Importanti novità in arrivo lungo via Roma, emerse durante l’assemblea pubblica cittadina promossa dal Comitato “per una mobilità davvero sostenibile anche a Palermo” e svoltasi sabato 13 aprile. Fra i temi cardini dibattuti l’attuale ordinanza sul transito dei velocipedi in Centro e la realizzazione di percorsi ciclabili alternativi a via Maqueda.
All’assemblea hanno partecipato anche l’Assessore alla mobilità sostenibile Maurizio Carta e il Comandante della Polizia Municipale Angelo Colucciello, ed altre associazioni locali.
Ribadita la richiesta di revoca dell’Ordinanza e la creazione di sicuri percorsi ciclabili alternativi su via Roma e su via Papireto.
Il codice della strada già regolamenta il flusso dei velocipedi in caso di eccessiva presenza di pedoni: per fare rispettare una regola già esistente, non occorre creare un inasprimento con ulteriori regole. Inoltre, la mancanza di alternative sicure, mette a repentaglio la sicurezza dei ciclisti.
L’assessore alla Mobilità non ha escluso la possibilità di procedere con un ulteriore allargamento della fascia oraria in cui il divieto ai velocipedi rimane sospeso.
Verranno, inoltre, finalmente dismessi i cartelli stradali erroneamente installati su via Maqueda nel tratto tra porta Vicari e piazza Bellini: all’indomani dell’attuale ordinanza sono stati, infatti, installati cartelli di divieto di accesso per i velocipedi. La nuova ordinanza, invece, in quel tratto prevede solamente il limite di velocità e nessun divieto di accesso per i velocipedi.
Relativamente a via Roma, l’assessore ha comunicato che nei prossimi giorni verrà portata in delibera la creazione della zona 30, al fine di garantire una maggiore sicurezza a favore dei ciclisti. Una soluzione tampone che però si scontra con quanto dichiarato dallo stesso Comandante della Municipale circa le attuali risorse umane.
Mentre, per quanto riguarda le ciclovie su entrambi i percorsi di marcia di via Roma, si dovrà attendere il reperimento dei fondi necessari, anche per sistemare l’asfalto che si trova in pessime condizioni. Non si sanno attualmente i tempi di attuazione del provvedimento. Paradossalmente ne beneficeranno gli ammortizzatori auto, già duramente provati dall’intera rete viaria. Perché realmente sul fronte sicurezza i fruitori delle due ruote, non avendo sicure alternative a via Maqueda, continueranno ad avere le loro legittime preoccupazioni.
Sempre l’Assessore Carta ha dichiarato che il Comune non ha strumenti di monitoraggio degli effetti dell’ordinanza. Non si capisce quindi come possano valutare i benefici, i disagi o proporre dei correttivi.
Secondo il Comitato per la Mobilità Sostenibile, questo solo provvedimento non è sufficiente a creare percorsi ciclabili sicuri per i velocipedi e visti i tempi lunghi e incerti sul reperimento dei fondi; si ha l’impressione che la salute e sicurezza di chi usa mezzi di micromobilità non stia realmente a cuore dell’attuale amministrazione.
Sul fronte dei controlli a tutela delle aree pedonali e dei percorsi ciclabili, il Comandante della Polizia Municipale ha dato la disponibilità a organizzare dei sopralluoghi congiunti per rimuovere le principali criticità che il Comitato ha segnalato (percorsi dissestati, ciclovie e zone pedonali occupate da parcheggi abusivi, corsie preferenziali rese impraticabili a trasporto pubblico e velocipedi a causa del parcheggio selvaggio di automobili…).
Una proposta concreta che viene accolta favorevolmente dai ciclisti auspicand che questa collaborazione tra autorità pubblica e società civile posse portare a rimuovere alcune gravi criticità che di fatto disincentivano la mobilità sostenibile nella nostra città.
Io metterei 10 km orari. Telecamere ovunque e per chi viaggia a 11 km multe di 5000€ e patente sospesa per 5 anni. E le nuove macchine le farei con una sola marcia…
ma invece di fare queste buffonate, che sono mirate solo ai futuri verbali per rimpinguare le casse del comune, chiudete tutta l’area alla circolazione dei veicoli, almeno sareste dei politici più seri.
VIA ROMA: L’ ARTE DI NON DECIDERE
Via Roma nasce nel 1885 dal progetto dell’ ingegnere Felice Giarrusso .
