HIMERA RETAIL Factory Outlet Center – Retail Park&Leisure – Termini Imerese

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Progettato dal Gruppo Guaraldo SpA l’HIMERA RETAIL è un centro nel territorio e nel paesaggio della costa nordoccidentale siciliana; è polo di eccellenza culturale e storico-artistica per i siti archeologici, monumentali e naturalistici immediatamente circostanti; è un magnete per flussi di consumatori residenti e turisti. FACTORY OUTLET CENTER, RETAIL PARK & LEISURE sono mirati a creare una meta per lo shopping e il tempo libero. L’area di Himera Retail è delimitata a nord dall’autostrada Palermo Catania (A19) che si collega con la Palermo Messina (A20).A sud l’area è delimitata dalla SS 113… Distanze: 3 Km dallo svincolo “Buonfornello” (A19), che si innesta direttamente sulla SS113; 250 metri dallo svincolo “Zona Industriale” (A19); 1 km dall’interporto; 16 Km dal Porto di Termini Imerese. Himera FOC, Retail Park & leisure avrà un ruolo importante nell’isola: in collaborazione con governo ed enti locali promuoverà il suo straordinario territorio: archeologia, paesaggio, astronomia, tradizioni, città d’arte e spiagge, monumenti e montagne; avrà, al suo interno un ufficio informazioni per i turisti e un parco a tema con la ricostruzione della storia del luogo.

superficie territoriale area:  

163.469 mq

SLP commerciale GLA:  

52.500 mq

slp FOC:  

25.000 mq

slp RETAIL PARK:  

27.500 mq

parcheggi:  

4000

percorsi pedonali, piazze, leisure:  

35.550 mq



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26 Thoughts to “HIMERA RETAIL Factory Outlet Center – Retail Park&Leisure – Termini Imerese”

  1. ARCHIMEDE

    FACTORY OUTLET CENTER, RETAIL PARK & LEISURE ??
    …. aaaaaah centro commerciale. Ma parla potabile !!

    Ovvero: come rendere meno amara la pillola.

    PS. 4000 posti auto= circa 10.000 auto in più
    sulla già poco capieente PA-ME non dimentichiamolo

    Non commento oltre, significherebbe ripetere quanto già scritto
    per il centro commerciale di Carini

  2. ing.giacomo

    Se è un autolet sarebbe una cosa bellissima!!

  3. Roberto1

    @ARCHIMEDE: un Factory Outlet non c’entra niente con un centro commerciale. Un Retail Park è un parco di divertimenti con attrazioni.

  4. huge

    Concordo con Archimede… assolutamente ridicolo, la gente non sa neanche che cosa vogliono dire quelle parole.
    Ormai si pensa che se qualcosa non ha il nome in inglese, anche se privo di significato per un italiano, non fa figo.

    Comunque, per chi ne volesse sapere di più:

    I factory outlet centers rappresentano una formula distributiva moderna ed innovativa, dotata di caratteristiche e logiche commerciali specifiche.
    Evoluzione tipologica dei tradizionali spacci aziendali e strutturalmente simili ai centri commerciali integrati, i factory outlet center, riuniscono un gran numero di outlets di aziende produttrici di marca in uno luogo comune, in cui ogni produttore prende in affitto il proprio complesso separato di vendita, un outlet store, per offrire i propri prodotti direttamente ai consumatori a prezzi ridotti.
    I punti di forza di queste nuove tipologie distributive sono tre:
    – la vendita di prodotti di grandi marche a prezzi particolarmente favorevoli, inferiori del 30% – 50% rispetto ai prezzi di mercato;
    – la riduzione dei costi di allestimento e gestione, che era data per scontata quando lo spaccio era interno all’azienda, ma che viene mantenuta anche in queste nuove forme di distribuzione;
    – la localizzazione, fortemente extraurbana, al di fuori delle aree commerciali classiche, su strade o autostrade di grande comunicazione, relativamente lontano dai centri abitati.
    Il mix di prodotti commercializzati, concentrato soprattutto sui beni di consumo personale, è costituito da campionari, produzioni delle stagioni precedenti, surplus produttivi, piccoli fallati, ultime taglie e tutto quello che a causa di difetti a volte impercettibili non può essere venduto in canali di vendita consueti.
    Grazie ai centri outlet i produttori possono disporre di un canale di vendita privilegiato e complementare ai canali tradizionali, in cui commercializzare direttamente i prodotti invenduti, ricavandone un profitto e salvaguardando l’immagine della marca dai rischi presenti in circuiti non controllabili.
    I factory outlet centers non hanno nessun negozio calamita. Il loro potere attrattivo deriva dalla sinergia dei diversi “marchi” presenti e dall’integrazione con altri format di offerta legati al tempo libero e all’intrattenimento, ai servizi di ristorazione, alla promozione turistica. La clientela è attratta, quindi, non solo perché trova una singola marca ad un ottimo prezzo, ma soprattutto dalla possibilità di fare in una volta sola tanti affari su tante marche di settori diversi.
    La formula del factory outlet center intende, dunque, proporsi non solo come luogo di acquisto di prodotti griffati a prezzi scontati, ma anche come spazio di aggregazione ed entertainement. Lo spazio è pensato per intrattenere e soprattutto accogliere bene il consumatore. Offrire prodotti di elevata qualità in un ambiente piacevole e originale, trasformando lo shopping in un’esperienza di acquisto unica: è questo l’obiettivo.

