L’accelerazione di questi ultimi giorni nell’esecuzione delle opere per il Passante Ferroviario può far tendere all’ottimismo, in vista dell’apertura dell’infrastruttura all’esercizio annunciata per giugno 2017. Tuttavia, alcune valutazioni tecniche, basate su quello che può vedersi dall’esterno, mi inducono a mantenere i piedi ben saldi per terra. Premetto che le considerazioni che esporrò di seguito sono del tutto personali e spero di essere smentito da dichiarazioni ufficiali.
Nelle settimane passate sono state eliminate le interferenze in corrispondenza di viale Francia, via Nuova e via Maltese, dopo mesi di lavori condotti piuttosto a rilento a causa di evidenti problematiche nel coordinamento con gli enti gestori dei servizi (tubazioni, fognature, cavi di vario tipo) da spostare. E’ quindi normale aspettarsi che la SIS accelerasse i lavori, tornando ai ritmi di sempre, ma occorre tener presente che, ad opere civili quasi ultimate, c’è ancora un bel pò di lavori da fare.
Consideriamo le opere civili e vediamo come stanno le cose, allo stato attuale, da Carini a Notarbartolo:
Tratta Carini-ex EMS (tratta C): tutte le opere civili sono praticamente concluse, a parte qualche rifinitura della fermata Sferracavallo e della omonima galleria, lato dispari (direzione Trapani) di cui si sta definendo la risagomatura. L’armamento dei binari è anch’esso avanzatissimo, mancando all’appello soltanto alcune centinaia di metri in corrispondenza della galleria suddetta; gli impianti di trazione sono già praticamente predisposti fino a T. Natale, mancando solo la linea di contatto, così come quelli di segnalamento.
Tratta ex EMS-Francia: le opere civili sono praticamente ultimate tra la fermata Ex Ems e San Lorenzo. Tra San Lorenzo e via Nuova le cose sono un po’ più complicate. In questa tratta occorre ancora scavare circa 230 m. di galleria, cosa che può essere fatta solo a completamento delle oprre strutturali a sostegno della stessa; i cosiddetti “solettoni” su paratie di pali secanti (o micropali, come in corrispondenza dell’ex PL Maltese) sono attualmente in fase di completamento, con l’ultimo getto completato il 22 dicembre. Dopo le feste, a “maturazione” del cls compiuta, si potrà finalmente iniziare con le operazioni di scavo. A completamento di ciò, vale a dire a galleria “forata“, si provvederà alla sistemazione della platea (per tutta l’estesa) e dei piedritti sotto via Maltese.
Secondo i miei calcoli, lo scavo può essere completato in una quarantina di giorni, valutando 5/6 m. al giorno di avanzamento: la sezione è a doppio binario. Si potrebbe quindi concluderlo, partendo dai primi di gennaio, solo a febbraio inoltrato, mentre nel frattempo si sarà completato il solettone superiore in corrispondenza di via Nuova, in superficie, in modo da rendere possibile la riapertura al traffico della strada. Per completare platee e piedritti, anche lavorando a tappe forzate, è impensabile che ci si riesca in meno di un mese: considerando altri 25 giorni di maturazione del calcestruzzo, siamo ad aprile inoltrato. Soltanto in questo momento, ad opere civili praticabili, si potranno completare i cavidotti ed le altre opere secondarie di galleria, necessarie per la successiva posa in opera degli impianti.
Tratta Francia-Belgio: parte più semplice della precedente, costituita dalla galleria pari tra Belgio e Francia. Completato nei giorni scorsi il solettone di copertura, a gennaio, al rientro dalle vacanze, potrà iniziare senza problemi lo scavo al di sotto di esso. Entro il mese possono concluderlo ed eliminare il terreno che resta da scavare all’interno della fermata Francia e che attualmente sostiene le casseforme per l’ultimo puntone. Questa fase ha delle difficoltà tecniche per il fatto che occorrerà sostenere con opere provvisionali la parte di terreno non ancora scavato sotto la dispari: una parete verticale in corrispondenza del portale che va sostenuta da elementi in cls, ovvero con gradonatura del terreno per un breve tratto sotto il solettone dispari; quest’ultima soluzione consentirebbe senza troppi problemi l’ultimazione delle opere per la banchina di monte della fermata.
