Di ritorno dal mio consueto giretto in Europa, quest’anno ho deciso di fare capolino in una bellissima area della Germania: la Foresta Nera. Trovo che viaggiare sia utile, oltre che bellissimo: ti fa tornare coi piedi per terra, ti ricorda come dovrebbero funzionare le cose nei paesi civili del mondo. Ti fa tenere fisso l’obiettivo, senza dimenticare a cosa bisogna ambire. Perché in questo paese è un nulla rassegnarsi e dimenticare ogni diritto più elementare.
In Italia tutto è così marcio e putrido che l’unica cosa che riescono a fare veramente politica, istituzioni e aziende-carrozzone, è farti metabolizzare il tutto e convincerti che questo regime medievale sia del tutto adeguato agli standard europei.
Beh, le cose non stanno decisamente così.
Non mi soffermerò sui soliti paragoni tra pulizia, efficienza, servizi pubblici, etc. Sarebbe semplicemente superfluo e imbarazzante ricordarlo. Vorrei però analizzare l’aspetto che più abbiamo a cuore in questo sito: la mobilità.
In Germania ho riscoperto il piacere di viaggiare.
E’ proprio una mentalità diversa non c’è nulla da fare. Le differenze le noti ovunque: dall’ordine dei passeggeri, alla puntualità e rigore del personale, alla modernità e pulizia dei mezzi, etc.
Per ogni treno che ho preso lì, viaggiavano decine e decine di biciclette. I tedeschi hanno le piste ciclabili accanto alle strade statali, non solo nei centri urbani. Puoi arrivare da una città all’altra in bicicletta, godendoti un paesaggio a dir poco mozzafiato.
In Germania vedi cose dai nomi bizzarri, tipo “parchimetro a pannello fotovoltaico”.
In Germania le ferrovie e tutti i mezzi pubblici sono di una puntualità ed efficienza scandalosa. Persino a Triberg, paesino di 5 mila anime, giravano 5-6 linee di bus (noi abbiamo il problema di fare arrivare una navetta a Monreale). Per ogni fermata c’era una tabella con gli orari scritti e il bus non tardava mai più di un minuto.
Il sistema di coincidenze della Deutsche Bahn è di un altro pianeta. Scendi da un treno e per qualsiasi altra direzione tu debba andare, trovi un treno già pronto a partire a pochi minuti dal tuo arrivo. Questo vale anche per i treni che vanno all’estero. Dovendo andare a Strasburgo, ho trovato una coincidenza sia all’andata che al ritorno di appena 6 minuti: il tempo di attraversare i binari e via!
Voi direte: “si vabbè, ma si sa che tanto all’estero è così!”. Beh, io lo faccio notare comunque, perché non è che all’estero sono eccezionali, siamo noi a fare veramente ribrezzo.
Se penso ai carri bestiame di Trenitalia, con i loro continui ritardi improponibili e le continue soppressioni, i treni sporchi e stracolmi di gente, i binari singoli e i tempi di percorrenza misurabili a “giorni di cavallo” come si faceva nell’antichità…mi viene la depressione.
Ma la vera differenza la noti nell’approccio.
Mi è capitato di dover prendere un bus per andare a visitare il lago Mummel situato ad un’ora di distanza da Baden Baden. Il costo del biglietto è di 5 euro, lo stesso prezzo per andare a Punta Raisi praticamente. Salgo sul bus e chiedo il biglietto (lì te lo fanno direttamente sulla vettura o lo trovi alla fermata, non c’è bisogno di girovagare per il mondo cercando tabacchi o punti di rivendita). Il signore gentile mi risponde che la macchinetta per l’emissione del titolo di viaggio è “kaput”. Sconsolato vado per scendere, ma l’autista mi trattiene per il braccio e mi dice qualcosa tipo “che fa, salga! Che c’è altra gente dietro di lei!”. Lì per lì mi sento confuso, ma mi ci vuole poco per capire.
Vivendo nel terzo mondo, capisco di essermi abituato ad una mentalità che tende a giustificare il disservizio come evento da mettere in conto, che fa parte della quotidianità di un viaggiatore…ma qui non siamo nel terzo mondo, qui siamo in Germania. Se la macchinetta non funziona sono cazzi loro! Io viaggio gratis perché ne ho diritto e se ne non posso pagare non è colpa mia!
