La notizia è di quelle destinate a far clamore non tanto per la sua rilevanza di carattere tecnico/burocratico, quanto per i suoi risvolti mediatici.
Il neo sindaco Lagalla non ha mai fatto mistero durante la campagna elettorale circa la propria contrarietà al passaggio della futura tranvia su via della Libertà. Dichiarazioni facilmente riscontrabili sui quotidiani locali e interviste.
Lo scorso 30 Maggio a Palermo Today dichiarava:
“Io sono assolutamente contrario, soprattutto se dovesse essere invasivo. Esistono modelli di trasporto sostenibili molto più leggeri e compatibili con una viabilità fluida. Tra l’altro siamo fra le poche città ad aver scelto l’uso di questo scartamento ferroviario“.
Anche se, per dovere di cronaca, il programma elettorale del neo sindaco è stato assolutamente privo di contrasti al progetto tram in sè. Anzi, in esso si parla di “migliorare, efficientare, rendere accessibile e sostenibile il tram”.
A distanza di un mese circa da quella dichiarazione, il tono e il giudizio su quella che si prospetta la principale opere di mobilità cittadina di Palermo sembra essersi quantomeno ammorbidito. Diremmo che la presa di coscienza sull’infrastruttura è decisamente aumentata.
In una recente intervista rilasciata al quotidiano IlSicilia lo scorso 3 luglio, lo stesso sindaco ha dichiarato di aver consultato l’effettivo stato di avanzamento dell’iter progettuale relativo alle nuove 3 linee tram (Stazione Centrale-Villa Sofia, Calatafimi-Stazione Centrale, Notarbartolo-Giachery): “Diciamo la verità ai cittadini: ho trovato le carte che dicono che le linee A, B e C cioè quella che dovrebbe passare da via Libertà, quella che scenderebbe verso via Duca della Verdura e quella che chiuderebbe l’asse tra Corso Calatafimi e la Stazione, sono già oggetto di approvazione, finanziamento e contrattualizzazione. Rinunciare a queste linee, significa perdere 300 milioni di finanziamenti“.
E vi riportiamo stralcio dell’intervista con questo specifico passaggio.
La “tolleranza” verso le linee centrali del nuovo sistema tranviario è decisamente (improvvisamente?) aumentata, così come la consapevolezza sui dettagli dell’opera e delle sue vicissitudini procedurali. Il che pone un paio di quesiti: l’opposizione alle linee centrali durante la campagna elettorale era soltanto una mossa di strategia premeditata per compiacere coloro che erano e permangono manifestamente contrari? E ancora: quanto è attendibile un giudizio quando, appunto, non si conosco ancora le “carte”?
Ad ogni modo c’è una notevole distanza fra quanto esposto in campagna elettorale rispetto alla realtà dei fatti. Ma registriamo una presa d’atto pragmatica da parte del neo sindaco, e di questo ne va riconosciuta l’onestà intellettuale. Un elemento che soprattutto in politica ne consolida la credibilità.
Produrre delle argomentazioni, opinabili ma credibili, è un azione che dà forza all’interlocuzione. Così come cambiare idea è un segno di grande intelligenza.
D’altronde quelle di Lagalla sono le stesse argomentazioni che abbiamo ribadito più volte all’interno di questo spazio documentando l’iter progettuale, le vicissitudini in Consiglio Comunale legate all’approvazione del Piano Triennale (datato), e infine i pericoli rappresentati da un eventuale stralcio progettuale.
Solo che chi si azzardava a ribadire ciò, veniva preso per imbecille, o per venduto, o con strani e loschi interessi nei confronti dell’appalto se non addirittura buttato nel pozzo della gogna mediatica. E ancora di un appalto fatto ad hoc per la Bombardier e i propri “servi”, o di progetto bocciato e non approvato da parte di un Ente verificatore. O addirittura di poteri occulti che metterebbero mano al portafogli dei residenti di via Libertà.
Dietro un parere o un giudizio dovrebbe esserci in primis il rispetto per il parere altrui e in seguito una onestà intellettuale alla base. Lagalla probabilmente rimarrà contrario alle linee centrali (anche se dovrebbe motivare il perchè, adesso che ha avuto accesso alle carte progettuali) ma ha appreso dell’enorme opportunità che la città rischia di gettare alle ortiche.
