“Siamo ufficialmente in crisi idrica” Ad affermarlo è Maria Prestigiacomo, presidente di Amap Palermo in un’intervista rilasciata al TGR.
In realtà, seppure non ufficialmente, lo siamo già da circa sei mesi.
Infatti la situazione idrica del comprensorio palermitano è molto preoccupante.
Questi sono i livelli degli invasi gestiti da AMAP:
Invaso | Volume attuale (m3) | Percentuale | Quota | Ultimo Rilevamento |
Piana degli Albanesi | 2.827.000 | 10,67 % | 609,00 s.l.m. | 11/01/2018 |
Poma | 9.544.000 | 15,54 % | 193,60 s.l.m. | 11/01/2018 |
Scanzano | 1.730.000 | 15,22 % | 520,00 s.l.m. | 11/01/2018 |
Rosamarina | 21.090.000 | 21,79 % | 168,50 s.l.m. | 11/01/2018 |
Basti pensare che l’invaso è una struttura artificiale, che ha lo scopo di contenere una notevole massa d’acqua, allo scopo di poterne disporre per uso civile, industriale e agricolo.
Ma l’invaso acquisisce gran parte del suo volume da acqua che giunge da fiumi o da acque che filtrando nel terreno o piovendo si accumulano.
La scarsità delle piogge ha di fatto annullato l’accumulo di ulteriori volumi d’acqua.
L’ acqua dagli invasi viene mandata ai serbatoi che smistano alle sottoreti della città.
Palermo è dotata di 6 serbatoi che forniscono acqua a 17 sottoreti a servizio degli utenti.
Ma se da un lato l’acqua non giunge all’invaso, dall’altra la richiesta degli utenti è sempre stata costante.
Ecco quindi che AMAP, ente gestore dell’ATO 1 che comprende i comuni di Alia, Alimena, Aliminusa, Altavilla Milicia, Balestrate, Blufi, Bolognetta, Bompietro, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Camporeale, Capaci, Carini, Casteldaccia, Cefalà Diana, Chiusa Sclafani, Ficarazzi, Isola delle Femmine, Lascari, Lercara Friddi, Marineo, Montemaggiore Belsito, Partinico, Piana degli Albanesi, San Cipirello, San Giuseppe Jato, San Mauro Castelverde, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Sciara, Torrette, Trappeto, Villabate è costretta a ricorrere a soluzioni tampone.
Tra di esse vi è la riattivazione di alcuni pozzi idrici requisiti nel 2001, con sei pozzi da affittare che garantiscono una portata di 200 l/s e la riattivazione della condotta di sollevamento dell’acqua di Presidiana (anche se in deroga perché trattasi di acque salate).
Soluzioni tampone che hanno il solo scampo di tamponare la grossa emergenza.
La presidente Prestigiacomo ha invitato tutta la cittadinanza ad iniziare ad attrezzarsi con motorini dell’acqua e serbatoio per aumentare le scorte idriche perché continuando di questo passo la turnazione sarà inevitabile.
Ma in che modo possiamo risparmiare acqua ed evitare gli sprechi?
Ecco 15 modi per risparmiare acqua in casa:
- Controllate che tutti i rubinetti e i tubi della vostra casa non abbiano perdite. Infatti anche una piccola goccia che fuoriesce da una rondella può arrivare a far sprecare 20 litri di acqua al giorno. Immaginate quanta acqua potrebbe essere sprecata nel caso di perdite più grandi. Una corretta manutenzione dei rubinetti di casa fa risparmiare acqua e denaro.
- Il WC non è un posacenere o ancor peggio un cestino! Ogni volta che buttate mozziconi di sigaretta, carta igienica non biodegradabile, fazzoletti di carta o altra spazzatura nel water, vengono sprecati di norma dai 5 ai 7 lt di acqua per il deflusso.
