Porto | I lavori del molo trapezoidale

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Per la prima volta, diamo uno sguardo ai lavori in corso nell’area del molo trapezoidale in particolare della zona tra la Cala e il Castello a Mare.

L’area seppur di interesse storico, ha grandi possibilità di essere punto strategico per favorire la connessione tra città e porto.

Qualche informazione l’abbiamo estratta dalla relazione generale del piano regolatore portuale di Palermo:

Il porto della Cala rappresenta l’approdo più antico della città.

Esso, nella sua forma semicircolare connota le trasformazioni dell’insediamento urbano di Panormus sin dalla sua fondazione.

I Fenici, infatti, utilizzarono questa insenatura naturale segnata dalle foci dei fiumi oggi sotterranei Kemonia e Papireto, mentre in epoca arabo-normanna attorno all’area sorgono nuovi quartieri e costruzioni quali il nucleo originario del Castello a Mare.

Nel corso dello sviluppo urbanistico della città questo porto ha sempre vissuto in stretta relazione con il tessuto urbano ed ha rappresentato un luogo degli scambi culturali e commerciali su cui la città intera ed i suoi interessi gravitavano.

Oggi la Cala è un luogo ibrido, separato dalla città da un sistema di viabilità altamente trafficata ed al cui interno sussistono attività per la piccola cantieristica, club nautici, associazioni sportive e funzioni per la nautica da diporto.

Alla luce del suo forte valore identitario, della prossimità al Centro Storico e delle relazioni profonde che legano questo porto al parco del Foro Italico ed al sistema di piazza Marina.

Il PRP prevede per la Cala un progetto di riqualificazione dei luoghi, di riconnessione degli spazi ed il potenziamento del ruolo di porto turistico.

La realizzazione della nuova banchina a prolungamento della banchina Sammuzzo e la connessione con una parte dell’attuale Molo Sud consentirà, infatti, la realizzazione di una grande Marina da 1000 posti barca con una parte riservata ai mega yacht.

Fortemente integrata con la città, con l’area crocieristica e con il valore aggiunto costituito dalla presenza del Parco Archeologico del Castello a Mare.

Oltre agli ormeggi per le imbarcazioni da diporto (su pontili fissi o galleggianti) è prevista la realizzazione di edifici destinati a club nautici, a sedi di associazioni sportive e centro nautico per la disabilità o più in generale a servizio delle attività della nautica.

Prevede anche edifici destinati a servizi turistici, commerciali, ricettivi e per la ristorazione.

In considerazione che gli spazi sono utilizzati anche da portatori di handicap, è da prevedere il posizionamento di un pontile con apposita passerella con dislivello max dell’8% (come previsto dall’attuale normativa) ed un pontile basso ove ormeggiare le imbarcazioni impegnate nei progetti sociali.

Sarà inoltre prevista l’installazione di una apposita gruetta mobile con un braccio girevole a 270° e la realizzazione di un locale raggiungibile dai disabili per la custodia delle carrozzine, con WC a norma.

Sono previsti anche spazi per la cantieristica minore d’urgenza.

Le aree a parcheggio consentono di fornire 300 posti auto nell’area A1 e circa 420 tra le limitrofe aree A2 e B1.

  • funzioni principali: ormeggi per le imbarcazioni da diporto, su pontili fissi o galleggianti; edifici destinati a club nautici, sedi di associazioni sportive o più in generale a servizio delle attività della nautica, edifici destinati a servizi turistici, commerciali, ricettivi e per la ristorazione; spazi di manovra in banchina; cantieristica minore d’urgenza.
  • funzioni secondarie: viabilità automobilistica e ciclo-pedonale, percorsi porticati, verde di rispetto e di arredo; distribuzione di carburanti; parcheggi di superficie e interrati per le automobili di addetti e visitatori.
  • destinazioni d’uso compatibili: piccole attività commerciali, ricreative e ricettive a servizio della nautica da diporto.

Vi lasciamo con un rendering dell’area:

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27 Thoughts to “Porto | I lavori del molo trapezoidale”

  1. Orazio

    Il mercato ittico meglio farlo in campagna o meglio in montagna, ovvio, non dove arriva il pescato. 🙂 Quindi Orlando pessimo sindaco, certo. 🙂 Speriamo che quello di ora lo realizzi in piena Conca d’Oro. 🙂

  2. Paragone

    La giunta comunale del pd voleva trasferire il mercato del pesce a bonagia, era gia stata individuata l’area, la stessa cosa era prevista per il mercato ortofrutticolo
    poi non se ne è fatto piu nulla..

