Vengono pubblicati su palermo.repubblica.it nuovi rendering del progetto in fase di realizzazione nell’area Quaroni. A voi i commenti. Qui di seguito l’articolo di Antonella Romano e relative foto
Il recupero dell’area Quaroni, con la Curia in veste di imprenditrice nel centro storico, si concluderà nel maggio 2013. Ma la corsa all’acquisto, nell’area dove sorgevano l’oratorio dei Gerosolimitani e l’ex cinema Basile, destinata nei sogni dei palermitani a un parco per la via Maqueda, è già scattata.
In vendita ci sono 16 appartamenti, un intero piano adibito ad uffici, più 13 locali commerciali. L’intervento edilizio interessa una spianata di 2.250 metri quadrati. In quel cratere lasciato dalla guerra, per 40 anni trasformato in discarica, tra via Maqueda, discesa dei Giovenchi, discesa delle Capre, Sant’Agostino, sorgerà un edificio “polifunzionale” a forma di trapezio, con una corte aperta al pubblico, la sistemazione di piazzetta collegio De Maria in spazio verde, un auditorium per la curia.
Finite le opere di bonifica e di sbancamento, l’impresa scelta dalla curia, la romana Eurocostruzione (con sede a Santa Flavia) ha piazzato i pali della fondazione. Un business che ha già acceso gli interessi: i primi tre appartamenti e due dei locali commerciali sono stati venduti, con tariffe che, puntando sul risanamento dell’area e su un progetto che porta la firma prestigiosa di Ludovico Quaroni, anche se ormai datato 1982, si aggirano sui 4 mila euro a metro quadrato. Un prezzo che equipara la zona oggetto di riqualificazione ai costi di una casa a piazza Marina. Si passa da 340 mila euro per gli appartamenti da 90 metri quadrati a 750 mila euro per i più grandi, fino a 180 metri quadrati e personalizzabili. Gli uffici variano da 47 a 118 metri quadri.Il complesso, che ha due piani interrati (con 4 mila metri quadrati di parcheggio), consta di un piano terra per attività commerciali, negozi e banche, un primo piano per uffici e un secondo piano destinato alle abitazioni. Il 30 per cento resterà di proprietà della Curia. Nella sede di via Catania dell’agenzia Gabetti, che segue per l’impresa l’operazione immobiliare, è esposto il plastico in legno, realizzato dal direttore dei lavori per la curia Guido Fiduccia. “In primavera cominceranno i lavori di costruzione dell’edificio – spiega l’architetto Gaetano Renda, responsabile dei Beni culturali dell’arcivescovado – Nell’area è stata eseguita una campagna di scavi da parte della Soprintendenza, durata sei mesi, con il ritrovamento di due cripte piene di ossa. Nei prospetti dell’edificio abbiamo recuperati gli antichi frontoni”.
Quando la concessione edilizia è arrivata, il 14 aprile del 2010, si è levata l’ultima protesta degli ambientalisti che si opponevano alla nuova colata di cemento. L’assessorato al centro storico ha posto nel frattempo una condizione: che l’area interna venga aperta alla pubblica fruizione. Per prevedere gli ingressi laterali, e una galleria che scorre tra gli spazi, è allo studio una variante urbanistica. “Se il consiglio comunale la approva, queste modifiche renderanno percorribile lo spazio”, spiega l’assessore al Centro storico Maurizio Carta.
La convenzione ha previsto la cessione al Comune delle volumetrie in eccesso rispetto ai parametri della zona A. E con il calcolo degli oneri accessori, al Comune sarà consegnata una quota del 20 per cento comprende le urbanizzazione e un intero corpo, con piano terra, primo e secondo piano, dove nascerà un centro di aggregazione socio culturale per il quartiere. Al Comune anche un centinaio di posti auto per un parcheggio pubblico.
Hai capito i “parrini”?! 😉
una porcata in grande stile
già, chissà se un ‘privato’ avrebbe avuto l’autorizzazione ?!
se, oltre all’ICI che non pagheranno su quanto resterà loro, gli viene risparmiato qualche altro balzello che a noi nessuno evita !
però lo fanno a fin di bene, i ‘piccoli’ ricavi andranno sicuramente in opere di bene, tipo allo IOR !