- Controllate periodicamente che non ci siano perdite nel WC. Una prova molto semplice da fare anche da soli è quella di versare nella cassetta del water, la sera prima di andare a dormire, una boccetta di colorante alimentare (non tossico e di facile smaltimento). La colorazione delle pareti del water, o dell’acqua sul fondo segnalerà una eventuale perdita.
- Per verificare che non ci siano perdite, un’altra soluzione è quella di leggere il contatore dell’acqua ad esempio prima di andare a dormire la sera e una volta svegli la mattina. Se il contatore non riporta la stessa cifra della lettura precedente, allora vuol dire che c’è una perdita di acqua.
- Per un risparmio idrico dell’acqua anche sotto la doccia cercate di fare docce brevi (è sottointeso che la doccia consuma meno che il bagno), evitate temperature alte e non lasciate aperto il rubinetto mentre vi insaponate. Infatti in media per ogni doccia si consumano dai 5 ai 10 lt di acqua al minuto.
- Installate delle docce areate (ma anche in tutti i rubinetti della casa) ovvero con un sistema che permette di mescolare aria con l’acqua aumentandone il getto, dunque rendendolo più potente, ma diminuendo allo stesso tempo il consumo.
- Lo sciacquone del water consuma in media ad ogni getto all’incirca 10lt di acqua. In realtà non è pero necessario utilizzarla tutta ogni volta che si tira la catena. Per ridurne dunque il consumo basta regolare il galleggiante interno, ma per questo dovreste chiamare un esperto. Mentre un ottimo rimedio fai da te per interrompere il flusso e fare uscire solo l’acqua necessaria ogni qual volta che utilizziamo lo sciacquone, è quello di mettere nel serbatoio una bottiglia di plastica riempita d’acqua e con qualche sassolino, che limiterà automaticamente il getto. Un’altra soluzione, è il Sacchetto Salva H2O, brevetto del noto inventore emiliano Alessandro Guccini, che una volta inserito nello sciacquone ne interrompe il flusso consentendo un risparmio di circa un litro d’acqua ad ogni scarico. Un suggerimento, soprattutto per chi è in fase di ristrutturazione del bagno, è quello di sostituire sciacquoni di vecchia generazione con quelli a “basso flusso” o a “flusso differenziato” che utilizzano per ogni scarico all’incirca 2lt di acqua con un risparmio altamente maggiore.
- Per avere acqua calda in modo più veloce, senza dover far scorrere a lungo la doccia o i rubinetti, isolate le tubature con della schiuma apposita.
- Chiudete sempre l’acqua mentre vi lavate i denti. Ma ancora meglio è bagnare lo spazzolino e riempire un bicchiere d’acqua per il risciacquo della bocca.
- Quando vi fate la barba, riempite il lavandino con un paio di cm di acqua e risciacquatevi dentro il rasoio. Non è necessario passarlo ogni volta sotto il getto dell’acqua corrente. Questo vi permetterà di risparmiare acqua facendovi la barba in modo intelligente.
- Per un risparmio energetico ed idrico in casa usate sempre lavastoviglie e lavatrice solo a pieno carico, durante le ore serali, nei giorni festivi, a basse temperature e optate per il lavaggio “eco” o rapido. Assicuratevi che siano in Classe A++ ovvero con il marchio Energy Star di efficienza energetica. Infatti i nuovi modelli di lavastoviglie e lavatrice con questo marchio permettono di risparmiare il 50% sia di elettricità sia di acqua in meno.
- Minimizzate o ancor meglio evitate l’uso del trita rifiuti o dissipatore rifiuti da lavello. Infatti questo per funzionare correttamente richiede l’uso di molta acqua e inoltre aumenta notevolmente il volume dei rifiuti negli scarichi, il che oltre a problemi di manutenzione porta ad enormi problemi ambientali. Per ridurre i rifiuti organici in modo consapevole ed eco-sostenibile meglio optare per il compost domestico.
- Evitate il lavaggio a mano dei piatti, ma se proprio dovete, almeno non lasciate scorrere l’acqua in abbondanza mentre li insaponate. Usate detersivi ecologici o ancor meglio detersivi per i piatti fai da te.
