Energia elettrica con l’acqua di mare, a Palermo il primo impianto al mondo: http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/08/03/news/energia_elettrica_con_l_acqua_di_mare_a_palermo_il_primo_impianto_al_mondo-145294514/
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E chi l’avrebbe mai detto che l’Università di Palermo arrivasse a tanto? Questa potrebbe rivelarsi una rivoluzione: addio al petrolio, ai suo costi, alla nostra dipendenza dalle nazioni che lo hanno e all’inquinamento atmosferico.
Ora, aspetto di vedere tutti quei politicanti che in ogni misero discorsetto ci mettono dentro, anche quando non è necessario, le parole “cultura Siciliana blablabla…” che cosa faranno concretamente per sostenere, portare avanti e sviluppare questa scoperta al vantaggio dei Siciliani e dell’Umanità intera.
…scommettiamo che i nostri politicanti si addormentano e l’idea verrà presa in mano dai Cinesi o dagli Americani?
Con Carlo Rubia è stato così.
La sua Centrale Solare termodinamica a concentrazione non ha trovato alcun appoggio in Italia, anzi in prima instanza non aveva neanche ricevuto le opportune autorizzazioni; a differenza del governo spagnolo che ha accolto a braccia aperte il nostro premio Nobel!
Adesso questo tipo di centrali le fa la Spagna in Almeria, e con il nuovo accordo con il Marocco, una parte importante di territorio inproduttivo e desertico verrà utilizzato per produrre energia solare.
Spagno e Maroco si apprestano a diventare i più grandi produttori di energia pulita al mondo.
E noi pensiamo ancora ai rigassificatori 😉
All’università si fa questo ed altro. Ci sono tantissimi progetti in campo. Al dipartimento di Elettronica ad esempio si lavora per aumentare l’efficienza dei led, per rivoluzionare il concetto di misurazione della pressione con tecniche non invasive, comando robotico tramite reti neurali, nuovi materiali su film nanometrici per aumentare l’efficienza delle celle solari, applicazioni per l’orientamento dei non vedenti, LIDAR per installazione su autovetture a basso costo ed elevata efficienza energetica, studi sulle proprietà del grafene in collaborazione con università tedesche, e questo solo in un singolo dipartimento di ingegneria.
In merito alla scoperta specifica, il problema mondiale sta tutto nelle lobby del petrolio. Sono già stati inventati e collaudati con successo almeno una ventina di differenti carburanti alternativi, ma finché c’è petrolio sono studi che rimangono solo sulla carta e dentro i laboratori. Costituiranno il piano B tra 50 anni.
Come al solito giornalai allo sbaraglio. Nessuna scoperta e nessun primato mondiale… si lavora a queste tecnologie da decenni. Chiedete a olandesi e norvegesi. Ognuno poi fa le sue ricerche e sicuramente a Palermo avranno sviluppato un loro modello specifico. Ma farlo passare come la scoperta del secolo e come se stessero lavorando a qualcosa a cui nessuno ha mai pensato è assurdo.