L’immagine che vi mostriamo ritrae via Lungaro nel Luglio 2013, qualche mese prima dell’inizio dei lavori della tratta C del raddoppio del passante ferroviario.
Per chi non la conoscesse via Lungaro è un tratto di strada di circa 150m compreso tra via Maltese e via Enzo Biagi (ex via Nuova).
Prima dei lavori la strada affiancava la ferrovia in superficie ed era compresa tra due passaggi a livello.
Oggi la ferrovia è stata interrata e la suo posto è stata ampliata la strada.
Ma perché stiamo dedicando un articolo ad un tratto di strada di appena 150 metri?
Perchè a nostro avviso questo è il classico esempio di come il risultato finale poteva essere migliorato se qualcuno al comune, ma non solo avesse visionato i progetti e proposto le modifiche nelle varie conferenze dei servizi.
Ma di cosa parliamo?
Questa è la planimetria di come sarebbe dovuta essere la strada.
Sia a monte che a valle sarà presente una marciapiede.
Lato monte il marciapiede sarà notevolmente largo, nonostante la totale assenza di accessi, abitazioni, attrattive. Un marciapiede che dovrà seguire quello proveniente dalla fermata Francia.
Lato mare invece la larghezza del marciapiede sarà lasciata quello esistente.
Notate voi stessi che il marciapiede esistente è molto stretto e non permette ad esempio il passaggio di due carrozzine in contemporanea.
La panoramica mostra la differenza di larghezza dei due marciapiedi:
Non sarebbe stato meglio allargare il marciapiede esistente e realizzare il nuovo lato monte leggermente più stretto?
Inoltre lato monte erano previste delle sagomature del marciapiede per “guidare” la sosta a spina di pesce, dove sono finite? All’interno di queste rientranze vi erano delle piccole aiuole che avrebbero spezzato la striscia di grigio e nero, invece si è preferito abolirle, come mai?
Infine un piccolo dettaglio: ma le strisce pedonali non devono avere tutte la stessa lunghezza?
Eppure la striscia centrale sempre leggermente più lunga, come mai? Si tratta di un errore?
non conosco la zona. è vero, i rendering sono sempre migliori. un esempio: il parcheggio di piazza v.e. orlando, dedicato a un antenato del nostro sindaco. sembra un palazzo di periferia sotterrato. guardatelo dall’accesso di via volturno. cemento, intonaco, muffe, scoli, mattoncini di tufo, un casino. invece il vecchio palazzo di giustizia, nella sua vetustà fascista, almeno aveva una sua coerenza stilistica. la sua monumentalità è stata ridotta dal fatto che mezza piazza è stata rialzata. il palazzo ora sembra più basso, emerge in mezzo a rampe, aree archeologiche da strapazzo e vasi poco curati
se gli ingressi delle fermate fossero stati progettati in modo diverso avremmo adesso una nuova bretella di scarico traffico e collegamento, da via monte iblei su fino alla fine di via ugo la malfa. invece doppio danno, nessuna via nuova, niente verde, niente alberi. maledetti.
Sono contenta che si sollevino dubbi sulla corrispondenza tra progetto e realizzazione perché, come anche ha esposto punteruolorosso, non è la prima volta che succede.
Non sopporto il fatto che in questa città ci sia questo pressapochismo da peracottai nel fare le opere pubbliche, come se ci fosse sempre il sottotitolo “anzi che te l’abbiamo fatta, e che la volevi al top?”: ma i responsabili dei cantieri, i progettisti e chi per l’Amministrazione riceve l’opera al termine dei lavori dove sono? Non sarebbe il caso di interpellarli affinchè non possano dire “Non mi sono accorto!”?
Tutto lasciato al caso. Sempre. Come il marciapiede di via L. Da Vinci, da piazza O. Ziino alla via Pacinotti, dopo aver realizzato i binari, è rimasto un lungo e stretto corridoio di cemento, dove i cestini non vengono svuotati e le segnalazioni alla RAP non ricevono risposta.
Senza un grosso cambio di mentalità, tutto marcirà in fretta.
ORLANDO, dove sei?
Non pervenuto. Il #sindacolosafare in questi giorni era in preda all’orgasmo per una sardina beccafico.
Tutti giusti i rilievi riportati nell’articolo ma occorre aggiungerne un altro secondo me, da residente in Via Lungaro, più importante degli altri. Al di là del marciapiede a monte è rimasta incompiuta una fascia lungo tutta la strada , profonda circa 1 metro e larga altrettanto, dove ero previsto il riempimento con della terra e la piantumazione con piante ornamentali a mezzo arbusto. Il mancato intervento rischia molto probabilmente di creare un immondezzaio pubblico nonostante la delimitazione a mezzo ringhiera metallica alta 2 metri circa.
si può fare una petizione per chiedere degli alberi?