I lavori dell’anello ferroviario lungo via Amari procedono senza intoppi.
Nonostante le passerelle politiche degli ultimi giorni, i lavori avanzano senza grossi problemi.
In questi giorni gli operai della ditta Tecnis stanno gettando il solettone della galleria Amari al di sotto del quale verrà scavato il collegamento tra la fermata Porto e la fermata Politeama.
Completato il getto, bisognerà attendere 28 giorni per far si che il calcestruzzo “maturi” e poi si potrà ricoprire di terra lo spazio, piazzare gli eventuali sotto servizi e asfaltare.
Ringraziamo Francesco R. per le foto
Tempi per la riapertura della strada? Diciamo che la previsione ottimistica è di due mesi, anche se il 31 Marzo scade la proroga della precedente ordinanza, possiamo sicuramente affermare che verrà chiesta un’ulteriore proroga, si spera l’ultima.
Intanto le foto sono a disposizione di tutti ma gradirei che venissero “lette” correttamente!
Avrebbero dovuto consegnare entro il 20/12/2016 …prorogato al 31/03/2017… ed in attesa di nuova proroga…
La riconsegna dovrebbe avvenire da via Crispi a via Scordia (intera area) ed invece se andrà bene saranno si e no 30 metri da via Scordia in giù … non cambierà nulla per chi soffre questo disastro
la cui responasabilità principale è attribuibile a ORLANDO CASCIO & CO.
“I lavori dell’anello ferroviario lungo via Amari procedono senza intoppi.
Nonostante le passerelle politiche degli ultimi giorni, i lavori avanzano senza grossi problemi.”
FOLLIA PURA! quasi che i TAMTISSIMI INTOPPI fossero mai dipesi dalle passerelle politiche … a proposito l’unico che non si vede in zona è ORLANO CASCIO perchè?
“In questi giorni gli operai della ditta Tecnis stanno gettando il solettone della galleria Amari al di sotto del quale verrà scavato il collegamento tra la fermata Porto e la fermata Politeama.”
SOLO 30 METRI E CON 3 MESI DI RITARDO! PER la riconsegna di tutta l’area ci vorranno AlMENO ALTRI 8 MESI!
La sua rabbia è pienamente condivisibile.
L’opera conclusa, sarà sicuramente interessante, ed offrirà a tante persone un’alternativa importante all’auto. Poter arrivare dalla fiera, dal porto a Notarbartolo non è cosa di poco conto.
Purtroppo però sta avvenendo tutto nel modo sbagliato. A parte la ditta scandalosa, io ho molto da ridire sulla scelta dello scavo cut&cover in pieno centro città. Questa soluzione non andava neanche pensata.
Sarebbe stato opportuno utilizzare la TBM, come si fa ovunque.
Ormai la situazione è questa. Quello che commercianti e residenti lesi dovrebbero fare, è unirsi seriamente e procedere con una class action, perché la lista di cose contestabili è bella lunga.
Non serve a molto lamentarsi su Facebook, tra l’altro con il sindaco che non c’entra un tubo.
Se lei crede che ci si lamenti solo su FB è fuori strada!, fra le varie cose c’è anche un esposto pendente alla procura di Palermo! Inquanto alla Class action in Italia non funziona … inquanto alle responsabilità di Orlando Cascio ….
1)In ogni zona d’Italia in casi e materie analoghe è stato previsto uno stanziamento di denaro per le attività limitrofe ai cantieri da parte delle amministrazioni comunali sotto forma di indennizzo (MILANO, TIVOLI, AVELLINO) indovinate cosa fa il comune di Palermo? …ci prende in giro periodicamente parlando di esenzione dal pagamento delle imposte comunali senza mai averlo fatto!, ed ignora persino una petizione popolare con 1200 firme che l’Associazione Amari Cantieri e gli attivisti dell’VIII circoscrizione hanno presentato alla segreteria particolare del sindaco (21/12/2016 prot.1999275) ed al consiglio comunale (11/01/2017 n.20010/pres.)
