Riceviamo e pubblichiamo comunicato dal Circolo Istrice Istrice in risposta al recente comunicato stampa del Comune sulla terza linea tranviaria e il Castello dell’Uscibene.
Non si può che plaudire al fatto che, dopo anni di ostinato silenzio , l’Amministrazione Comunale abbia deciso di dare alcune comunicazioni sul problema Uscibene/ Tram. Peccato che le informazioni siano scarne e che siano focalizzate sul fine di attribuire ogni responsabilità alla Soprintendenza. La stessa Soprintendenza, se vorrà, dirà come si sono svolte realmente le cose. A noi cittadini interessa chiarire altri elementi culturali.
-L’AMAT è provvista dei nullaosta rilasciati dalla Soprintendenza.
Dalla documentazione in nostro possesso non risulta che, come previsto dalla Legge, siano stati indicati con la precisione e la completezza che la Legge pretende tutti i vincoli (in modo particolare l’obbligo di inedificabilità e di ripristino ambientale in cui si incorreva per tale progettazione nell’area dell’Uscibene.
Pertanto, ove l’AMAT non sia in grado di certificare di avere indicato, con completezza e con gli opportuni dettagli, tutti i vincoli esistenti su cui si doveva esprimere la Soprintendenza, ne deriva che il progetto era carente ed incompleto con gravissime responsabilità da parte del RUP e del progettista. Si attende dettagliata dimostrazione
Cantierizzazione : se la Soprintendenza, malgrado i vincoli esistenti, ha autorizzato la cantierizzazione è incorsa in un grave errore o in ciò è stata indotta dalla documentazione fornita dall’AMAT.
Sarà la magistratura a chiarire tale circostanza perchè in data odierna abbiamo presentato formale denuncia per lavori abusivi .
Opera pubblica utilità e fruibilità : il primo fatto è incontrovertibile, gli altri sono assolutamente opinabili; peraltro, non sono stati affatto dimostrati come non è stato dimostrato che lo spostamento richiesto del sovrappasso di alcune decine di metri avrebbe fatto crollare la fruibilità di un’ opera che deve la sua necessità prima di tutto ad una realizzazione quasi inutile: cioè la terza linea tram.
Da un punto di vista urbanistico (da primo anno universitario: basta fare il calcolo dei pesi urbanistici ripartiti nel territorio cui occorre dare soluzione) la dislocazione è sbagliata per i movimenti pedonali ed è sbagliata dal punto di vista ambientale. Infine occorre ricordare che Opera pubblica purtroppo in Italia significa troppo spesso “spreco” ed “inutilità” non urgenza ed indifferibilità come si vorrebbe far credere per questi lavori.
Indicazioni della Soprintendenza: le pareti di vetro non risolvono assolutamente il problema poiché i pilastri hanno, per così dire, una massa incontrovertibile e piuttosto opaca: cioè non trasparente. La soluzione accettata dalla Soprintendenza salva solo: un impresa, un’azienda “AMAT “ ED UN “GRUPPO DI PROGETTAZIONE”, però stravolge un vincolo che doveva essere applicato e non interpretato. Riguardo ai coni ottici tanto propagandati essi, quando esistono, sono scientificamente dimostrabili. Dalla documentazione conosciuta assomigliano a vaghe aspirazioni letterarie oltre le similitudini con le novelle di Gogol. La Soprintendenza dica, se lo vuole, a quali pressioni è stata sottoposta per cercare una soluzione di cui il dott. Dulcamara (Elisir d’amore) si sarebbe vergognato.
Non si entra in questa sede nel merito del progetto.
Che poi il sovrappasso favorisca anche la “visibilità” è forse un’affermazione incauta che, per rispetto ai cittadini di Palermo, poteva essere evitata.
Per quanto riguarda il sopralluogo dei Vigili Urbani forse si poteva evitare “le coup de theatre”, dopo almeno quattro anni di continue segnalazioni: tanto più che non è stata sequestrata l’area dei lavori abusivi.
Chiaramente non si conosce il vero valore dell’Uscibene cioè la Sala della Fontana. E si scarica sull’abusivismo della miseria il nuovo è più grave abusivismo della P.A. Questa operazione si chiama “occultamento della realtà”.
Per quanto riguarda il sig. Tullio Giuffrè, attuale Assessore pro tempore alla viabilità, sarebbe interessante sapere, oltre le sue vaghe dichiarazioni, come l’AMAT ha risolto il problema dei vincoli : nei fatti e senza aggettivi; come è stata verificata la completezza del progetto rispetto alle specifiche prescrizioni di Legge, ovvero presenza degli elaborati necessari e corrispondenza e completezza rispetto alla “copertina”. Come è stato risolto il problema ambientale dell’Uscibene e dei suoi collegamenti con gli altri monumenti normanni.
