Che Palermo sia una città che si presta benissimo alla mobilità ciclabile l’ho sempre sostenuto, per tutta una serie di motivazioni che esposi in questo articolo nel dicembre 2011. Eppure, sembra che i ciclisti in questa città non possano avere tregua. Il prezzo della benzina è sempre più alto e si vede molta più gente “posteggiare” l’auto a favore della più economica, salutare ed ecologica bicicletta per i propri spostamenti quotidiani. Eppure, la tutela di questa categoria non va di pari passo con l’aumento del numero dei fruitori. Non bastano infatti i numerosi rischi che i ciclisti devono quotidianamente correre in mezzo al traffico, a causa soprattutto dell’assenza di un’estesa rete ciclabile a norma che possa garantire loro gli spostamenti necessari attraverso un percorso separato e protetto dalle comuni carreggiate; ma si pone un problema apparentemente banale, ma che a mio avviso non lo è affatto!
Non ho fatto alcuna indagine statistica, ma conosco personalmente almeno una quindicina di ciclisti palermitani, e tutti quanti, nessuno escluso hanno avuto rubata la bicicletta almeno una volta. Sembra che sia quasi impossibile poter usare la bicicletta in questa città senza rischiare di dover tornare a casa a piedi. Le biciclette fanno gola, diciamoci la verità: sono leggere, ricercate, e bastano un Ape Piaggio e una cesoia per compiere il sequestro in meno di un minuto. A questo punto mi chiedo se non sia il caso di prevedere, oltre a un dettagliato piano per lo sviluppo delle reti ciclabili, l’apertura di stazioni per le biciclette in numerosi punti della città, che possano fungere da veri e propri parcheggi sorvegliati -ma anche luoghi dove poter effettuare la manutenzione ordinaria del proprio mezzo – a fronte del pagamento di una tariffa agevolata (anziché le strisce blu al centro di numerose polemiche). Si potrebbero in tal senso pensare anche degli incentivi per tutti quei cittadini che decideranno di rinunciare all’auto e spostarsi in bicicletta. Voi che ne pensate?
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…e i punti bike-sharing, sparsi dal cuore del centro storico fino ai confini del centro, no??
Le bici comunque le rubano, non so perché, so che accade spesso nei quartieri degradati e nel centro storico, maledetti ladri. [i ladri di biciclette, film e band erano forti!!]
Purtroppo la piaga del furto delle biciclette non conosce latitudini ed è direttamente proporzionale all’aumento che se ne fa, quindi visto che sale il numero dei fruitori delle due ruote, salirà purtroppo anche il numero dei furti in proporzione.
le statistiche di città italiane come Bologna dove l’uso della bici è massiccio parla chiaro, ma il record di furti di bici è ad Amsterdam, chissà perché…Rifacendomi sempre alla mia recente esperienza all’estero, qui a Bruxelles, oltre alle bici pubbliche del sistema “Villo'” che hanno i loro bei stalli predisposti e a prova di scasso, per gli utenti che la bici se la portano da casa e previsto che ciascun ufficio pubblico sia dotato di parcheggio coperto. Adesso in realta’ anche le residenze private di nuova costruzione hanno l’obbligo di realizzare un parcheggio bici condominiale. Penso che per Palermo si possano facilmente trovare delle soluzioni creando anche un filone di servizi che potrebbe creare un indotto legato alla bici.
Si potrebbero collocare degli stralli che vengano monitorati 24/24 anche con video sorveglianza, o dei centri di posteggio e manutenzione collocati in punti strategici della città. L’uso massiccio delle bici, contribuirebbe a creare quelle cultura del rispetto del mezzo, che attualmente credo faccia compiere il “misfatto” (leggi furto), a chi considera i ciclisti, dei figli dei fiori sfigati, visto che chi ruba di solito va in giro in maxiscouter e senza casco…
Delle aree parcheggio sorvegliate da telecamere sarebbero fantastiche, ma sarebbe altrettanto utile un servizio di punzonatura dei telai delle bici, per poter, in caso di furto, associare tale numero alla denuncia.
