Speravamo di mostrarvi delle nuove immagini, delle immagini di un cantiere che avanza, delle immagini che lasciavano ben sperare.
Invece quelle che seguono non sono altro che delle immagini che mostrano un avanzamento nulla rispetto a quelle che ci erano pervenute i primi di Aprile 2022
Un intervento, quello del foro italico che va avanti ormai da troppi anni e che non riesce proprio a vedere la luce.
Nel cantiere fotografato dall’amico Palermocity20 che ringraziamo, possiamo notare come l’area sembri del tutto abbandonata, la recinzione d’ingresso è ormai fradicia e anche la struttura all’interno presenta delle zone dove l’acqua stagna da non sappiamo quanto tempo.
Eppure basterebbe così poco affinché questi lavori vengano ultimati e l’area restituita alla collettività
Chissà che il prossimo assessore ai lavori pubblici non riesca finalmente ha mettere la parole FINE ad una vicenda che va avanti da troppi anni e che deturpa la vista del mare e della passeggiata
LE BUFALE DEL ……COLLETTORE FOGNARIO
Il 22 /10/2019 i giornali annunciarono che finalmente il prato del Foro Italico sarebbe stato presto liberato dal famigerato cantiere allestito per sistemare il “collettore fognario”: a comunicarlo fu il Comune di Palermo e la “Cala scarl” azienda che stava realizzando l’opera
Nella realtà si trattava di una …. colossale “ bufala”.
I lavori, per tanti motivi, non sono mai stati completati , anzi…. sono fermi da tempo.
Il prato del Foro Italico è da anni in gran parte occupato da tale cantiere i cui lavori fanno ( o facevano) parte del progetto di disinquinamento della fascia costiera dall’ Acquasanta al fiume Oreto .
Nella realtà tale intervento, comunemente definito “Collettore fognario”, ha un nome ben più lungo e ….pomposo: “Lavori di disinquinamento della fascia costiera dall’Acquasanta al fiume Oreto – Adduzione delle acque al depuratore di Acqua dei Corsari mediante il potenziale del ‘Sistema Cala’”.
Nonostante il nome altisonante i lavori si sono ….insabbiati subito
Il progetto della “vasca di prima pioggia” dell’impianto di sollevamento del Foro Italico di Palermo prevedeva la realizzazione di una vasca della superficie di circa 3.500 mq e di profondità di circa 7 metri, vicino quindi all’impianto di sollevamento esistente e a breve distanza dal mare.
La vasca ha ( o aveva) lo scopo di accumulare le acque meteoriche e di trattarle al fine di evitare lo scarico in mare o nell’impianto di depurazione di sabbia, terriccio, idrocarburi, residui oleosi, ecc. ecc. .
Tale cantiere purtroppo sta facendo la fine di un altro cantiere “storico” , quello di via Roma, che fa parte dello stesso progetto, e che da anni è fermo …o quasi.
Speriamo che il nuovo assessore ai lavori pubblici non segua le “gesta” della vecchia assessora” della precedente giunta , rimasta famosa per le sue fantasiose “promesse”, e riesca finalmente ad obbligare le varie aziende a rispettare i tempi di consegna dei lavori.
Tale vicenda scandalosa va avanti da troppi anni .
Non è possibile che uno dei posti più belli di Palermo venga “sequestrato “ e deturpato da cantieri affidati a ditte poco affidabili.
Ma di grazia si sa a cosa sia dovuto questo blocco? Non bisognerebbe pressare la ditta che ha vinto l’appalto e responsabile dei lavori?
È davvero difficile comprendere l’incapacità, l’irresponsabilità e la mancanza di amore per il bene comune che sembrano caratterizzare in modo cronico l’intera classe politica. Se a ciò si aggiungono l’ignoranza, e l’inciviltà e la mancanza di amore della gran parte dei comuni cittadini, il risultato è un generale contesto di degrado e brutture. Sono tornato a Palermo dopo mesi: c’è immondizia dappertutto. Mi si è stretto il cuore. Alla domanda “dove vivi?”, si potrebbe in vero rispondere “in una discarica”. Mi scuso per la divagazione rispetto al tema del cantiere in questione, ma il generale degrado che ho ravvisato mi ha davvero impressionato e rattristato.
Voi giustamente parlate di questo tratto abbondonato, mentre non si parla più di un parco bellissimo chiuso ormai da anni perchè si parlava di tracce di amianto e in tutti questi anni il nulla totale col parco in viale delle scienze chiuso! Questa città è senza speranza proprio a causa del senso di non appartenenza e strafottenza!
