Passante Ferroviario | La TBM “Marisol” bloccata dall’ARPA

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L’ultima tegola in ordine di tempo arriva dall’Arpa Sicilia che ha “bloccato” la Tbm Marisol, la gigantesca talpa meccanica che dovrà scavare la nuova galleria Notarbartolo-Belgio (2,6 km), lungo la Tratta B del passante.
L’Arpa infatti ha bloccato temporaneamente la Sis per un’integrazione sul monitoraggio ambientale. “La Tbm di fatto – confermano gli operai Sis – è spenta e non ha scavato neanche un metro da quando è arrivata in città”.
Nello specifico, “le prescrizioni alla Sis per la talpa – confermano dall’Arpa Sicilia – riguardano le rocce da scavo e lo smaltimento sulle cave Troìa e Impisu, situate nei pressi dello svincolo di Sferracavallo“.
In pratica il grosso macchinario che la Sis ha noleggiato dal colosso mondiale Herrenknecht, al costo di circa 11 milioni di euro, è fermo per la burocrazia.

I pezzi erano arrivati a Palermo lo scorso aprile, compiendo un vero giro d’Europa. I pezzi, infatti, date le grosse dimensioni, sono transitati prima dal Reno, dalla regione tedesca in cui ha sede lo stabilimento della Herrenknecht, fino a Rotterdam, e poi via mare fino al porto di Palermo.
Nel giro di tre mesi i pezzi sono stati assemblati nel cantiere Notarbartolo e montati. Dalla scorsa estate dunque, Marisol (così è stata battezzata la Tbm palermitana dalla Sis) è avanzata “a vuoto”.
I primi 150 metri di galleria, infatti, sono stati scavati con la tecnica “tradizionale” e rivestiti dei conci prefabbricati in calcestruzzo; i successivi 2 km fino allo sbocco a “Belgio”, saranno scavati con la talpa meccanica.
“I primi di marzo ci sarà una riunione con Italferr e Sis sulle prescrizioni ambientali. Da parte nostra – assicurano dall’Arpa – non vogliamo affatto bloccare il cantiere ma solo risolvere il monitoraggio delle terre potenzialmente inquinanti. Siamo fiduciosi che il problema si risolverà agevolmente”.

Tra le altro notizie apprendiamo che martedì è stata nominata la Ctu per il contenzioso portato avanti da loro presso il Tribunale di Roma. Tale consulente tecnico d’ufficio dovrà leggersi migliaia di documenti e poi emettere il suo giudizio circa l’Atp (l’Accertamento tecnico preventivo) chiesto sui 100 milioni di costi extra”, dovuti secondo la ditta all’aumento generale dei prezzi dal 2008 a oggi. I fornitori intanto, rivelano i sindacati degli edili, hanno rallentato le forniture dei materiali, visto l’andamento della vertenza Sis.

Infine per l’enorme problema del “tappo” di vicolo Bernava con “l’imprevisto geologico” del fiume d’acqua e fango ad ostacolare lo scavo degli ultimi 58 metri di galleria Imera-Lolli e l’annessa questione delle demolizioni di 5 palazzine in zona Tribunale (al vaglio della Regione) dovrebbero arrivare novità entro un mese visto che l’altro ieri c’è stata la riunione sull’approvazione della Via, la Valutazione d’impatto ambientale.

Articolo tratto da IlSicilia

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8 Thoughts to “Passante Ferroviario | La TBM “Marisol” bloccata dall’ARPA”

  1. basilea

    E ancora c’e’ chi spera nella realizzazione della dannata MAL in citta’ !!!!! ma si vuol capire che questi lavori MALEDETTI rovinano per secoli le nostre citta’!!!! vedete lo SCHIFO di piazza Politeama ,via Amari ,via Francesco Crispi TUTTO DEVASTATO UN GRANDE SCHIFO MALEDETTO !!!!!ma per cosa ???per un lavoro che o restera’ incompiuto o sara’ completato fra intoppi infiniti fra 500 anni !!!!! Hanno ROVINASTO LA STAZIONE NOTARBARTOLO !!! rendendola uno schifoso CANTIERE INUTILE per non fare NULLA !!!!! BASTA METROPOLITANE !!!!! contentiamoci del passante ferroviasrio esistente che per colpa di questo INUTILE RADDOPPIO sottoterra e’ stata sfasciata per sempre !

    1. Fulippo1

      Secondo il suo commento, oggi dovremmo ritrovarci a camminare a piedi, o al massimo a cavallo ad un asinello, e per poterci scambiare questi commenti, avremmo dovuto utilizzare la corrispondenza postale.

      1. basilea

        Il tratto Notarbartolo S.Lorenzo poteva restare a binario singolo: alla fine sulla linea per Carini – Puntya Raisi basta un treno ogni 20 minuti, tutto questo movimento non c’e’ e non ci sara’ ; quindi fra 500 anni avranno FORSE costruito una cattedrale nel deserto.
        Quanto alla chiusura dell’anello e’ un’altra opera inutile che arrivera’ chi sa fra quanti decenni al Politeama; per il resto non c”e’ niente di concreto,quindi……
        E poi a che servira’ una metro dal Politeama a Giacheri e Notarbartolo…?
        Insisto che la Stazione Notarbartolo e’ stata rovinata per una cosa inutile.
        E si stanno buttando milioni di euro inutilmente.

        1. huge

          Viva il Calesse!!!! Meno metropolitane e più cavalli per tutti! Vogliamo vivere nelle caverne!!!

  2. Fulippo1

    In questo paese purtroppo la volontà non basta. E’ impossibile riuscire a completare un opera in tempi certi, proprio a causa delle leggi, che impongono iter burocratici allucinanti.

    Assolutamente giusto essere certi che tutto sia a norma e non iquinante, ma l’Arpa in questi anni dove’era? si sono accorti adesso che esiste un progetto del genere?
    Ma sopratutto quando vengono approvati questo genere di progetti, non sono già preveste a monte tutte queste verifiche?

  3. Palerma La Malata

    Chiddi ri l’Arpa s’arruspigghiaru?
    E cosa facevano esattamente durante i loro turni lavorativi, quando si stava realizzando e aprendo al pubblico il Parco Cassarà?
    E quando tutti i quotidiani incoronavano Palermo come città più rumorosa d’Italia?

  4. peppe2994

    E quindi vai con i rinvii.
    Nuova data di riapertura della linea: Settembre 2017

    Si risolverà anche questa.

  5. belfagor

    Che l’ARPA Sicilia ( agenzia regionale per la Protezione dell’ambiente) è uno dei tanti enti regionali non particolarmente efficienti, è un dato di fatto. Dall’ARPA arriva uno dei pilastri della giunta Orlando, l’assessore Sergio Marino. ( che ne è stato presidente per molto tempo). L’ARPA ha dato una “copertura Scientifica” alla tesi orlandiana che la tassa ZTL non serviva per ripianare il deficit dell’AMAT e della gestione del Tram, ma era una tassa “ecologica”. Ora il problema è capire se questo ritardo imposto dall’ARPA è dovuto alla solita inefficienza dell’agenzia o è una precisa scelta politica.

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