Ok, è il caso di dire che la faccenda ha assunto le dimensioni di una farsa tragicomica. A Palermo, non si sa perché, si deve sempre “aspettare e vedere come va”, anche quando non ce n’è motivo.
Parliamo nello specifico delle politiche per le pedonalizzazioni adottate dall’amministrazione. Sulla carta, abbiamo creato un paradiso dei pedoni; nella pratica: fate un po’ come ve pare. A parte poche piazze come Bellini e Bologni, nella maggior parte dei casi ci sono zero controlli, fioriere rimosse all’occorrenza per fare entrare le auto, poca pianificazione a lungo termine degli interventi, etc. Non è di questo in realtà che ci interessa discutere, dato che l’argomento è già stato ampiamente affrontato in troppe occasioni.
Guarda caso però, proprio in concomitanza della visita degli ispettori dell’UNESCO, amministrazione e Regione Siciliana si mettono d’accordo per chiudere “in via sperimentale” l’intera piazza del Parlamento (oggi parcheggio privato dei privilegiati dell’ARS) dal 20 al 27 settembre, come da ordinanza – n. 1181 del 18/09/2014.
La stessa ordinanza parla di chiusura in tre fasi della piazza, che dovrebbe concretizzarsi definitivamente entro aprile 2015….e già qui si sfiora il ridicolo. Si, perché a quanto pare sono riusciti nell’impresa impossibile di suddividere quei pochi metri quadrati di piazza in tre spicchi, da pedonalizzare “gradualmente”. Il punto è che non arriviamo a capire per quale motivo si debba pedonalizzare “gradualmente” una piazza monumentale, che fa da apripista a uno dei primissimi capolavori d’arte normanno-bizantina in Italia: la Cappella Palatina.
Cosa c’è da sperimentare? A cosa serve la gradualità? A noi, in tutta onestà, sembra solo una grossa presa in giro per prendere tempo in previsione della decisione definitiva degli ispettori UNESCO, con la sensazione che la piazza venga riaperta alle auto subito dopo.
Dobbiamo quindi aspettarci una pedonalizzazione a singhiozzo, ogni qual volta si prospetti una visita degli ispettori UNESCO?
A tal proposito sarà il caso di ricordare la petizione degli 800 privilegiati dell’ARS, per non chiudere la piazza. Il tutto con un comodo parcheggio multipiano a 1 km di distanza (quello del tribunale, per intenderci); non sia mai che l’allegra combriccola di colletti bianchi possa farsi 10 minuti a piedi per arrivare in ufficio, o possa in alternativa cercare parcheggio, prendere i mezzi pubblici o la bicicletta, come fanno tutti i lavoratori comuni.
La tragicità della questione è aggravata dal fatto che:
1)Questa gente che dovrebbe rappresentare gli interessi dei cittadini, per prima si oppone a un intervento di assoluta necessità per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico-architettonico, al solo scopo di favorire un interesse personale e utilizzare un bene comune come se fosse un parcheggio privato per le loro auto blu pagate a spese nostre.
2)Si oppone alla pedonalizzazione nemmeno in circostanze normali, ma di contro al raggiungimento di un obiettivo strategico per lo sviluppo del settore turistico locale e della valorizzazione della nostra immagine all’estero: l’inserimento del percorso arabo-normanno nel patrimonio UNESCO.
3)Non solo in questi anni se ne sono fregati della questione, aspettando che si arrivasse alla candidatura per essere messi di fronte a un bivio che avrebbero dovuto percorrere già molti anni fa, ma persistono pure di fronte all’opportunità. Questo denota la mediocrità assoluta di certi “poltronisti” di professione, che rappresentano la nostra isola danneggiando non solo la nostra immagine, ma anche le nostre casse.
Qui non è più una questione di praticità, ma di decenza. Se non si arriva a prendere una posizione FERMA neanche di fronte a provvedimenti elementari come la pedonalizzazione di Piazza del Parlamento, allora siamo proprio alla frutta. Questo dilettantismo è inaccettabile.
E’ imbarazzante che i cittadini superino di gran lunga in competenza, sensibilità e volontà i propri rappresentanti politici, che invece dovrebbero costituire il fiore all’occhiello della collettività.
Così come è frustrante dover subire passivamente questi provvedimenti ridicoli, metro dopo metro – e domani, forse, centimetro dopo centimetro – per una pedonalizzazione che si potrebbe fare domani mattina, definitivamente e senza alcun diritto di replica.
Non si può vivere in una città dove ci vogliono anni per vedere una piazza pedonale finalmente pedonalizzata, come nel caso di piazza Pretoria.
Non si può vivere in una città dove la politica prende continuamente in giro la gente, vendendo il fumo di provvedimenti fittizi, utili solo a far cantare le carte, salvo poi non proiettare alcun risultato concreto sul territorio.
Non si può vivere in una città che ancora fa l’errore di dare credibilità a questa gente, fingendo interesse verso opinioni costruite ad arte, perdendosi nei meandri della retorica e attendendo provvedimenti che non saranno mai attuati veramente, se non in sporadiche dosi di provvisorietà e reversibilità assoluta.