Ad ogni modo, già ai primi di febbraio si potrebbe lavorare alla platea della pari (che potrebbe essere gettata entro metà febbraio) e della parte rimanente della fermata, contromuri e banchina di monte compresi. Ottimisticamente tali opere si potrebbero considerate ultimate a marzo, quando potrebbero essere pronte, a maturazione avvenuta, per la posa delle tubazioni e per le rifiniture interne. La galleria dispari, da questo tratto in poi distinta dalla pari, è tutta da scavare, ma non è necessaria per la riapertura della linea che, comunque, avverrà provvisoriamente a binario unico.
Tratta ex Belgio-Notarbartolo: le opere più complesse rimangono quelle relative alla fermata Belgio, strutturalmente quasi pronta (manca solo una parte del muro di sostegno di monte, lasciata incompleta per consentire il transito dei mezzi di cantiere). Diamo per scontato che le opere di risagomatura della vecchia galleria Malaspina siano quasi complete, essendo in corso da quasi un anno ormai. Così come diamo per scontato che non si lavorerà, per adesso, alla fermata Lazio. In questa tratta la galleria dispari sarà scavata con la TBM, ma anche in questo caso la riapertura non dipende dalle necessarie lavorazioni. Invero, non è “critica” per l’esercizio neanche la definizione dei lavori a Belgio, in quanto la fermata potrebbe entrare in esercizio successivamente.
In conclusione, si evince che tutto dipende dalla parte più complessa delle opere che, guarda caso, coincide con le zone degli ex Passaggi a livello, interessate dai sottoservizi: ammesso e non concesso che le cose vadano come sopra descritto, la conclusione delle opere civili avverrebbe a fine aprile, quando sarebbero fruibili le strutture della tratta S. Lorenzo-Francia, con cavidotti predisposti. Rimarrebbero. a questo punto, ancora da realizzare, per unì’estesa di 4.25 km (contando solo la tratta ex EMS-Notarbartolo):
– Ballast e sub-ballast
– Armamento
– Impianti di trazione
– Impianti di segnalamento
– Impianti di illuminazione e sicurezza antincendio in galleria
– Impianti di illuminazione e sicurezza antincendio nelle fermate
– Collaudi
– Prove funzionali e corse-prova per l’omologazione ANSF.
L’apertura all’esercizio della linea, anche escludendo le fermate, potrebbe avvenire soltanto se si potesse ultimare questo elenco di operazioni in poco più di un mese. Impensabile, a mio avviso, e non certo per incapacità dell’impresa appaltatrice che, invero, ha dimostrato esperienza e capacità operative ragguardevoli: a parte qualche raro esempio nipponico, non ricordo che casi simili si siano mai verificati nel campo ferroviario, in tempi recenti. Faccio notare che questa parte di linea, per un’estesa complessiva di 4,5 km, è quasi interamente in galleria, e la vigente normativa sulla sicurezza prevede dispositivi piuttosto complessi da realizzare e collaudare.
Molto meglio sarebbe, per RFI e l’impresa stessa, rinviare tutto a dopo l’estate, quando effettivamente si potrebbe concludere la parte impiantistica e di armamento delle opere, quindi procedere ad una congrua fase di collaudi e corse prova. Tutto sarebbe abbondantemente disponibile per l’orario invernale, con tanto di fermate in esercizio (Lazio a parte), a dicembre 2017.
A meno che, con uno sforzo da Guinness dei primati, di cui saremmo tutti felici (il sottoscritto per primo), non si riesca a smentire la mia previsione…..
A questa puntuale analisi c’è da aggiungere che con tutta probabilità vogliono evitare l’esercizio a singolo binario in simultanea con lo scavo della galleria con la TBM per scongiurare qualsivoglia tipo di problemi.
Le vere domande, credo siano:
1) E’ normale chiudere una linea fondamentale per due anni e mezzo? Il buon senso in primis e la legge dopo, non dovrebbero vietare cose del genere, imponendo una progettazione tale da ridurre all’osso i disservizi?
2)Alla fine della fiera, i benefici saranno tali da giustificare tutto questo disagio? Perché se la frequenza rimarrà quella attuale, allora, a parte le nuove fermate, è come aver buttato un miliardo nel cestino…, e dopo tutto sarebbe comunque la minore spesa rispetto a quello che la città sta subendo…
1) Non è normale. Infatti era prevista le realizzazione di una “deviata”, una linea provvisoria che avrebbe garantito il servizio durante i lavori. Si è preferito desistere, probabilmente per velocizzare i lavori in presenza di un gran numero di sottoservizi. Sarà stata la scelta giusta?…..
2) I benefici saranno enormi: la frequenza arriverà a 1 treno/15′ (e potrebbe essere ulteriormente aumentata) e la potenzialità della linea risulterà triplicata. Inoltre, cosa da non trascurare assolutamente, abbiamo tolto dal tessuto urbano una barriera pressochè invalicabile.