  3. walter

    IL pescato a Palermo arriva via mare? farlo a Falsomiele dove era previsto no? vicino alla Tangenziale o circonvallazione, così che i Tir che trasportano il pesce non intasano la zona della cala o porto

  4. Orazio

    Si si lo so, lo so, penso soltanto che il porto dovrebbe servire alle attività del mare e non a spostarci gli alcolizzati. 🙂

  5. Orazio

    Per rosanero dop… la prossima volta invece di dire “tu non capisci nulla” metti “la verità è che” e “lo so per certo”. Risulterai meno maleducato e più in linea coi tempi

    🙂

  6. punteruolorosso

    ualunue cosa facciano, la strada rimane ostaggio di camion, macchine e motori.
    non sarà togliendo il mercato ittico e ortofrutticolo che le cose miglioreranno, perché la strada del porto è un’alternativa alla circonvallazione per molte macchine, e con il divertimento previsto sul molo ci sarà un casino. centomila macchine che cercano posteggio dalle parti del porto, inuinamento che si aggiunge a uello delle navi posteggiate col motore acceso. la giunta ha scelto di ritardare, se non di accantonare, la linea tram prevista nel lungomare. la fermata porto dell’anello è lontanissima. come s’intende fare arrivare tutta uella gente sul lungomare?
    buona l’idea del laghetto, dobbiamo vedere come viene. alcune delle soluzioni estetiche viste alla cala, al foro italico e a sant’erasmo mi sembrano molto discutibili, sia per la scelta dei materiali che per l’aspetto architettonico. hanno fatto una cancellata fra la parte del molo trapezoidale destinata agli aliscafi e uella che si affaccia sulla stazione marittima, inaugurata e èoi chiusa. perché? i grandi ficus sono storti, le radici tranciate emergono dalle aiuole troppo piccole, pronte ad essere distrutte come già visto alla villa a mare e in molte strade cittadine. il nuovo aterfront previsto su via crispi è un ennesimo schiaffo alla possibilità di riportare la città a contatto col mare. riguardo alla cala, avrei preferito che il mare bagnasse i resti del bastione, e invece si è scelto di fare una banchina e di far crescere le erbacce a ridosso delle mura. dall’altro lato, le erbacce sono protette da una brutta cancellata e dal mercato ittico. rimane un nono luogo misto di cattivo gusto e abbandono, a cui si aggiunge l’iniziativa di uno dei locali di piantare strelizie, piante che ricordano i tropici e non hanno niente di elegante.

  7. Admin

    Abbiamo moderato determinati commenti.
    Invitiamo comunque il solito utente che potrà crearsi mille email/nick, se ne faccia una ragione ma in questo spazio non sono tollerati il turpiloquilo e i commenti irrispettosi.
    Se questo sito è “sinistro” o pieno di ollandiani come scrive in maniera forsennata in tutti i commenti, non si capisce cosa ci viene a fare.

  8. Panormita mediano

    Che bello questo nuovo molo trapezoidale con tassellature Penrosiane; pare maitturana, pare!

  9. Francesco

    Il sottopasso che va dal mercato del pesce al primo varco portuale nn ha senso, sarebbe stato piu’ logico se, realizzabile da porta felice al mercato del pesce e liberare dal traffico tutto l’ arco della Cala ricollegando quest’ aria pedonale alla città.

  10. punteruolorosso

    @francesco, d’accordissimo.. io lo farei da sant’erasmo all’ucciardone, o addirittura da brancaccio allo svincolo francia, con un’uscita al porto per gli imbarchi e le merci. in superficie si creerebbero spazi liberi da recuperare alla vista sul mare con l’abbattimento di edifici abusivi e non, la rimozione di discariche e la trasformazione dei mammelloni in giardini panoramici.

  11. Orazio

    Un attimo, il sottopasso diversi decenni fa’ ha eliminato l’incrocio a raso con via Cavour, ha quindi un’utilità fondamentale. Poi per il resto io sono il primo che, come anche punteruolo, metterebbe i flussi di traffico sottoterra per destinare quegli spazi ad usi più “umani”.

