Una lettera che ci giunge da un nostro lettore e che punta il dito contro il servizio bus. Inutile negare i problemi dell’Amat, anche altri fattori influenzano negativamente sul servizio.
Mi sono sempre chiesto perché quando si parla di mezzi pubblici a Palermo, la risposta è sempre “I mezzi pubblici a Palermo non funzionano”. Ma che vuol dire che non funzionano? Vuol dire che hanno degli orari e non li rispettano volontariamente? Oppure le corse saltano arbitrariamente? Secondo me i motivi per cui il servizio è scadente non sono direttamente imputabili al gestore del servizio o per lo meno non sempre.
Ne elenco alcune, a mio avviso:
– Le corsie degli autobus sono perennemente invase da macchine. Percorrendo, per esempio, via Marchese di Villabianca e poi di Villafranca verso piazza Don Bosco, la corsia degli autobus è sempre piena di auto parcheggiate che praticamente annullano del tutto la corsia preferenziale. Ogni giorno, ritardo accumulato incancolabile. Nessuno sa che c’è questo mal costume? Nessuno può porvi rimedio, non lo comprendo…
– Oltre alle corsie preferenziali, quello che è perennemente occupato da auto in sosta è lo spazio di salita e discesa passeggeri a bordo marciapiede. Quindi l’autobus deve fermarsi sulla carreggiata non riservata, dove possibile, bloccando il traffico. Spesso oltre le auto, ci stanno pure i cassonetti. A volte pur liberi, quegli spazi non sono neanche presi in considerazioni, perchè? A mio parere sono troppo corti. Come fa un autobus a entrarvi, fermarsi, far scendere e salire i passeggeri e poi uscire di nuovo. Per lo meno lo spazio deve essere lungo a sufficienza per consentire queste manovre, ma spesso è lungo tanto quando il mezzo, quindi insufficiente. Ora dico, ma è difficile capire queste cose?
– Per alcune linee i tempi di frequenza sono assurdi. La linea 164 (cito quelle che conosco) nei feriali ha una frequenza di 70 minuti! La linea 833 di più di 80 minuti! Ma come si fa? Se si perde una corsa, si deve aspettare una vita! Meglio prendere l’auto a quel punto! Sono tempi inconcepibili.
– Le fermate sono un distastro. Sempre vandalizzate, senza alcuna informazione sui tempi di attesa, con le informazioni sulle linee poste ad una distanza da terra assurda! Le informazioni si leggono a stento, alcune sono troppo piccole, molte obsolete. Anche qui, è così difficile aggiornare le informazioni per fornire un servizio decente?
Ma i turisti che diamine devono pensare? Un (dis-)servizio a 360 gradi, per colpa di tutti.
Per fortuna la teconologia aiuta e si possono programmare un po’ prima i propri impegni, sapendo l’orario previsto a quella data fermata, auto in divieto di sosta permettendo. Ma certo non è concepibile, per la maggior parte delle linee, arrivare alla fermata ed aspettare il prossimo autobus con quelle frequenze, senza sapere con esattezza quando passerà..
Via Marchese di Villabianca diventa Marchese di Roccaforte fino a piazza san giovanni bosco
Codice della strada questo sconosciuto!!! Anche da chi dovrebbe farlo rispettare (i Comuni con la loro polizia locale).
Il C.D.S. regolamenta la segnaletica orizzontale all’articolo 40, il relativo l’articolo 151 del regolamento di attuazione recita che:
“La zona di fermata è suddivisa in tre parti: la prima e l’ultima di lunghezza pari a 12 m, necessarie per l’effettuazione delle manovre di accostamento al marciapiede e di reinserimento nel flusso di traffico da parte del veicolo; la zona centrale deve avere una lunghezza minima pari alla lunghezza, maggiorata di 2 m, del veicolo piu’ lungo che effettua la fermata.”
Quanto sopra si riferisce alle fermate nei centri urbani, nelle strade extraurbane gli spazi passano da 12 a 30 metri. Avete notizie di fermate che rispettino la legge? Io vivo (purtroppo) a Taranto e qui in centro ci sono pali delle fermate ficcati nel marciapiede in corrispondenza dei parcheggi blu……
Questo paese mi ha stancato: mi ha stancato la “nostra” superficialità, la strafottenza, l’incapacità… insomma mi ha sfiancato la generalizzata mancanza di professionalità. Io nel pressapochismo non riesco ad adattarmi e non smetterò mai di provare sconcerto ed amarezza nel vedere quanto siamo caproni dilettanti.
Dunque mi fa piacere che ci sia ancora gente educata che si chiede il perché delle cose senza andare ad insultare i poveri conducenti che sono gli unici a lavorare, spesso più di quanto gli spetta proprio per cause esterne, qual’è in generale il traffico.
