Buone notizie per lo Stand Florio di Via Messina Marine e il Faro di Capo Zafferano a Santa Flavia. I due monumenti ,di proprietà del demanio, saranno affidati per un periodo di circa 50 anni a dei privati per recuperarli e trasformarli in strutture produttive e culturali, Lo Stand Florio si trova nella zona della “Colonnetta” ( di fronte all’ospedale Buccheri La Ferla) e fu realizzato da Giovan Battista Basile, su progetto di Ernesto Basile, nel 1905, in uno dei tratti più suggestivi del litorale palermitano, per la famiglia Florio. E’ ritenuto uno dei gioielli del liberty palermitano. Da anni era in uno stato pietoso, in balia dei vandali e dei ROM . La Servizi Italia soc. Coop a.r.l. la trasformerà in uno spazio per incontri, mostre, concerti all’aperto e….. coking area(?). Il Faro di Capo Zafferano invece sarà affidato alla Top Cucina Eventi Srl che la trasformerà in una struttura multifunzionale con bottega del gusto, ristorante, tre suite e un….. museo del mare ( un altro?). Una volta ultimate le verifiche amministrative previste dalla gara si dovrebbe procedere alla stipula dei contratti di concessione. Subito dopo dovrebbero iniziare i lavori di recupero e di qualificazione delle opere, chiaramente a spese dei privati .
P.S. Speriamo che tali progetti siano fattibili e soprattutto economicamente sostenibili. Qualche dubbio , nonostante tutto , rimane. Lo Stand Florio si trova in un contesto ambientale fortemente degradato. Nell’ottobre 2012 venne sequestrato dalla polizia municipale su provvedimento della magistratura. Il provvedimento di sequestro si era reso necessario a causa del grave stato di abbandono, di degrado e rovina del monumento e delle aree circostanti ricolme di rifiuti pericolosi. Stessa sorte era stata riservata per l’adiacente ex istituto di puericultura Solarium e per le casupole realizzati abusivamente nell’area pubblica circostante gravemente degradata ed estesa per circa 1000 metri quadrati. Come si vede si tratta di un intervento “impegnativo” , che non può limitarsi semplicemente al recupero strutturale dell’opera. Prima dell’intervento sarebbe utile che si intervenisse per “bonificare” l’area , abbattendo le case abusive e rendendo l’area circostante fruibile. Chiaramente ciò non può essere fatto dal privato ma dalla pubblica amministrazione.
…è una buona notizia… se il pubblico non è in grado (o non ha la volontà) di restaurare un monumento è molto meglio affidarlo a privati piuttosto che vederlo cadere a pazzi…
….in quanto al futuro secondo Museo del mare la mia speranza è che questo secondo museo sia più ricco di contenuti e più bello di quello di via messina marine…. alziamo l’asticella….
P.S …e per quel che riguarda le case che levano la vista del mare e che sorgono sul demanio sarebbe bene abbatterle… tanto più che mi pare di capire che non sono abitate… e ugualmente andrebbero trattate tutte le altre case in condizioni simili lungo via Messina Marine… prima o poi per rilanciare quella via occorrerà fare anche questo… e non si può rimandare per sempre la cosa… l’attuale classe politica la sta rimandando da troppo tempo….
bene. in effetti, come dice belfagor, il grosso del lavoro non sta tanto nel recupero strutturale, quanto in quello ambientale. non avrebbe senso restaurare senza abbattere le case abusive e rimuovere le discariche. l’edificio di via messina marine si presta a una passeggiata sul mare, magari con giardino. il museo del mare dell’ex deposito locomotive è separato dal mare grazie a un muro. motivi di sicurezza? come si fa a chiamare un luogo il museo del mare e negargli l’affaccio? o forse l’hanno fatto per evitare di rimuovere la discarica che c’è dietro al muro?