  5. huge

    A ogni buon conto, mi sembra un’ottima iniziativa e una buonissima opportunità per la zona. La posizione poi è perfetta. Praticamente raggiungibile da mezza Sicilia.

    @Lele, ma è solo un progetto ancora da presentare, ho è qualcosa di più e a breve dovrebbero partire i lavori?

  6. Un investimento in quest’area, alla luce delle ultime vicende Fiat, forse, non farebbe così male, anche perchè non credo verrebbero intaccate le piccole attività commerciali locali. Il primo centro con qualche negozio di spicco credo sia Cefalù

  7. Lele

    io ho riportato il progetto per com’è. quindi mi dispiace se qualcuno non ha compreso tanto il titolo, non era certo per fare il figo…! credo che la location/località sia ben collegata dalle autostrade, e dalle future fermate himera e fiumetorto. inoltre termini imerese si merita di più, non aziende che lasciano a casa operai e famiglie solo perchè devono delocalizzare, dopo aver intascato incentivi pagati dalla collettività. idem per lo stabilimento che è proprietà dei siciliani. tuttavia, a proposito di questo futuro parco cc ci saranno novità per le terme. a breve articolo. potrebbe diventare un’area di interesse turistico/economico non indifferente. potrete capire meglio appena l’art. sarà online.

  8. surferman

    Penso agli operai FIAT che magari utilizzeranno il TFR per fare acquisti…..

    A parte gli scherzi, cresce la disoccupazione nella zona (si consideri anche l’indotto), e ti fanno un centro commerciale (sicuramente non assumeranno gli operari…).
    Non so cosa pensare.

  9. SalvatoreB

    Evvai, un altro “utilissimo” centro commerciale, se ne sentiva proprio la mancanza, chiudono le fabbriche e aprono i negozi, io continuo a ripeterlo, un giorno la bolla esploderà

  10. E’ giusto far presente che un cc, un retail ecc sono investimenti PRIVATI.
    La FIAT, anche se privata, è quantomai una questione PUBBLICA, visto che per decenni è stata sorretta dallo stato e riguarda tanti lavoratori e una filiera non di poco conto. Quindi non confondiamo le due cose.

    Allora quando ha aperto il Forum Palermo e gli operai dell’Amia erano in sciopero, dovevano bloccare i lavori del cc?
    Chiudo qui la discussione politica.

  11. giorgio67

    Salve a tutti, sono un assiduo frequentatore di quello che ritengo il miglior sito di Palermo sia per contenuti che per utilità sociale.
    intanto i miei vivissimi complimenti per la recente iniziativa sulla pulizia del salotto cittadino curata appunto dai volontari di mobilitapalermo ma se ho deciso di scrivere è perche spesso leggendo gli interventi sui vari argomenti, ho come la sensazione di un “disagio” perpetuo da parte di molti utenti a qualsiasi “imbastimento” di attività imprenditoriali nel territorio Palermitano e comunque Siciliano in genere.
    Non me ne vogliano coloro che hanno diversi punti di vista ma è assolutamente opportuno nelle considerazioni dei fatti ricordare che esiste una grossa differenza tra investimenti PUBBLICI e investimenti PRIVATI.
    Inutile dire che sono molto vicino a tutto il personale della Fiat che ormai vive stagioni tormentate dalla fine degli anni 90 ( poi qualcuno mi spieghi che senso ha comprare CHRISLER e tentare la scalata alla OPEL quando non si riescono a garantire neanche i lavoratori in Italia ) ma allo stesso tempo perchè criticare una o piu’ società che intendono investire nel nostro comprensorio ? Di sicuro ognuno può giudicare utile o inutile un investimento ma di fatto è un segnale positivo perchè evidentemente analisti ed esperti di marketing hanno individuato il nostro territorio “appetibile” dal punto di vista commerciale ed assolutamente “inadatto” dal punto di vista industriale, basti pensare che l’80% e oltre delle industrie sono comunque Siciliane mentre il 99% dei centri commerciali impiantati in sicilia sono di società non di certo Siciliane.
    Allo stato attuale pertanto ritengo appunto “utilissime” le aperture nuove e previste in futuro perchè comunque creano un indotto tale che non è difficile ipotizzare possano creare i presupposti per aperture di fabbriche ed industrie ( magari di abbigliamento o accessori o chessò di che altro )
    La correlazione è semplice a mio modesto modo di vedere le cose….infatti oggi non impiantano fabbriche/industrie perchè ovviamente il fabbisogno dell’isola è basso e quindi non è ipotizzabile un investimento che non può essere ammortizzato in un decennio e per dirla tutta la sicilia di certo non è geograficamente situata in una posizione “privilegiata” per fornire i mercati sia Italiani che europei ( immaginate le spese quanto inciderebbero per portare a destinazione i prodotti rispetto ad una fabbrica impiantata nel nord/est dell ‘Italia ).