In ogni caso servirebbero anche rastrelliere o paletti adatti: non è bello dover lasciare la bici sul marciapiede legata ai non tantissimi pali della segnaletica verticale (se hai un luchetto ad U puoi usare solo quelli) e sapere che magari intralci il passaggio dei pedoni…
Da quando giro in bici (circa 15 anni) mi hanno rubato 4 biciclette di tutti i tipi e di tutti i prezzi. E’ un fenomeno che non ha zone, la bici te la fregano dallo zen al politema, da viale Strasburgo a viale Michelangelo. Non compro più bici nuove perchè non conviene, sono riusciti a fregarmi sotto casa una bici con due catene e due lucchetti. Come dice Miata non è bello lasciare le bici attaccate ai pali, ma è l’unica alternativa, non ce ne sono altre. Palermo è una città incivile e così ce la dobbiamo tenere, perchè non si riuscirà a cambiare la mentalità cittadina se lo Stato non investe in cultura. Ricordo con amarezza l’Austria, dove non sapevano cosa fossero catene e lucchetti…
@miata quella della punzonatura dei telai sembra davvero un ottima idea, e ribadisco l’esigenza di collocare le rastrelliere nei punti strategici, vedi stazione, università, comune, teatri, mercati etc
E’ vero, ad Amsterdam ho potuto constatare con i miei occhi quanti ladri di biciclette ci fossero in giro, veramente parecchi! E’ chiaro che le logiche del mercato nero si basano anche sulle tendenze locali: più gente in bicicletta, più richiesta, più soldi. Io personalmente, qui a Palermo, raramente lascio la bici lontana dalla vista, anche perchè a differenza delle auto e delle moto è praticamente impossibile ritrovarla. Concordo con Miata per quanto riguarda la punzonatura dei telai.
Bastano un paio di questi:
http://www.kryptonitelock.com/products/ProductDetail.aspx?cid=1001&scid=1000&pid=1095
18 mm di acciaio cromato, con doppio blocco (per toglierlo bisogna segare entrambi i lati). Considerato l’antifurto più resistente in assoluto. Per aprirli ci vuole ben altro che la cesoia, serve la motosega, agendo su entrambi i lati. Ovvero, un sacco di tempo, un sacco di rumore e un sacco di scintille. L’unica alternativa è l’azoto liquido e un martello, ma non penso che a Palermo i lapinari con le cesoie camminino con la bombola di azoto liquido. Attaccare il primo tra ruota posteriore e telaio, il secondo tra ruota anteriore e telaio, entrambi a qualche rastrelliera o ringhiera, MAI I PALI. Il fatto che ci sia poco spazio tra un lato e l’altro scongiura l’attacco con i crick.
Se attaccate le biciclette con le catenine da 10 euro è normale che poi succedano cose allucinanti come questa:
http://www.youtube.com/watch?v=r6O0ml4Yaj0
Nulla è indistruttibile, ma usando qualcosa che rende difficilissimo e soprattutto LUNGO il furto, il ladro viene scoraggiato e passa ad altro.
Comunque, consolatevi. In tutto il mondo le bici vengono rubate, al punto che in alcuni posti hanno inventato gli id:
http://www.birminghamcyclist.com/profiles/blogs/new-antitheft-bike-security
è disarmante vedere la tranquillità e la tecnica del ladro… E’ entrato oltre il cancello come se fosse a casa sua e ha intercettato la bici come se avesse un radar… Non finiro’ mai di stupirmi
@lorenzo80
E secondo te, se vogliono fotterti la bici, basta semplicemente dotarsi di un buon lucchetto?…convinto tu!
@Fabrivit
No, ma l’antifurto non serve a evitare il furto, ma a scoraggiarlo. Se il ladro capisce che per portarsi via la bici deve faticare troppo, rinuncia e passa a un’altra bici.