è interessante però lo stile in cui verrà realizzato il palazzo almeno nn sarà una di quelle porcherie moderne e alla vista dei turisti sembrerà un vecchio palazzo restaurato come Palazzo Comitini
Che sia la chiesa o un privato qualsiasi cambia ben poco…è un’infinita tristezza che non si faccia un piccolo parco in quel posto.
a cosa serve costruire nel 2011 un palazzo con uno stile del 1600?
Ogni età ha la sua architettura, il suo stile, che si fonde con gli altri, con il circostante.
è sempre stato così nella storia della nostra città.
Le generazioni in vita oggi sono quelle che non stanno lasciando niente…ripeto NIENTE. L’ultima opera architettonica importante costruita a palermo credo sia il palazzo delle poste.
@giovanni75:purtroppo il tuo atteggiamento si riscontra in una parte della popolazione in tutti i tempi.
Una cosa nuova, veramente innovativa, scontenta qualcuno, per sua indole; per fare cose nuove bisogna rompere con il passato. Passato che per noi sta diventando un pò troppo ingombrante. Non bisogna fare solo conservazione. Bisogna si prendersi estrema cura di ciò che esiste, ma anche fare cose nuove, che lascino un segno della nostra presenza.
si ma nn lì scusa ma che caspita dici!!!!
Sino all’inizio dell’intervento nella Discesa dei Giovenchi si vedevano ancora gli archi (tompagnati) del cinquecentesco cimitero (la scoperta della cripta è pari, per importanza, a quella dell’acqua calda) coevo alla distrutta Chiesa di S. Croce. Dalle immagini sembrerebbe che essi siano stati/saranno “allegramente” abbattuti. Ciò è coerente con il (presunto) recupero dell’area?
Quanto alla pubblica fruizione dell’area interna è una vecchia storia e, spesso, anche un vecchio trucco: come Pubblica Amministrazione io ti permetto un aumento della cubatura (sotto o fuori terra a seconda dei casi) e tu, “palazzinaro” mi concedi (sic!) una parte del tuo spazio privato per la “deambulazione pedonale”. Dopo qualche tempo – “alla scordata” – si mettono cancelli, porte e portoni che rimettono le cose “a posto”: esclusivo uso privato. Peraltro, si sa, agli “unti dal Signore” – ché tali sono i chierici – difficilmente qualcuno chiede conto del loro operare.
La sequenza prima descritta ha già avuto come “protagonista”, ad esempio, il palazzo di Piazza Sturzo occupato dal Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana: in cambio della costruzione di un piano in più inizialmente non previsto, il proprietario dell’edificio (la Regione, tanto per cambiare, lo ha in locazione) si era impegnato a realizzare dei portici di libera e pubblica fruizione; dopo qualche anno essi sono stati delimitati da una cancellata che n ha inibito, e ne inibisce, l’uso pubblico. Ovviamente “mamma Regione” non si occupa della cosa, avendone, oggettivamente, un vantaggio.
E, nel caso dell'”area Quaroni”, è ragionevole ritenere che chi paga 4.000 €/mq sia disposto a condividere con il “volgo” una pertinenza dell’edificando “prestigioso” palazzo?
Ottima soluzione. Finalmente si recupera un’area per decenni abbandonata e con un edificio che riqualifica decisamente la zona.
Dai rendering sembra decisamente un bel palazzo.
Se avessero deciso per un giardino, non mi sarebbe dispiaciuto, ma che la scelta sia ricaduta su un palazzo come quello mostrato non lo trovo per nulla scandaloso, anzi. L’area è privata e in zona edificabile. Perche’ avrebbero dovuto pensare a un giardino?
Altrimenti iniziamo ad abbattare i vari palazzi storici e facciamo tanti bei giardini in centro. Potremmo cominciare con palazzo Abatellis? Che ne pensate?
Favorevole! E’ un Gran Bel recupero dell’ area!