Chi l’ aveva progettata aveva in mente, oltre il “risanamento” di alcuni quartieri , quello di creare una strada celebrativa e residenziale e anche , soprattutto, un asse di servizi e di transito verso le zone settentrionali della città.
Nella realtà via Roma non è mai stata una strada celebrativa e residenziale , ma fondamentalmente un asse commerciale e di transito.
Nel dopo guerra diventò la strada dove venivano a fare “shopping” soprattutto le persone della provincia.
Ecco perché ,dopo la creazione dei centri commerciali ( soprattutto FORUM), cominciò a declinare : i cantieri “eterni” e l’istituzione della ZTL acuirono una crisi già esistente.
Molti, soprattutto le associazioni dei commercianti e ANCE Palermo, hanno chiesto da anni la modifica dell’ art. 5 e 6 del Piano Urbanistico Commerciale (Puc) ormai obsoleto e in palese contrasto con le successive direttive regionali , nazionali e europee (gli articoli 5 e 6 sono quelli che impediscono l’apertura di medie strutture di vendita con una superficie superiore a 200 metri quadrati).
Tale norme tecniche rappresentano effettivamente un “freno” per molti imprenditori e anche per i grandi marchi che vogliono investire su via Roma.
Sembra che finalmente il consiglio comunale sta procedendo a tale modifica .
Ma i nostri amministratori sanno bene che non basta abolire o modificare gli articolo 5 e 6 del Piano Urbanistico Commerciale (Puc) ma bisogna anche creare i parcheggi: chi investirebbe infatti in una zona priva di parcheggi?
Tra l’altro l’assenza di parcheggi condiziona negativamente anche le attività culturali ,per esempio quello del Teatro Biondo.
Molti spettatori rinunciano ad abbonarsi proprio a causa di tali criticità.
E poi c’è il problema delle nuove linee del tram , una delle quali dovrebbe ( forse) attraversare via Roma.
Poi ci sono le richieste di quei cittadini e associazioni che vorrebbero pedonalizzare totalmente la strada, quelli che vorrebbero invece liberalizzarla al traffico automobilistico, chi vorrebbe che si realizzassero delle ampie piste ciclabili e chi invece vuole l’ inasprimento della ZTL .
E visto che non si può volere il…. marito ubriaco e la botte piena è necessario fare delle scelte chiare.
Per esempio con la realizzazione del tram probabilmente sarà pedonalizzata la via Roma e alcune piazze adiacenti ad essa, per esempio piazza Borsa, ma….. con tale pedonalizzazione verrà abolita anche la ZTL?
Senza l’ aiuto economico della ZTL , come farà il Comune a supportare il pesante costo della gestione del tram ( vecchie e nuove linee?).
Qualcuno ha in mente di rispolverare il famigerata area B, di orlandiana memoria?
Poi c’ è il problema della viabilità .
Come abbiamo detto via Roma era stata progettata come fondamentale asse di transito verso le zone settentrionali della città.
In parole povere, doveva unire la zona sud con le zone settentrionali della città: infatti nel passato via Marchese di Villabianca veniva chiamate “via Roma nuova” per indicare lo stretto legame tra le due arterie.
Pedonalizzando via Roma tutto questo traffico, non solo di auto ma anche di altri mezzi , si scaricherà su via Crispi, intasando ancora di più una strada già caotica e fortemente inquinata.
Ma i progettisti e i nostri politici hanno previsto tali problemi?
C’è bisogno di scelte chiare e coraggiose e francamente la creazione della “zona 30” in via Roma, mi sembra un…… palliativo .
P.S. Tutto deve cambiare perchè nulla cambi.
@belfagor, secondo me la soluzione è fare un nuovo asse di attraversamento della città che sostituisca via roma e che sia collegato alle autostrade. un tunnel che passi sotto a via messina marine, al foro italico e a via crispi ed emerga dell’altro lato, in direzione trapani. collegato a molti parcheggi e a linee di tram, passante, anello. un altro asse potrebbe essere viale regione, pienamente interrato dallo svincolo da vinci a perpignano e liberato dai semafori.
in ultimo, la pedemontana.
via roma è nata col tram, e quindi nessun problema. è una strada abbastanza larga.
in tutte le città d’italia stanno facendo linee tram con catenarie che entrano nei centri storici. perché da noi i fili fanno così impressione?