Ora mettiamo questo episodio a confronto con quello che mi successe tempo fa alla stazione di Piraineto, quando io e altri 10 viaggiatori restammo a terra perché la macchinetta per l’emissione dei biglietti era stata nuovamente vandalizzata e nel giro di un chilometro non c’era alcun rivenditore dove poter acquistare i biglietti.
Il capostazione ci disse di provare ad acquistare i biglietti nella pizzeria a 200 metri di distanza. Una volta sul posto, ci risposero che non avevano più la convenzione. Torniamo quindi tutti in stazione chiedendo delucidazioni su cosa avremmo dovuto fare. Ci dissero “parlate col capotreno e vedete che vi dice”. Attendiamo il treno, quando arriva saliamo. Stanchi di questa storia chiediamo al controllore di farci il biglietto direttamente sul treno, dopo avergli spiegato la situazione. Ci risponde che non poteva farci nulla e che se volevamo salire poteva farci il biglietto con un supplemento. Protestai allora perché non c’era nessun motivo di pagare alcun supplemento, dato che non era colpa mia se nel raggio di un chilometro non si poteva acquistare un maledetto biglietto. Il maleducato rispose che se non ci stava bene potevamo restare a terra oppure ricevere una multa.
Letteralmente imbestialito da questa ennesima pagliacciata all’italiana, qualche tempo dopo vado a porgere le mie rimostranze negli uffici della sezione commerciale di Trenitalia Sicilia. In tutta risposta, sapete cosa mi dissero i ben pagati rappresentanti? “Voi clienti siete male abituati. Avete maturato la convinzione che il cliente non debba fare neanche due passi per andarsi a procurare il titolo di viaggio! Lei quando parte con Alitalia il biglietto non lo fa prima?!”
Ed io: “Come scusi? Ma che c’entra! Non mi può mettere a paragone un viaggio in aereo, programmato giorni o mesi prima e soggetto a controlli di tutt’altro tipo, con un viaggio in treno da pendolare! Se arrivo in stazione e il treno passa di lì a pochi minuti, come faccio a farmi 1 chilometro a piedi per andare ad acquistare il biglietto?!”
Lui: “la circolare interna prevede che fino ad un chilometro è il cliente a doversi procurare il biglietto”.
Ed io: “ho capito, la circolare interna è sbagliata allora. Non potete pretendere dai clienti che vadano dove il Signore ha perso le scarpe per potersi permettere il diritto di viaggiare. Ci sono anche passeggeri anziani o che non hanno la macchina e non possono di certo fare un chilometro a piedi!”
Lui: “le macchinette le vandalizzano in continuazione! Le facciamo riparare e le scassano di nuovo!”
Ed io: “Ho capito scusi. A parte che è vostro obbligo comunque farle riparare per garantire il servizio. Se vedete che continuano a romperle, mettete qualcuno a sorvegliare. Se non avete nessuno da pagare per sorvegliare, fate girare una banalissima circolare interna con la quale autorizzate i passeggeri di certe stazioni “vandalizzate” a salire sul treno facendo il biglietto direttamente a bordo senza alcun supplemento!”
Mi guarda attonito come se avessi detto qualcosa di eretico, non cristiano, fuori da ogni logica.
Ecco, questo è quello che ci ritroviamo qui. Viaggiare in Europa mi serve, mi ricorda quante buffonate siamo costretti a subire, laddove invece la normalità delle cose altrove è perfettamente compresa e garantita.
Trenitalia (e la maggior parte dei servizi pubblici italiani) torni a fare le stanghette all’asilo, la normalità REALE è nel resto d’Europa, checché ne dicano Arlecchino e Pulcinella.
purtroppop caro black, sono in pochi ad accorgesene e si accollano quello schifo e parlo dell’Italia in generale
Il tuo ragionamento non fa una piega, ma cosa si può fare per fare in modo che il servizio sia sempre più simile a quello tedesco?
Infatti guarda caso il problema principale, è duvuto al fatto che la maggior parte di italiani, e sopratutto meridionali non è abituato a viaggiare ed a confrontarsi con il mondo esterno.
O se lo fà è buono solo a dire :” sai li le cose vanno meglio….” oppure ” li si che le cose funzionano…” senza mai chiedersi perchè noi non dovremmo pretendere lo stesso se non addirittura meglio…
Io credo che non abbiamo speranza gli italiani il disfattismo,l’hanno nel dna….