Che la Santa Sede sia esentasse non lo stiamo di certo scoprendo ora. La Santa Sede e nello specifico la Curia palermitana ha sempre fatto investimenti nell’ edilizia, certo si potrebbe dire “perchè non lo dava in beneficenza questo denaro?”, ma per una volta credo che dobbiamo mettere da parte il populismo e il qualunquismo. La Curia sta effetuando il recupero di un area che per molti anni abbiamo lasciato nell incuria, e quindi sta facendo un servizio alla colletività.
cito parole non mie:
“..usiamo valori immaginari, giusto per capire di cosa stiamo parlando. Facciamo che un palazzo costruito lì, in via maqueda a due passi dal Massimo, valga un milione. Quindi costruendo un palazzo nell’area quaroni la collettività guadagna un milione. Se però al posto del palazzo facciamo una bella piazza pedonale, con giardino, parcheggio sotterraneo e tavolini dei bar, i 10 palazzi che stanno intorno aumentano il proprio valore di mezzo milione l’uno! Ecco che così la collettività guadagna 5 milioni!!
In definitiva con questo progetto la collettività ha perso irrimediabilmente 4 milioni..”
Alle porchate scopiazzanti lo stile classico o “classicheggiante” avrei preferito una bella porcatona in stile moderno! Vedi stile “La Rinascente” di via Roma che i palermitani hanno ben chiaro in mente.
L’obbiettivo principale dell’architettura dovrebbe essere quello di cambiare mentalità, di rinnovarsi, per offrire un servizio migliore. Dovrebbe dialogare con la natura, cercare rapporti con la città, con i contesti, con l’uomo.Insomma, qualcosa in più di una scatola muraria “impupata” con fregi e frontoni vari.
Mi rivolgo a Giovanni75. E’ il tuo spirito che deve essere moderno. La tua anima, il tuo tempo, il tuo pensiero, i tuoi occhi devono essere moderni e vedere moderno. E per essere moderni è necessario essere liberi! E liberi non siamo! E quindi, per paura, scadiamo del banale.
quindi Giovanni75 ha intenzione di prendere per i fondelli i turisti. propongo una soluzione altrettanto efficace ed enormemente economica, presa in prestito dagli stessi secoli di cui Giovanni75 ha tanta nostalgia: come si faceva in occasione delle feste, rivestiamo tutta la città di “apparati effimeri”, cioè finti ghirigori, volute, colonne, festoni, frontoni e chi piu ne ha piu ne metta, di legno, cartapesta o siccome siamo nel 900 plastica o polistirolo, magari ispirati volta per volta a uno stile diverso della nostra città. Direi anche nelle periferie!!!!!!!!Così i nostri amati turisti avranno l’illusione di camminare nel centro storico piu bello e indubbiamente più grande del mondo intero!!!
scusatemi ma certe cose non si possono piu sentire dire..comunque c’è un altro post recentissimo in cui s’è discusso a lungo l’argomento: http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2010/11/13/area-quaroni-unoccasione-mancata/
scusate,siamo nel 2000, non nel 900 🙂
@ giovanni75
“lo stile in cui verrà realizzato il palazzo almeno nn sarà una di quelle porcherie moderne”????????? ma stai scherzando? in che secolo viviamo? perché non ti costruisci una bella macchina del tempo insieme a tutti quelli che continuano a costruire in uno stile morto da tempo per andare a vivere in qualche secolo passato? ti sta parlando uno studente di architettura! Lo studio di architettura antica, moderna e contemporanea è il pane per i miei denti! non si può costruire nel 2011 un palazzo in questo stile! è la morte dell’architettura! questo è copiare in modo spudorato uno stile passato, mentre si potrebbe rivisitare e renderlo in qualche modo attuale! ormai andando nelle città più famose vedi opere moderne accostate ai palazzi più antichi, ma solo un ignorante in materia come te può dire che stonano, perché la bravura dell’architetto sta proprio nell’interpretare l’ambiente, collegarsi in qualche modo, ma allo stesso tempo creare contrasto, eccezione, stupore etc..(vatti a vedere il centro pompidou di renzo piano in pieno centro storico di Parigi, può non piacere, dipende dai gusti, ma è stato apprezzato a livello mondiale, e non dalla gente comune, ma da chi veramente ne capisce qualcosa) noi dobbiamo si preservare il nostro patrimonio, ma non dobbiamo continuare a costruire in questo modo!
a prescindere da tutto questo, se proprio devo dirla tutta, in quell’area sarebbe dovuto sorgere un parco pubblico! il centro storico è molto congestionato, un po di verde non avrebbe fatto male, anzi, sarebbe stato l’ideale! è una vergogna!