2)Il comune di Palermo è stato , nella qualità di Committente dell’opera, il primo a commettere una violazione del contratto d’appalto non concedendo simultaneamente le aree richieste dall’appaltatore con ciò esponendosi alle “contromisure” di Tecnis che, in breve, s’è ritrovato il coltello dalla parte del manico e quindi: prolungamento a dismisura dei tempi d’esecuzione senza che fosse applicata alcuna penale ( pur ampiamente previste dal contratto d’appalto e astrattamente applicabili perché legate a violazioni del contratto che l’appaltatore ha ripetutamente effettuato) .
3)La mancata concessione simultanea delle aree ha giovato ad alcuni (attorno alle aree non concesse) e finito per gravare in modo insostenibile su altri (quelli attorno alle aree concesse) che hanno visto aumentare a dismisura i tempi di occupazione delle aree e con ciò la compressione dei propri diritti (hanno così chiuso 13 attività commerciali fra le vie Lazio/Sicilia e la via Amari)
4)Anche nelle aree concesse il Comune ha provveduto a trattare in maniera iniqua le aree limitrofe al cantiere ,così accade, ad esempio in Area 4 (Via Emerico Amari fra le vie Crispi e Scordia ) ove nel lato dei civici dispari persino il transito pedonale è stato spesso reso molto disagevole quando non completamente inibito ,mentre nel lato dei civici pari è stato sempre garantito persino modificando le delimitazioni del cantiere rispetto a quanto previsto nelle ordinanze di concessione delle aree!
5)La condivisione In Prefettura di un nuovo cronoprogramma a Settembre ha accentuato le responsabilità di un’Amministrazione Comunale che a fronte di una stazione appaltante che non controlla e di un appaltatore che non lavora sancisce un AZZERAMENTO dei tempi d’esecuzione dell’opera facendo ripartire un nuovo periodo (che siamo sicuri non verrà rispettato) … in breve …Area 4 chiusa il 20 Gennaio 2016 e che avrebbe dovuto essere riaperta il 20/12/2016 …
si prolunga a FINE SETTEMBRE 2017…
Via Sicilia/ Lazio avrebbe dovuto essere riaperta a Maggio 2016 si proroga a Maggio 2017…
6)In tutte le opere pubbliche è fatto obbligo all’appaltatore di tenere in sicurezza le aree di cantiere e quelle limitrofe all’interno dell’area di cantiere stessa… A Palermo è consentito a Tecnis ,dal mese di Ottobre di “mettere in sicurezza” i marciapiedi con delle impalcature che insistono sugli stessi marciapiedi(notoriamente non area di cantiere ma di ESCLUSIVO uso dei pedoni) e tutto ciò senza alcuna autorizzazione formale ma “a parole” …
Non puoi utilizzare la TBM per tratti così brevi. Costerebbe molto di più della tecnica impiegata attualmente. La TBM inizia a essere conveniente per gallerie oltre i 2km di lunghezza. Qui parliano invece di alcune centinaia di metri. Soluzione che nessun progettista adotterebbe mai!
Caro Raffa, capisco i vostri disagi, ma vorrei capire in che modo “questo disastro” dipenderebbe da Orlando?
Ho provato a spiegarlo a più riprese facendo persino un elenco dettagliato delle responsabilità ascrivibili, a mio avviso, al soggetto in questione … se ha la pasienza di leggere gradirei che mi si rispondesse nel merito, grazie!
1)In ogni zona d’Italia in casi e materie analoghe è stato previsto uno stanziamento di denaro per le attività limitrofe ai cantieri da parte delle amministrazioni comunali sotto forma di indennizzo (MILANO, TIVOLI, AVELLINO) indovinate cosa fa il comune di Palermo? …ci prende in giro periodicamente parlando di esenzione dal pagamento delle imposte comunali senza mai averlo fatto!, ed ignora persino una petizione popolare con 1200 firme che l’Associazione Amari Cantieri e gli attivisti dell’VIII circoscrizione hanno presentato alla segreteria particolare del sindaco (21/12/2016 prot.1999275) ed al consiglio comunale (11/01/2017 n.20010/pres.)