Se dopo tutti questi disagi e soldi spesi, avremo sempre un treno ogni mezz’ora (come ho già sentito), allora sì sarà un miliardo buttato.
Mi auguro non sia così.
una corsa ogni mezz’ora quando non la sopprimano senza avvisare nessuno, manco se gli utenti fossero una masnada di porci! Roba da sesto mondo…
Purtroppo tutto dipende dalla Regione e da quanti soldi sia disposta a investire nel contratto di servizio. Al momento una miseria. E’ chiaro che senza soldi, TI non ci pensa neanche per sbaglio ad aumentare le frequenze. Non sono una società di beneficenza.
…ehm! ehm!…state appositamente evitando di menzionare l’inquacchio a Vicolo Bernava?
Per l’appunto….. l’ articolo non contempla l’analisi della situazione nella tratta Notarbartolo – Stazione Centrale – Brancaccio.
Sì, sicuramente Roberto è stato pagato per tenere segreti i problemi relativi alla tratta A… LOL
Invece di fare inutili polemiche, leggi attentamente il titolo. Si parla di apertura del servizio, per ora interrotto, che non dipende dal problema di vicolo Bernava, tant’è la tratta A è attiva. Non si parla di completamento complessivo dell’opera, visto che a riattivazione avvenuta ci saranno ancora parecchi lavori da fare sulla tratta B stessa.
Pagato? Certo, e anche profumatamente….Ma ti pare che nascondo certi segreti così, “aggratiss”? 😀
Appunto, l’articolo parla della sola tratta notarbartolo-punta Raisi, tralasciando il resto, dove i problemi sono senz’altro peggiori.
Avete novità sull’argomento? È stata trovata una soluzione?
Con tutte le lentezze burocratiche del caso, si procederà all’abbattimento.
Se la Regione facesse il suo dovere, invece di tenere l’iter d’approvazione della variante fermo ormai da non so quanti mesi, in un anno di lavori il problema su vicolo Bernava verrebbe risolto, e con esso si potrebbe ultimare anche la fermata Imera, completando così la tratta A.
L’argomento trattato nell’articolo è la riapertura all’esercizio del Passante, fino al Falcone-Borsellino. La tratta in cui ricade vicolo Bernava è già aperta, anche se a binario unico, limitatamente alla galleria esistente. Sul tema delle problematiche riscontrate durante i lavori della galleria di raddoppio,, ad ogni modo, trovi ampie delucidazioni in altri articoli già pubblicati in questo stesso sito.
Ho capito, ma allora forse il titolo doveva essere un altro.
A ogni modo, se non risolvono il problema del tratto ancora a binario unico, non potrà dirsi un’opera completa.
Altra cosa: che senso ha appaltare ed eseguire un’opera del genere se non si ha la garanzia che trenitalia poi ci metta i treni?
Per il semplice fatto che senza una linea con capacità adeguata, quei treni te li scordi, che ce li metta Trenitalia o qualsiasi altro operatore.
La riapertura del passante all’esercizio dipende dalle tratte attualmente chiuse di cui tratta l’articolo. Non capisco quale altro titolo avresti voluto leggere, ma tant’è….
Forse non mi sono spiegato bene, riformulo: “se devo raddoppiare una linea ferroviaria spendendo una grossa cifra e e creando enormi disservizi per anni, secondo me la prima cosa da valutare è se questa infrastruttura sarà poi adeguatamente sfruttata. Vale a dire: Trenitalia, Italo (per esempio) o chicchessia, sarebbe poi eventualmente interessato a espandere il proprio servizio? Se la risposta è “no” o “forse”, credo siano soldi buttati in partenza, o quasi. Tutto qui.
Riguardo al titolo, spiego meglio: se parli di tratta B, secondo me il titolo doveva essere “Apertura tratta B del passante…etc.”, perché il passante è tutta l’opera, comprendente A+B+…
Tutto qui, non era un polemica, ma una semplice osservazione che non toglie nulla alla bontà dell’articolo.
Ottimo articolo, ben documentato. Purtroppo temo che i tempi di completamento dell’intera opera saranno molto più lunghi. Infatti ,mi sembra, i lavori dopo la Stazione Notarbartolo sono in alto mare. Spero di sbagliarmi.
Se ti riferisci alla tratta B, ti sbagli di grosso. I lavori sono in linea per essere conclusi come da programma, entro il 2018.
Grazie dei complimenti. Sul completamento, allo stato posso condividere quanto scritto da Huge.