  12. vicchio65

    Il sottopasso di via Crispi è stato progettato nei primi anni 2000 insieme a quello di piazza Vittorio Emanuele Orlando. L’idea era creare una circonvallazione interna che liberasse il centro storico (stiamo parlando di un’altra epoca, in cui a Palermo non si ragionava di ztl o aree pedonali ed il porto era periferico nel Mediterraneo); credo fosse un progetto della Provincia. Ricordo era ipotizzato anche un sottopassaggio sotto la chiesa di Sant’Antonino e uno svincolo a Piazza Indipendenza.
    Le logiche (ed i carichi) sono poi cambiati.
    Hanno senso per quello a cui servono: evitare gli incroci a raso che (chi è vecchio ricorda) erano un dramma. Certo non va considerato un intervento sulla mobilità generale.

  13. Orazio

    Vicchio, io ricordo quei due sottopassi già realizzati negli anni ’90.

  14. BELFAGOR

    FINALMENTE IL MERCATO ITTICO SARA’ RICOSTRUITO
    Il Comune di Palermo ha finalmente alienato il vecchio e fatiscente mercato ittico e l’ area circostante all’ Autorità portuale di Palermo .
    Il presidente Pasqualino Monti, nell’ambito dell’intervento di riqualificazione in corso nell’area del Castello a mare e del Molo trapezoidale, potrà così finalmente acquisire l’area e potrà demolire il vecchio mercato ittico, da anni abbandonato dal Comune al degrado , e potrà realizzare una nuova e moderna struttura più adatta alle esigenze degli operatori.
    “Nel progetto – ha spiegato il presidente Monti – è prevista una nuova logistica per i camion, per le auto e nuovi magazzini refrigerati per i concessionari e uffici per l’amministrazione comunale”.
    Ma non solo.
    “All’esterno del mercato ci sarà un’area verde che si ricollegherà al Castello a mare e alla Cala”
    E dato che la vecchia “amministrazione” comunale aveva anni fa affidato un appalto ,del valore di circa ……300 mila euro, a un’impresa per dei lavori di “ristrutturazione” del vecchio mercato ittico ( ma come al solito tali lavori si erano …..impantanati) , l’Autorità portuale ha deciso di aiutare l’ amministrazione comunale a uscire dal “pantano” in cui si trovava, affidando alla stessa azienda i lavori, in modo di evitare contenziosi.
    Si tratta di un grande affare per il Comune perché la gestione del mercato ittico resterà comunque in mano a Palazzo delle Aquile, mentre le aree circostanti saranno amministrate dell’Autorità portuale.
    P.S. Si tratta di un fatto positivo perché siamo sicuri che il mercato ittico sarà ricostruito in tempi molto brevi .

  15. Orazio

    Ah quindi non lo rifanno a Bonagia? 🙂 E come mai? 🙂

  16. punteruolorosso

    @orazio, belfagor,
    secondo me è una sciocchezza. un sacco di camion continueranno a usare il lungomare.
    va bene solo se uest’ultimo s’interra. parcheggi per camion in vicinanza del castello a mare? bruttissimo

  17. vicchio65

    Avrei una piccolissima perplessità.
    Sapete che sono favorevole all’operato di Monti (non è dio in terra, ma solo un amministratore che sta cercando di fare quello per cui è pagato) e alle sue iniziative sul porto. Comprendo anche l’attenzione al molo trapezoidale che, collegandosi funzionalmente al porto, aumenta l’appetibilità internazionale dello stesso; non mi stupirei che pensasse anche di costruire lì un albergo di prima categoria con sala conferenze.
    Ma, sinceramente, il mercato ittico che c’azzecca?!?
    Da tempo si parlava di un accordo Comune-Ente Porto, accordo mai traguardato, almeno fino ad oggi, tanto da pensare ad una localizzazione diversa non solo del mercato ittico ma dei mercati riuniti.
    Perché questo rinnovato interesse dell’ente porto? Non si tratta di uno spazio funzionale al porto (basta vedere la planimetria del molo trapezoidale) né potenzialmente utile ad esso. Non posso pensare che l’attento imprenditore sia interessato a questo spazio, né per le potenzialità né per ragioni “di estetica” (può anche essere, ma non farebbe il bene della sua azienda e non ci credo).
    E allora, perché il Presidente è oggi interessato a questo progetto? Non vorrei (ma io sono cattivo di natura 😉) che sia una qualche forma di “dazio” al Comune che, con fondi ed uffici propri, non verrebbe mai a capo della faccenda mercato ittico. E se fosse, in cambio di cosa?
    Comunque, sono certo che il progetto, se fatto dall’attuale ente porto, sarà bello ed efficiente. Attendo di vederlo.