A proposito di viabilità, quì commento quella pedonale in via Castellana che, partendo dal semaforo di Passo di Rigano, fino ad arrivare alla rotonda di viale Leonardo Da Vinci, non è possibile camminare a piedi, causa i rami degli alberi che, non essendo mai potati, sono arrivati a un solo metro dal marciapiede.
Non solo, ma essendo così fitti i rami, la sera, è sempre buio e pericoloso da camminare, perchè non filtra la luce dei lampioni, che sembrano spenti ma la luce viene oscurata dagli alberi.
IL FORO ITALICO RITORNA ALL’ AUTORITA’ PORTUALE
L’ 11 novembre è stato siglato un importante accordo tra il presidente dell’ Autorità portuale e il sindaco di Palermo che prevede, tra le tante cose, la riconsegna del Foro Italico all’autorità portuale in modo da permettere, FINALMENTE, la riqualificazione dell’ area, attualmente in concessione al Comune; tale accordo, prevede inoltre, di individuare la migliore soluzione tecnico-giuridica per sollecitare la ditta a completare tempestivamente i lavori, appaltati anni fa dal Comune, per la realizzazione dell’impianto di sollevamento fognario da anni bloccati e che attualmente deturpa, una vera vergogna, uno dei luoghi paesaggistici più belli di Palermo.
Il prato del Foro Italico è da anni in gran parte occupato da tale cantiere i cui lavori fanno ( o facevano) parte del progetto di disinquinamento della fascia costiera dall’ Acquasanta al fiume Oreto .
Il 22 /10/2019 i giornali annunciarono che finalmente il prato del Foro Italico sarebbe stato presto liberato dal famigerato cantiere allestito per sistemare il “collettore fognario”. Lo comunicarono fu il Comune di Palermo e la “ Cala scarl” azienda che stava realizzando l’opera.
Nella realtà si trattava di una …. Colossale “ bufala”. I lavori, per tanti motivi, non sono mai stati completati, anzi…. Sono fermi da tempo.
L’ articolo di “Mobilità PA”, pubblicato nel mese di luglio di quest’ anno, dimostra come il cantiere sia ormai stato abbandonato al suo destino.
A questo proposito l’Autorità portuale ha chiesto al Comune di consegnare tutta la documentazione tecnico-contabile relativa ai lavori avviati per capire meglio come intervenire e se ci siano responsabilità;
Inoltre l’Autorità portuale vuole bandire un concorso di progettazione internazionale di idee per la valorizzazione delle funzioni e della destinazione d’uso del Foro italico.
L’intervento, una volta reperite le fonti finanziarie sarebbe realizzato a cura e a spese della stessa Autorità.
Per l’attuazione di tutto ciò sarà istituito un tavolo tecnico permanente.
Il Comune finalmente ha capito che non può gestire questa grande area da solo, poiché, non ha ne i mezzi ne le competenze.
A mio parere, un buon sindaco è anche chi ammette i propri limiti e non prende in giro i propri concittadini con promesse “mirabolanti”.
@belfagor, speriamo che monti ce la faccia.
c’è da dire che anche la parte del foro italico non colpita dai lavori è in uno stato schifoso. le vasche rienpite di lantane e bordate da cespuglioni di oleandri, rovi e ginepri malandati sembrano uno svincolo autostradale. in mezzo ai cespugli si accumulano spazzatura, vestiti, materassi, feci umane, profilattici. non c’è ualità nella scelta delle piante né nella loro sistemazione, è come se avessero deciso di riualificare un angolo di periferia.fra il prato e la strada c’è una specie di scivolone sul cui ciglio è stato piantato il filare di palme che costeggia tutto il foro italico. uesto dislivello fa sì che il mare non si possa vedere dalla strada, ciò che non avverrebbe se che il prato fosse stato fatto al livello della strada o un po’ più sotto. il problema riguarda anche la parte della vecchia villa a mare, dove ci sono i ficus. una specie di barriera verde rialzata. i bordi delle aiuole sono tutti scassati dalle radici dei ficus, la fila di tamerici lato mare è stata trasformata in un unico cespuglio dove s’accumula di tutto. è come se volessero nascondere il mare alla città creando barriere.
anche sant’erasmo è abbastanza malandato. hanno usato rivestimenti sottili di pietra già vandalizzati, mentre delle scale di cemento vivo avrebbero resistito di più.
non c’è gusto e non c’è la capità di capire il valore della zona. l’unica cosa che fanno è riempirla di locali fighetti. non c’è una linea tram né metro che raggiunga la zona, uindi tutti in macchina.