Quello dei posteggiatori abusivi – lo diciamo da sette anni ormai – è un fenomeno criminale senza più controllo. Hanno fiutato l’affare e ci si sono buttati a capofitto, è inutile negarlo. In pochi anni si è passati dall’offerta di “un caffè” ad un fenomeno estorsivo senza precedenti, soprattutto per la naturalezza con cui viene eseguito alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti, e senza che nessuno faccia nulla.
Quello che fa riflettere, è come l’ascesa di questo business criminale sia andata quasi di pari passo con la regressione del “pizzo classico” estorto ai commercianti, sempre più difficile da ottenere, grazie ad una presa di coscienza e di coraggio che adesso spinge in molti casi a denunciare e ad aderire preventivamente ad Addio Pizzo. In effetti, una logica ci sarebbe. Chiedere uno, due o tre euro ad un automobilista non è come chiedere 5000 euro ad un commerciante. Per un euro nessuno vuole rogne: te li sgancia solo solo per non avere problemi. In un certo senso, è stato reinventato il concetto di pizzo, distribuendo la “pressione fiscale” sulla massa, anziché su pochi. D’altronde, il profitto che genera questo tipo di attività gravita attorno ad un business milionario, che non avrebbe motivo di essere esercitato se non ne valesse la pena.
Eppure il palermitano ha cominciato a farsi i conti in tasca, e probabilmente avrà notato che solo in un anno un posteggiatore abusivo può gravare sulle sue tasche per una cifra che parte dai 50 euro, sino ad arrivare a centinaia di euro nel caso di pendolari che lavorano in centro o ragazzi che frequentano abitualmente discoteche, ad esempio. Si sarà anche fatto il conto che lui i soldi se li suda: probabilmente ha fatto sacrifici per studiare, per passare concorsi, o semplicemente costruirsi una posizione, per poi lavorare quel giusto che gli permette di vivere dignitosamente, non di rado stringendo la cinghia. Così come avrà notato che questi parassiti, che stanno tutto il giorno a grattarsi la pancia sotto il sole, fanno la bella vita alle loro spalle, arrivando a guadagnare anche 3000 euro al mese attraverso il ricatto e le minacce, quasi mai velate.
Per quanto uno possa voler evitare i problemi, i palermitani hanno cominciato a stancarsi. C’è la crisi, c’è il caro carburante, i mezzi pubblici funzionano male, e vivere è diventato più difficile. Quelli che un tempo potevano essere “patri i famigghia” che dovevano portare il pane a casa, oggi sono visti come un cancro sociale da estirpare. Risultato? La gente ha cominciato a sensibilizzarsi, il fenomeno è diventato oggetto di dibattito sui social, e si è iniziato a fare massa critica per chiedere a gran voce soluzioni.
Come ogni vigliacco che si rispetti, il mafioso da strada non ha lasciato passare questo segnale di ribellione. Quelle che prima erano richieste, sono diventate pretese minacciose, e infine violenza. Noi di Mobilita Palermo non abbiamo dimenticato i due carabinieri accoltellati all’ospedale civico qualche anno fa, così come non abbiamo dimenticato il camionista preso a colpi di catene perché si rifiutava di pagare un pizzo mensile al posteggiatore di turno…e non dimenticheremo il ragazzo che la settimana scorsa ha ricevuto un mattone in faccia per essersi rifiutato di pagare. Avrebbe potuto perdere la vita.
Sindaco e comandante della Municipale hanno sempre scaricato il barile sui cittadini. “Non dovete pagare! Se li pagate non se ne vanno!”. Giusto. Ma il sindaco e il comandante della Municipale si sono mai chiesti cosa succede a chi non paga in una città dove nessuno è tutelato perché le forze dell’ordine fanno la parte degli spaventapasseri? Noi di Mobilita Palermo abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni di utenti che denunciavano atti gravissimi di omissione da parte di polizia, carabinieri e municipale, ad esempio. Agenti che si sono rifiutati di intervenire, altri che fanno finta di non vedere, altri ancora che chiedono i documenti al cittadino che fa loro domande (anziché ottemperare ai propri doveri). In un contesto simile che cosa dovrebbe fare un palermitano? Farsi giustizia da solo? Cominciare a girare armato?
