Dopo lunghe attese finalmente il 7 ottobre del 2018 è stato riaperto al pubblico il collegamento ferroviario tra Palermo Centrale e l’aeroporto di Punta Raisi.
Una grande novità per la Sicilia occidentale e per l’area metropolitana di Palermo, che agevola il trasporto pubblico. Inoltre un’infrastruttura importante per la città, che viene utilizzata come “metropolitana”, perché riesce a collegare lungo l’asse Sud-Nord della città, i vari quartieri.
Questa modalità di trasporto dovrebbe essere integrata con il sistema tram di Amat (linea 1 – 2 – 3 e 4), perché l’integrazione non è solo infrastrutturale.
Il problema sta nell’integrazione tariffaria tra Amat e Trenitalia, che come sappiamo la palla è stata passata alla Regione Sicilia.
L’istituzione del biglietto unico integrato sarebbe la soluzione per poter agevolare i cittadini dell’area metropolitana di Palermo, nello spostarsi facilmente con i mezzi pubblici oltre che aumentare il numero di passeggeri. Chi oggi utilizza il Passante Ferroviario è impedito ad utilizzare il mezzo in superficie (bus-tram) per il secondo titolo di viaggio da acquistare e viceversa.
Oltre ad essere di auspicio la diminuzione del traffico automobilistico, lo smog e il livello di polveri sottili.
Siamo stanchi di attendere le solite beghe politiche, siamo stanchi dei soliti rimpalli fra i vari Enti.
Noi vogliamo il biglietto unico integrato tra Amat e Trenitalia, Voi?
Intanto la frequenza è passata da un’ora a mezz’ora. Ottimo
Un treno ogni 30 minuti ma non sempre.
Il sabato, dopo le 14 circa c’è un treno ogni ora.
E le domeniche e i festivi un treno ogni ora.
Il biglietto è abbonamento unico sarebbe un respiri per per Amat che è a corto di personale e bus. Basti pensare che per la linea 102 verranno impiegati 23 mezzi e nn 6 poiché limiterà a via Cavour
Si potrebbe fare un biglietto cumulativo Metro/Tram/Autobus al prezzo di€ 2,00 con validita’ 2 ore.
Mantenere poi il biglietto solo metro € 1,50 (90 minuti) e l’altro solo Tram e Autobus € 1,40 (90 minuti). Forse sarebbe una soluzione e sarebbe sempre piu’ conveniente di chi adesso deve pagare € 2,90 per usare tutti i mezzi.
Ma in una citta turistica come Palermo è così difficile realizzare una soluzione come quella di Londra con l’uso di carte di credito e schede prepagate contactless (oyster) sulle quali caricare anche gli abbonamenti? Inoltre, a Londra per chi non ha un abbonamento esiste una sorta di “price cap” per i vari servizi di trasporto pubblico. Per esempio dopo aver pagato in un giorno tre biglietti di autobus, per quello stesso giorno tutte le altre corse sugli autobus sono gratis. Questo sistema di pagamento potrebbe essere usato anche da Trenitalia per tutta l’area metropolitana.
C’è anche il problema del coordinamento con gli arrivi. Per esempio il volo da Marsiglia il lunedì arriva a Palermo alle 12:15 e l’ultimo treno parte alle 12:25. Troppo poco per riuscire a prenderlo
metropolitana di Palermo: ok per il biglietto unico con l’AMAT. Ma vogliamo parlare del biglietto chiuso, un’assurdità del XXI secolo che costringe gli utenti cittadini a fare la coda in biglietteria o alla macchinetta almeno 2 volte al dì? e vogliamo parlare della impossibilità di tornare indietro con un solo biglietto anche se entro i 90 minuti? sembra che questi anacronismi non interessino minimamente l’utenza, e la cosa mi rattrista non poco.
Un attimo, anche io sono d’accordo con Omega e mi sembra quello il punto centrale!. L’anacronismo è di una rigidità e scomodità unica tanto da fare pensare che sia un deterrente per scoraggiare l’uso del treno. In generale, è come se NON ci fosse una “testa” che guardi ai servizi lato utente…
Ad esempio, la proposta di una card tipo Oyster, come pensava legnodritto, credo sia la soluzione ottimale e chiaramente potrebbe consentire agevolmente soluzioni intermedie come quella proposta da filotramviaria: la prima corsa (ad esempio nel passante) ti costa 1,50 e se prendi il bus o il tram entro le due ore, ti vengono scomputate altri 50 centesimi o viceversa. Con le stesse Oyster si potrebbe decidere di attivare , anche temporanemanete una tariffa flat o abbonamento che dir si voglia. I dati prodotti dalle Oyster, tra l’altro, renderebbero disponibili preziose informazioni sulle abitudini degli utenti rafforzando o allegerendo il servizio dove serve.
Partire con queste soluzioni tecnologiche con grande ritardo rispetto al resto del mondo dà il vantaggio di scegliere la soluzione più adatta , con una miriade di esempi (in altre città) di cose che hanno funzionato e cose che hanno funzionato meno bene.
Ma se è così ovvio e non troppo costoso, allora, cosa aspettiamo?
Mi piacerebbe sapere che gli analisti di Amat e RFI (ma ci sono?) stiano studiando queste soluzioni.
Perchè il nostro blog di mobilità preferita non manda il baldo Salvatore Galati a fare delle domande in queste aziende?
D’accordo con te sulla scomodità di dover fare il biglietto lo stesso giorno in cui si usa il servizio: purtroppo questa è stata una misura adottata per combattere chi il biglietto non lo faceva, e così “piange il giusto per il peccatore”…
Qua a Milano l’abbonamento si carica su una tessera elettronica che si oblitera alle macchinette. Sono previste 3 tipologie di utenti con prezzi diversi: under 25 (pensato per gli studenti), ordinario, senior (una specie di off pick inglese); sono previste anche tessere dove caricare i biglietti secondo il proprio bisogno.
Gli abbonamenti (come anche i biglietti) sono modulati secondo il raggio di validità (se dentro o anche fuori i confini urbani) e con l’urbano si possono prendere anche i treni del passante entro i confini municipali.
Sottolineo però che qua ci sono delle rigidità e buoni margini di miglioramento.