AMAT | Il trasporto pubblico a Palermo? Il racconto di un episodio avvenuto sulla linea 212

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La passeggera era al capolinea dellla 212 intorno alle 14, doveva andare a Ciaculli, ma non c’erano autobus in partenza. Dopo mezz’ora finalmente un autobus all’orizzonte, non era una miraggio. Ma non sarebbe rirpartito, l’autista informò la passeggera che lui stava smontando dal turno, era a fine servizio, ma dopo di lui non c’era nessuno che lo avrebbe sostitutio. Il servizio sulla linea 212 nel pomeriggio quindi non era garantito.

La passeggera non avendo scelta si mise a camminare a piedi. Sulla strada incrociò una automobile dell’Amat ferma al semaforo, comunicò che non c’erano 212 e gli risposero che non ne sapevano neinte. Poco dopo riusci a prendere la 210, per accorciare un pò la strada. Sull’autobus si lamentò con l’autista, e anche altre persone la seguirono. A questo punto il conducente, anche lui all’oscuro di tutto, comunicò che una vettura della 210 avrebbe preso a breve servizio sulla linea 212 per coprire l’assenza di personale. Scesa a pochi passi da Piazza Giafar, prima che la 210 svoltasse per andare verso il Parcheggio Oreto, la passeggera continuò a piedi fino a Ciaculli.

Sembra un racconto di fantasia, molto avventuroso. Ma è la realtà del servizio di trasporto pubblico del comune di Palermo, soprattutto in periferia.

 

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4 Thoughts to “AMAT | Il trasporto pubblico a Palermo? Il racconto di un episodio avvenuto sulla linea 212”

  1. Metropolitano

    Da quando la rimessa non è piu a Brancaccio in quella zona il servizio autobus è peggiorato, nonostante le linee tram.
    Il mio amico disse che i costi per l’affitto dei locali per le revisioni e l’autorimessa dei mezzi nonchè deposito, erano diventati insostenibili.

    1. peppe2994

      La cosa non è collegata. Il servizio peggiora semplicemente perché sono stati fatti tagli a tappeto.

  2. peppe2994

    Passatevi un po’ di tempo. Andate all’ingresso della rimessa non dico alle 3:30 di notte, ma magari tra le 12:50 e le 15 ed iniziate a contare il numero di autobus che rientrano. Se al mattino c’è speranza di prendere un autobus, il pomeriggio è fantasia. Questo vale ovunque. Non ci sono conducenti. Quelli rimasti dal concorso del ’94 continuano ad andare in pensione e non sono mai stati sostituiti a parte qualche caso isolato di dipendenti trasferiti dalla RESET e poco altro. Tradotto, il numero dei bus è il calo costante. Due pensionamenti ? Una vettura in meno.
    Il concorso c’è stato, la graduatoria c’è. Quello che manca sono i soldi. Sempre. Questo è il 6° mese consecutivo che lo stipendio dei dipendenti è in ritardo. Ormai i giornali hanno l’articolo pronto e fanno copia e incolla ogni mese.

    Non sorprendetevi se manca il bus per le persone, perché manca anche quello del personale. Cioè, i conducenti che devono andare a prendere servizio o tornano dal lavoro…restano a piedi. Davanti ad un tale delirio qual’è la speranza che possa esistere un servizio di trasporto pubblico accettabile ? Nessuna.

  3. Binario

    Riprovevole… E si parla di pedonalizzazioni a tappeto.

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