@belfagor
@punteruolorosso
I parcheggi da soli non bastano e non servono a riqualificare un’area cittadina. Potrebbero forse aiutare il commercio della zona, ma in termini di fruibilità e godimento della città, avrebbero addirittura un effetto contrario agevolando il traffico automobilistico di cui a Palermo proprio non se ne sente il bisogno. Sono conscio del fatto che il commercio sia la linfa vitale della comunità, ma non è solo al commercio che dobbiamo guardare per migliorare la vivibilità di questa città. Qualsiasi iniziativa, opera ed infrastruttura, dovrebbe comunque essere presentata alla comunità quale concreto intervento volto alla soluzione delle problematiche “di concerto” individuate col cittadino (magari in sede pre-elettorale). Ecco, ci si affanna a cercare le soluzioni a problemi non sempre ben identificati. Ovvero quelli che per alcuni sono gravi problemi meritevoli della massima attenzione, per altri diventano inezie. A volte si da voce a questa associazione di categoria o a quel comitato cittadino di zona perdendo di vista il focus in argomentazione.
Tornando alla via Roma, dico no ai parcheggi e si alla totale pedonalizzazione. No al traffico automobilistico e si al tram, con o senza catenarie e anche a doppio denso di marcia. Si ad un elegante basolato e ad un ricco arredo urbano. Si al centro commerciale naturale ma anche si alla cultura, alla storia, al teatro e a tutte quelle attività ludiche che fanno di un popolo una comunità. Mi piace pensare a via Roma come una piazza allungata. Ci vorrebbero interventi seri che comporterebbero l’apertura di diversi cantieri con relativi disagi. Ma se si riuscisse ad instillare nel cittadino la visione a lungo termine, la consapevolezza che si lavora per migliorare, forse tanti veti di opinione (spesso opinabili) verrebbero meno.
Allargando l’immagine, sposo in toto la visione di punteruolorosso. Palermo ha assoluto bisogno delle infrastrutture che ha descritto.
Servono ad altro la pedemontana (o il possibile tunnel al porto, la verità è che la struttura di Palermo non è fatta per il numero di auto che i cittadini utilizzano, c’è un unica strada che unisce quasi tutti i quartieri ed è viale regione Siciliana, se ti sposti da o per via regione Siciliana devi attraversare la città e lo fai con pochissime strada, ecco perchè quel traffico in via Crispi e nelle poche vie che fanno questo. (senza contare poi che proprio per viale regione siciliana la città crea un muro per chi stà oltre quella via lato monti, credo che solo a questo serva creare una pedemontana.) La struttura di questa città è questa c’è poco da lamentarsi e chiedere parcheggi in posti dove non c’è nemmeno spazio per un comodo marciapiede, e non puoi eliminare le arterie che permettono questo movimento perchè ce ne sono già pochissime. Per quanto riguarda Via Roma serve il tram o qualsiasi mezzo pubblico che non sia quel ridicolo bus 101 che prende un mare di spazio, ingolfa il traffico e non è mai puntuale. Secondo me l’unica soluzione è scoraggiare le persone a prendere l’auto, perchè quel traffico non è fatto da gente che deve andare a Trapani o direzione Catania Messina, quel traffico è fatto da Palermitani che si spostano all’interno della propria città.
Palermo più che un tunnel per un porto che movimenta pochissima merce ha bisogno di tanti tantissimi mezzi pubblici, ben vengano i tram la metropolitana e qualsiasi mezzo pubblico moderno che permette di andare ovunque in città che debba tu andare a fare shopping o devi andare a lavoro non dovresti prendere in considerazione l’automobile privata. Non esistono altre reali soluzioni, scordatevele sarebbero soltanto un piccolo miglioramento ma non di certo una soluzione.
@giulio
Concordo sulla necessità incontrovertibile di riempire Palermo di servizi di trasporto pubblici moderni ed efficienti, bus, tram e MAL (nessuno dei quali esclude gli altri). Concordo anche sul fatto che i parcheggi in città non andrebbero fatti. Sono uno di quelli che vorrebbe vietare l’uso dell’automobile per legge. Ma mi rendo conto che è un’utopia. Ecco perché ritengo che il tunnel A19-Porto-A29 sia davvero importante. La sua funzione sarebbe solo in parte quella di servire lo scarso traffico merci del porto di Palermo, ma sicuramente toglierebbe dalla circonvallazione marina, già via Messina Marine e già via Francesco Crispi, il grande ingombro di autoarticolati e bisarche. Eliminando l’autostrada “di fatto” che è diventato questo asse viario si potrebbe cominciare a pensare ad un serio piano di recupero di tutta la costa da Acqua dei Corsari al cantiere navale ed oltre.