Lorenzo, il link della kryptonite non funziona… volevo capire quale era il modello che suggerivi… [ma che prezzi hanno!?? *__*]
vi ricordo che il numero di telaio esiste già da decenni negli scooter… siamo palermitani, sapete come funziona, ho detto tutto! ; )
Prova con questo: http://tinyurl.com/c4lqx3s
Comunque il modello è il Kryptonite New York Fahgettaboudit U-lock. Costano, ma ne vale la pena. Anche gli Abus Granit non sono male.
Sono costosi (su amazon.com sui 70 dollari) e pesanti, ma se ci tenete alla vostra bici ne vale la pena. Evitare assolutamente gli antifurto flessibili o quelli a pitone, si rompono con nulla e hanno tantissimi punti deboli.
Da vedere, per rendersi conto di quanto certi lucchetti e catenacci sono assolutamente inutili. http://www.youtube.com/watch?v=UGttmR2DTY8
Concordo con Lorenzo sul fatto che gli U lock (ma di marca) siano il miglior deterrente; di contro c’è da dire che sono ingombranti e pesanti. Ma la scelta direi che è quasi obbligata.
@Miata, conoscevo già quel filmato. In realtà lo scopo del filmato è più sociale che tecnico. Per chi non capisce l’inglese, in sostanza il tizio ha fatto un esperimento in cui lui “rubava” la sua stessa bicicletta alla luce del sole davanti a tutti, per vedere la reazione della gente, ovvero l’indifferenza più totale. Solo alla fine, dopo 9 minuti di sega elettrica (un tempo lunghissimo, come dicevo prima) si avvicina la polizia.
se poi i lucchetti costano quanto una bici se non di più, allora conviene farsela rubare… Scherzi a parte, è davvero paradossole dover blindare la propria bici con la Kriptonite, penso che sia un sistema valido, solo se la bici supera i 500 euro di valore
Penso anch’io che oltre agli stalli per le bici comunali, ci debbano essere quelli per chi la bici ce l’ha già e la vuole usare! E sì, assolutamente necessario rendere unici i telai di ogni singolo mezzo.
Posso suggerire come posto secondo me adeguato per questo uso il garage del tribunale che ha l’ingresso proprio davanti la libreria? Mi sembra sia lo spazio che era destinato ai magistrati che però hanno dovuto rifiutare per motivi di sicurezza.
Secondo me lo spazio deve essere davvero immenso: da un lato potrebbero farsi rastrelliere per bici, dall’altro anche per moto, per togliere ai taglieggiatori/posteggiatori abusivi il monopolio del parcheggio delle due ruote!
All’ingresso, un guardiano adiuvato da un servizio di videocamere.
Un posteggio per bici in pieno centro secondo me sarebbe un fortissimo incentivo!
Oggi sono passata proprio là davanti, era aperto (è stato per anni chiuso) e sembrava stessero facendo qualche lavoro: magari al Comune hanno avuto la stessa idea?!
@ciradesigner
Ho speso in lucchetti quasi il valore stesso della bicicletta. Ricorda che un buon lucchetto può valerti sia per lo scassume con cui vai in ufficio, sia per la bici in carbonio per le uscite! Vale la pena spenderceli! Non tanto per la perdita in denaro, quanto per i nervi di vedere sparire la bicicletta e doversela fare a piedi!
@lorenzo80 non ho dubbi sulla validità del lucchetto, sopratutto se devi lasciare una bici in carbonio, mi faceva solo rabbia pensare che ci si debba difendere da cani e gatti ormai senza avere la libertà di stare tranquilli con la paura che al tuo ritorno tu possa trovare il lucchetto al posto della bici
@ciradesigner: lo so… Fa rabbia, ma se costruiscono lucchetti in acciaio da 18mm vuol dire che un motivo c’è… Mi consolo pensando che di sicuro non è certo Palermo la città in cui si rubano più biciclette, anche nella civilissima Inghilterra il problema è grave, decine di migliaia di bici rubate ogni anno.
Io concordo su tutto quanto c’è scritto nell’articolo.