Infine, appare almeno azzardata la dichiarazione di avere “dialogato” salvo che, etimologicamente , se ne sia dato un diverso significato da quello indicato nel dizionario Treccani oppure nel più “potabile”Zingarelli.
Per quanto ci riguarda siamo ancora in attesa di un invito a quel dialogo promesso (forse) ma sicuramente mai realizzato.
Naturalmente occorre anche riflettere che, in genere, in aree di inedificabilità assoluta è proibito fare interventi edili compreso il sovrappasso e la sottostazione elettrica anche quando per puro spirito filosofico venissero dichiarati “privi di volume”.
Occorre chiarire infine all’Assessore che la sua dichiarazione di “fine dibattito” indica solo l’inesistenza di argomenti e il desiderio di sottrarsi alla dimostrazione della carente progettazione con la conseguenza che i lavori in cantiere sono palesemente fuori Legge cioè abusivi.
Palermo 27 febbraio 2014
Il presidente del circolo l’istrice
arch. Raffaele Savarese
Interessante come si sproloqui tanto di abusivismo e non si faccia il minimo cenno a tutto quanto d’abusivo c’è attorno al castello. Anzi, peggio, ci si limita a menzionarla col termine abusivismo della miseria.
E sì, le antenne paraboliche sul tetto, la palazzina a ridosso dell’Uscibene, il parcheggio totalmente abusivo creato sotto il castello, sono tutti esempi di miseria.
Mi chiedo se tutte queste associazioni non stiano lottando per gli interessi privati di “qualcuno”, spacciandosi per paladini della legalità.
Beh la legge è legge aldila della polemica! Se c’è stata qualche mancanza non è assolutamente giustificabile col fatto che ci siano altri abusi nella zona.. Del resto, anche se questo castello è sconosciuto ed irraggiungibile, non significa che non si possa recuperare e valorizzare.
Inoltre questo soprapasso mi sembra davvero inutile, esistendo nello stesso punto un sottopasso da gestire meglio.
Ma guardate la foto, il monumento sta affogando tra le case a destra, sinistra ed avanti…ma l’importante è criticare solo i lavori pubblici, quando i privati costruivano no problem. Negli anni oltre le case sono spuntati se andate a fare un giro i parcheggi, le baracche in acciaio per tenere gli attrezzi da giardino, i cancelli… Un quartiere intero attorno al castello.
Considerato lo stato attuale delle cose che si fa? Demolire tutti gli appartamenti abusivi dove vivono decine e decine di persone? Quei terreni sono proprietà privata. Ormai la costruzione di fianco al castello c’è. E’ improponibile che la regione espropri i terreni e ci costruisca le infrastrutture necessarie per la fruizione del castello.
Quindi per quanto mi riguarda si fa prima a sciogliere il vincolo di inedificabilità assoluta e mettere in regola tutto e tutti.
la legge è uguale per tutti, o si blocca tutto o va avanti tutto.
Ora arriverà qualcuno a dire che sono pazzo, ignorante e non ho nemmeno la terza elementare ma la mia idea non la cambio. Per come è messo il castello ora è molto più bello vedere un palo del sovrappasso che quello scempio.
Continuo a non capire tutte queste associazioni che voce hanno in capitolo, hanno presente i lavori da fare? Hanno presente la distanza tra il pilone e il castello? Hanno presente che prima dei lavori, la maggioranza non era neanche a conoscenza del castello?
Hanno presente l’area che verrà cantierizzata? Che competenze hanno per emettere sentenze definitive “…la fruibilità di un’ opera che deve la sua necessità prima di tutto ad una realizzazione quasi inutile: cioè la terza linea tram…”
Rimango basito da questi comunicati, ma sopratutto da tutti questi amanti del verde, che durante le varie conferenze sono sempre stati assenti.
Io la vedo così: o si riduce l’area sottoposta a vincolo (sempre che attualmente comprenda l’area del pilone) e si costruisce il sovrapasso oppure il sovrapasso lo si sposta e si abbattono le case abusive e si ristruttura e recupera il castello.
Anche se ancora le vetrate non ci sono, qualcuno si arrampica sugli specchi, per cercare tutti i cavilli possibili ed immaginabili, non rendendosi conto che è come smuovere gli escrementi, si fa solo puzza.
Parlare di visibilità mi sembra dell’incredibile, quando non sono riuscito ad avvicinarmi al castello perché sorge in un’area privata.
Dire che anche un pivello universitario capisce che il tram non lo prenderà nessuno senza indicare i dati oggettivi, quando qualcun altro ha fatto dei calcoli presentandoli a chi di dovere per essere vagliati.
Ed aggiungerei, dov’erano questi signori a fine Gennaio quando il comune ha detto che prolungheranno la linea fino alla stazione Orleans per servire l’università e realizzare lo scambio intermodale con parcheggio Basile e passante ferroviario?