  18. Giorgio Umiltà

    Mi piace leggere le opinioni di tutti in merito ad argome nti così importanti per la città. Concordo pienamente sul fatto che tutte le opinioni debbano essere espresse con rispetto per gli interlocutori.

  19. punteruolorosso

    @vicchio, è una buona notizia (anche se per leggerla bisogna fare l’abbonamento), ma sembra una scusa per non risolvere il problema dell’attraversamento del lungomare, che secondo me va fatto in tunnel come in tutte le grandi città. con la chiusura del centro storico e i problemi alla circonvallazione, il lungomare è diventato per molti l’unica strada di attraversamento della città. da bagheria, da villabate e dalla periferia est, i pendolari intasano via messina marine, il foro italico, la cala e via crispi fino alla fiera. certo, rimuovendo i camion si crea un po’ più di spazio, ma non pensiamo che i camion spariranno. le merci provenienti dal porto di termini imerese dovranno attraversare la città per essere depositate nei mercati ittico e ortofrutticolo, che rimarranno dove sono.
    il lungomare di palermo è una tangenziale, non si può attraversare a piedi se non azionando un semaforo.
    c’è chi è entusiasta delle crociere. mi sembra che invece aumenteranno l’inuinamento, sono dei giganti che sostano in porto delle ore col motore acceso.
    il turismo non è la soluzione all’economia, in altri posti se ne sono accorti e stanno cercando di rimediare.

  20. vicchio65

    Chiedo perdono. Ecco un link simile https://www.himeralive.it/2022/10/31/rivoluzione-del-porto-di-palermo-via-i-container-saranno-dirottati-a-termini-imerese/
    Certo, penso saranno da ripensare i flussi, anche se Monti si era detto d’accordo (ma da osservatore esterno) sul tunnel sapendo dello spostamento dello scalo commerciale.

    p.s.: il progetto del nuovo porto prevede le banchine elettrificate. Certo, non tutte le navi da crociera ad oggi hanno “la spina”, ma non dovrebbero più sostare a motori accesi.

  21. Orazio

    Trovo logico lo spostamento del traffico containers a Termini Imerese, per motivi che è inutile spiegare, tanto sono evidenti, compreso il fatto che il porto termitano è molto sottoutilizzato..

    Però aggiungo una cosa: un porto molto esteso come quello di Palermo di cosa vivrà? Ok le crociere, ma poi? Un tot di navi passeggeri, no merci, cantieristica ridotta ai minimi termini… vedremo.

  22. vicchio65

    Ovviamente, ogni medaglia ha il suo rovescio.
    Appena uscita la notizia, si è sviluppato il fronte del no sul trasferimento dei tir a Termini. La Sindaca si è dovuta affrettare a tranquilizzare i comitati, con poco successo a quanto pare, assicurando che solo parte dei tir sarà dirottato su Termini.
    Senza entrare nella strategie dell’Ente, possiamo c’è un dovere di sincerità da rimarcare ed una considerazione.
    L’atto di sincerità è che effettivamente si è parlato di spostamento dei containers a Termini; questo significa che il traffico gommato (il cosidetto ro.ro.) dovrebbe restare a Palermo. Non so quanto significa questo in percentuale, ma è ovvio che la struttura dei due porti rende oggettivamente preferibile quello di Termini, con una sola larga piazzola, rispetto a quello di Palermo, più adatto ad un parcheggio temporaneo dei tir.
    La considerazione è che, appena saputo della notizia, sono andato a rivedere le attuali vie di accesso al porto di Termini, che effettivamente sono molto carenti…
    Ci sarebbe la possibilità (per vicinanza ed assenza di infrastrutture presenti) di creare una via di accesso veloce e diretta al porto, in zona San Girolamo, ma c’è qualche progetto in proposito?
    Qualcuno ne sa parlare?
    Ciò detto, credo sia un’ottima opportunità per il rilancio di Termini e della zona commerciale. Purtroppo, temo che la si butti in caciara al solito (il Comitato lamenta della “vista dal belvedere”…) quando il progetto prevede la sistemazione complessiva del porto, compreso un parco marino. Forse, al solito, si preferisce il…niente!