Intanto riagganciandomi al commento di cuter le fermate con spazio di manovra non esistono, ma non solo qui. In generale in ogni città italiana la maggior parte delle fermate sono per strada, od eventualmente come anche a Palermo avviene in alcune strade, lungo corsia riservata (sulla carta) ai bus.
Neanche all’estero ho visto tutte queste fermate che rispettano il codice della strada (penso che quello italiano sia uguale agli altri no?). Sono per strada un po ovunque. Ma questo non è un problema, alla fine non è questo che compromette ne il traffico ne il servizio.
Certo, nelle città normali chiaramente le fermate sono eleganti, non vandalizzate ed in posizioni consone.
Poi sul perché del servizio che non funziona le cause sono chiare e limpide, te lo posso dire con cognizione di causa sia da assiduo fruitore dei bus, sia come persona a conoscenza delle meccaniche interne visto che conosco tanta gente che ci lavora.
Le cause sono solo e soltanto 2, ovvero il traffico ed il numero di vetture utilizzate.
Aggiungerei il fatto che a Palermo le fermate sono troppo vicine le une alle altre e questo, inevitabilmente, riduce la velocità commerciale dei bus.
Ogni linea autobus ha tanti fogli di servizio quant’è il numero massimo di vetture in circolazione. 4 vetture = 4 fogli di servizio. Ognuno con i propri orari delle partenze dai capolinea. In base a quello gli autisti effettuano le varie corse.
Gli orari delle corse vengono stabiliti da ingegneri che io definirei delle “arche di scienza” secondo puri criteri matematici del tipo che il giro del bus è 10 km, ci sono tot fermate lungo il percorso, la velocità media in città secondo codice della strada è di 15 km/h, a questo si aggiunge qualche minuto per i semafori più un arrotondamento forfettario per un po di traffico e si ottiene il tempo di percorrenza.
Per farla breve si fa la prova di percorrenza senza traffico in orario non di punta.
Come tutti sapete perfettamente a Palermo non c’è semplice traffico, ma intasamenti epici. Gli autobus non volano e quindi tutti gli orari se ne vanno a quel paese e slitta tutto nel corso della giornata. Quando un bus impiega due ore per fare un giro invece che gli 80 minuti previsti (tipo la 305) è matematico che una corsa salta.
Si devono riassegnare gli orari, e quindi la puntualità non esiste più e si aspettano ore alla fermata per colpa del traffico.
Detto questo subentra il problema 2. In città non ci sono bus, o meglio ne escono giornalmente soltanto 200. Forse questo numero a molti non dirà nulla, ma Palermo avrebbe bisogno di almeno 600-700 autobus in relazione al numero degli abitanti, ovvero uno ogni 1000.
Quarant’anni fa ne uscivano 700, adesso siamo arrivati a 200 nonostante il contratto di servizio ne preveda 260. Vi rendete conto? Come può il servizio funzionare?
E neanche si può puntare ildito solo contro l’AMAT, perché se la regione non eroga neanche i soldi per gli stipendi dei lavoratori figuriamoci se si possa trovare un accordo per incrementare il numero di vetture.
E questo è quanto.
Le cause del malfunzionamento degli autobus sono da imputarsi a:
Amat, un’azienda che sta spendendo milioni per il car sharing e nemmeno un euro per gli autobus. 40 autisti sono scesi dalla guida per effettuare i controlli a bordo lasciando scoperte alcune corse. L’ Amat mantiene gli ” imboscati” negli uffici sottraendo personale alla guida.
Amministrazione comunale: Da più di 5 anni esiste un piano di razionalizzazione delle linee ( abolire la 164 e la 833 aumentare la frequenza del 118 e del 603) mai entrato in esercizio, questamministrazione é troppo morbida con i commercianti che occupano le corsie preferenziali e favoriscono la doppia fila ( corso olivuzza docet), non esistono corsie protette.
Ancora si aspetta l’integrazione dei titoli di viaggio con Trenitalia ciò favorirebbe gli spostamenti senza dover aspettare più autobus.
Affinché gli autobus funzionino occorre:
Corsie protette
Paline elettroniche alle fermate
Diminuire il prezzo del biglietto
Circa 80 bus nuovi ( quelli in uso presentano problemi)
Vedremo se con il tram la situazione cambia
@peppe2994
Sul fatto che le fermate con gli spazi di manovra non esistano non sono d’accordo, né è vero che non ce ne siano all’estero, e neanche che i codici della strada siano uguali (ogni paese ovviamente ha il suo).