L’altra funzione, ugualmente importante, è quella di realizzare il bypass tra le due autostrade decongestionando viale della Regione Siciliana che potrebbe in ogni caso essere rivista lungo tutto il tracciato, soprattutto per quanto riguarda le vie di penetrazione alla città perpendicolari ad essa. Magari lì si che si dovrebbe cominciare a foderare l’asse viario di parcheggi. Parcheggi che non servirebbero “solo” a contenere automobili in standby ma che fungano da veri nodi di accesso alla città da un lato e alle sue periferie dall’altro con gli anzidetti servizi di trasporto pubblico moderni efficienti e ridondanti.
@audace, giusta analisi dei benefici del tunnel. il lungomare è un ammasso di camion, macchine e motocicli, e con il nuovo porto crocieristico lo diventerà ancora di più. i camion ci saranno sempre (anche spostando il traffico commerciale su termini), e con essi le macchine. per recuperare le superfici e il rapporto col mare è necessario mettere in tunnel il traffico pesante e non del lungomare, creando al tempo stesso un asse di penetrazione urbana e di attraversamento servito da parcheggi e da stazioni metro-tram.
si vorrebbe, ahimè, fare una città a misura di crocierista. ebbene, ci si chieda qual è la prima cosa che vede il crocierista quando scende dalla nave, che aria respira, quanto deve aspettare prima che un semaforo a richiesta decida di farlo passare.
anche quando il brutto interfaccia del dott.monti città-porto sarà finito, la via crispi rimarrà uguale a com’è adesso. il prato del foro italico, la cala e il resto saranno raggiungibili solo con un semaforo a richiesta. la famosa movida del mare (l’idea di maurizio carta di spostarla a mare) complicherà ulteriormente la situazione, creando un conflitto permanente fra il traffico del lungomare e gli avventori dei locali che stanno al di là della strada.
pensiamo anche allo stupro del foro italico: quali percorsi hanno portato al budello di fango e lamiere in cui la città dei fragili e dei violenti ha preso coscienza del suo vero volto? cantiere a parte, se la strada fosse stata pedonale non avrebbe costituito quella cortina di traffico e di indifferenza che ha protetto gli stupratori e le loro infamie al resto del mondo. il lungomare dovrebbe essere un luogo aperto, ma è una somma di luoghi chiusi. anfratti in cui ci si droga, si stupra, si fa prostituzione.
non mi stanco di dirlo: tunnel e pedonalizzazione delle superfici.
@giulio, pochissima merce? prova a contare il numero di camion al minuto che passano da lì. e come detto, termini imerese non risolverà, perché dalle parti del porto ci sono il mercato ittico, il mercato ortofrutticolo, depositi di carburante per le navi ecc.
inoltre il lungomare è e sarà sempre l’unico asse di penetrazione-attraversamento alternativo a v.le regione. neanche la pedemontana risolverà, perché si troverà molto a monte della città, e servirà solo al traffico in attraversamento (gente che per esempio va da villabate a trapani), non a quello fra quartieri che costituisce il 90 percento degli attraversamenti di v.le regione. la pedemontana avrà uno o due soli svincoli, troppo pochi per pensare di utilizzarla come asse di collegamento fra quartieri cittadini (funzione attualmente svolta da v.le regione).
il tunnel autotrade-porto, invece, attraverserebbe il centro della città, che verrebbe quindi servito da parcheggi sotterranei ricadenti al suo interno. parcheggi che a loro volta potranno essere collegati a stazioni metro-tram. la pedemontana non avrà nessun contatto con la città, trovandosi lontana da essa, e servirà solo a evitare di entrarci.
la sicurezza è importante, ma così mi sembra veramente esagerato oltre che controproducente
Se è abituato ad andare almeno al doppio all’interno della città, ci credo. Per chi guida normalmente 30 o 40 non fa differenza. Per il resto ci vorrebbero gli autovelox per fare un tappo agli incivili, altro che “cassa”.
Nel libro delle motivazioni che ha guidato la coraggiosa scelta di questa iper efficiente amministrazione, la sicurezza compare – forse – in quarta di copertina.
Assolutamente vero anche questo, @Audace