  23. Panormus Tutto Porto

    Termini Imerese, la polemica sull’invasione dei TIR. “Comitato Città porto”: qualcuno ci prende in giro
    Domenica, 06 Novembre 2022 21:25 Scritto da Redazione Pubblicato in Termini Imerese
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    Termini Imerese, la polemica sull'invasione dei TIR. "Comitato Città porto": qualcuno ci prende in giro
    All’interno della polemica sul trasferimento del traffico pesante dal porto di Palermo a quello di Termini Imerese arriva un dettagliato documento del Comitato “Città porto per un futuro sostenibile”,

    che da tempo segue la vicenda dello scalo imerese. Il Comitato ricostruisce tutta la vicenda e si pone delle semplici domande che chiunque con un minimo di intelligenza si è fatto a Termini a seguito della smentita da parte dell’Amministrazione comunale che ha affermato perentoriamente: “i mezzi pesanti che arriveranno a Termini Imerese sono solo il 4% del traffico di Palermo”. Mentre politici e autorità portuali del capoluogo affermano da anni che gli 800 Tir che assediano Palermo saranno trasferiti a Termini. Quindi secondo sindaco e assessore “Monti, Cancellieri, Carta, Riolo, Ferrandelli e tutti i palermitani, hanno preso un abbaglio”.
    Il Presidente dell’Autorità portuale Pasqualino Monti che da anni si presenta come il “liberatore” dal blocco dei TIR dello scalo palermitano, alla fine sarebbe riuscito a spostare al porto di Termini Imerese solamente un centinaio di camioncini per trasportare un poco di containers: se fosse vero lo caccerebbero a pernacchie.
    Inoltre si chiede giustamente il Comitato: “Che senso avrebbe investire centinaia di milioni di euro per un porto con un chilometro e mezzo di banchine commerciali per farci attraccare una sola nave? noi ci sentiamo presi in giro da tali affermazioni?”. E aggiunge: a differenza di quanto sostengono sindaco e assessore, il numero di navi che attraccheranno al porto (e quindi su quanti TIR arriveranno in città) lo deciderà l’Autorità portuale (il “padrone” di casa) e non l’Amministrazione comunale.
    Ecco il documento del Comitato Città porto per un futuro sostenibile.
    “Dopo un allarmante articolo di Repubblica che ha annunciato l’invasione del porto di Termini Imerese da parte dei TIR provenienti da Palermo, è arrivata puntuale la smentita dell’Amministrazione Comunale.
    L’Assessore alla Portualità Preti e la Sindaca Terranova nella smentita affermano: “Nel porto di Termini Imerese arriveranno soltanto i mezzi pesanti che trasportano i container, mentre il traffico ro-ro resterà a Palermo”; più avanti: “il nuovo DPSS parla chiaro, i mezzi pesanti che arriveranno a Termini Imerese sono solo il 4% del traffico di Palermo”. In altre parole, gli Amministratori affermano che l’attività del Porto di Termini sarà ridotta ad una sola nave Ro-Ro ed a un ridottissimo traffico commerciale di container.
    https://palermo.repubblica.it/…/nessuna_invasione_di…/
    Ma allora, ci chiediamo, se il traffico si riduce a una/due navi commerciali, a cosa serve tutto lo specchio d’acqua del porto che l’autorità di sistema portuale ha riservato al porto commerciale?
    ed ancora, se le navi commerciali saranno così poche, perché’ allora si è rinunciato al porto turistico previsto dal prp/2004?
    Cerchiamo di fare chiarezza e informazione.
    Una cosa è certa: non è vero che nel DPSS sta scritto che una sola nave ro-ro approderà a Termini Imerese, né che a Termini Imerese si sposterà solo il 4% del traffico commerciale di Palermo. Per chi volesse approfondire, vi rimandiamo al documento del DPSS che abbiamo pubblicato sulla nostra pagina Facebook, soprattutto alle pagine 109 e 112.
    Qui il link al DPSS, cap.5:
    https://www.facebook.com/groups/comitatocittaporto/permalink/1348721179210989
    Vi invitiamo anche a portare un pò di pazienza e continuare a leggere il nostro post. E’ lungo, ma crediamo possa fornire un utile contributo di informazione e riflessione.
    Affacciandoci dal Belvedere possiamo facilmente valutare la capacità del porto commerciale. Gli spazi sono immensi, le banchine commerciali sono lunghe più di un chilometro. E’ evidente la possibilità di ormeggiare ben più di due navi commerciali. Abbiamo allegato l’ormai famoso montaggio fotografico che mostra la portacontainer e le navi ro-ro ai lati.
    Abbiamo riletto le dichiarazioni di altri spettatori ed attori della vicenda porto, molto più autorevoli di noi.
    Il 31 ottobre sui social e il 1° novembre sul giornale, Repubblica Palermo un articolo titolava “Addio a tir e container, benvenuto a crocieristi. la rivoluzione del porto (di Palermo) inizia a fine dicembre”. Più avanti, “La quasi totalità dei mezzi pesanti si imbarcherà e sbarcherà nelle banchine del porto di Termini Imerese”, e poi “Termini Imerese è la soluzione perfetta per i container e i mezzi pesanti – sottolinea Pasqualino Monti – Non impatta sulle zone residenziali e commerciali (ma davvero?) e permette di raggiungere l’autostrada con facilità”.