E’ vero, le normative sono lacunose in materia. Eppure si potrebbe fare comunque tanto, a partire dal pattugliamento costante delle strade. Anziché sbattere dieci vigili a dirigere un semaforo, perché non organizzare delle pattuglie itineranti che scoraggino la presenza di questa gentaglia? Con la polizia in giro, il posteggiatore non dovrebbe avere vita facile. Falli venire una volta, due volte, dieci, cento, mille volte, e il posteggiatore capisce che non riesce più a campare con una attività simile. Eppure, dopo sette anni di richieste da parte di questo blog e di tantissimi cittadini sui social, il Comune e la Municipale non hanno MAI FATTO NULLA. Le amministrazioni sono cambiate, i comandanti dei vigili urbani pure, ma un punto fisso è sempre stato quello della negligenza.
La colpa è quindi del cittadino che non paga, per poi ritrovarsi un mattone in faccia? O la colpa è di chi dovrebbe controllare questa città, e senza alcuna sorta di pudore ha lasciato che questo genere di fenomeni proliferasse alla luce del sole? La colpa è di chi si rifiuta di pagare, per poi trovarsi un parabrezza sfondato? O di chi dovrebbe fiondarsi a cacciare a pedate questi energumeni dalle nostre strade?
La verità è che i cittadini hanno fatto la loro parte, ma non hanno trovato riscontro nelle istituzioni. Escludendo quei poveri idioti che pagano i posteggiatori convinti di ricevere un favore, possiamo quindi non biasimare chi paga per paura. Perché se otto volte su dieci può non capitarti nulla, quelle due volte non sai però chi potresti trovarti davanti.
Quella dei posteggiatori abusivi non è un’attività improvvisata, ma un fenomeno criminale basato su un controllo capillare del territorio, dove ogni zona è assegnata. Palermo in questo momento è una grande torta già spartita, e chi la governa o la controlla sta lì a rigirarsi i pollici, ignorando il problema.
E’ di qualche giorno la notizia che il Comune, forse annusando l’aggravarsi delle polemiche attorno a quest’ultimo episodio verificatosi, avanzerà una proposta per una legge apposita per reprimere il fenomeno dei posteggiatori abusivi. E’ un inizio, ma non basta. C’è bisogno di una presa di posizione immediata, siamo già in ritardo di anni. Più si lascia proliferare questo genere di attività, più sarà difficile reprimerle nel tempo. C’è bisogno di pattuglie per le strade, che ripristino l’ordine e la legalità, e ce n’è bisogno adesso.
I cittadini hanno sopportato fin troppo, ora le istituzioni facciano la loro parte. Senza inventare scuse.
Si puo’ chiaramente disquisire sulla presa di coscienza o meno di commercianti e cittadini in genere, sul fatto che veramente esista o meno, sull’impatto che la crisi economica possa avere avuto, etc. etc.
Di certo e’ che il post, soprattutto nella parte finale, evidenzia una realta’ alquanto innegabile: la totale sordita’ delle istituzioni a questi fenomeni mafiosi, che mettono a repentaglio la vita quotidiana dei cittadini, rendendo anche il semplice parcheggio una situazione che potrebbe sfociare anche in una tragedia.
Come ho sempre detto e commentato su questo sito, la colpa è esclusivamente dei vigili urbani di palermo. I parcheggiatori abusivi, a parte che si vedono alla luce del sole, ma sono anche stati segnalati dai cittadini alle autorità (i vigili urbani appunto), che se ne sono sempre tranquillamente lavate le mani. Tantè che non solo essi continuano ad esistere, ma ci sono pure quelli che hanno praticamente “marcato” il loro territorio dato che sono sempre le STESSE persone, il che è ancora più grave perché potrebbe anche far presupporre altro, oltre alla semplice negligenza, da parte di chi dovrebbe porre un freno a questo REATO, magari non penale (ma ci vuole poi tanto a renderlo penale in modo da poterli sbattere direttamente in galera questi parassiti?), se non si può (o vuole..) dimostrare l’estorsione, ma sempre di reato si tratta.
Pizza Borsa, auto delle fiamme gialle in stazionamento fisso h24 e poco più avanti parcheggiatori abusivi (un’intera famiglia) che chiedono il pizzo indisturbati. Ma di che parliamo??
@medoro:
dare la colpa “SOLO” alla Polizia Municipale mi sembra fuori luogo. Il fenomeno dei posteggiatori abusivi esiste anche perchè i cittadini chiudono occhi, naso e orecchie e pagano silentemente. E’ una cultura che va estirpata nelle nostre abitudini, non possiamo nascondercelo.
Un intero popolo che paga il posteggiatore alimenta questo fenomeno, c’è poco da fare e non potranno esserci mai abbastanza vigili in strada per reprimere il fenomeno.
