Tutti a piedi e in bici: 20% in meno di immatricolazioni nel 2012

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Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso noto i dati circa le nuove auto immatricolate nel 2012, raffrontandoli con quelli dell’anno precedente.

Sarà a causa della crisi, sarà per la caoticità crescente delle nostre città, ma il mercato dell’auto è in netto declino.

Lo vediamo anche a Palermo dove si vedono molte più bici in giro, anche se il traffico (purtroppo) permane.

Ecco il comunicato del Ministero:

La Motorizzazione ha immatricolato – nel mese di novembre  2012 – 106.491 autovetture, con una variazione di -20,10% rispetto a novembre 2011, durante il quale ne furono immatricolate 133.284 (nel mese di ottobre 2012 sono state invece immatricolate 117.322 autovetture, con una variazione di -12,06% rispetto ad ottobre 2011, durante il quale ne furono immatricolate 133.411).

Nello stesso periodo di novembre 2012 sono stati registrati 374.122 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -4,27% rispetto a novembre 2011, durante il quale ne furono registrati 390.822 (nel mese di ottobre 2012 sono stati invece registrati 407.005 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +8,22% rispetto ad ottobre 2011, durante il quale ne furono registrati 376.080).

Nel mese di novembre 2012 il volume globale delle vendite (480.613 autovetture) ha dunque interessato per il 22,16% auto nuove e per il 77,84% auto usate.

Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell’Archivio Nazionale dei Veicoli al 30.11.2012, mentre i dati relativi ai trasferimenti di proprietà si riferiscono alle certificazioni di avvenuto trasferimento di proprietà rilasciate dagli Uffici Provinciali della Motorizzazione nel mese di novembre 2012 e rappresentano le risultanze dell’Archivio Nazionale dei Veicoli alla data del 30.11.2012.

Nel periodo gennaio-novembre 2012 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 1.314.868 autovetture, con una variazione di -19,72% rispetto al periodo gennaio-novembre 2011, durante il quale ne furono immatricolate 1.637.812. Nello stesso periodo di gennaio-novembre 2012 sono stati registrati 3.800.735 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -9,17 rispetto a gennaio-novembre 2011, durante il quale ne furono registrati 4.184.472

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10 Thoughts to “Tutti a piedi e in bici: 20% in meno di immatricolazioni nel 2012”

  1. e intanto ieri hanno mandato addirittura sul tg1 un servizio su carpooling.it

  2. annibalec

    A Palermo fino a 7-8 euro a litro si manterrebbe lo stesso traffico. I palermitani si farebbero mettere 10 punti in quel posto dove non batte il sole piuttosto che trovare un’alternativa all’auto. Finirá anche l’auto, inevitabile.

  3. loggico

    me lo ricordo.. a oslo una parte della strada solo per bici e mezzi dei bimbi..
    certo se penso tutte le mattine al tratto bonagia san lorenzo mi fa pensare che poi sono pronto per giro d’italia.. a me frena la paura di essere investito.. sono andato qualche volts ma trovo ma sulla strada a palermo si rischia troppo.. se orlando ci fa una bella struttura io un pensiero lo faccio..

  4. Filippo B.

    se gli italiani ci prenderanno gusto, vedremo che primo o poi lo stato/ladro ci metterà su delle tasse simili a quelle dei veicoli a motore.. cmq magari.. CENTRO STORICO LIBERO!

  5. lorenzo80

    Finalmente ci evolviamo. Anche io penso che fino a 10 euro al litro il palermitano continuerà a prendere l’auto per andare a prendere il pane, ma piano piano se ne vedono sempre di più bici. Io, che da poco (ahimè) non abito più a Palermo, quando ci torno vedo la differenza!

  6. drigo

    Leggo questi dati e rido. Rido pensando alla situazione dell’industria italiana e all’acume dei suoi “nocchieri”
    http://www.motorionline.com/2012/10/01/salone-di-parigi-2012-marchionne-rallenta-sulle-auto-elettriche/

  7. peppe71-19

    Sicuramente ci sono pro e contro su questa notizia. Sono evidenti tutti i problemi di smog, traffico e caos che tramite l’utilizzo di bici diminuirebbero sensibilmente sopratutto se si attuasse una politica di pedonalizzazione sopratutto del centro storico. Detto questo è anche sconfortante leggere questi dati in quanto implicano un calo drastico di produzione e quindi di entrate e sopratutto di LAVORO, in quanto il mercato dell’auto sfama moltissime famiglie italiane (lo stabilimento Fiat di Termini purtroppo insegna), e qui mi appoggio all’articolo postato da drigo, se solo si puntasse a favorire l’industria di auto elettriche/idrogeno in italia si creerebbero migliaia di posti di lavoro e in secondo luogo si andrebbe a risolvere il problema dell’inquinamento.

  8. zavardino

    termini imerese non è più in funzione e il prezzo al litro è quasi 2 euro. Quali sono le ragioni che impediscono ai palermitani di utilizzare piedi, mezzi pubblici o biciclette?
    esempio bonagia-san lorenzo: bus+passante; tommaso natale-monreale: passante+bus. Purtroppo sono rari i posteggi custoditi per bici in stazioni o capolinea. Ma ollando ci penserà, non appena trovati quei milioni d’euro per la gesip.

  9. drigo

    Non vivo più stabilmente a Palermo da tre anni, e quando ci torno tento di applicare lo stesso stile di vita che tengo a Milano.
    A Milano, principalmente mi sposto a piedi o in bici. Raramente uso la metro perchè non mi torna utile per le mie zone.
    Quando torno a Pa, tendo a spostarmi a piedi e, credetemi, è veramente deprimente (ma nonostante tutto, lo faccio).
    Il problema vero di questa città, ed anche insormontabile, è l’impianto urbanistico FOLLE che si sviluppa al di fuori del centro storico. Un intricato alternarsi di suolo pubblico e privato, con progettazioni fortemente disomogenee che creano un disordine apocalittico. Se, da un lato, il mezzo pubblico di superficie potrebbe essere potenziato mettendo mano alla viabilità veicolare e ai sensi di marcia (oltre che al portafoglio dell’Amat), per tutto quello che riguarda la viabilità ciclo-pedonale servirebbero decine di milioni di € per sistemare l’assetto urbanistico in maniera tale da avere spazio sufficiente per ricavare sedi adatte allo scopo.

  10. grillo79

    trovo privo di visione storica concreta il vedere nella morte dell’auto un problema di perdite di lavoro…pensate a tutti quelli che 50 anni fa costruivano o riparavano carretti o allevavano cavalli ed asini da trazione…sono come oggi costruttori di auto e meccanici….semplicemente cambieranno lavoro, se non loro i loro eredi…

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