In questo articolo, ieri abbiamo analizzato i dati del car sharing, oggi invece ci soffermiamo sul bike sharing.
Il servizio è stato avviato dal 15/12/2015.
Al 31/12/2016, il numero degli abbonati ammonta a 1020, di cui 223 sottoscrizioni on line.
La consistenza delle infrastrutture è, ad oggi la seguente:
Come possiamo notare sono ancora in via di attivazione 6 nuovi parcheggi.
Il numero delle bici agli stalli è quasi la metà di quelle previste, il restante è nei depositi Amat e attende il completamento dell’installazione di tutti gli stalli per essere distribuito.
In questa tabella è possibile conoscere tutti gli stalli attivi e il numero di posti bici in ogni ciclostazione:
Sappiamo che ha fatto molto discutere la scelta di far pagare, seppur con una cifra minima, la prima mezz’ora di utilizzo. Ma da questo grafico possiamo vedere come la quasi totalità (tre quarti) degli utilizzatori sfruttino la bici per un tempo inferiore ad un ora.
Per capire infine quali sono le ciclostazioni più utilizzate ci viene in aiuto questa tabella e la successiva mappa che mostra le aree più utilizzate
Non ci resta dunque che aspettare la conclusione dei lavori di installazione e attivazione di tutti i parcheggi per capire il potenziale di questo servizio, ancora sotto sfruttato, complice anche la necessità di un conto corrente necessario per l’attivazione e l’utilizzo dell’abbonamento.
Perchè non sperimentate la prima mezz’ora gratuita come accade in tutti i bike sharing del mondo e vedete se gli abbonamenti salgono in modo vertiginoso o meno. Solo in quel modo il bike sharing è davvero conveniente rispetto ad utilizzare una bici privata o altri mezzi. Io ad esempio a queste condizioni non mi abbonerei mai dovendo pagare almeno 30 euro al mese solo di utilizzo (un euro al giorno in media), ovvero 360 euro all’anno più i costi di abbonamento.
Sono d’accordo con te. Se per andare a lavoro impiego meno di 30 minuti e pago cinquanta centesimi non conviene utilizzare il bike sharing ma comprarmi un bici privata. Nel resto del mondo funziona perchè con la prima mezz’ora gratuita e grazie alla presenza di molti stalli in città posso attaccare e staccare la bici ogni 29 e non pagare il consumo. Cosi facendo molti sono gli abbonanti e il servizio si ripaga con il numero di abbonamenti emessi. Penso che al momento comunque qui da noi non si possa fare perchè vogliono cercare di riprenderci i costi iniziali di investimento ma la vedo dura. Negli ultimi anni si vede sempre più parecchia gente in bici (nonostante l’assenza o non inadeguatezza delle piste ciclabili) ma poca gente che utilizza il bike sharing. 1020 abbonanti sono pochi secondo me.
Praticamente entrambi volete la bici e il servizio gratis. Ma che ragionamento è? Ed il servizio chi lo paga? Chi paga le bici? Chi paga la corrente elettrica? Chi paga i dipendenti? L’abbonamento costa appena 10 euro l’anno con il car sharing, quindi non mi parlate dell’abbonamento. Volete un servizio bici senza possederne una e sempre a disposizione, non potete averlo gratis. 360 euro l’anno? E quanto pagate di benzina, bollo, assicurazione, usura gomme ed usura veicolo per andare in auto? Però volete un’alternativa gratuita… Bah…
Nessuno dice di avere un servizio gratuito ma di pagare solo l’abbonamento annuale ed i minuti oltre la prima mezz’ora-ora di utilizzo…proprio come accade in tutto il mondo. A Parigi ad esempio costa 29 euro all’anno con la prima mezz’ora gratuita o 39 euro all’anno con i primi 45 minuti gratuiti. Solo così il bike sharing può funzionare ed invogliare tantissime persone ad abbonarsi…ed infatti sta funzionando alla grande.
nella maggior parte dei casi le città offrono un servizio con la prima mezz’ora gratuita, se dai questo benefit aumenti gli abbonati che pagano un abbonamento e quindi il servizio non è gratuito. Si paga l’abbonamento. Io ho fatto un confronto con la possibilità di comprarsi una bici privata e non con un automobile che ha altre spese. Non ho letto nessuno che confrontava il servizio del bike sharing con l’auto privata. Il ragionamento fatto da me forse anche dimostrato dal fatto che si vedono sempre più gente in bici ma non del servizio del bike sharing che come vantaggio ha quello di non aver il pensiero alla bici che può essere rubata, ma nonostante questo ci sono solo 1020 abbonati.
