Non è uno scherzo.
Per la terza volta Amat pubblica sul proprio sito la gara per la gestione del global service.
La prima gara pubblicata il 04/10/2019, ha avuto termine il 11/11/2019.
Nessuna offerta pervenuta e quindi AMAT ci ha riprovato
La seconda gara pubblicata il 05/12/2019, ha avuto termine il 17/01/2020.
Anche questa volta la gara non ha avuto alcun offerta presentata e quindi AMAT si trova costretta a bandire per la terza volta la gara.
La terza gara è stata pubblicata il 06/02/2020 e avrà termine il 18/03/2020.
Sarà la volta buona?
Se per la prima gara l’assenza di offerte sembrava sicura, negli uffici di via Roccazzo le speranze per il secondo bando erano maggiori, avendo di fatto allungato i termini per presentare le offerte.
A fare paura però, dalle voci di corridoio, non sembrano i tempi per la presentazione delle istanze ma il rapporto spese/rimborsi. Infatti il nuovo bando prevede un numero di risorse da impiegare ridotto a fronte di un aumento del budget totale messo a disposizione dall’azienda municipalizzata del trasporto locale.
Intanto l’attuale contratto è stato prolungato fino ad Aprile, quindi i tempi sono abbastanza stretti e in AMAT dovranno affidare velocemente la gara se non vogliono trovarsi con i tram fermi da un giorno all’altro
Temo che anche in questo terzo bando non verrà presentata nessuna offerta.
Il problema, come riportato chiaramente nell’articolo , è il rapporto spese/rimborsi.
A questo si aggiunge la situazione tutt’altra che chiara dei bilanci dell’azienda.
Nel nuovo piano aziendale l’AMAT chiede più risorse alla Regione per il tram che però non è molto disponibile : in caso contrario dovrà provvedere il Comune che però ha già risponde ,con il ragioniere generale , che i soldi sono finiti.
Ormai l’AMAT, per avere più soldi , minaccia di consegnare al Comune la gestione del Tram.
In questa situazione è difficile che qualcuno decida di prendere la gestione della manutenzione dei tram , visto che la stessa ditta Bombardier-Eds, che si occupa attualmente della manutenzione, vanta un credito di 9 milioni di euro e ha già annunciato formalmente che, a queste condizioni, non è più interessata a proseguire tale servizio.
Il problema, come accennato da “belfagor,” è che la Regione Sicilia è l’unica regione in Italia che non finanzia il tram sul suo territorio. Ovviamente alla base di questa scelta ci sono ragioni puramente politiche. Ma a fare i dispetti al sindaco di un partito opposto si finisce col privare i cittadini palermitani del proprio futuro per quanto riguarda una mobilità sostenibile.
Nessuna azienda di mobilità neanche l’efficientissima ATM di Milano si può autoripagare con i soldi dei biglietti. Ma i benefici di un trasporto pubblico sono così elevati che le società vengono finanziate dalle varie regioni.
A parte la Regione Sicilia.
totalmente d’accordo, a pagare è soltanto il prof. orlando. il vero scandalo è che non ci siano finanziamenti al tram e al biglietto unico, cose che spettano alla regione. forse bisognerebbe togliere dalla competenza della regione i servizi che riguardano aree metropolitane. un servizio pubblico è giusto che si finanzi con le tasse dei cittadini, oltre che coi biglietti. altrove i biglietti costano fino a tre euro a viaggio, cosa che trovo ingiusta ma che rende l’idea di quanto costi un servizio pubblico. anche gli autobus costano, ma non fanno scandalo perché non tolgono spazio alle auto.
C’è un vizio di fondo in questa analisi. Mettiamo che domani la regione finanzi in tram. Dopodomani ha facoltà di tagliare a piacimento l’entità del contributo, non per il solo tram, ma per tutta l’AMAT. Cosa che fa puntualmente ogni anno e che poi si “risolve” per mediazione tra politici.
Tradotto, tutto è un dettaglio. Servono semplicemente i soldi e la volontà per finanziare il trasporto pubblico.
E’ davvero una rottura di scatole ! fermate l’UNICA COSA CHE FUNZIONA A PALERMO !!! e cosi’ lo schifo sara’ completo !!!
Quanto alla terza gara, dopo due gare andate deserte, il codice degli appalti comunque avrebbe consentito di affidare il servizio a trattativa diretta.
Per avere fatto il terzo bando, credo, non ci saranno margini di trattativa con la ditta uscente.
E’ sempre la solita storia: ditte che operano pressoché in esclusiva diventano arbitri del mercato stesso, nel senso che sono loro a stabilire i prezzi. E se sono poche evitano di farsi concorrenza. Ciò senza entrare nel merito dell’adeguatezza del prezzo offerto, su cui non ho dati, non essendo tuttologo.
Quanto alla Regione, se i soldi sono quelli che sono, cioè pochi, la scelta del criterio di distribuzione è politico: per me vale più una rete tranviaria di una quasi metropoli ma vallo a dire ai paesini arroccati che per trasportare 10 o anche 30 passeggeri al giorno pretendono il bus diretto per Palermo o per Catania o per Messina invece che la navetta fino alla stazione ferroviaria che dista 5 o 6 km dal centro abitato.
Caro Orazio, quindi i 10 o 30 passeggeri, per venire a fare un documento a Palermo, dovrebbero prima prendere la navetta, poi aspettare il treno, in definitiva perdere tre ore se va bene, e altrettante al ritorno? guarda, possiamo parlare di principi quanto vuoi, ma stai sicuro che verranno in macchina.
Assolutamente no perchè occorrerebbe introdurre un biglietto unico integrato regionale (oppure per bacino d’utenza) per fascie di chilometraggio.
Mentre per quanto riguarda le frequenze, le navette dovrebbero essere sincronizzate con gli orari dei treni.