Le strade cittadine, mediamente, presentano un manto stradale problematico.
A fronte di una strada perfetta, tante altre non vengono riasfaltate o riparate da anni.
La rete stradale di Palermo è molto estesa, ed ognuno di noi sarà certamente a conoscenza di tratti problematici, e conseguentemente a rischio sicurezza ed incidenti per motocicli e biciclette.
Nel contratto di servizio della RAP, è previsto il monitoraggio della rete stradale con frequenza di 1-2 mesi mediante l’utilizzo di 3 veicoli adibiti opportunamente a tale scopo, ed il ripristino delle strade ammalorate ad opera di due squadre, per un totale di 400.000 mq annui.
Senza entrare nel merito dell’adeguatezza di questa quota prevista dal contratto, considerato che le lamentele in materia non mancano affatto, è lecito chiedersi se sia possibile impiegare meglio le risorse disponibili, provvedendo ad interventi di ripristino più mirati, così come a rifacimenti meno frequenti sulle solite strade più note, in favore di altre completamente dimenticate.
Quello delle buche stradali è un tema molto sentito, che ha portato alla realizzazione di un sistema di monitoraggio su larga scala, a cura dell’università di Urbino, finanziato dall’unione europea, facilmente utilizzabile da ogni cittadino, e dalle potenzialità notevoli.
Si tratta di SmartRoadSense. Un sistema per il monitoraggio continuo delle condizioni del manto stradale.
Il sistema sfrutta gli accelerometri degli smartphone per rilevare e classificare le irregolarità del manto stradale e trasmetterle a un server che le riconduce alle strade più vicine, le aggrega a quelle ricevute da altri utenti e le mostra su una mappa interattiva pubblicata online. I dati aggregati sono resi disponibili, nella forma di open data, quindi liberamente consultabili ed utilizzabili.
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Per contribuire, è necessario scaricare l’applicazione Smart Road Sense sul proprio smartphone (Android od iOS), effettuare la calibrazione e selezionare l’abituale collocazione dello smartphone all’interno della vettura.
All’inizio di ogni tragitto in auto una volta lanciata l’applicazione, questa inizierà a registrare i dati, geolocalizzati tramite GPS.
La mappa viene aggiornata ogni 24 ore. I pallini colorati indicano le condizioni del manto stradale in una scala da 0 a 5.
Bastano relativamente pochi utilizzatori, anche occasionali, in tutta la città per riuscire ad ottenere una mappatura completa ed affidabile, che l’amministrazione potrebbe utilizzare per programmare al meglio gli interventi di ripristino.
Il sistema, nato nel 2013, viene utilizzato in tutta Italia, ma la diffusione ad oggi non è capillare, quindi ognuno faccia la propria parte, nella speranza di poter transitare in un prossimo futuro su strade più sicure ed agevoli in ogni quartiere.
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Grazie per l’articolo: molto interessante e da diffondere. Mi chiedo come siano omogeneizzati i dati degli accelerometri (non ho letto gli articoli citati in bibliografia) . La vibrazione rilevata dipende da moltissimi elementi non controllabili ( sensori, software dello smartphone, posizione e punto di appoggio dello smartphone , ammortizzatori e peso e velocità del veicolo, componenti orizzontali e verticali della accelerazione..) quindi è necessaria una diffusione capillare per raccogliere grandi quantità di dati per ottenere indicazioni attendibili da elaborazioni statistiche. Ad esempio, a Palermo i punti rossi segnati a piazza XIII vittime non mi sembra che corrispondano a presenza di irregolarità significative. Installerò la app e percorrerò qualche strada non ancora mappata.
Ho installato la applicazione e ho visto che alcuni parametri vengono calibrati in base alle impostazioni : tipo di veicolo, posizione del dispositivo. inoltre lo stato di quiete del dispositivo viene calibrato dalla app.
Spesso tendiamo a pensare che superati i 25 anni di vita è difficile poter cambiare le proprie idee ma peppe2994 qui dimostra a noi tutti che il contrario è fortunatamente possibile.
Il 28 Aprile 2017 peppe2994 scriveva, copio e incollo:
“Io sono in disaccordo totale con l’articolo [di Andrea Baio: https://palermo.mobilita.org/2017/04/28/le-strade-di-palermo-fanno-schifo/%5D…[…]…Rispetto ad altre parti d’Italia, le strade sono un lusso. La lista degli asfalti perfetti è davvero lunga…[…]…Probabilmente io sarò fortunato a percorrere strade messe bene…”
Dopo meno di 3 settimane peppe2994 scrive addirittura questo articolo dove ci presenta SmartRoadSense.
Congratulazioni a te, peppe2994, per aver dimostrato di avere elasticità mentale e la capacità di cambiare punto di vista e un caloroso benvenuto nel nostro club dove pensiamo che l’asfalto della maggior parte delle strade di Palermo è una merda inguardabile e uno schifo impercorribile.
Anche a me, come a Giorgio, desta perplessità vedere la mappa con di Palermo con Corso Alberto Amedeo in verde. Però la forza di queste App sta nell’elevato numero di rilevazioni. Non sono infallibili e non lo devono essere: producono dati, tanti dati e a basso costo. L’amministrazione dall’altra parte deve usare in modo sapiente questi dati e non dobbiamo aspettarci che il problema della manutenzione delle strade sia risolto solo dall’App…
Provo a installarla anche io.
pittonic,
non mi interessa scaricarla ma il verde indicherebbe che Corso Alberto Amedeo è ben asfaltato?
Se è così, st’app a putiemu iccari nna munnizza para para!
(Ma anche se funzionasse bene non servirebbe a cambiare il teatrale disinteresse che il Comune di Palermo dimostra per lo stato gli asfalti stradali).
Non è questione di rattoppare le buche. La vera questione è che bisogna asfaltare ex novo le strade a cominciare dallo scavo per il cassonetto, la posa del misto granulometrico, del conglomerato bituminoso a masse semiaperte (binder) e del manto di usura (tappetino). Il tutto fatto da gente esperta e controllato da gente altrettanto esperta e onesta che non prenda le mazzette facendosi corrompere. Ho visto strade in questa città asfaltate ex novo e con i bordi dei pozzetti stradali rimasti sottomessi e, quindi, non a livello dell’asfalto. Non esiste a Palermo una strada dove l’autovettura scorra senza scossoni dovuti all’asperità dei tagli trasversali, del lavoro fatto male perché nessuno controlla con competenza e onestà (ripeto).