Passante Ferroviario: Tratta A, a che punto siamo?

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Mancano soltanto 49m di scavo su 36 Km di percorso totale del passante ferroviario.
L’ultimo tratto della galleria si è dimostrato un “tappo geologico” insuperabile che ha prodotto finora danni ingenti a molti edifici sottopassati dal tunnel e sgomberati, ritardi notevoli nella consegna dei lavori e pesanti perdite economiche. Dalle indagini geologiche di progetto si è dovuti passare alla “metodologia osservazionale” in corso d’opera al fine di trovare una soluzione sicura per riprendere gli scavi. Finora tutte le scelte progettuali si sono dimostrate non adeguate a definire il “modello idrogeologico” e idrodinamico di questa ristretta area di sottosuolo al limite del centro storico. Anche il “guscio” integrale di calcestruzzo in “jet grouting” si è mostrato non risolutivo per il prosieguo dello scavo della galleria che è franata ancora una volta, sommersa da potenti flussi d’acqua e limo. Adesso la soluzione sembra vicina, sembra infatti che entro Giugno verranno ripresi gli scavi dopo aver scomodato addirittura uno dei massimi esperti italiano di geotecnica, il Prof Barla del Politecnico di Torino.

Foto dal fronte di scavo tratta dal profilo Facebook di Pietro Todaro:

Ripercorriamo alcune tappe fondamentali di questa tratta, che è ormai diventata maledetta.

Nel 2010 (Settembre) viene iniziato la scavo della galleria da Malaspina verso Imera
Nel 2011 (Febbraio) viene iniziato lo scavo della stessa galleria da Imera verso Malaspina
Nel 2012 (Novembre) vengono effettuati dei sondaggi nei pressi di Vicolo Bernava (area dove si è verificato il blocco dei lavori)
Nel 2013 (Febbraio) viene definitivamente chiusa Vicolo Bernava e vengono realizzati dei lavori per consolidare il terrenno attorno alla galleria
Nel 2014 (Maggio) i lavori presso Vicolo Bernava sembrano terminati, e sembra finalmente tutto pronto per riprendere lo scavo
Dopo pochi giorni, i lavori vengono nuovamente bloccati e vengono addirittura sgomberate delle famiglie per importanti cedimenti agli edifici superficiali (17mm).
Siamo a Marzo 2015 e tutto è ancora fermo.
Da alcuni documenti di RFI siamo a conoscenza che la tratta A, che intanto è bloccata in attesa di risolvere questo inconveniente, dovrebbe essere aperta entro Dicembre 2015 e che a Giugno 2015 i lavori dovrebbero riprendere

Vi riportiamo anche un articolo del giornale LaSicilia in cui vengono forniti ulteriori dettagli:

La Sicilia

 

 

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22 Thoughts to “Passante Ferroviario: Tratta A, a che punto siamo?”

  1. huge

    Vogliamo parlare della tecnica di congelamento tramite azoto liquido??
    😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀

  2. Enrico57

    Con molto rispetto per i residenti che hanno dovuto sfollare e che andrebbero risarciti adeguatamente e con prontezza, io rifletterei seriamente sulla possibilità di demolire qualche edificio. Sono edifici per lo più di poco pregio e un po’ di spazio in più sarebbe una manna per tutta la zona.

  3. peppe2994

    Questa è la notizia che aspettavo da tempo.
    Incrociamo le dita e speriamo si risolva, perché questa è scarogna e basta. 49 metri, 49 metri!

  4. Metropolitano

    Io ci spero. Sono solo meno di 50 metri, ma poi bisogna vedere se in quel tratto a lavori conclusi non ci saranno pericoli o infiltrazioni d’acqua.

  5. Metropolitano

    Tutta questa difficoltà per non abbattere degli edifici fatiscenti. Lo apprezzo molto, ma se avessero adottato questa scelta avremmo tutti compreso che era l’unica soluzione e ne valeva la pena. Così l’opera andava avanti e non avevano luogo ingenti sprechi di somme di denaro ormai buttate.