- Quando lavate le verdure, chiudete il rubinetto! Meglio riempire una ciotola o il lavabo con dell’acqua e con un po’ dibicarbonato, ottimo rimedio per disinfettare la frutta e la verdura.
- Invece di far scorrere in abbondanza l’acqua potabile (soprattutto d’estate) da bere e dunque sprecarla inutilmente, per averla fresca, tenetene sempre una bottiglia in frigo.
Per rimanere sempre in contatto con Mobilita Palermo i nostri canali:
Sito internet: https://palermo.mobilita.org
Fanpage: https://www.facebook.com/Palermo.Mobilita/
Gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/31938246679/
Twitter: https://twitter.com/MobilitaPA
Canale Telegram: https://t.me/mobilitapalermo
Veramenteveramente non avremmo bisogno di aspettare che l’acqua cadi dal cielo ne’ di fare le danze della pioggia dato che siamo su un’isola circondata dal mare che offre acqua 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno. Da almeno 20 anni avremmo dovuto fare come gli Israeliani e gli Australiani che dissalano l’acqua del mare:
https://www.youtube.com/watch?v=GI-IjO3WkZo
http://www.ultimavoce.it/israele-introduce-lera-della-desalinizzazione/
http://www.lastampa.it/2012/07/05/scienza/ambiente/onu-e-israele-il-campione-della-depurazione-dell-acqua-1RhOC4y8pBHCNOQ4WaYqhJ/pagina.html
Oggi Palermo Today, nel suo articolo, accenna alla possibilità dei dissalatori, finalmente …
http://www.palermotoday.it/cronaca/acqua-crisi-idrica-amap-siccita.htlm
Intanto, si può iniziare dal riparare le condutture esistenti. Il 50% di acqua viene persa per colpa delle condutture schifose. Una cifra allucinante ed ingiustificabile. E’ da qui che si deve cominciare.
Per il resto, se non piove non piove. E se dovesse cominciare a piovere adesso (cosa che come da previsioni meteo non avverrà) saremmo comunque nei guai tra qualche mese. Non finirà bene.
C’è sempre questa tendenza ad affrontare il problema quando si presenta senza neanche sognare lontanamente la possibilità di lavorare in prevenzione, vedi il discorso crisi rifiuti.
Servono i dissalatori, e basta. Non c’è molto altro da aggiungere. Facile parlare di riserva d’acqua, ma non tutti hanno questo lusso.
Tutto corretto. I cittadini devono cercare di risparmiare l’acqua , che è un bene prezioso. Però anche la Regione, il COMUNE e l ’AMAP hanno le sue responsabilità.
In un articolo di “Mobilità Palermo “ del 19/07/2017, dal titolo “ L’ ETERNA CRISI A PALERMO, MA LA COLPA E’ SOLO DELLE SCARSE PRECIPITAZIONI? Si faceva il punto della situazione:
Tra i tanti problemi della nostra “ felicissima” città forse uno dei più importanti e certamente l’acqua. Cerco di riassumere il problema e se qualcosa non è corretta spero che, come disse Giovanni Paolo II “mi corriggerete”.