Oggi di fatto Piazza del Parlamento è RIAPERTA, sebbene ci verrà detto “come da provvedimento”. Ma è proprio il provvedimento ad essere oggetto di critica, in quanto una striscetta di piazza che garantisce comunque la presenza della maggior parte delle auto, non può essere definita come una “prima fase di pedonalizzazione”. E’ un insulto all’intelligenza, oltre che al decoro della nostra città.
Gli ispettori UNESCO sono andati via e tutto torna come prima, più di prima. La cosa in realtà non ci sorprende nemmeno, e ne avevamo in sentore già da prima. Mentre noi stiamo a discutere quale mattone o quale piastrella sarà pedonalizzata in via sperimentale domani mattina, tante opportunità ci stanno sfuggendo di mano.
Quale futuro possiamo costruire per la nostra città e la nostra regione, se continuiamo ad affidarci alle mani di certi dilettanti allo sbaraglio?
E’ un tipico schema da blablaman, si chiama “munnizza sutta u tappitu” e serve ad accontentare pochi, ma potenti e prendere per il culo molti.
Ancora vi stupite? Beati voi. Fermo restando che fate non bene, ma benissimo a denunciare a voce alta tutto ciò che di nauseante avviene nella nostra città. Mi chiedo solo se chi all’UNESCO si occupa di questa “pratica” non possa essere informato del più che probabile tentativo di raggiro operato nei suoi confronti dalla politica palermitana.
Perché onestamente, dal punto di vista etico, non ci meritiamo di essere capitale di alcunché o patrimonio di alcuna cosa.
Per curiosità, come va la pedonalizzazione di piazza Rivoluzione e vie limitrofe?
Non sono pessimista tantomeno un vigliacco, ma che si puo’ fare? Siamo impotenti e basta.
Se chi e’ preposto a promulgare e far rispettare le regole e’ il primo a produrne altrettante contro l’interesse dei cittadini (patrimonio unesco!!!), che battaglia si potra’ mai condurre contro costoro che noi stessi eleggiamo? Pur sempre di regole si tratta e dunque non viene commessa alcuna infrazione, sebbene la regola sia in aperto conflitto con l’interesse della collettivita’.
Abbiamo un solo strumento dalla nostra parte (forse), e la battaglia vera ci sara’ quando potremo utilizzarlo (se e quando ce lo permetteranno). Il resto sono solo chiacchere e sangue amaro. Non possiamo far niente se si fanno regole ad-hoc.
Alle prossime elezioni pensiamoci non due ma anche tre volte prima di mettere la crocetta (ahahahaha, gioco di parole) sui nomi di questi esseri. Ricordiamo un attimino cosa e’ accaduto negli ultimi anni o mesi che siano, poi decidiamo.
PS: “…i cittadini superino di gran lunga in competenza, sensibilità e volontà i propri rappresentanti politici, che invece dovrebbero costituire il fiore all’occhiello della collettività.”
Bella questa!!!
È davvero gentaglia.
Ma nel grande spazio di via Imera, oggi area di cantiere dei lavori del passante, cosa è previsto? Fare un grande parcheggio ai bordi del centro storico e accanto ad una stazione ferroviaria credo sarebbe logico. Dove poter far sostare i pullman dei turisti a due passi della cattedrale. Sarebbe ancora più vicino al Palazzo dei Normanni per tutti coloro che lavorano lì e vi si potrebbe istituire una navetta che parte proprio da lì o utilizzare il car sharing per fare da spola se proprio non vogliono fare nemmeno sti due passi. C’è anche la possibilità (???) di un piccolo parcheggio multipiano al posto del palazzetto che hanno buttato giù tra via Colonna Rotta e piazza Indipendenza
@thedoctor: In teoria proprio in corrispondenza della nuova fermata Imera è previsto un parcheggio multipiano, stile tribunale, ma al momento queste sono solo parole, non c’è nulla di concreto
Invito tutti, come ho appena fatto, a scrivere una mail alla commissione unesco spiegando che ai nostri amministratori interessa una bella coccarda da esibire per far capire che Palermo è una città europea. Del decoro dei siti che sono splendidi e meritano ben più di una certificazione se ne impipano, come della munnizza che li circonda e delle auto che se potessero parcheggerebbero pure davanti all’altare maggiore della Cappella Palatina… Il sito Italiano è:[email protected]. Sarebbe bello se qualcuno inviasse una spiegazione anche in inglese al sito intenazionale Unesco. Ringrazio anticipatamente
premesso che non lavoro all’ARS, ma ci sono delle inesattezze… l’Unesco non ha chiesto la totale pedonalizzazione della piazza, ma solo una striscia attorno al Palazzo, in quanto i turisti accedono da Piazza Indipendenza.