Quell’articolo del nostro codice dice semplicemente che, per legge, non si può parcheggiare a cavallo delle fermate per 26 metri + la lunghezza del bus. Quindi le amministrazioni comunali sono obbligate ripeto per legge, a creare i relativi divieti di sosta e a farli rispettare. Ora mi chiedo, come si fa a chiederne il rispetto se neanche esistono? Non è sempre fisicamente fattibile ma molto spesso si può, d’altronde cosa serve? Per ogni fermata un palo con un divieto di sosta alla distanza opportuna e un po’ di vernice per disegnale le linee gialle previste, poi una volta create delle fermate ad arte, si potrà iniziare a pretendere che i divieti di sosta vengano rispettati. Anche sul fatto che gli autisti non abbiano colpe ho qualche dubbio, ne vedo tanti fottersene beatamente delle regole tanto i vigili non fanno le multe agli automobilisti figuriamoci a chi lavora… SBAGLIATO, anche se la fermata è liberissima non accostano e obbligano tutta la fila del traffico a fare la fermata con loro, parlano al cellulare, spesso non usano le freccie e quando possono corrono come matti, mettendo in pericolo l’incolumità di tutti passeggeri compresi.
Lo ripeto, bisogna diventare dei professionisti e non continuare a fare i dilettanti.
Saluti
Ho appreso dati interessanti sul numero dei bus, sulle frequenze e sul rapporto bus/utenti. Qualcuno può integrare con dati sul rapporto numero bus/numero dipendenti/ utenti? Ho l’impressione che il numero dei dipendenti Amat sia sovradimensionato. Spero di sbagliarmi.
La soluzione potrebbe essere semplice: visto che certe periferie sono servite (per dire) da un solo autobus che passa quando gli capita,e quindi E’ INUTILE CHE ESISTA perché la gente non lo aspetta,data la carenza di autobus SOPPRIMERE LE LINEE INUTILI es 164 – 806 invernale – 833 – 824 – 837; limitare 1l 102 al politeama ; sopprimere il 106 e tanti altri; e cosi’ incrementare le linee utili; quando poi ci saranno vetture a sufficienza (se mai ci saranno..) allora certi collegamenti si potranno ripristinare in modo utile.
ma questo non lo faranno mai perché evidentemente a qualcuno fa comodo che gli autobus non funzionino…..
Una corsa ogni 70-80 minuti è un’offesa alla civiltà! Agli abbonati, ai cittadini……alla città.
Diminuire le soste al capolinea, troppo lunghe. Impiega meno tempo nel percorso che non nell’attesa.
La sosta al capolinea serve per: < pausa caffe'; pausa sigaretta; e soprattutto amene conversazioni coi colleghi delle altre linee e anche coi cosi' detti controllori,che sanno solo fare le multe ai vecchi e persone deboli ,mentre del servizio non gliene importa un c***o…..
Che perla di commento.
Ma l’avete letto il mio post?
Gli autisti devono rispettare il tabellino. Se arrivano 20 minuti prima della prossima corsa perché non c’è traffico devono stare 20 minuti fermi senza se e senza ma a fumarsi la sigaretta, leggere il giornale e quant’altro tipo andare in bagno o pranzare.
Le partenze sono inamovibili, e vengono gestite dal responsabile dei vari nodi in caso di modifiche (quelli che vi sembra stiano dentro i casottini a non fare nulla, ma che in realtà escono pazzi per distribuire quella miseria di bus che circolano, inclusi i problemi come i guasti e le mancate smonte).
@alessandro maria:
Credo che all’AMAT ci siano più o meno 800 autisti più altri 400 impiegati negli altri rami dell’azienda dagli uffici, all’officina alla segnaletica.
Ti posso dire però con certezza che ci sono gravi mancanze di conducenti.
La sosta ai capolinea in un sistema di nodi d’interscambio è indispensabile. Le lunghe attese ai cap. sono dovuti ai ritardi causa traffico, mancanza di vetture ( spesso se manca un bus in una linea principale viene sottratta una vettura da una linea secondaria). Perfettamente concordo ad eliminare le seguenti linee: 100, 103, 108, 122, 164, 211, 220, 221, 225,234, 368, 422, 440,475, 501, 534, 540, 675, 677,704, 721,806 invernale, 824, 833, 837, 936, 961, 971, 978
Trovo assurdo che la domenica ci sia una sola corsa ogni ora, in pratica essendoci poco traffico impiega 20 minuti circa per fare la corsa e rimane fermo per 40 minuti!
E i turisti cosa diamine pensano?
I turisti stranieri rimangono a bocca aperta quando vanno a chiedere informazioni in una di quelle rare cabine informative dell’amat e scoprono che nessuno degli impiegati parla inglese…
E dopo “non avere ricevuto infomazioni” cosa diamine possono pensare?