Per usare un sillogismo, oggi il silenzio più assordante arriva proprio da quelli che hanno dato dell’imbecille o del venduto a chi ha affermato che “Rinunciare a queste linee, significa perdere 300 milioni di finanziamenti”. Il neo sindaco Lagalla ha affermato anche questo….Ma non si curi di loro sig. Sindaco, la mamma degli imbecilli è sempre gravida.
Solo gli imbecilli non cambiano mai idea! Speriamo nel basolato in via maqueda adesso
Solo gli imbecilli non cambiano mai idea.
Mi chiedo quale sia il confine tra l’affermazione su riportata e la disonestà intellettuale del “Sindaco Rettore” per guadagnare consenso e voti.
@ Peppe G.
Le tre linee in questione, semmai dovessero essere completate nell’arco dell’eventuale secondo mandato dell’attuale sindaco, vedrai che da progetto criticato ed osteggiato diverranno orgoglio e vanto di questa amministrazione che ha saputo dotare la città di una importante infrastruttura.
sicuramente uesta nuova posizione scaturisce anche da un collouio con micciché. nessuno dei due è scemo, né si lascerebbe scappare 300milioni di lavori. speriamo che si possa andare avanti. il consiglio dovrebbe però ancora approvare ualcosa, se non sbaglio. spetta al sindaco convincerli.
@Resiliente,
purtroppo ne sono consapevole.
Mi chiedo quando avremo un evoluzione della politica che possa educare il cittadino a comprendere il significato delle scelte fatte o da fare per il bene della collettività, piuttosto che una politica che costruisce il suo consenso dal mal di pancia e dall’ignoranza dei cittadini.
Solo i distratti non sanno che il tram ( e i milioni del suo finanziamento) non ha un colore politico e gli oppositori di una volta possono diventare i più grandi sostenitori.
In un articolo ,pubblicato su MOBILITA Pa il 19/01/2017, abbiamo raccontato la storia del tram a Palermo.
“ ….. Nel 2000 la Banca europea degli investimenti, stanziò 88milioni di euro per un progetto, presentato dal Comune ( giunta Orlando), che prevedeva la costruzione di tre linee tranviarie: una sull’asse via Leonardo da Vinci, una sull’asse corso Calatafimi e una sull’asse corso dei Mille.
Il progetto originario però presentava alcune criticità, tanto che Il 13 agosto del 2001 venne rivisto e parzialmente bloccato dall’allora commissario straordinario del Comune di Palermo, Guglielmo Serio a causa di un’osservazione del GENIO CIVILE che prescriveva di individuare delle aree di sosta per le auto nelle prossimità della linea tranviaria ( nel progetto originario infatti non era previsto nessun parcheggio).
Per l’asse di Via Leonardo da Vinci, non c’erano problemi, per quella di Corso dei Mille i problemi esistevano ma, con qualche modifica, si riuscì a superare ( con molte perplessità) tale ostacolo, mentre per Corso Calatafimi, a causa delle ridotte dimensioni della carreggiata il progetto fu bocciato e sostituito con un altro.
Nel maggio del 2002 il Comune di Palermo ( giunta Cammarata) approvò definitivamente il progetto modificato, con nuove linee tranviarie.
Per il completamento dei lavori vennero preventivati quarantaquattro mesi per la linea 1, quarantotto mesi per la linea 2 e cinquantadue mesi per la linea 3. Ma chiaramente tali previsioni furono ampiamente superate.
Infatti solo …… nel 2015 ( 13 anni dopo) saranno inaugurate le 3-4 linee tranviarie, ma questa è cronaca.”
P.S. Riassumiamo brevemente la vicenda del tram a Palermo : Orlando , e il centro sx, presenta nel 2000 il progetto del tram , parzialmente bocciato.
Nel maggio del 2002 il Comune di Palermo ( giunta Cammarata) approva definitivamente un nuovo progetto, modificato e con nuove linee tranviarie.
L’ opera viene appaltata e realizzata dalla giunta Cammarata( con le polemiche del centro sx) ma sarà di nuovo Orlando a inaugurare l’ opera nel 2015 .
Ho la vaga impressione che queste nuove linee , volute fortemente da Orlando e dalla “sinistra tranviaria” verranno, alla fine, modificate, appaltate e realizzate dal centro dx e forse tra…..13 anni un nuovo sindaco di sx le inaugurerà .
Qui l’intervista completa
https://youtu.be/RN0uJVqDE2c