Bah..il progetto l’avrà redatto Quaroni, ma secondo me è alquanto discutibile..
è la cosa migliore che si poteva fare su quel fazzoletto di terra, quando lo termineranno vi ricrederete, la pace sia con voi fratelli!
mah!
a me sinceramente sarebbe piaciuta di piu una bella piazza, anche con uno stile architettonico moderno, ma che almeno creasse un bel luogo che renda maggiormente vivibile ai cittadini, ai pedoni, alle faiglie con bambini, una parte importante del centro storico…
sto palazzone personalmente mi pare una baggianata, un voler copiare elementi architettonici di un passato ormai lontano…tra l’altro come qualcuno ha detto porterà i piccioli sempre in mano di palazzinari e company, mentre uno spazio pubblico ben fatto porta ad innalzare il valore anche degli edifici circostanti…
un ultima cosa, ma ancora si pensa a fare spazi x negozi ed uffici???? nel centro storico??? ma non si è capito che porta solo altro traffico, macchine, smog, caos etc etc??? il centro dovrebbe servire per l’incontro delle genti e delle culture, non solo per spendere soldi…per quello non bastano i già numerosi centri commerciali periferici???
saluti a tutti
ci mancava pure un FALSO-STORICO nel cuore del CENTRO-STORICO. Credo che Palermo si meriti un progetto più ambizioso! Bisognerebbe mobilitarsi, ma cosa si può fare?
ma il terreno è comunale o della curia?
perchè se è della curia allora che guadagno ne avevano a fare una piazza o un parco?
io credo che dobbiamo fare un plauso alla curia che, x lo meno, sta rivalutando a proprie spese un area distrutta dalla II guerra mondiale. quante palazzine, baracche e intere piazze distrutte ci sono nell’enorme centro di Palermo?
secondo me si deve salvare (quindi restaurare) il salvabile, e x il resto buttare a terra ciò che è fatiscente e fare piazze e parchi con parcheggi sotterranei. nel caso però che un privato, proprietario dell’immobile o del terreno, presenta un progetto che riqualifichi l’area allora ben venga.
PALERMO NON SI MERITA DI ESSERE UNA CITTA’ DI SERIE D
comunque giovanni75 stai difendendo una causa persa, quello è un progetto pessimo, privo di qualsiasi qualità architettonica, è un falso storico, una speculazione edilizia nel cuore della nostra città, uno sfregio. Il muro che c’e’ stato per tanti anni era più dignitoso, almeno lasciava sognare quello che ci poteva essere. Prova a immaginare Corso Vittorio Emanuele senza il piano della cattedrale, senza Villa Bonanno, senza Piazza Bologni, senza piazza marina, o via maqueda senza Piazza Castelnuovo (piazza politeama) o senza Piazza Verdi (quella del Massimo)… Tutte queste pause che interrompono il tessuto compatto del centro storico, danno qualità alla nostra vita: sono quelli i luoghi dove si ci ritrova all’interno di questo enorme labirinto che chiamiamo Palermo. Qui invece si usano trucchi scadenti per prendere in giro la cittadinanza: nel render ( http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/02/17/foto/quaroni-12593364/1/ ) sembra che ci sia una piazza retrostante, mentre nel plastico e nella realtà (foto seguenti) ci sono delle abitazioni. La realtà è che vengono saturati tutti gli spazi lasciando una corte e un pozzo luce. Questo progetto è il segno di una committenza miope e spaventata dal linguaggio contemporaneo, mi dispiace che questo segno rimarrà nella storia di questa città come l’ennesima occasione buttata. Michele A. Studente di Architettura
Mi sembra un po’ chiummuso!
Quella era una pausa che portava un po’ di luce e un po’ d’aria alla zona. Mi sembra una struttura troppo compatta. Avrei preferito qualcosa di più moderno, che però si fosse inserito bene nel tessuto circostante, ovviamente con non più di 3 o 4 elevazioni, magari in vetro e acciaio, ma non come la Rinascente che mi ha deluso alquanto…