Contratto di servizio. Urge il contratto di servizio per dare una svolta al trasporto ferroviario sull’Isola.
La Sicilia paga anni di totale assenza di politiche sul trasporto ferroviario, al contrario del gommato che ha visto l’espandersi di autolinee a go go.
Per il resto, le nuove biglietterie automatiche sono ancora integre e funzionali, lì dove le stazioni vengono chiuse la notte.
Fatta eccezione per Francia e Tommaso Natale, già vandalizzate. Ma anche qui, con l’iterramente delle fermate, i vandali potranno “attaccarsi”.
Il prezzo del tragitto Palermo – Punta Raisi a mio avviso è un furto oltre che una questione oscura…
In altra paesi e con distanze simili una tratta del genere viene gestita a prezzi nettamente inferiori (spesso al costo di un normale biglietto bus) dall’ azienda trasporti locali.
Una volta che l’ amat avrebbe potuto guadagnare bene decide di non occuparsi completamente del servizio aeroporto.
Uno dei tanti misteri di Palermo……
Anche io sono stato per lavoro in quella parte della Germania: un altro mondo.
Peccato che, essendo in Europa anche noi, dovrebbe invece essrer lo stesso mondo.
Cosa servirebbe? Un po’ di “shut-down” (quello che sta avvenendo negli USA in questi giorni) anche qui. Così magari qualcuno comincia lavorare sul serio invece di scaldare la sedia.
Preciso che da Roma in su le cose funzionano troppo bene dai bus ogni 10 minuti ai treni puntuali così come le coincidenze oltre alla presenza capillare di punti vendita biglietti.
E’ qui che non funziona nulla, nelle altre regioni è previsto l’acquisto di biglietto a bordo senza supplemento in caso di guasto alle macchinette.
Detto ciò l’articolo è eccessivamente melodrammatico se riferito all’Italia intera, siamo noi diversi.
Vorrei invece sottolineare quanto siano scandalosi i treni spagnoli, a parte che i regionali sono orribili vi racconto la mia esperienza:
Dovevo prendere un treno alle 6.50 in un paesino sperduto, ma arrivato in stazione vedo che non c’è aperto ne il bar ne la biglietteria che apriva alle 7.00. Espongo il problema al capotreno e mi dice che potevo restare a terra perché loro non possono vendere biglietti neanche con supplemento quindi pago €180 di multa altrimenti perdevo il volo.
Insomma è la Germania altamente precisa su tutto, in Spagna, Francia e Gran Bretagna il servizio treni è identico a quello nostro con la differenza che in Italia è più sicuro (non parlo a caso ma secondo sistemi ingegneristici brevettati 100% italiani)
Comunque sia la condizione del trasporto siciliano fa letteralmente pena.
Da Firenze in su, direi che siamo sui livelli tedeschi, quantomeno per educazione e disponibilità.
Circa puntualità e pulizia dei treno, siamo lontani anni luce.
Un saluto dalla “perfetta in tutto” Bavaria.
in inghilterra e in francia il servizio e’ scadente? ma che vi siete fumati?. magari fossimo come la gran bretagna e la francia!! noi in sicilia siamo nel quinto mondo! quello che ancora deve essere inventato!!
Trenitalia ha iniziato a fare le prime stanghette, da qualche mese è uscita una circolare interna meno vessatoria, la trovate al link seguente http://postimg.org/image/7lyoj4qvp/ però Trenitalia avrebbe dovuto diffondere un comunicato stampa per rendere note le nuove condizioni meno gravose.
“Insomma è la Germania altamente precisa su tutto, in Spagna, Francia e Gran Bretagna il servizio treni è identico a quello nostro con la differenza che in Italia è più sicuro (non parlo a caso ma secondo sistemi ingegneristici brevettati 100% italiani)”
MA KI STAI RICIEANNO???
ci sei mai stato in Francia? nelle tratte principali ci sono sei (6) binari, no uno come da noi.
Parigi-Marsiglia 3 ore, Palermo-Roma 11 ore.
La città più lurida della Francia, Marsiglia, ha un sistema di trasporto metro+tram che noi ci sogniamo. Idem Lione, città dalle dimensioni analoghe a quelle di Palermo…
Solo in sicilia si abolisce una linea che collega due capoluoghi in 2 ore, per tenerne una che ne impiega oltre 3.