  6. KINGDOM

    Siamo alla tragicommedia ormai! Questi edifici andavano abbattuti…sono strutture di tufo fatiscenti che verranno lo stesso giù al prossimo terremoto di 5° grado. Una sola parola: vergogna! Una linea A che poteva essere già attiva e funzionante da mesi! Capisco salvaguardare i monumenti, ma palermo ha quartieri troppo troppo fatiscenti per essere la 20esima area metropolitana d’Europa

  7. huge

    Ragazzi, non è così semplice. Gli edifici sono solo una parte del problema. Se anche fossero abbattuti, nelle condizioni attuali non si può scavare. Il fronte di scavo è troppo instabile e pericoloso.
    Bisogna prima trovare il modo di scavare senza che venga giù la volta della galleria insieme a tutto il fronte. Risolto questo problema allora si può pensare a quale sia l’intervento necessario per gli edifici.

  8. giuseppe77

    ma state scherzando? parlate di abbattere edifici senza tener conto che ci sono dei vincoli in quanto centro storico… invece di recuperare si parla di abbattere per qualcosa di moderno che nel centro storico farebbe solo schifo

  9. huge

    @giuseppe77. A volere essere precisi, siamo fuori dal centro storico, anche se di poco. A parte questo, ma ce li hai presenti gli edifici in questione? Non c’è nulla di pregiato lì, quindi se l’estrema ratio dev’essere la demolizione preventiva di uno o più edifici, non mi sembra un dramma dal punto di vista architettonico.

  10. Mr.Head

    Sconvolgere la vita di tante persone? Non esiste altra soluzione?

  11. Mr.Head

    Scusate, ma ci stiamo limitando a discutere solo dell’ opera e degli edifici, trascurando le tante famiglie che vivono in questa zona! Gli edifici possono essere inutili ma la gente? Il parere di questi non lo conosciamo!!!

  12. punteruolorosso

    @huge
    è vero, il problema non sono gli edifici, ma il rischio che crolli la galleria. è stato molto stupido non progettare quella tratta a una profondità maggiore. non bisognerebbe sconvolgere il prezioso mondo del sottosuolo, da cui dipende anche la salute degli alberi in città.
    le case sono di modesta fattura, ma appunto bisogna pensare alle famiglie. come minimo devono dare loro altri alloggi in centro.

  13. Enrico57

    Con tutto il rispetto per gli utenti del forum e per gli interventi precedenti, mi permetto di suggerire che non è compito nostro fornire soluzioni e giudizi tecnici su ciò che si è fatto e/o ciò che si deve fare, tranne che non ci siano le competenze e le conoscenze specifiche del caso. Però ritengo che come utenti e cittadini contrbuenti possiamo e dobbiamo legittimamente sottolineare quella che a mio avviso è la prima di tutte le esigenze, e cioè, che si faccia PRESTO! Ogni giorno che passa inutilmente è un giorno di traffico in più, di smog, di CANCRO, di danno economico in termini di tempo e denaro, di distruzione di risorse, ecc. In quest’ottica, la soluzione può essere una sola: quella più rapida, e non importa se non è la più economica. Chi perde tempo per negligenza, incompetenza, indecisione, dolo e non mi importa cos’altro, è puramente e semplicemente un potenziale assassino.

  14. giuseppe77

    @huge: conosco bene quella zona perchè lavoro lì vicino… si recupera anche se non ha valore storico… non si demolisce per costruire in stile moderno… chi ha sbagliato per la galleria paghi: che sia RFI o SIS…

  15. The.Byfolk

    Ma chi ha sbagliato, in questo caso? Non è affatto chiaro.. la SIS non aveva fatto i previsti sondaggi? C’entra veramente lo scavo per il parcheggio al tribunale? Quelle case non sono tutte catapecchie e sarebbe un peccato dovere abbatterle.. senza considerare il dramma psicologico delle famiglie residenti.. Ma è anche chiaro che ormai l’opera non si può fermare..