    https://palermo.repubblica.it/…/nuovo_porto_palermo…/…
    Stando all’articolo, dall’anno prossimo centinaia di TIR e 15.000 container arriveranno a Termini Imerese, dentro la città, perché il porto commerciale si trova dentro la città, nella sua attuale configurazione.
    Nessuna smentita ufficiale ci risulta ad oggi da parte del presidente dell’autorità di sistema portuale, Pasqualino Monti. Abbiamo aspettato fino ad oggi prima di pubblicare la notizia, proprio in attesa di una sua smentita.
    D’altronde, lo stesso P. Monti dichiarava, sempre a Repubblica Palermo, già nel 2017: “Il traffico merci verrà spostato dal porto di Palermo agli scali di Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle”.
    https://palermo.repubblica.it/…/autorita_portuale…/…
    E tutti ricordiamo le dichiarazioni del Viceministro G. Cancellieri, nell’aprile 2021, di fronte a Monti e al Presidente della Regione: “Termini Imerese, porto commerciale, con la paura della gente… una surreale riunione in cui alcuni consiglieri comunali ci chiedevano quante navi arriveranno, ma non per lamentare che fossero troppo poche, ma per lamentarsi che fossero troppe…noi vorremmo che fossero di più.”
    https://www.facebook.com/watch/?v=752662658715631
    Anche l’attuale Assessore alla mobilità del Comune di Palermo, il prof. M. Carta conferma, a settembre 2022, in relazione alle soluzioni al traffico dei TIR per l’accesso al porto: “Potenzieremo il porto di Termini Imerese e creeremo una sorta di area “triage” per i TIR”. Lo stesso prof. M. Carta che è stato responsabile scientifico del DPSS.
    https://www.palermotoday.it/…/traffico-imbarchi-porto…
    Ma anche la precedente assessora alla mobilità nella giunta Orlando, J. Riolo, nel 2018 affermava: “Gli ottocento mezzi pesanti che ogni giorno attraversano il centro Palermo sono potenziali bombe che devono essere al più presto tolte dalle strade cittadine. Vadano a Termini”.
    https://palermo.repubblica.it/…/a_palermo_almeno_800…/
    Tutti ricorderanno anche la famosa affermazione del candidato a Sindaco di Palermo F. Ferrandelli, nel settembre 2021, il quale, rispetto alla paventata proposta di un tunnel sottomarino a Palermo da oltre un miliardo di euro, proponeva: “La soluzione è trasferire il traffico dei TIR a Termini Imerese”
    https://palermo.repubblica.it/…/tunnel_anti-traffico…/
    E così via…
    Nessuno di costoro, tutti autorevoli esponenti della politica palermitana e regionale, ha mai smentito queste affermazioni. Né possiamo dire che non siano, per i loro ruoli, persone informate sui fatti.
    Invece, il giorno dopo la pubblicazione degli articoli, arriva la smentita, prima, dell’Assessore alla portualità in Consiglio Comunale e poi della Sindaca Terranova, sui social e con un ulteriore articolo, sempre su Repubblica Palermo in cui viene minimizzata l’entità del traffico del Porto.
    https://palermo.repubblica.it/…/nessuna_invasione_di…/
    In verità, non solo Monti, ma neppure il giornalista smentisce il suo precedente articolo, dando piuttosto spazio alle dichiarazioni della Sindaca, che vorrebbe tranquillizzare i termitani.
    Ma insomma chi ha ragione? Monti, Cancellieri, Carta, Riolo, Ferrandelli e tutti i palermitani, hanno tutti preso un abbaglio?
    Cosa dice il DPSS?
    Ebbene, noi siamo incapaci di trovare nel documento qualsiasi riferimento a limiti sul numero complessivo di attracchi navali, cosa che, peraltro, sarebbe assurda in un documento di programmazione strategica.
    Di contro al paragrafo 5.1.3, Ob.2 (relativamente agli scenari strategici di medio termine -5/6 anni- per il porto di Termini Imerese), si afferma: “Sviluppo del traffico merci contenitori e ro-ro in sinergia con le politiche di sviluppo socioeconomico sostenibile del comprensorio”. Il numero di attracchi si lega alle politiche di sviluppo che avranno sicuramente come decisore principale l’Autorità di Sistema Portuale. In numero degli attracchi è prefissato? No.
    Lo scenario è molto più prossimo a quanto affermato da Monti, Cancellieri e Carta che a quanto prospettato dalla Sindaca.
    E poi… dove sta scritto nel DPSS questo limite del 4% (ovvero solo i 15.000 Teu, i contenitori), riferito dai nostri amministratori? Da nessuna parte!
    Insomma, il DPSS parla chiaro: non è vero che il traffico commerciale sarà ridimensionato, né limitato da percentuali, anzi sarà “Sviluppato”. Quanto? in funzione delle esigenze di mercato e della capienza potenziale del porto, che, abbiamo visto, è ampia.
