Sottosviluppo e sottocultura del “non agire”

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Il sottosviluppo è un fenomeno particolarmente esteso nella nostra città. Le piaghe più diffuse: carenza di infrastrutture e inadeguatezza di quelle esistenti, carenza di attività imprenditoriale, degrado urbano, scarso senso civico. Il sottosviluppo è diretta conseguenza della sottocultura diffusa a Palermo. Il palermitano medio ignora la sua città, la tratta con noncuranza e, nella maggior parte dei casi, senza alcun rispetto.  Il palermitano che va fuori rispetta le altre città, quello che torna si "adegua" ai comportamenti locali. Non ci si fa scrupoli a gettare una carta per terra, a posteggiare il quarta fila, a imbrattare muri, non rispettare le precedenze o i semafori e strisce pedonali. Per "cambiamento" non deve intendersi esclusivamente l’agire politico, ma soprattutto la volontà personale di poter cambiare in meglio la nostra vita, agendo nel nostro piccolo nella consapevolezza che il collettivo possa fare la differenza. La coscienza civica è la base di ogni società civile. Nei paesi scandinavi la qualità della vita è alta non solo perchè in questi ha luogo una politica del fare, ma soprattutto grazie alla coscienza civica dei propri abitanti, e a una ben radicata cultura orientata al rispetto reciproco.  E’  pur vero che negli anni abbiamo sempre subìto cattive amministrazioni, ma laddove le amministrazioni falliscono, siamo noi a dover fare la differenza. Nostra caratteristica è lamentarci, siamo coscienti che molte cose non vanno, ma è come se una vocina interiore ci persuada a rinunciare. Questo non voler agire è estremamente deleterio: siamo proprio noi a dover cambiare le cose e cercare di sensibilizzare chi ci circonda. Noi cittadini dobbiamo essere presenti attivamente alla vita politica della nostra città. Nostro dovere è renderla vivibile, nostro dovere è reclamare ciò che ci spetta. La nostra terra offre tantissimo, basta valorizzarla per quello che è. Abbiamo diritto ( e dovere) di restarci e di poter costruire un futuro qui, perchè il potenziale è enorme. Abbiamo diritto a una vita di qualità, a piste ciclabili, a parchi, isole pedonali, mezzi pubblici in abbondanza e adeguati alle nostre esigenze, aria respirabile, imprese e lavoro, centri commerciali…tutto questo è possibile, ma non lo sarà finchè non ci interesseremo veramente a ciò che accade qui. Noi nel nostro piccolo stiamo cercando di dare un contributo a questa fase di cambiamento essenziale, nella speranza che il nostro esempio concreto possa  "ispirare" tutti quelli che , come noi, sperano  in una città migliore, una città che si merita tanto e che deve fare di tutto per raggiungere questo obiettivo. 

 

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6 Thoughts to “Sottosviluppo e sottocultura del “non agire””

  1. Claudio Fazio

    La mentalità dei palermitani cambierà soltanto quando l’amministrazione darà forti segnali di cambiamento. Invece le amministrazioni comunali a Palermo, mi sembra, che usino questa scusa per non fare nulla.

  2. Le amministrazioni non danno segni di cambiamento perchè sanno benissimo che noi ce ne freghiamo…se ci si mobilita tutti insieme, allora anche loro saranno costretti a fare il lavoro per cui li paghiamo. Il problema è diffondere la cultura tra i cittadini, è questa la cosa più difficile. Sensibilizzare l’opinione pubblica verso l’importanza di adeguarsi alle altre città europee, far capire che si può e si deve fare di più…altrimenti se alle amministrazioni concedi una mano…loro si prendono tutto il braccio

  3. raffichan

    penso anche io che la volontà prima debba essere dei cittadini ai quali purtroppo sia per cause storiche che sociali manca la cultura del rispetto. Forse proprio perchè la parte dei cittadini ai quali manca questo amore vede proprio nella città la nullafacenza delle amministrazioni. Fortunatamente non sono tutti che la pensano così…altrimenti questo sito non esisterebbe :). E’ proprio questa mancanza di rispetto che si dovrebbe cercare di trasformare e rendere chiaro come non è il distruggere il poco che viene fatto che mostra il disinteresse verso amministrazioni assenti. Per mostrare il proprio sdegno ci sono molti altri modi.

  4. RENCAMI

    questo post non si può commentare. Rispecchia quello che mi frulla in testa continuamente da quando sono tornato. Ci farei solamente un poster da appendere in giro per la città. Bravo.

  5. Argo

    Ogni giorno vivo questa città, ne respiro l’aria, ne sopporto i rumori, ne assaggio i sapori, ne affronto limiti e pegiudizi.
    Da palermitano provo imbarazzo per quel “cittadino medio” che ogni giorno incontro per strada (mentre abusa del suo clacson), o col quale devo lottare se mi trovo a far la fila da qualche parte.
    In generale provo vergogna del palermitano medio che non ama lo spazio che abita, non curandosi della straordinaria ricchezza che lo circonda. Provo invece un’immensa gioia nel rendermi conto che questa città è ache abitata da persone straordinarie come voi.
    Ragazzi pieni di aspettative, stanchi dei soliti fallimenti e delusioni delle amministrazioni locali che, susseguendosi, hanno causato una devastante disillusione generale.
    Non faccio quindi mistero del mio più sentito ringraziamento per la speranza che continuate a nutrire con iL vostro entusiasmo così coinvolgente.
    GRAZIE MILLE RAGAZZI! 🙂

  6. carter70

    Se posso aggiungere, quando si arriva ad appaltare un opera utile alla collettività ,arriva subito il comitato cittadino di turno che non vuole che si faccia nulla perchè va a modificare il proprio orticello.Come fai al cittadino che nasce e cresce allo zen,cep sperone, romagnolo etc etc fargli capire il senso civico del vivere comune, il rispetto per la propria città quello che hanno insegnato a noi i nostri genitori, questa gente vive nel degrado non rispetta la legge e insegna ai propri figli a non rispettarla tanto non paga nulla (multe,carcere),tutto questo per i nostri amministratori e una scusante per non fare niente.In tutto questo la nostra funzione e importantissima , noi non siamo strumentalizzati da nessun politico noi vogliamo solamente che le cose in questa città migliorino, adesso loro ci devono ascoltare altrimenti come dice beppe grillo si sprofonderà nel baratro.

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