Lo stress vergognoso di una domenica pedonale

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Non volevo andare a mare, ci ero già stato il giorno prima. Ma non sapevo che fare in questa domenica pre-estiva.

Senza consultare alcun sito web, “scendo” in centro nella speranza che questa città mi offra qualcosa di interessante (cit. “A Palermo non fanno mai niente”). Fuori c’è caldo, ma nemmeno troppo. Al solo pensiero di prendere l’auto che era stata sotto il sole per tutta la mattina “mi viene il freddo”. Apro l’ascensore, con fare sicuro e deciso alzo la bici su una ruota cercando di non rovinare lo specchio, altrimenti i condomini si incavolano (giustamente). Servirebbe una rastrelliera, ma figuriamoci, i balconi cadono a pezzi.

Cuffie e bermuda leggero, mi becco il fresco generato dall’ombra dei palazzi, scartandomi il lato della strada meno soleggiato. Ogni tanto qualcuno mi guarda, ma tanto già lo so cosa pensano. Nei tratti in discesa accelero la pedalata, mi piace veder crescere i numeri sul tachimetro, ma non più di tanto perchè anzichè guardare avanti, devo guardare a terra per scansare buche e strati di asfalto accavallati a casaccio.

Mi dirigo verso Villa Filippina, c’è il Family Village. Passo prima davanti la cattedrale e mi diverto (si fa per dire) a sorridere ai turisti che cercano gli sguardi degli automobilisti per attraversare la strada. Io gli sorrido e gli trillo il campanello, provando a compensare i loro cattivi giudizi su noi palermitani in strada.

Davanti l’ingresso della villa vedo molto “passìo”, soprattutto di genitori e figli. Nel cercare un palo per legare la bici, mi accorgo che il panificio accanto è aperto….di domenica. Si sarà fatto quattro conti evidentemente. E in effetti vedere i ragazzini che mangiano una focaccia invitante mi sta facendo venire fame.

Entro, non sono sudato. Finalmente scopro che per un evento Villa filippina è stata aperta, tutta! Non mi era mai capitato di accedere a tutto il prato e al loggiato in fondo. Musica, movimenti e odori. Mi sembra un posto bellissimo, più di quanto non lo sia di suo.  Ci trovo gente che dorme sul prato, bambini che ballano e pure una stanza dedicata al planetario. Ho pure il tempo di “ammuccarmi” tre mozzarelline gentilmente offerte da un rivenditore.

Decido di spostarmi. Piccola deviazione per beccarmi l’ombra dei platani in via Libertà (chiusa), poi allungo in direzione via Ruggero Settimo (chiusa) e via Maqueda (chiusa). Poca gente c’era…si si…. talmente poca da dover scendere dalla sella e procedere a passo. Lì i sorrisi li regalavo anche ai palermitani, belli spensierati e col gelato in mano.

Arrivo in Piazza Sant’Anna (chiusa). Qui si consumava la manifestazione “Una marina di libri” con tante letture in piazza e nell’attigua Galleria d’Arte Moderna. Una cosa stranissima mi colpisce: dai vicoli e dalle traverse vedo sbucare diverse persone a piedi, tutte in direzione dell’evento o dei bar attigui. Stranamente, ai bordi della pedonalizzazione e nei marciapiedi non ci sono auto in sosta. Vedo solo gente a piedi.

Ma quindi tutte queste persone hanno capito che lì non si arriva in auto e hanno parcheggiato altrove, più distante? Mmmm… devo crederci? Fatto sta che nella piazza c’è “un sacco di gente” che entra ed esce dalla GAM e dai tendoni degli espositori. Senza nemmeno volerlo, mi accorgo di una voce conoscente. Era quel gran personaggio di Gaetano Basile, che sotto una pagoda e con un microfono in mano spiegava per l’ennesima volta quando la vastedda ca mievusa si dice schietta e maritata. Sono rimasto ad ascoltarlo per 20 minuti, interessantissimo. Poi, peccato, è finito.

Troppe persone si dirigevano verso l’altra piazza, Croce dei Vespri. O c’era il posteggio delle auto oppure qualcos’altro. Un palco, tante persone sedute, altri spettacoli. E sullo sfondo altre carovane che salivano dai vicoli direzione mare.

