dove era stata notata la presenza di arbusti, cespugli ed erba secca che poteva rappresentare un naturale combustile in caso di incendi. «Serve un’ampia falciatura di diverse aree su Monte Pellegrino – è stato detto durante l’incontro -. Abbiamo chiesto interventi puntuali».” Quindi, per quanto non si dica a quando risulti la richiesta in questione, si punta il dito su INEFFICIENZE comunali, ma non si batte oltre, l’argomento.
    È stato intervistato qualche politico? NO.
    Qualche politico allora ha rilasciato qualche commento? NEMMENO, tacciono tutti.
    Soltanto Italia nostra e il WWF parlano di fare esposti in Procura, propongono di usare l’esercito, dichiarano che la gestione del territorio è stata clientelare.
    È accettabile una tale mediocrità nella gestione del territorio, del patrimonio pubblico? È tollerabile il manifesto disinteresse per la cosa pubblica? Le indennità, anche piuttosto cospicue (quelle comunali sono aumentate, si poteva tardare nell’adeguarsi ad una normativa nazionale, come spesso si fa per altre materie, invece, stavolta… che tempismo!), vengono date per svolgere una funzione!
    Inutile gridare “Vergogna!” come si fosse un popolano dell’ottocento che non poteva fare altro che appellarsi al senso morale e alla coscienza del nobile di turno, qua bisogna esercitare la memoria e la democrazia: chiedere a gran voce di fare quello che si deve fare, pretendere le dimissioni degli incapaci! Che i giornalisti incalzino i politici, che li inchiodino alle loro responsabilità! E che si smetta di mettere la x nella scheda elettorale con tanta inerzia e leggerezza!

  13. punteruolorosso

    brava irexia.
    proprio nei giorni scorsi ammiravo la vegetazione ai piedi dei costoni rocciosi e alle spalle delle villette che costeggiano la strada dell’addaura. è proprio lì che sono state trovate le cataste di legno e di stracci imbevuti di benzina. stava per succedere un altro pandemonio.

    c’è una regia criminale perché i soldi per le emergenze (un milione per bellolampo, assunzione di forestali a tempo determinato, affitto e carburante di canadair ed elicotteri) sono tantissimi e muovono un’economia basata sulla distruzine del bene pubblico.

    non è stato arrestato nessuno. gli incendi e i 4 morti del 25 luglio sono opera di una squadra di almeno cinquanta persone che ha agito in maniera coordinata. questi signori sono ancora in giro e sono pronti ad attentare nuovamente alle nostee vite e alla nostra bellezza.

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