2)Il comune di Palermo è stato , nella qualità di Committente dell’opera, il primo a commettere una violazione del contratto d’appalto non concedendo simultaneamente le aree richieste dall’appaltatore con ciò esponendosi alle “contromisure” di Tecnis che, in breve, s’è ritrovato il coltello dalla parte del manico e quindi: prolungamento a dismisura dei tempi d’esecuzione senza che fosse applicata alcuna penale ( pur ampiamente previste dal contratto d’appalto e astrattamente applicabili perché legate a violazioni del contratto che l’appaltatore ha ripetutamente effettuato) .
3)La mancata concessione simultanea delle aree ha giovato ad alcuni (attorno alle aree non concesse) e finito per gravare in modo insostenibile su altri (quelli attorno alle aree concesse) che hanno visto aumentare a dismisura i tempi di occupazione delle aree e con ciò la compressione dei propri diritti (hanno così chiuso 13 attività commerciali fra le vie Lazio/Sicilia e la via Amari)
4)Anche nelle aree concesse il Comune ha provveduto a trattare in maniera iniqua le aree limitrofe al cantiere ,così accade, ad esempio in Area 4 (Via Emerico Amari fra le vie Crispi e Scordia ) ove nel lato dei civici dispari persino il transito pedonale è stato spesso reso molto disagevole quando non completamente inibito ,mentre nel lato dei civici pari è stato sempre garantito persino modificando le delimitazioni del cantiere rispetto a quanto previsto nelle ordinanze di concessione delle aree!
5)La condivisione In Prefettura di un nuovo cronoprogramma a Settembre ha accentuato le responsabilità di un’Amministrazione Comunale che a fronte di una stazione appaltante che non controlla e di un appaltatore che non lavora sancisce un AZZERAMENTO dei tempi d’esecuzione dell’opera facendo ripartire un nuovo periodo (che siamo sicuri non verrà rispettato) … in breve …Area 4 chiusa il 20 Gennaio 2016 e che avrebbe dovuto essere riaperta il 20/12/2016 …
si prolunga a FINE SETTEMBRE 2017…
Via Sicilia/ Lazio avrebbe dovuto essere riaperta a Maggio 2016 si proroga a Maggio 2017…
6)In tutte le opere pubbliche è fatto obbligo all’appaltatore di tenere in sicurezza le aree di cantiere e quelle limitrofe all’interno dell’area di cantiere stessa… A Palermo è consentito a Tecnis ,dal mese di Ottobre di “mettere in sicurezza” i marciapiedi con delle impalcature che insistono sugli stessi marciapiedi(notoriamente non area di cantiere ma di ESCLUSIVO uso dei pedoni) e tutto ciò senza alcuna autorizzazione formale ma “a parole” …
2) Ma il committente non è RFI?
3) La concessione simultanea di ulteriori aree, oltre quelle già concesse, avrebbe avuto l’unico risultato di bloccare più zone, dato che i ritardi sono dovuti allo scarso impiego di manodopera e mezzi da parte della Tecnis.
5) Il nuovo cronoprogramma è stato il tentativo del Comune di avere nuovi obiettivi certi dall’impresa. Quale alternativa era possibile?
2)Il Committente è il Comune di Palermo
3) La concessione simultanea Inquanto prevista da contratto andava fatta per evitare di esporsi ai ricatti di Tecnis
5) Il nuovo cronoprogramma, anch’esso già ampiamente violato dal Comune, ha penalizzato e continua a penalizzare le aree già occupate finendo per gravare sugli stessi disgraziati!
Il discorso TBM sarebbe stato valido nell’ottica dell’anello completo, scavando quindi una galleria unica.
Altro no sense dell’opera è questa separazione dei lotti.
Questo dipende dal fatto che la precedente amministrazione Cammarata bandì la gara d’appalto senza avere i finanziamenti per il secondo lotto (Politeama-Malaspina).
E ancora oggi mi pare che i finanziamenti non ci siano.