Poi d’accordo che un controllo continuativo del territorio abbatterebbe di un buon 50% la presenza di questi individui per strada. Ma non sarebbe abbastanza secondo me.
Molti di voi non conosco la differenza tra reato perseguibile d’ufficio e reato perseguibile a querela di parte
visto che si tratta di MAFIA vanno utilizzati gli stessi mezzi di indagine che si usano nelle operazioni per la cattura dei mafiosi: videocamere e microfoni in ogni punto sensibile, così la scusa che mancano le prove e che il cittadino si deve fare ammazzare per avere giustizia finisce!
Concordo con federicoII : si tratta di criminalità organizzata bella e buona. Se provassi io a fare il posteggiatore abusivo verrei immediatamente avvisato e fatto allontanare, perché non rientrante nell’organizzazione. Dico ma ci vuole tanto ad avviare un indagine e scoprire chi c’è ai vertici? e poi smettiamola di prendercela solo col cittadino che paga: in quel momento il cittadino è solo, ed è una vittima.
È un fenomeno mafioso che non non viene contrastato .Le forze dell’ ordine non viene intervengono .i vigili urbani raccontano che non il secchio cittadino deve denunciare e altre balle del genere.ho denunciato più volte ma interventi zero .però cammino a piedi o vado in posti senza.per me ponno fitiare .
ho scritto col cellulare ed è venuto fuori un secchio di troppo. Comunque ribadisco che le forze dell’ordine normalmente non intervengono, tanto poi ci pensano repubblica, mediaset e forattini a farci passare tutti per mafiosi con la benedizione dei settantennali occupanti. Nonostante le tonnellate di proteste che ogni giorno partono da ogni posto. Piedi+mezzi pubblici+parcheggi a pagamento+bici e il fenomeno ha una dura mazzata. Poi se dobbiamo per forza arrivare in macchina in Piazza Borsa…
Art. 629 C.P.: Estorsione.
Chiunque, mediante violenza [392 c. 2, 581 c. 2] o minaccia [612], costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da euro 1.000 a euro 4.000.
La pena è della reclusione da sei a venti anni e della multa da euro 5.000 a euro 15.000, se concorre taluna delle circostanze indicate nell’ultimo capoverso dell’articolo precedente.
In ogni caso, il CDS è abbastanza chiaro al riguardo: l’attività in questione è sanzionata amministrativamente fino a 3.076€ e in ogni caso si applica la sanzione accessoria della confisca delle somme percepite. Basterebbe questo per scoraggiare del tutto il fenomeno: non tanto per la multa, ma per la confisca dell’incasso.
Ma si sa che la Municipale è composta da nobili che non vogliono sporcarsi le mani con la “plebaglia”…
Come tutti i post “massimalisti”, anche questo pecca di assolutismo.
La realtà, il più delle volte, non è semplice anche se ci rincuora rappresentarla con i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra.
Non è vero che l’amministrazione comunale non abbia fatto nulla per contrastare il fenomeno: le ampie aree pedonali create sono servite anche (o forse soprattutto) ad arginare il fenomeno in alcune importanti piazze del centro storico.
Così come non è vero che tutto si possa risolvere con una multa: spesso tali personaggi risultano nullatenenti e la multa non la pagano.
E non è – soprattutto – vero che i cittadini sono tutti e sempre vittime: molti cittadini ricercano la “collaborazione” del parcheggiatore abusivo, che gli permette di lasciare la moto o l’auto dove non sarebbe consentito o che gliela parcheggia “appena si libera un posto”.
E questi esempi potrebbero continuare…
@Angelo64 non ho capito se ti riferisci ai post, oppure ai commenti. Se il tuo riferimento è al post, allora ti faccio notare che sul tema posteggiatori abusivi l’amministrazione non ha fatto nulla, e non è certo “massimalismo”. Il fatto di aver creato qualche area pedonale non vuol dire nulla. Il centro e le periferie sono invase dai parcheggiatori che fanno quello che gli pare, senza che nessuno li scoraggi. E’ all’ordine del giorno vedere vigili che gli passano davanti senza fare nulla, così come non esiste palermitano al quale almeno una volta non si sia affiancato un posteggiatore dagli atteggiamenti mafiosi che ha preteso con minacce. A me personalmente è capitato in piazza Spinuzza, in via Almeyda mi hanno pure bloccato la strada in due perché volevano essere pagati, e ho dovuto fare una chicane per evitarli (e quasi andavo a sbattere sulla macchina posteggiate a destra). Questo giusto per fare due esempi. Per quanto riguarda la multa, è ovvio che non possa risolvere nulla…infatti non l’ho scritto nel post. Ho parlato di pattugliamenti costanti delle strade per arginare l’esplosione di queste attività illecite, e far sentire il cittadino più tutelato…e quindi suscitare anche maggior coraggio nel non pagare.