  16. calvacla

    È triste vedere come ad alcuni non gliene importa proprio nulla di chi vive in quelle case, per di più considerandole come delle bettole da quattro soldi. Ma siete mai stati in quella zona? Le avete viste di presenza? Credo proprio di no, quelle case sono lì da più di un secolo, sono state ristrutturate e valorizzate, per favore, di scempi nel centro storico ce ne sono stati abbastanza e fin troppi, ora evitiamo di scegliere la via più semplice ma quella più oltraggiosa. Chi paga DEVE pagare, e non sono di certo quelle famiglie con le loro case.

  17. Joe_Pa

    inorridisco nel leggere commenti del tipo “abbattiamo le case” senza pensare che quelle case vecchie o nuove sono abitate da persone.
    Vorrei vedere voi se quelle case fossero le vostre, non sono le mie ma un po di rispetto per chi abita in quelle case è dovuto.
    Se la soluzione passa per l’abbattimento delle case la RFI e la SIS se ne facciano carico pagando bene l disagi che verrebbero create a queste famiglie.
    Questo blocco dei lavori è la dimostrazione chiara di quanto superficiale è stata la fase di studio e progettazione dell’opera, di quanto mediocri siano stati Geologi, ingegneri e Architetti coinvolti nella realizzazione di questa opera.
    Vergogna !!!!!!

  18. peppe2994

    Questi insulti gratuiti si potrebbero tranquillamente evitare.

    La fase preliminare del progetto prevede la consultazione delle mappe geologiche, poi si procede con i carotaggi ogni x metri.

    Ora, qui il problema è la presenza di una falda acquifera nuova. Non era segnata da nessuna parte nonostante le mappe geologiche vengano costantemente aggiornate.
    I carotaggi non possono essere fatti ogni metro, ed anche quando li si fa giustamente sopra l’area di cantiere, se poi accanto ci sono falde non verrebbero comunque rilevate.

    La colpa non è di nessuno, meno che mai di qualche progettista dell’opera. Si è trattato di semplice sfortuna, un po come effettuare gli scavi della metropolitana a Roma, che sulla carta non vanno ad intaccare nulla e poi ci si ritrova con i reperti in cantiere, o senza andare troppo lontano come il nostro ponte delle Teste Mozzo che risultava perso per sempre e poi ce lo si ritrova durante i lavori. In alcuni casi le soluzioni sono semplici, in altri come questo più problematico ci vuole tempo.
    Dobbiamo farcene una ragione e ricordare sempre che per quanto l’uomo si senta onnipotente e preparato la natura comanda sempre.

  19. peppe2994

    Sul discorso case, la demolizione era pressoché inutile, perché non avrebbe risolto i problemi.
    Qualora si sarebbe rivelata la soluzione definitiva nessuno avrebbe dubitato mezzo secondo nel demolirle compensando adeguatamente le famiglie che ci avrebbero guadagnato.
    Demolire non è eresia. Per costruire la linea 1 del tram hanno demolito la qualunque, non solo le pompe di benzina ma catapecchie vecchie da secoli e la città ne ha guadagnato.

  20. calvacla

    Queste non sono catapecchie fatiscenti!!

  21. huge

    Mi sembra assurdo anche doverlo scrivere, ma chiunque tira in ballo la demolizione degli edifici, è ovvio che sottointenda un adeguato risarcimento per le famiglie che lì ci abitano (o abitavano). Un risarcimento che tenga conto non solo del valore dell’immobile, ma anche del lungo periodo di disagi che stanno subendo.
    Ripeto, mi sembra assurdo che ad alcuni si rizzino i capelli come se qua si stesse ventilando l’ipotesi di mandare sotto i ponti delle famiglie.

  22. calvacla

    Quelle parole leggo e quelle rimangono, non si può sapere cosa pensi la gente, detto questo è il tono con cui si dicono certe cose che più mi da fastidio

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