Ah, magari questo “dettaglio” se lo sono perso…
Questo comunicato è un capolavoro. Bisognerebbe costruirci sopra uno spettacolo di cabaret. Povera Italia.
Sono anche io d’accordo sulla questione legalità, ed anche per me se esistono dei vincoli indissolubili, ed indiscutibili andrebbe modificato il progetto.
Ovviamente nel caso in cui ci siano i presupposti, come minimo andrebbero abbattutte ed espropriate tutte e proprietà attorno alla zona coperte da vincolo.
Non si capisce bene però, se queste associazioni, per inciso quella del comunicato, facciano questi show, per avere una visibilità pubblicitaria, per questioni prettamente politiche oppure perchè non hanno nulla di meglio da fare.
A parte il fatto che non si sa chi siano, cosa facciano, perchè lo facciano e che tipo di qualità/capacità abbiano per esprimersi in merito, dal comunicato appare più una aspra contrarieta alla terza linea del tram più che al problema del vincolo del castello.
Di per se già il fatto che pare se ne stiano accorgendo adesso del problema, dopo tutti questi anni di progettazione e lavori, dimostra la bassisima conoscenza del particolare dell’opera, e la scarsa se addirittura non inesistente pertecipazione alla sua progettazione, che per un associazione che a quanto pare ha a cuore la città sarebbe già gravissimo.
Non essendo abituati ai cambiamenti o alle novità, i grigi cittadini palermitani non prevedevano questi lavori. E ora che sono in corso ,si lamentano assai tardivamente. Mi vien quasi da ridere.
Per come stanno andando le cose, sembra semplicemente che a qualcuno affacciandosi dal balcone di casa propria dia fastidio il futuro pilastro del sovrappasso.
Prima c’erano lamentele generiche, ma quando hanno recintato e spianato l’area destinata al pilastro si è scatenato il caos.
Lo dobbiamo considerare un caso?
Io resto basito.
Questa citta’ e’ un monumento all’abusivismo. Non esiste tratto di costa che non sia cementificato, non esiste un angolo di centro storico che non sia preda di degrado ed abusivismo. E quando si parla di riqualificazione urbana, tutti le voci possibili e immaginabili contro ogni possibile intervento.
Alla gente non danno fastidio gli scarichi abusivi, la munnizza dei detriti delle opere abusive, i panorami deturpati dalle opere abusive (sapete, a Palermo sia campioni in queste tristi classifiche), no alla gente da’ fastidio il binario di un tram.
Salve, conosco bene la gente che abita lì, ma quale abusivismo di miseria, la miseria la va venire lei caro arch. Savarese…………
Tagliamo la testa al toro. Si interrompano i lavori ma si avvii un’opera di demolizione di tutte le abitazioni private della zona che nate negli anni, nel disprezzo di ogni normativa, hanno deturpato l’area in questione. E non ci si appelli al principio del “quel ch’è fatto è fatto” poiché quel ch’è stato fatto, lo si può facilmente abbattere.
Certo, e chi paga? La legge è complessa(giustamente), chi abita in quelle case va lasciato in mezzo alla strada dicendogli:”scusi, la sua casa è abusiva, vada a vivere sotto un ponte”?
Non ci sono i soldi per una riqualificazione.
NON prendiamoci in giro, è tutta una questione politica affinchè non si realizzi la terza linea del tram e ci si attacca alla questione della inedificabilita’ della zona in modo tale da bloccare la prosecuzione dei lavori…se il sig. architetto fosse passato da li’ prima che cominciassero i lavori si sarebbe reso conto che era una discarica a cielo aperto con materiale da risulta, vasche da bagno, topi ecc ecc, oggettivamente molto meglio un sovrappasso e un binario di un tram
poi non capisco da quali dati si presuppone che sia un opera inutile, forse avra’ la bacchetta magica?
Ma spostare la fermata ed il passaggio pedonale di 100-150 mt subito dopo via Nave … magari all’alteza di via g. Pagano …sarebbe cosi improponibile …. cosi tagliamo la testa al toro è si va via spediti senza tutte sti lungagine e tiritere varie !!!
@Michele79 ma quale passaggio pedonale ? Ancora devono farlo. 😉
Bisogna porsi una domanda: ma quanto tempo fa le associazioni ambientaliste hanno preso visione del progetto definitivo.
E al netto di tutto ciò, penso che associazioni ambientaliste come wwf e legambiente abbiano partecipato alla conferenza di servizi per l’approvazione del progetto esecutivo del tram. Ed è proprio la conferenza di servizi il luogo adatto (nei tempi soprattutto) a esporre le eventuali criticità motivandole.
Bene, anni fa dove stavano?