Madrid e Barcellona hanno anche sistemi di trasporto di gran lunga più capillari di quello milanese.
Quindi la nostra inefficienza non ha eguali, ad essere generosi siamo nel sesto mondo!
@ r302 sempre le cose all’italiana, leggi regolamenti sovrapprezzi li si li no. Ma perché devono sempre essere gli altri ad organizzarsi e mai le amministrazioni a funzionare veramente!
Scoperta dell’acqua calda…
Ma la cosa ancora più triste è che ci sono paesi in europa che sulla carta dovrebbero essere più mal’organizzati di noi, e che invece viaggiando scopri che davvero in europa non c’è nessuno peggio di noi!
Provate a fare un giro in Portogallo
il Portogallo è organizzato meglio vedi Porto e Lisbona con le loro linee di metropolitana e l’elegantissimo treno per Cascais ed Estoril, un pò come se ci fosse una linea per Mondello.
Niente da fare siamo dei sottosviluppati, ma ancora non lo abbiamo capito a differenza di portoghesi, spagnoli, maltesi e forse greci…
per una volta vorrei dire che quello che mi piace di mobpa è che noi tutti abbiamo le idee chiare seppur nelle differenze. Da sempre ho spiegato alla gente che non c`È giustificazione per l`arretratezza e i disservizi siciliani ai quali anche se tutto cambia a passo di lumaca non ho mai accettato. Se i quartieri vanno male e i trasporto non sono io a vergognarvi ma dovrebbe esserlo loro, loro quei loro che gestiscono aziende varie. Ormai da un pezzo i siciliani girano il mondo e sanno che basterebbe imitare le abitudini positive degli altri paesi, peccato che i nostri politici girino il mondo per poi fare pranzi milionari di cozze a Dubai o chissadove… che ripristino almeno la linea ferroviaria siciliana dei tempi del fascismo!!!!!
non osate paragonare la francia….sono tornato qualche ora fa da parigi…ok è una capitale europea, non ci appica nulla con palermo, pero…dai ragazzi con la metropolitana non esistono disagi, tutto è calcolato alla perfezione, indicazioni dovunque, capillarità massima…(la cosa che invece mi ha incuriosito è la parziale mancanza di controlli, ho visto abbastanza persone che scavalcano le barriere ed entrano senza biglietti)….stesso discorso per gli autobus cittadini, ah e ho pure preso il pullman da beauvais a parigi, anche li tutto organizzato al meglio..
Siamo in Europa ed è l’Europa che deve dare le principali leggi, eguali per tutti, e non solo la moneta. Con la nostra classe politica saremo sempre svantaggiati.
Mercoledì mi reco a Caserta, viaggio di andata per Napoli con volotea, mi sono trovato davvero bene. Al ritorno, un po’ per questione di orari un po’ per offerta trenitalia, decido di prendere l’intercity 727! Che strazio, da Napoli parte con 35 minuti di ritardo, solito treno scadente, altra mezz’ora fermo a Messina perché non si chiudeva una porta e arrivo a Palermo con 1 ora e 20 minuti di ritardo, dopo che giunti a termini “si rischia di non frenare per aver preso delle canne sui binari”… L’importante che si fanno partire 300 frecce al giorno
Io pneso che si possano fare tutti i paragoni del moendo ed è giusto anche farli perché come ricorda l’articolista convincersi che ciò che viviamo è la normalità sarebbe davvero un attimo…
Tuttavia è utile anche cercare di dibattere su come si potrebbe cambiare questo stato di cose. La stria degli ultimi anni insegna che protestare non serve. TUtto continua ad andare come è sempre andato: male…anzi peggio…
Ed allora perché non prendiamo coscienza che bisogna sovvertire l’attuale assetto di poteri in Italia?
Perché non riusciamo a convincerci che se vogliamo ancora pagare miliardi e miliardi di euro di interessi sul debito ogni anno non potremo mai risollevarci da questa situazione?
Se la gente che ci governa è sempre la stessa, se la corruzione è a livelli stratosferici, se la PA è rimasta ai tempi del regno delle due Sicilie, se continuiamo a pagare lauti interessi sul nostro debito per far felice la finanza internazionale…se se se….potrei continuare….
MA DOVE DOBBIAMO ANDARE?