Volevo dire che questo fenomeno non è facilmente risolvibile, pertanto le ricette “massimaliste” lasciano il tempo che trovano.
Certo, il pattugliamento può aiutare, ma pensi che il parcheggiatore abusivo (forse pregiudicato) si spaventi di una volante che passa anche ogni dieci minuti?
O vorresti mandare due vigili urbani (questi si, padri di famiglia) armati di blocchetto delle multe a scacciare due malacarne da un parcheggio?
Personalmente, assisto quotidianamente a scene in cui il “cittadino” chiama il parcheggiatore per nome, gli paga il “mensile” e gli affida la moto o la macchina.
Forse, per (tentare di) risolvere questo problema ci sarebbe bisogno di un movimento, simile a quello di AddioPizzo, che unisca cittadini (non conniventi) e istituzioni emarginando progressivamente sia chi paga sia chi estorce.
E non sottovaluterei anche il problema delle conseguenze: questi qui, scacciati dalle strade, dove andrebbero? A rubare nelle case?
Attenzione: non voglio dire che il problema non ha soluzione, ma che la soluzione deve per forza essere complessa ed a lungo termine, perché è in gioco anche una questione di mentalità.
come già hanno scritto in tanti il problema non siamo noi poveri cittadini che ci troviamo a pagare un odioso pizzo pur di non trovarci la macchina frutto di tanti sacrifici danneggiata da questi animali. E non sono nemmeno i vigili che hanno ragione a non volerci avere nulla a che fare con certa gentaglia. il problema è uno stato che non ci tutela… ci vorrebbe il carcere duro, senza indulti e senza sconti 10 anni al primo appello senza possibilità di patteggiare. voglio vedere se non ci pensano più volte…. girando per l’europa mi rendo conto che negli altri stati hanno paura delle forze dell’ordine e della legge… qui in italia tutti se ne sbattono… PERCHE I PRIMI MAFIOSI SONO LORO.
L’articolo è ben fatto, ma non sono d’accordo riguardo ad un paio di cose:
1) …ad un certo punto parlate di “regressione del pizzo classico”…ma siete sicuri? Proprio sicuri? …io temo che a parte i commercianti della Palermo più ricca, quelli di via Libertà, o dei centri commerciali, purtroppo probabilmente molti dei restanti vivono con la paura che prima o poi qualche idiota gli vada a chiedere il pizzo… Dove voglio arrivare? La vostra battaglia è giusta, ma è sbagliato abbassare la guardia davanti al discorso “pizzo”, perchè la Sicilia l’ha distrutta il pizzo e non i posteggiatori abusivi… Quanti imprenditori siciliani aprirebbero in Sicilia una nuova impresa senza temere il pizzo? Quanti imprenditori e commercianti siciliani se ne sono andati via dalla Sicilia per evitare di dovere ancora pagare? Quanti imprenditori siciliani che hanno fatto fortuna all’estero non ritornano ad investire in Sicilia sempre per la paura del pizzo? A quanti commercianti o imprenditori siciliani sono state “casualmente” bruciate macchine o locali”? Voi vi affittereste un capannone in Sicilia senza temere che prima o poi qualche imbecille non vi venga a chiedere il pizzo? E non mi riferisco solo ad un capannone a Brancaccio, perchè lì la risposta è scontata, ma parlo di un capannone ovunque in Sicilia… Ma dove voglio arrivare? A mio avviso finchè nel cuore di tanti siciliani ci sono queste paure difficilmente la Sicilia andrà verso un vero e reale sviluppo…
2) …probabilmente ci sono dei posteggiatori mafiosi, e qui sono d’accordo con voi, questi meriterebbero la prigione… ma è anche vero che ce ne sono altri che sono delle brave persone, delle brave persone che non sanno più dove sbattere la testa a causa della mancanza cronica di lavoro… padri di famiglia con la seconda elementare…e ad uno di loro consigliai pure di andare all’estero per cercare lavoro…ma poi lo guardai bene e compresi che neanche all’estero lo avrebbe
trovato… purtroppo per lui, pur essendo una brava persona, non sarebbe mai stato considerato un “cervello in fuga”… per lui nessuno avrebbe mai parlato di “fuga dei cervelli”…
