Ancora una volta, i 6×3 che non ti aspetti e di cui non c’era bisogno.
Da alcuni giorni in città sono stati affissi nuovi cartelloni pubblicitari di AMAT che “dovrebbero” sensibilizzare comportamenti virtuosi tra gli utenti del servizio pubblico. Ad esempio, obliterare i biglietti a bordo.
Questa attività rientra tra le previsioni del “Nuovo piano di comunicazione per il rilancio dell’immagine aziendale” (Tipo atto: DETERMINAZIONE AZIENDALE – Numero Determinazione: 102 – Data: 04-04-2023).
Il messaggio è chiaramente meritorio, nemmeno a dirlo. La forma è assai discutibile. Discutibile perchè si continua sulla scia di una comunicazione fatta di slogan improponibili, deconstestualizzati e che stridono con qualunque predisposizione all’ascolto.
Non vogliamo dilungarci in analisi comunicative, ma ci limitiamo a sottolineare che in una città dove NON c’è una cultura del mezzo pubblico e del rispetto di esso, concentrare i messaggi su condotte negative (piuttosto che il contrario) non fa altro che rafforzare quegli stessi comportamenti errati e percepiti come una “sbagliata normalità“.
Del resto, quante volte il palermitano medio trova presunte giustificazioni ai propri errati comportamenti: “il servizio fa schifo e lo devo pure pagare?”, “gli autobus non passano mai“, eccetera eccetera.
Come meglio sintetizza questo commento di F. Armetta, che riportiamo dai social:
Secondo il principio dell’ evidenza sociale (Cialdini docet) le persone tendono a seguire le linee di condotta più diffuse, soprattutto di fronte a una frase che contiene una negazione. ‘Obliterare non è peccato’ è come dire: la stragrande maggioranza non oblitera il biglietto… una strategia comunicativa che potrebbe incoraggiare la trasgressione. Sarebbe stato più opportuno, invece, indirizzare l’attenzione del pubblico sul comportamento da tenere (obliterare, senza alcuna negazione) mostrando qualcuno che lo fa! Il nostro cervello risponde a stimoli precisi, immediati…
Da un punto di vista meramente tecnico, non poteva esserci sintesi migliore, alla quale aggiungiamo un altro brevissimo concetto: a Palermo gli autobus non funzionano ed AMAT di certo non ha mai brillato per i servizi resi all’utente. I problemi sono atavici e la diffidenza verso l’azienda di via Roccazzo è altamente comprensibile.
Sempre con queste immagini cupe, quasi da film thrller, con presunti personaggi che sembrano raccontare gravi fatti di delinquenza. Ma poi, “servizi da paradiso“… capiamo che si tratta di un’aspirazione ad un futuro migliore, ma utilizzare questi termini ha sapore di beffa e assurdità.
A nostro avviso occorre ricostruire le basi di un rapporto tra cittadinanza e azienda, altro che “paradiso”.
Per fare questo riteniamo che bisogna migliorare i servizi in silenzio, dimostrare con i fatti la bontà delle azioni, mantenere efficiente il servizio un tassello alla volta e far ricredere progressivamente l’utente finale. Di certo non saranno messaggi di questo genere a riavvicinare le parti.
I dettagli punto-punto della campagna: incarichi, importi e obiettivi
Alle nostre riflessioni preferiamo comunque riportare le motivazioni ufficiali che l’azienda AMAT ha riportato nell’atto approvato con la determinazione aziendale. All’interno di questo testo è possibile desumere una serie di dettagli, tra cui le prossime azioni, gli obiettivi, gli incarichi e gli importi economici:
Il nuovo piano di risanamento di Amat, contenente la rimodulazione dei servizi e la spinta alla commercializzazione dei prodotti al pubblico, necessita dell’approntamento di un “piano strategico globale di comunicazione”, con un rilancio dell’immagine aziendale.
Naturalmente tali iniziative, per essere efficaci nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, necessitano di studi e conseguenti soluzioni da parte di soggetti terzi professionalmente adeguati.Tale proposta trova maggior ragion d’essere nel generale periodo di trasformazione legata anche alla transizione ecologica nell’attuale periodo di cosiddetta ripartenza, nella quale occorre riattivare canali di promozione dei servizi abbinati al potenziamento degli stessi, al fine di consentire un processo di recupero economico che limiti le forti perdite di ricavi recentemente registrate.
Coerentemente a quanto suddetto, dal mese di aprile c.a., sarà potenziato, attraverso l’immissione in servizio di un cospicuo numero di addetti, il servizio di verifica e controllo a bordo; ciò con una nuova filosofia commerciale, non più ispirata all’azione deterrente della comminazione delle multe, bensì all’incentivazione dell’acquisto dei titoli di viaggio.
Al fine di rendere visibile tale prima trasformazione delle politiche commerciali aziendali, si ritiene opportuno accompagnare l’azione suddetta con un adeguato piano di comunicazione, di impatto per la cittadinanza e che metta in evidenza, in maniera moderna ed efficacie, il cambio culturale che si intende perseguire.
Per tali motivi, si ritiene utile ed opportuno avviare tale piano di comunicazione istituzionale, tenendo comunque presente che in azienda non esistono né strutture con tali specificità professionali, né gli strumenti tecnici necessari allo svolgimento dell’attività di cui si parla.