Pensano che difficilmente torneranno a rivisitare la città e che difficilmente consiglieranno Palermo ad amici e parenti…
Nei box informativi dell’amat, oltre a non sapere con certezza quando passano gli autobus, non parlano lingue straniere…e non mi riferisco alle lingue “emergenti” come il russo, il cinese o l’arabo…non parlano neanche il francese, lo spagnolo e l’inglese…
Questa è Palermo nel 2015!!!
Per poi non parlare del terminal a Piazza Croci. Praticamente non si può mettere una pensilina perché i proprietari del condominio non vogliono; della serie “le lamentele di una sola persona che causano disagi alla collettività”.
E anche di diverse pensiline non più in uso, che fuorviano i turisti che credono di poter aspettare lì un autobus che non passa più da quella strada.
Un appello in generale.
Se vedete turisti, aiutateli. Cerchiamo di lasciare una buona impressione almeno da questo punto di vista.
Io parlo russo, inglese, francese, spagnolo e tedesco, eppure sono dovuto andare a 1600 km di distanza a lavorare. Ma si può sapere chi mette questa gente impreparata nei punti informativi? Non lamentiamoci se ogni anno perdiamo milioni di euro perchè il passaparola è negativo. Francamente preferirei località organizzate meglio. Ma se qui il turismo mordi e fuggi delle crociere è visto come un successo.
Peppe2994 sono totalmente d’accordo con te….e anche con Zavardino…è uno scandalo che che una persona che parla russo francese spagnolo e tedesco se ne vada via dalla Sicilia…ci sarebbe un gran bisogno di gente come Lui in quest’isola…
Siamo nel 2015, ma guardando il livello medio dell’inglese parlato in Sicilia si ha l’impressione di essere nel 1915… ormai nel mondo si parla Inglese, e purtroppo il turista viene qui e si trova spaesato…
Negli ultimi anni sono stati sprecati molti soldi della comunità europea per attività inutili e sterili, e per questo motivo mi auguro che quanto prima possano essere attivati, con il supporto della regione, corsi gratuiti rivolti a gente di ogni età, per migliorare il livello di inglese, spagnolo, russo, arabo di tanti siciliani, giovani o anziani che siano… Se noi siciliani, riuscissimo a divenire un pò più “internazionali”, in pochi anni vedremo aumentare il turismo in maniera incredibile… e non scordiamo che il turista spende soldi e fa fiorire le attività commerciali che visita…
grazie Friz.
L’università sforna centinaia di laureati in lingue che non trovano sbocchi e in massima parte emigrano. In compenso aziende comunali e enti locali assumono gente improbabile che col proprio pressappochismo da un immagine negativa soprattutto di Palermo, vedi chiusure dei festivi o informazioni date con riluttanza. Se non cambia approccio, non vedo quali prospettive possano esserci…è un peccato perchè di turismo potremmo vivere
Figuratevi che quando ci fu l’ultimo concorso all’AMAT nel 1994 mi pare, la conoscenza delle lingue per chi avrebbe dovuto dare informazioni non era neanche tra i requisiti per partecipare.
Poi sono entrati precari vari di società comunali e figuriamoci se qualcuno sa anche solo l’inglese.
Quindi chi frequenta l’università si laurei e vada via.
…se il Comune di Palermo fosse realmente lungimirante ed attento, si dovrebbe prevedere come requisito per diventare autista di autobus, anche la conoscenza dell’inglese… infatti il turista straniero (spagnolo, russo, svedese, norvegese, tedesco etc) non sapendo a chi chiedere informazioni, spesso e volentieri finisce per fare domande agli autisti…i quali, ovviamente, essendo a Palermo, non parlano inglese…
Mi auguro quantomeno che prima o poi possano essere sviluppati dei programmi SERI di alfabetizzazione dell’inglese per tutti quegli
impiegati che hanno un qualche contatto con i turisti stranieri… E questo è l’ABC per potere creare turismo SERIO a Palermo… poi ci sarebbero la D, la E, la F, la G, la H, la I, la L….etc, etc…
E in questo modo, lettera dopo lettera, anche Palermo conoscerà L’ETA’ DELL’ORO! E tutto questo semplicemente grazie ai turisti, senza bisogno di vero oro, di vero petrolio o di veri diamanti!
D’accordo con gli interventi. I conducenti c’entrano poco, è la gestione della rete che non funziona. Sopprimerei molte linee aumentando la frequenza delle altre. Però alcune linee “politiche” cone la 806 terrei.
Vero è anche (fatto del 27 febbraio) che due vetture per la linea 118 non sono partite dal parcheggio perché quella “in orario” aveva l’obliteratrice guasta mentre l’altra “in anticipo” non poteva prenderne il posto. Risultato: corsa 1 ritardata e sovrapposta alla 2.