@friz le mie considerazioni sono basate su un report di Addio Pizzo. Io mi limito a riferire quanto loro, sicuramente più informati di me sull’argomento, hanno riportato. Ovviamente nessuno dice che il pizzo ai commercianti non esista più. Infatti ho solo specificato che adesso c’è una maggiore presa di coscienza, che spinge ad aderire ad Addio Pizzo ancor prima di aprire l’attività. Questo scoraggia gli estorsori, perché sanno che chi fa parte del circuito è propenso alla denuncia. Ovviamente a loro non conviene, anche per le leggi che consentono processi brevi e pene molto severe. Tanto che i ragazzi di Addio Pizzo ci raccontavano che è capitato che avessero sporto denuncia verso un estorsore, e quello si era andato a lamentare con chi lo aveva “informato male”, perché non sapeva che quella attività aveva aderito al circuito. Dico solo che è molto più rischioso per un mafioso, estorcere ad un commerciante, che diluire il pizzo tra tanti automobilisti. La mia è semplicemente una riflessione. Per quanto riguarda i commercianti, ahimè, credo che più che il pizzo ad oggi incidano molto la burocrazia e la pressione fiscale, che ti possono far chiudere ancor prima di cominciare.
Aggiungo che basta leggere i giornali per capire che il fenomeno pizzo è ormai allargato a tutto lo stivale!
Ciao Blackmorpheus…la mia era una semplice precisazione…il tuo articolo resta interessante e sensato…
Ritornando al discorso prima accennato purtroppo temo che occorrerà del tempo prima che la Sicilia possa essere vista come una meta dove investire danaro… Per fare un esempio, qualche tempo fa parlavo con uno di quei pochi commercianti che, malgrado le tasse troppo alte (e anche su questo la pensiamo allo stesso modo), era stato così in gamba da avere un’attività commerciale in buona salute…ed io, “stupidamente”, gli consigliai di allargarsi, di ampliare il locale… o di aprire altri punti vendita…ma Lui, che forse conosceva la realtà meglio di me, mi ha spiegato che preferiva rimanere “piccolo” per essere certo di non dare nell’occhio e quindi per evitare di dover pagare un domani il pizzo… Purtroppo la mia sensazione è che forse i piccoli commercianti, vista la crisi, incominciano ad essere “esenti” dal pizzo, ma le medie e grandi attività commerciali, o le industrie (di cui la Sicilia avrebbe un grande bisogno) raramente passano inosservate agli occhi dei mafiosi… e in ultima analisi, i pochi che potrebbero investire in Sicilia grosse cifre, preferiscono farlo all’estero…in altri casi molti delocalizzano… e ovviamente sapere di trovare all’estero una tassazione inferiore a quella italiana può solo incoraggiare una tale scelta…
Sii sincero Blackphormeus, se tu avessi un grossa cifra investiresti in Sicilia? Che ne so, magari costruendo una mega discoteca….cosa di cui la Sicilia ha bisogno, poichè abbiamo poche strutture ludiche che attraggono turismo (basti pensare che abbiamo pochissime discoteche se ci paragoniamo alla riviera romagnola)…E se Io o Tu apriamo una mega discoteca in Sicilia quante possibilità abbiamo che nessuno ci rompa le scatole?
Io, se avessi una grossa cifra, sinceramente non investirei in Italia, e soprattutto mai in Sicilia… magari spero tra dieci anni di avere motivi per pensarla diversamente, ma attualmente…
E ribadisco, la mia non era una critica nei confronti del tuo articolo, che ritengo ottimo, la mia era una semplice puntualizzazione…
P.S …Il comitato di AddioPizzo ha svolto un ruolo essenziale a Palermo negli ultimi anni… e se non ci fossero stati sarebbe stato essenziale inventarli…. quindi ogni palermitano, compreso io, ha il dovere di RINGRAZIARE quelli di ADDIOPIZZO… malgrado ciò ti faccio notare che quando attaccano gli adesivi contro il pizzo spesso e volentieri lo fanno in piena notte per non essere notati da nessuno… La mia impressione è che hanno fatto tanto, e continuano a fare molto, ma in una realtà come quella siciliana, ci vorrebbero altri gruppi che possano aiutare il comitato di AddioPizzo… perchè c’è ancora molto da fare…