Oggi ci trasferiamo nel quartiere Zisa per documentare la realizzazione della nuova pavimentazione.
Grazie ai recenti scatti di S. Faraone possiamo mostrarvi le fasi di posa dell’acciottolato, che andranno a ingentilire la passeggiata intorno ad un monumento simbolo della storia cittadina come il Castello della Zisa. Altri interventi simili sono previsti, come su Piazza Parlamento, all’interno del perimetro del centro storico.
La tecnica dell’acciottolato
La realizzazione del pavimento in ciottoli seguendo la tecnica più tradizionale inizia con la preparazione di uno strato di sabbia ben compatto, ottenuto mediante il rullaggio di strati sottili o la battitura. Successivamente, utilizzando un martelletto, si effettua una leggera incisione nel letto di posa, si inserisce il ciottolo e si riempiono gli spazi tra i ciottoli con altra sabbia.
Contemporaneamente, un listone di legno rettilineo viene impiegato per verificare l’allineamento rispetto ai ciottoli circostanti, e si regola l’altezza battendo singolarmente i ciottoli con un martelletto. Come alternativa, è possibile utilizzare una miscela di sabbia e calce spenta o, più recentemente, un legante idraulico per riempire gli spazi tra i ciottoli.
Dopo il riempimento, si procede all’umidificazione del pavimento in ciottoli, completando la fugatura con sabbia e legante.
molto bene, però il problema della doppia recinzione della zisa resta. due recinzioni sovrapposte, quella dei dammusi (chiusi a loro volta da cancelli, e quella della cancellata che circonda l’area monumentale. in mezzo c’è uno stretto corridoio degno di guantanamo. qualcuno si decida ad abbattere almeno la cancellata del monumento. sembra una cosa simile a quella che c’è fra verde terrasi (villa costa) e il famoso roseto di viale campania. non si vuole capire che uno spazio verde non può essere suddiviso in aree di appartenenza, viene meno l’idea stessa di spazio verde, che dovrebbe essere aperto accessibile e visibile a tutti.
che ne dite del aprco libero grassi? qualcuno sa dov’è, qualcuno c’è mai stato? può essere che il suo essere nascosto alla strada incoraggi la formazione della discarica?
Le foto non mostrano la lavorazione terminata, ma la immagino già bella e capace di valorizzare il sito, tuttavia faccio notare che chi ha una camminata incerta, come gli anziani, e chi si muove in carrozzella, non troveranno piacevole e sicuro percorrere quelle zone per via delle insidie o trabocchetti che creano i ciottoli.
Anche ai navigli è così, ma là hanno pensato a fare due binari di lastre lisce distanti quanto le ruote di una macchina a creare una sorta di passaggio per tutelare sospensioni e gomme di auto private e mezzi di soccorso e sicurezza. Queste corsie di lastre lisce però, non sono idonee per le carrozzine, i passeggini e nemmeno per le biciclette, perché troppo sottili; meglio sarebbe stato che avessero pensato ad un’unica grande fascia di pavimentazione liscia. Spero che quindi si preveda di creare questa sorta di tappeto liscio e agevole per non precludere questi spazi pubblici a chi ha mobilità ridotta e a genitori con bambini: l’accessibilità degli spazi pubblici e di quelli aperti al pubblico deve essere un obiettivo della Pubblica amministrazione
Molto bello ma resta il problema dei vandali, i giardini se così possiamo definirli, devono essere chiusi con all’ingrsso personale di guardiamia. Altrimenti qualsiasi miglioria del sito andrà perduta.