Fino agli anni 70 l’acqua arrivava tutti i giorni, anche se per alcune ore, in quasi tutta la città. Alla fine degli anni 70, a causa delle scarse precipitazioni e delle gravi perdite della rete idrica cittadina, la giunta Orlando decise che l’acqua doveva essere erogata a giorni alterni . Si disse che era una decisione momentanea, dolorosa, ma necessaria. Infatti i vecchi tubi non erano in grado di sopportare aumenti di pressione perciò molti quartieri periferici, soprattutto quelli a nord della città, non potevano ricevere l’acqua a causa dei frequenti guasti e rotture dei vecchi tubi. I cittadini palermitani e i vari condomini cominciarono a installare recipienti e cisterne. I turni d’erogazione dell’acqua condizionarono la nostra vita.. Spesso l’acqua arrivava in piena notte e il rumore dei motorini accesi e delle lavatrici in funzione divennero il sottofondo delle nostri sonni . I bidoni e i contenitori d’acqua divennero elementi fondamentali della nostra vita. Comparvero le autobotti e i grandi contenitori d’acqua nelle zone critiche della città. E quando saltava un turno erano guai. Scoppiavano proteste e blocchi stradali . La pulizia e l’igiene personale diventarono un lusso . Si iniziarono i lavori per il rifacimento di tale rete idrica. Nel 2002 AMAP completò tali lavori in gran parte della città In un comunicato dell’AMAP si annunciava :“Nel corso del 2002 l’AMAP ha completato i lavori per il rifacimento della rete di distribuzione delle zone più densamente popolate della città, dove risiede il 60% della popolazione complessiva e dove – al contempo – le perdite delle vecchie tubazioni (ora completamente abbandonate) superavano in alcuni punti il 50% del flusso immesso. L’intervento, inserito in un più vasto programma di investimenti per il potenziamento del S.I.I. cofinanziato dall’Unione Europea, ha comportato la realizzazione di sei nuove sottoreti e di un sistema di telecontrollo.”
Effettivamente l’acqua tornò, dopo anni di razionamento e di turni alterni, ad essere erogata tutti i giorni. Si disse allora che, grazie a tale rifacimento, che aveva ridotto drasticamente le perdite delle vecchie tubazioni , e all’utilizzo dell’acqua dell’invaso Rosamarina tramite due derivazioni , il problema dell’acqua era finalmente risolto. Palermo era finalmente una città normale senza più problemi di razionamento e di turni d’acqua. Vennero dismessi recipienti e cisterne e i bidoni e le autobotti furono un triste ricordo.
Purtroppo non è stato così.
Dopo alcuni anni in cui la situazione era tornata alla normalità , l’acqua disponibile invece di aumentare “ stranamente” cominciò a diminuire. Sono ricominciati i guasti e le interruzioni dell’erogazione dell’acqua in alcune zone della città , guasti e interruzioni che divennero, col passare del tempo, sempre più frequenti.
Perché?
I motivi sono diversi . C’è il problema della manutenzione della Invaso Rosamarina. Tale diga è “un invaso pluriennale”, cioè viene usato come deposito di riserva idrica. Ciò significa che l’acqua”grezza” tende a sedimentare , perciò ogni tanto si deve parzialmente svuotare per “pulirla” ( scusate i termini poco tecnici). All’inizio del 2016 i sedimenti avevano raggiunto i “livelli di guardia” cioè le pompe avevano cominciato a pescare acqua torbida e perciò non trattabile dai potalizzatori . Così si è deciso di abbassare il livello dell’acqua da 100 milioni di metri cubi a 60 per permettere i lavori di “pulizia” dell’invaso. Purtroppo tali lavori non sono stati mai iniziati .Nel frattempo tale acqua, che sarebbe importante in questo periodo, si perde a mare. La diga attende di essere “pulita” ma la Regione, proprietaria e responsabile dell’invaso, non ha fatto nulla ( mancano i finanziamenti e…. la volontà politica).
Alla perdita dell’acqua della diga di Rosamarina si è associata anche quella dello Scillato che per oltre sette anni non è stata utilizzata ( e si e persa a mare) a causa della mancate riparazioni delle condutture. Non si “trovavano” un milione e trecento mila euro per risolvere i problemi causati alle condutture da alcune frane. Si sono persi così ,ogni anno, 15 milioni di metri cubi di ottima acqua potabile con una perdita di ben 42 milioni di euro. Recentemente l’AMAP è intervenuta è il problema è stato risolto. Anche in questo caso la responsabilità era della Regione anche se l’AMAP avrebbe potuto intervenire prima.
Ma anche l’AMAP ha le sue responsabilità.