Si fa tardi, e mentre saluto qualche persona che rivedo con piacere, decido di tornare a casa. Nel momento in cui lo penso sono già in strada, senza dover schivare auto posteggiate male o o”offrire il caffè” di turno. Insolito.

Alla fine torno a casa e mi chiedo: ma tutte quelle persone dove avranno parcheggiato?

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15 Thoughts to “Lo stress vergognoso di una domenica pedonale”

  1. Amedeo Paladino

    senza parcheggio il centro muore, o no?

  2. MAQVEDA

    ma l’articolo l’hai letto?

    1. Giuseppe il commento di Amedeo era ovviamente ironico 😀 un fari l’incazzusu!

  3. meusa

    peccato che nelle città europee in cui le biciclette sono numerose quanto le macchine come ad esempio monaco copenaghen le isole pedonali sono appunto pedonali e basta …cioè si va a piedi…..e chi le deve attraversare in bici lo fa camminando e non pedalando

  4. Salvo

    bell’articolo, mi ha fatto sorridere 🙂
    cmq, è bello vedere le persone a piedi tra le vie del centro storico, (anche io mi diverto a vedere i turisti con quella faccia stranita =D )
    questo articolo è un messagio che deve arrivare a tutti i palermitani, soprattutto a quelli contro le pedonalizzazioni del centro storico, a quelli che prendono l’auto e SOPRATTUTTO ai commercianti che si lamentano della pedonalizzazione del centro storico.
    questo articolo è “la chiave” per incentivare i mezzi pubblici e la pedonalizzazione del centro storico….
    bell’ articolo, complimenti

  5. meusa

    le zone pedonali devono essere tali e basta, senza bici, motori, calessi…..

  6. Salvo

    meusa@ ma che stai dicendo? senza bici? cioè si sta portando avanti un progetto di mobilità dolce, tram/metro e piste ciclebili, e tu vuoi escludere le bici? cosi i palermitani come si abituano all’idea di utilizzare anche la bici?

    1. punteruolorosso

      no, dice che vuole ammuttare la bici. a mano…

  7. meusa

    ragazzi viaggiate. informatevi….open your mind……a copenaghen ho visto io stesso le persone scendere dalle bici e camminare con le bici a seguito nelle isole pedonali…lo stesso a monaco di baviera……due città dove la bici su appositi percorsi è usata moltissimo…………………

    1. punteruolorosso

      sì ma l’invasione delle bici a palermo è l’ultimo dei problemi. magari ci fosse, e allora ne potremmo parlare. così si rischia solo di scoraggiare ulteriormente questo magnifico mezzo. capisco la puntualità dell’osservazione, ma concentriamoci sulle cose veramente importanti.

  8. fadel

    peccato per il loggiato deturpato dai brutti palazzi sullo sfondo

  9. meusa

    Certo punteruolo è ovvio ma stiamo commentando l’articolo…..si può fare già da ora…..zone totalmente pedonali e no che mentre passeggi passa la bici il motore, il calesse il monopattino etc etc

    1. punteruolorosso

      ok si può pensare. ma non mettere i motori con le bici. i quelli vanno eliminati e basta, mentre le bici possono essere regolamentate. personalmente non sono d’accordo con l’ordinanza di vietare i giardini alle bici.

  10. meusa

    nei giardini (quali?) d’accordo se c’è spazio alle bici…..ma nelle vie pedonali no……e quando il tram e la metro saranno a regime si deve pagare il supplemento per viaggiare con la bici….come in tutta europa…ma questa è fantascienza a palermo
    bisogna capire una cosa fondamentale…..avere la bici non significa godere solo di diritti e di nessun dovere…..e le piste ciclabili non si fanno come a palermo semplicemente tracciando due strisce su un marciapiede….dove all’improvviso ti trovi davanti l’edicola che stà lì da 50 anni…..

  11. zavardino

    Bene, allora anche a Palermo “sicci può catamiare” a piedi? Pensate quando tram, anello e passante saranno efficaci al 100%. Sul GDS avevo fatto presente che le stazioni Centrale e Palazzo Reale Orleans erano perfette per accedere in centro, e i lettori ribattevano col solito fare ascientifico del palermitano: F I S S A R I E! Naturalmente non spiegavano perchè il passante ferroviario non fosse conveniente…

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