Palermo – La società ICMQ, incaricata di effettuare la verifica del progetto definitivo relativo al Sistema Tram Palermo – Tratte A B C, ha inviato il secondo rapporto intermedio con il quale esprime un parere ampiamente positivo.
Nelle conclusioni del rapporto (riportiamo integralmente il documento) si legge che la La maggior parte delle criticità rilevate, sono state risolte via via a seguito di integrazioni progettuali e chiarimenti acquisiti anche nel corso dei contradditori.
Dall’esame sembra che la ICMQ abbia analizzato e riscontrato quasi duemila considerazioni (1998, per la precisione). Tra queste alcune riferite a dettagli progettuali considerati “non conformi”, altre classificate come “osservazioni”.
Tutte le precedenti “non conformità” sono state risolte, permangono solo sei commenti nella colonna “non verificato”, tutti declassati ad osservazioni, per i quali viene espressa qualche raccomandazione.
L’esame definitivo di dette osservazioni, tutte già riscontrate dai progettisti, sarà effettuato a seguito del rilascio del parere dell’ANSFISA (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) che analizzerà i suddetti aspetti tecnici.
L’ultimo passaggio sarà a cura del del Ministero delle Infrastrutture che ha finanziato il completamento dell’opera stanziando ottocento milioni di euro”.
Ma in cosa consiste la certificazione? Facciamo un breve passo indietro
In seguito all’espletamento della relativa gara, alla IMCQ è stato dato incarico per la verifica della documentazione finora prodotta sul piano di sviluppo della rete tranviaria a Palermo. L’art.26 del codice dei contratti non si presta ad interpretazioni.
La verifica di un progetto ha una finalità ben precisa: mettere la stazione appaltante nelle condizioni di mandare il progetto in gara con la garanzia che non vi siano successivamente contenziosi né in fase di gara né in fase di esecuzione per deficienze FORMALI del progetto.
La verifica ha quindi il ruolo specifico di strumento di prevenzione di errori e/o omissioni da cui conseguono maggiori costi e tempi di realizzazione.Il codice dei contratti indica con chiarezza che il processo di verifica precede l’approvazione: si tratta di due fasi distinte. L’opportunità di realizzare l’opera non è di competenza del verificatore. La qualità del progetto in termini formali è competenza del verificatore.Tradotto: il verificatore emette parere, NON boccia e NON approva.
Negli iter approvati del progetto di un’opera pubblica la formula utilizzata dagli organi tecnici che hanno competenze per aspetti specifici è “si esprime parere che il progetto è meritevole o non meritevole di approvazione”. Poi l’organo tecnico che ha la competenza alla approvazione raccoglie questi pareri e si esprime. Peraltro il codice prevede che il verificatore sia di supporto al RUP, il quale sovrintende il processo di verifica imponendo al progettista di ottemperare alle richieste, se fondate, del verificatore. Il processo solitamente è a convergere, sino all’esito positivo della verifica.
A quel punto il RUP effettua la validazione del progetto e può essere avviata la fase di gara. Quindi, se si vuole proprio parlare di bocciatura in seguito a verifica negativa, essa può venire soltanto dal RUP, se accetta l’esito negativo della verifica.
In ogni caso, sui contenuti tecnici del progetto l’approvazione è di competenza di altri soggetti non di natura privata.
Fra l’altro da quando un soggetto privato può approvare o bocciare il progetto di un’opera pubblica? Basterebbe riflettere anche soltanto un attimo su questo per capire come l’utilizzo del termine bocciatura sia assolutamente errato e fuorviante. Ciò per una corretta informazione.
Salve, a che punto è la tratta del tram Stazione Centrale – via Libertà – p.le De Gasperi ?
ma qualcuno ha chiesto ai cittadini se vogliono queste nuove tratte??? considerando che quelle gia’ esistenti si sono rivelate un fallimento perche’ sono piu’ i costi di riparazione dai danni ed i costi d’esercizio che i ricavi….. e poi personalmente la tratta su viale strasburgo aumenterebbe il traffico gia’ abbastanza elevato
@giuseppe scalici, chiedi agli abitanti di brancaccio e di borgo nuovo se vorrebbero tolto il tram, e poi ne parliamo. i tram occuperanno lo stesso spazio delle corsie preferenziali, solo che sarà più difficile posteggiarci, che è la cosa che fa incazzare di più certi nostri concittadini. è vero, la maggior parte dei palermitani è contraria al tram. guarda come vive uesta gente, come si comporta e in che modo lascia le spiagge e i boschi a ogni grigliata. è uesta la gente che non vuole il tram? e dovremmo rispettarla?
@ giuseppe scalici Pretendere che il popolo si esprima su ogni cosa porterebbe alla paralisi della macchina amministrativa (oltre al fatto che attivare referendum ogni pizzuddo avrebbe un costo eccessivo); il tempo della democrazia diretta è cessato da quando i romani nel senatus hanno dovuto ammettere solo i primogeniti perché si stava facendo troppo affollato, quindi ingestibile.
L’affollamento delle strade è dovuto alle macchine: dentro un tram entrano l’equivalente di decine di automobili nello spazio di 4/5 e, come ti ha già risposto punteruolorosso, occuperanno lo spazio delle corsie preferenzialli (che le macchine non dovrebbero occupare mai); inoltre, il progetto del mezzo di trasporto di superficie è, ovviamente, una scusa per rimodernare la città visto che per fare le tratte si rivedranno strade, si faranno parcheggi sotterranei, si attiveranno zone pedonali e si renderanno più efficienti pezzi di città.
Come dici tu poi, sul tram che finora abbiamo, gravano i costi dei danneggiamenti, quindi degli atti di teppismo, in una parola, i costi di REATI perpetrati contro la cosa pubblica: dismetterlo per questo motivo sarebbe darla vinta ai delinquenti e sarebbe una sconfitta per tutti.