  12. huge

    @lele, il discorso “del fare il figo” non era certo riferito a te. Era chiaro che tu avevi semplicemente riportato il nome della struttura. Io mi riferivo a chi quel nome l’ha pensato. Spero d’aver chiarito l’equivoco. 😉

  13. Panormus

    Concordo pienamente con quanto scritto da giorgio67. Non condivido, invece, quanti vedono il bicchiere sempre mezzo vuoto. Ce ne fossero iniziative di questo genere…!!!

  14. Roberto1

    Anche io sono d’accordo con giorgio67 e vorrei fare un’osservazione a chi dice che non ci sono i soldi per fare gli acquisti nei centri in apertura. A parte che il volume di vendita registrato al Forum è abnorme, volete che le grandi aziende prima di investire non facciano pesanti ricerche e studi di mercato. Se aprono vuol dire che il territorio è appetibile.

  15. Roberto1

    @huge: non c’è altro modo per chiamare un Factory Outlet Center se non “FACTORY OUTLET CENTER”. Riguardo al parco di divertimenti (Retail Park) … beh quì hai ragione.

  16. Fastspin

    Un retail park non è un parco divertimenti.

  17. huge

    @roberto1, perché non ci sarebbe altro modo?
    E’ solo questione di volontà nel voler trovare una traduzione adeguata in italiano, solamente che ormai la moda è usare quanti più termini inglesi è possibile. La traduzione non deve essere letterale, ma semplicemente rendere il senso. Non credo che l’italiano sia una lingua così povera da non riuscire a trovare termini alternativi. Tanto più che spesso si utilizzano termini inglesi in contesti completamente fuori luogo o con significati che nulla hanno a che fare con quelli originali, ottenendo spesso risultati comici…

  18. Roberto1

    @huge: la formula dei Factory Outlet Village è stata inventata negli Stati Uniti. La zona attorno ad Orlando in Florida ne è piena. Non vedo cosa c’è di male a chiamarla col nome che gli hanno dato gli inventori. Sarebbe come cercare di tradurre in Inglese il termine “pizza” o “pasta”.
    @Fastspin: hai ragione. E’ col termine “Leisure” che indicano il parco.

  19. Lele

    @huge…tutto ok, avevo capito male, scusami…

  20. Ciccio

    Ragà, come già sollevato da qualcuno, un nodo grave è quello del traffico.
    Per altro il rettilieno di buonforello è noto a tutti i palermitani… per il suo utilizzo.
    Il vero scandalo è che ancora non si parli neanche di progettazione, per l’allargamento a 3 corsie dell’autostrada da Palermo fino alla diramazione Catania/Messina.
    Per altro, ma forse il progetto è tramontato, si era parlato di realizzare un’autostrada da buonfornello a Lercara Friddi, dove si sarebbe innestata sulla ss per Agrigento, che da li sarebbe stata raddoppiata.
    La cosa ha una sua logicità.
    Con un porto funzionante in tal senso, a Termini Imerese, si avrebbe un bel decentramento che alleggerirebbe l’ingolfata Palermo.
    Pensare a questa zona come qualcosa di diverso (autonomo) da un’estensione dell’area metropolitana di Palermo è puramente anacronistico.

  21. Lele

    @ciccio…l’unico progetto di cui si parla ultimamente è quello della terza corsia sulla A19 da giafar a bagheria.

  22. Ciccio

    E questo non sarebbe poco…
    Effettivametne c’è da considerare che i lavori in questo tratto sarebbero di più facile realizzazzione, visto che dopo ci sarebbero problemi – e costi maggiori – tra viadotti (per altavilla e casteldaccia) e gallerie (da Trabia in poi).
    Grazie per la notizia.

  23. ing.giacomo

    Sarebbe grandioso realizzare un collegamento tra Buonfornello e Lercare con un raddoppio della ss per Agrigento da li. Renderebbe le due coste della sicilia ben collegate sia per i turisti ma anche per il transito delle merci e in genere per tutta la popolazione Siciliana…Ma rimarrà solo un sogno.
    Un outlet sarebbe importantissimo per la zona occidentale della sicilia, visto la mancanza nella zona.

  24. Lele

    @ing.giacomo, sarebbbe fantastico, ma al momento è solo un progetto. i raddoppi sono quelli della caltanissetta-agrigento (da canicattì-agrigento) mentre la parte finale da canicattì all’innesto con l’A19 è in fase di appalto. l’altro è quello della ss mazara-marsala. poi l’ultimazione del collegamento porto di mazara-ss115.

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