A Milano 36 euro annuali. Prima mezz’ora gratuita per le bici normali e 25 centesimi per quelle elettriche. Torino 25 euro all’anno, prima mezz’ora gratuita.
Vivo a Milano e confermo. Tra l’altro, almeno una volta l’anno (ad esempio d’estate) ci sono sempre promozioni che offrono l’abbonamento a prezzo più basso. Dato che la città è piuttosto compatta, difficilmente la durata del tragitto supera la prima mezz’ora gratuita.
Ripeto secondo me in futuro l’intenzione ci sarà di concedere la prima mezz’ora gratuita. Ma non adesso visto l’investimento iniziale affrontato.
Vedo che Alessio sembra competente in materia, perché criticarlo una volta che sul web c’è uno che parla con dati ed a ragion veduta? Non un tuttologo, uno che sa. Ben venga!
Sono d’accordo sulla prima mezz’ora gratuita.
Il bike sharing non potrà mai essere un servizio che si ripaga. E a mio parere non deve essere visto in quell’ottica, ma come un servizio sociale, e come tale fondamentalmente sovvenzionato dal comune.
E’ un investimento che il Comune fa, un investimento sulla mobilità dolce, volto a cambiare le abitudini dei palermitani. Pensiamo solo ai vantaggi indiretti di una città in cui il traffico diminuisce perché in tanti scelgo la bicicletta anziché l’auto!
Io renderei disponibili due diversi piani tariffari. A chi fa l’abbonamento (magari da aumentate un po’) la prima mezz’ora è gratuita (non male l’idea che a un abbonamento più costoso corrispondano 45 min anziché 30). Chi invece non ha alcun abbonamento, ma vuole comunque usufruire del servizio (penso al turista che è in città solo per qualche giorno), si fa invece pagare anche la prima mezz’ora.
Chiudo dicendo che spero al comune utilizzino in modo proficuo le statistiche sull’utilizzo delle varie stazioni per programmarne di nuove con “cognizione di causa”, seguendo le zone a maggior richiesta.
Un dato che ritengo molto INTERESSANTE e che dimostra come lasciare gratuiti i primi 30m sostanzialmente abbia un impatto minimo sui ricavi complessivi.
Dalle statistiche si ricava per la prima ora un ricavo max di £6000 (purtroppo non è disponibile la prima mezz’ora da sola, che ovviamente sarebbe di meno).
Facendo poi il calcolo per quel “misero” 3% che tiene le bici più di 10h, pagando minimo €32 a prelievo, si ottiene un ricavo di €7700.
Quindi il 3% supera abbondantemente il ricavo della prima mezz’ora (che come detto è molto meno di quei €6000 che includono utilizzi fino a un’ora!).
Conclusione. Rendere la prima mezz’ora gratis da un lato avrebbe un impatto molto limitato sui ricavi (ampiamente recuperabile con un leggero aumento del costo dell’abbonamento, se proprio si volesse), d’altro probabilmente attrarrebbe molti più utenti, aumentando ulteriormente la percentuale di quelli che spenderebbero cifre significative tenendo le bici per diverse ore.
Confermo ho vissuto a Torino e Milano gli abbonamenti hanno un costo dalle 30€ alle 35€ l’anno se ricordo bene le tariffe sono a Torino la prima mezz’ora gratis poi 0,80€ e così via via invece a Milano la prima mezz’ora gratis poi 0,50€ e così via via e questo servizio è nato così non ci sono stati periodi a pagamento per la prima mezz’ora per recupero spese cose dite.
Io vorrei fare l’abbonamento per Andare a lavoro dove la.mia distanza in bici sarà di circa 15min in bici ora devo pagare 0,50€ la mattina e 0,50€ la sera per rientrare a casa avendo un costo di 1€ al giorno per andare a lavorare per un utilizzo giornaliero di circa 0,30 min. Complessivo è sinceramente preferisco prendere la moto risparmio soldi perché con 10€ ci faccio casa lavoro quasi 20 giorni.
Spero in una modifica del tariffario.