Si scopre che , nonostante si disse che nel 2002 ” l’AMAP ha completato i lavori per il rifacimento della rete di distribuzione delle zone più densamente popolate della città, dove risiede il 60% della popolazione complessiva e dove – al contempo – le perdite delle vecchie tubazioni (ora completamente abbandonate) superavano in alcuni punti il 50% del flusso immesso.”, si continua a perde ben il…..50% dell’acqua.
Il presidente dell’AMAP , Maria Prestigiacomo ha dichiarato recentemente in una conferenza stampa«Non si perde il 50 per cento di acqua per l’ usura delle condutture. Forse se ne potrà perdere per questo motivo il 20 per cento, l’altro 30 per cento sono allacci abusivi che persistono anche in piantagioni vicine alla città. Pesa inoltre fortemente la situazione delle case popolari dello IACP, occupate abusivamente e che non possono per legge avere un regolare contratto con l’ Amap …..È un aspetto di “illegalità non voluta dagli …utenti”, ma da una legge nazionale che tutela i legittimi proprietari e le case. C’è una norma specifica che occorre contrastare al più presto anche con una legge regionale in modo di ottenere una soluzione. Stiamo valutando. Quel che è certo è che all’Amap questo sistema arreca un danno economico notevole. Non voglio aggiungere altro, ma so che in certi quartieri …..gli utenti l’acqua la pagano, ma non sappiamo a chi»
E’ molto grave che qualcuno utilizza l’acqua potabile illegalmente con allacci abusivi , occupano case e utilizzando l’acqua gratuitamente o … la pagano, ma “non si sa a chi”.
E cosa propone il Comune?
“Entro luglio, avvieremo una campagna di sensibilizzazione sull’uso dell’acqua.
Cioè i cittadini onesti pagano la bolletta (anche per quelli che non la pagano) ma devono “sensibilizzarsi”ad usare meno acqua.
Per la serie “cornuti , mazziati e …..con l’acqua razionata
P.S. Ho apprezzato l’intervento del Presidente dell’AMAP che non si è limitata a scaricare le responsabilità alle leggi dello Stato, alla Regione , alla mancanza di precipitazioni o sui cittadini. Ha detto cose importanti e molto gravi. Ben il 30% delle perdite sono da imputare agli allacci abusivi per irrigare terreni o per uso idrico da parte degli occupanti “abusivi”. Sono cifre preoccupanti che indicano una illegalità diffusa in molti quartieri cittadini. Ancora più preoccupante è il fatto che parte di questi abusivi pagano l’acqua e forse anche la luce e “l’affitto” a “non meglio precisate persone”.
Il presidente Prestigiacomo o il sindaco hanno informato la Magistratura di tale situazione?
P.S Da allora la situazione è rimasta immutata e ora si parla di nuovo di razionare la distribuzione dell’acqua. A questo si aggiunge il problema dei “morosi” cioè di coloro che non pagano l’acqua, a Palermo e nei paesi della provincia. Forse sarebbe il momento di cominciare a far pagare a tutti l’acqua consumata e , con i soldi che si recupereranno, costruire dei Dissalatori che ci permetteranno di non essere più condizionati dalle precipitazioni , ogni anno sempre più scarsi.
CRISI IDRICA : NON E’ SOLO COLPA DELLA MANCANZA DI PIOGGIE
La crisi idrica in Sicilia non è solo causata dalla mancanza di precipitazioni ma….soprattutto dalla burocrazia e dai politici nostrani.
Basta analizzare i dati:
oltre il 50 % dell’ acqua immessa in rete si perde a causa delle perdite: nel 2018 tale cifra era del 45% mentre nel 2006 era solo del …. 35%.
Cioè negli ultimi 20 anni, non si è fatto nulla per ridurre le perdite d’ acqua, anzi la situazione è peggiorata.
Appare evidente che la costruzione di dissalatori, in queste condizioni, non risolverebbe il problema .
Nonostante abbiamo decine di invasi, tali invasi sono in buona parte inutilizzabili per mancanza di collaudi e manutenzione, una situazione fotografata già nel 2002 dall’allora presidente della Regione e che è rimasta invariata.