Ci si lamenta del parcheggio per i dipendenti, ma non parlate della vera oscenità: in quella settimana i deputati (e solo loro) parcheggiavano dentro il Palazzo
@giuseppe77 nell’articolo veramente ribadiamo come la pedonalizzazione della piazza andrebbe fatta a prescindere, UNESCO o no. Se poi l’UNESCO ha richiesto solo quella parziale, onestamente è irrilevante. Quella piazza va pedonalizzata per i cittadini tutti, e non perché ce lo chiede l’UNESCO…ed è osceno che venga utilizzata come parcheggio
@blackmorpheus, quoto.
A partire da Porta Nuova, il Càssaro dovrebbe essere interdetto alle auto, a prescindere.
Mi chiedo cosa avranno pensato,visto ed eventualmente scritto gli ispettori Unesco,magari si saranno fatti una bella risata, sarcastica,visto il livello della nosra classe politica.
Palermo è tutta una porcata, ma non é con questi toni da apocalisse che la si cambia.
Li andrebbe pedonalizzato tutto, a mio parere, compreso tutto il Corso V.E.
Ma la situazione è complessa, stiamo parlando di qualche centinaio di lavoratori che spesso escono da quel palazzo di notte o all’alba, stiamo parlando di una piazza che è già congestionata – come uffici pubblici – da una questura centrale e da un comando regionale dei CC., di una zona dove c’è un ospedale anch’esso senza parcheggi.
Se la piazza deve essere pedonalizzata per i cittadini, ed io sono daccordo, parliamone tutti per individuare soluzioni concrete, senza tric trac e bombette. Qualcuno ha scritto di parcheggio Imera, ed è l’unica cosa concreta, e quindi sensata, che ho letto, tra tante cazzate, in primis l’insulto a chi lavora che per qualcuno è una costante, oggi, nel 2014.
[…] Qui un’immagine del primo step risalente allo scorso Settembre 2014. […]
PALAZZO DEI NORMANNI : IL TEATRO DEGLI….ORRORI
Qualche tempo anno fa fece scalpore una frase pronunciata dall’ ex ministro Giulio Tremonti.
A smentire l’ ex ministro c’ è questa vicenda poco edificante, accaduta pochi giorni fa nella nostra “felicissima “ Regione.
“Non ti permettere di dire ai colleghi che io ho dato soldi a mia madre, perché ti piglio e ti affogo là dentro… Ti do legnate. Se tu a me mi fai girare la m…., io ti piglio e ti butto di sotto. Tu a me non mi conosci, io non sono come gli altri. Io sono fuori di testa, mi dimentico che sono parlamentare e ti do legnate”.
Queste “ frasi” sono state rivolte contro l’ on. Ismaele La Vardera da un altro deputato, nei….. bagni del più vecchio parlamento del mondo , l’ Assemblea Regionale Siciliana, registrate e andate in onda durante la trasmissione televisiva “Piazza Pulita” su La7 .
La causa di tanta “aggressività “ e la denuncia che l’ on. La Vardera ha pronunciato in Aula contro il deputato Carlo Auteri, reo di aver dirottato fondi pubblici verso enti vicini alla propria famiglia.
Al centro della vicenda ci sono i tanto discussi contributi regionali destinati al settore culturale.
Secondo quanto riportato dal programma televisivo, l’associazione “Progetto Teatrando”, che ha sede nell’abitazione della madre del protagonista della vicenda a Sortino (Siracusa), avrebbe ricevuto finanziamenti dalla Regione Siciliana per un totale di 330mila euro negli ultimi tre anni. Inoltre, altri due associazioni legate alla famiglia del deputato, – l’associazione teatrale “ABC” (in passato presieduta dalla madre) e la società “ABC Produzioni”, di proprietà della moglie – avrebbero ottenuto ulteriori 195mila euro in fondi durante il periodo Covid.
Al centro della vicenda ci sono i tanto opachi contributi regionali destinati al settore culturale: finanziamenti e contributi distribuiti generosamente senza nessun criterio di merito.
Non per niente l’ assessorato alla cultura, accorpato a quello del turismo, è oggi uno dei più importanti assessorati della Regione siciliana.
Le reazioni e gli imbarazzi su questa vicenda sono stati molti, ma il più significativo ci sembra quello dell’ on. Gianfranco Micciché : “ Auteri dovrà fornire chiarimenti riguardo ai contributi ricevuti dalle associazioni che fanno capo ai suoi familiari……episodi del genere non solo tollerabili, specialmente all’interno delle istituzioni”.
Come ha scritto l’ on. La Varvera, vittima di tale “aggressione” verbale:
“La mia sola colpa? Quella di aver denunciato in aula che un deputato regionale ha dato soldi pubblici alle sue associazioni. Ecco la sua reazione, dentro il Parlamento luogo sacro per la democrazia, minacciato da un onorevole. Questa terra potrà mai cambiare? Sono amareggiato…. La Sicilia non merita questo”.
Nel mio intervento ho erroneamente omesso che la frase dell’ ex ministro Tremonti era che con la Cultura non si mangiava.
In Sicilia invece …si banchetta.