    D’altra parte, sempre nel DPSS, al paragrafo 5: Sviluppo della strategia basata su una visione propulsiva e integrata, a pag. 106, sta scritto nel paragrafo dedicato al porto termitano: “Termini Imerese ha già oggi gli elementi chiave per potere progredire nella specializzazione commerciale dell’intera ADSP”.
    Una specializzazione commerciale con una sola o due navi?
    Un vecchio detto siciliano che recita “A casa capi quantu voli ‘u patruni”, si adatta perfettamente al caso del Porto di Termini Imerese.
    E quante navi commerciali potrebbe potenzialmente ospitare il porto di Termini Imerese? Lo abbiamo visto dal belvedere e lo abbiamo graficizzato nella planimetria, realizzata sulla base della mappa n.28bis del DPSS. Le navi in rosso potrebbero essere navi commerciali:
    -una nave portacontainer attraccata al centro della banchina di riva;
    -due navi ro-ro sbarcano a destra e a sinistra della banchina di riva, lungo il molo Veniero (a nord) e il molo trapezoidale (a Sud), come già avviene;
    -una ulteriore nave ro-ro potrebbe sbarcare senza problemi sulla banchina di sottoflutto in corso di costruzione, che è stata progettata per essere destinata proprio al traffico commerciale (si, proprio così, nel progetto si chiama proprio “darsena commerciale” niente di turistico);
    -navi rinfusiere sul trapezoidale, come già avviene;
    -ulteriori navi rinfusiere (o ro-ro) sul molo di sopraflutto.
    Qualcuno obietterà che nell’ultima versione del DPSS il molo Veniero (quello lungo la spiaggia) è stato destinato a parco urbano. Bene, ma può il fatto di aver colorato di verde il molo Veniero, impedire ad una nave traghetti di attraccare con la poppa sulla banchina di riva, avendo a disposizione mezza banchina per lo scarico dei TIR? Evidentemente no, come si vede dalla stessa planimetria che abbiamo rielaborato. Un parco urbano, per altro, tutto da venire, per ora non finanziato dal PNRR.
    Dunque, quante navi ci stanno nel porto di Termini Imerese? Parecchie, è evidente. Ne contiamo Sette, potenzialmente.
    E sarebbe stato strano il contrario: Che senso avrebbe investire centinaia di milioni di euro per un porto con un chilometro e mezzo di banchine commerciali per farci attraccare una sola nave? noi ci sentiamo presi in giro da tali affermazioni.
    Deciderà, dunque, il “padrone di casa” in funzione delle richieste di mercato e noi dovremo affidarci alla sua benevolenza.
    Sette navi? Contarle in verità serve a poco.
    Il punto vero è un altro: Dove attraccheranno queste navi?
    Il punto della questione è un altro.
    Le navi, due, tre, sette, attraccheranno davanti al centro storico ed alle terme, rendendo la vita impossibile ai residenti di mezza città, come ha voluto l’Autorità di Sistema Portuale, l’Amministrazione comunale e parte del Consiglio Comunale, oppure più lontano, lungo il molo di sottoflutto, come prevedeva il PRP del 2004?
    Da sempre sosteniamo: Ricordiamo a tutti che il PRP del 2004, così aspramente criticato dalla Sindaca, non prevedeva invece nessun container a Termini Imerese e un grande porto turistico davanti al centro storico, già in corso di progettazione.
    Dunque, con buona pace della nostra Sindaca, purtroppo, con questa configurazione del porto decisa con il voto sul DPSS, quante navi attraccheranno al porto lo deciderà l’autorità portuale (il “padrone” di casa)
    E, come ha sempre detto il presidente Monti, lo decideranno le esigenze del mercato e gli spazi non mancano.
    Quello che sappiamo in questo momento è che il mercato richiede nuovi approdi a Palermo/Termini Imerese. Per esempio a breve partirà una terza linea Ro-pax Palermo-Napoli della Grimaldi Lines, che si aggiungerà a quella GNV e quella della Tirrenia. Dove sbarcherà? C’è spazio dentro il porto di Palermo, il quale si appresta a raddoppiare i numeri sui crocieristi in arrivo e quindi a raddoppiare il numero degli accosti delle navi da crociera? Probabilmente no.
    Di sicuro, sempre leggendo il DPSS, appare chiarissimo l’indirizzo strategico dell’Autorità di Sistema Portuale: Le crociere ed i passeggeri a Palermo, il commerciale palermitano a Termini Imerese.
    L’unica vera garanzia per la sostenibilità del porto per la città di Termini Imerese sarebbe stato il rispetto delle previsioni del PRP, con il nuovo porto turistico integrato con il centro storico e le terme e il porto commerciale il più lontano possibile, come avviene in tutti i porti del mondo.
    Il PRP del 2004 è ancora vigente, sebbene sia stato approvato un DPSS che va in senso contrario.
    Noi siamo convinti che siamo ancora in tempo per tornare indietro.
    Per chi volesse approfondire i contenuti del DPSS, potete scaricare il file della parte progettuale al seguente link:

  24. vicchio65

    Maggiori dettagli e succosi dettagli nell’articolo
    Container a Termini e piattaforma per i tir a Brancaccio: “Così ridurremo il traffico attorno al porto”
    https://www.palermotoday.it/cronaca/porto-traffico-tir-termini-imerese-progetti-riqualificazione.html
    Ovviamente, ci fidiamo dei “virgolettati”.

  25. vicchio65

    E’ un treno, anzi una piroscafo!!
    https://ilsicilia.it/adsp-sicilia-occidentale-via-a-gara-lavori-molo-acquasanta-a-palermo-opera-da-185-milioni/
    L’uomo più odiato e più amato di Palermo intanto fa, senza annunci.
    A proposito: il famoso “dry port”, “quasi pronta” diceva Carta a novembre, si è “prosciugata” troppo?!?
    Proprio oggi che ha i problemi del sottopassaggio di via Cavour, non servirebbe?
    Forse per “dry” intendeva un cocktail…

  26. Athon

    Le brutte strutture del Mercato ittico e quell’orrendo palazzone condominiale che si presentano come corpi estranei all’interno dell’area archeologica, ostruendone peraltro la vista, verranno demoliti? Insomma, l’area verrà finalmente liberata da quei sgradevolissimi ed insensati edifici?

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