Gran parte di tali dighe sono di proprietà della Regione che in questi anni si è distinta per la latitanza
Nel 2018, in piena crisi idrica, a causa del mancato collaudo e dell’assenza di manutenzione , ordinaria e straordinaria, milioni di litri d’acqua vennero…… buttati a mare.
Eppure i finanziamenti sono arrivati…copiosi, ma…..
Nel 2018 : “Pioggia di finanziamenti previsti dal Cipe per nove dighe siciliane. In arrivo quasi 66 milioni di euro. Si tratta di lavori sollecitati recentemente dal Governo regionale di Musumeci per fronteggiare e risolvere l’emergenza idrica nell’Isola.”
Nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione, fu data prioritariamente, dalla Regione, via libera, innanzitutto, alla copertura finanziaria per il completamento della Diga Pietrarossa, tra Enna e Catania, una delle maggiori incompiute ultradecennale con ben ….60 milioni.”
Peccato che tale diga, secondo l’ing. Roberto Di Pietro, era un opera abusiva , costruita senza le autorizzazioni della Soprintendenza di Enna e senza una valutazione di impianto ambientale, che andava demolita. Anche perché costruita in una zona franosa e in sito archeologico. Secondo l’ing. Di Pietro la realizzazione di tale opera avrebbe creato inoltre dei gravi problemi ambientali.
Tra l’altro su questa Diga c’era un inchiesta della Procura di Caltagirone e un complicato contenzioso con l’impresa costruttrice. (Il Fatto Quotidiano. It “ del 2/04/2017 ).
Non sappiamo se questi soldi furono spesi ma , certamente, furono spesi male.
L’ ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando Cascio, nel 2018 faceva una grave accusa: “Ancora siamo costretti a ribadire che, volutamente o inconsciamente , gli uffici della Regione rischiano di operare scelte che aumentano la crisi invece che facilitarne la soluzione”.
Chiaramente , dopo tale accusa….non successe niente.
Ma anche l’AMAP ha le sue responsabilità.
Nel 2002 , dopo anni di turnazione e di razionamento dell’ acqua, si annunciò trionfalmente ” l’AMAP ha completato i lavori per il rifacimento della rete di distribuzione delle zone più densamente popolate della città, dove risiede il 60% della popolazione complessiva e dove – al contempo – le perdite delle vecchie tubazioni (ora completamente abbandonate) superavano in alcuni punti il 50% del flusso immesso.”
Finalmente l’ acqua tornava a scorrere tutti i giorni nei rubinetti dei palermitani ma, nonostante tale annunciò , l’ acqua continuava a perdersi.
Qualche anno dopo, nel 2017 la presidente dell’AMAP di allora dichiarò pubblicamente in una conferenza stampa :«Non si perde il 50 % di acqua per l’ usura delle condutture. Forse se ne potrà perdere per questo motivo il 20 per cento, l’altro 30 per cento sono allacci abusivi che persistono anche in piantagioni vicine alla città. Pesa inoltre fortemente la situazione delle case popolari dello IACP, occupate abusivamente e che non possono per legge avere un regolare contratto con l’ Amap …… Quel che è certo è che all’Amap questo sistema arreca un danno economico notevole. Non voglio aggiungere altro, ma so che in certi quartieri …..gli utenti l’acqua la pagano, ma non sappiamo a chi»
In parole povere, nel 2017, veniva ammesso pubblicamente che ben il 30% dell’ acqua che arrivava a Palermo veniva utilizzata illegalmente con allacci abusivi da chi occupava abusivamente le case popolari e tale acqua veniva utilizzata gratuitamente o … veniva pagata “non si sa a chi”.
Può sembrare strano ma dopo tale denuncia …… non successe niente.
Appare evidente che in Sicilia l’acqua non manca: quello che è sempre mancata è stata la ………volontà politica .
E’ stata solo incapacità o c’è dell’altro?