Per tale ragione, si ritiene anche conducente allo scopo di cui sopra, prendere in considerazione la proposta pervenuta in azienda da parte dello studio grafico Antonello Blandi.Trattasi di un noto professionista del settore, iscritto al nostro albo fornitori, che ha perfettamente interpretato le esigenze aziendali, individuando un messaggio socialmente strategico.
Lo studio blandi si dovrà, oltre che dell’ideazione della grafica, anche dell’intera redazione e gestione del piano di comunicazione propriamente detto, al fine di coordinare in modo efficacie ed armonico la divulgazione della mission che amat intende promuovere.In aggiunta è da tener presente che affidare la gestione del piano di comunicazione a soggetto terzo, produrrà oltre un sicuro risparmio sui costi, anche una più efficiente gestione aziendale dell’intero processo, data l’unicità dell’interlocutore, che si farà carico della gestione e contrattualità con i fornitori.
Sarà pertanto lo studio Antonello Blandi a farsi carico degli affidamenti conseguenti per la locazione e/o l’acquisto degli spazi fissi e/o on-line che si renderanno necessari per la diffusione del piano.
L’offerta economica dello studio antonello blandi è pari a € 3.000,00 + iva relativamente alla parte creativa, comprensiva di tutti gli adattamenti grafici necessari e di € 7.600,00 + iva per la consulenza e gestione del piano media compresi i costi di locazione degli spazi come appresso descritti:
esposizioni web su: livesicilia, blogsicilia, repubblica, il sicilia, gds,palermotoday, con spazi di vari formati pianificati per 10 gg.
affissioni con 150stendardi 140×200; 100 manifesti 100×140; 30 quadrivi; 10 posters 600×300 con pianificazione per 14gg
per quanto esposto in narrativa si propone, ai sensi dell’art.36 comma 2 lett.A) del dl n.50/2016 e ssmmii, di:
1) affidare allo studio Antonello Blandi di Palermo l’ideazione del nuovo piano di comunicazione amat, mirato all’incentivazione all’acquisto dei titoli di viaggio.
2) affidare allo studio Antonello Blandi di Palermo la redazione del piano strategico di comunicazione, facendosi carico degli affidamenti e della contrattualizzazione conseguenti alla locazione e/o all’acquisto degli spazi fissi e/o on-line esposti in narrativa.
3) autorizzare la spesa complessiva di € 10.600,00 oltre iva
4) autorizzare il pagamento allo studio Antonello Blandi di palermo della somma di € 10.600,00 oltre iva
l’importo complessivo di € 10.600,00 oltre iva è da imputare al conto 205062 “promozione e pubblicità” del bilancio 2023
A voi il giudizio, noi rimaniamo senza parole.
Ho seria difficoltà a comprendere perché una azienda che non è palesemente finanziata come meriterebbe e che ha perdite legate alla mancata vendita di biglietti, spenda soldi per campagne pubblicitarie e vigilantes anziché fare due cose: imporre l’ingresso solo dal lato anteriore e installare in ogni autobus, dalla 614 al 101, tornelli e pos per acquistare il biglietto a bordo (permettendone l’acquisto online come fa anche RFI). Altrimenti scendi e non rompi i coglioni.
Sul treno ok che l’utenza è diversa ma si vede un cristiano solo che fa il giro (mica sempre) e la % di evasione è veramente bassa. AMAT con i soldi risparmiati e l’aumento degli incassi, pur poca cosa, potrebbe assumere e mettere altri mezzi a terra dato che abbiamo il parco bus rinnovato.
Il mezzo privato rappresenta l’unica alternativa ancora a Palermo. Passante ferroviario ogni 30 minuti e ogni ora da cardillo a Isola, mancata integrazione fra Amat e Trenitalia ( occorre un biglietto unico di 1,50 un abbonamento mensile integrato di 20 euro acquistabile online ) , assenza di corsie preferenziali protette ( viale Strasburgo ad esempio ) per non dimenticare l’eterna deviazione voluta dagli integralisti dell’area pedonale che costringono le linee centrali 101 102 103 134 a immergersi nel traffico di via Volturno. Poi è l’unica città dove il notturno inizia troppo presto di fatto alcune aree periferiche dopo le 21 restano isolate , il prolungamento orario di alcune linee fini alle 23:30 sarebbe la miglior soluzione
Il costo del biglietto è esagerato, chi prende il bus sono persone povere, badanti, colf, extracomunitari, studenti. Il servizio poi è pessimo. Sentire il piccolo borghese che suggerisce come far pagare, lui che utilizza sempre il macchinone e che inquina, fa ridere. Abbiate dignità e tacete!
Premesso che non mi scandalizza l’inziativa nè il costo, che mi sembra ragionevole, riscontro alcuni errori di fondo.
Anzitutto, come anche detto nella strategia, è una comunicazione che si unisce ad un piano di rilancio. Ma mandare in onda la comunicazione senza una preventiva/contestuale informativa sul piano di rilancio rischia quantomeno di non essere recepita.
Secondo, il messaggio dell'”obliterare non è peccato” è diverso dal “insegno il rispetto”. Non voglio andare sul tecnico, ma in sintesi il primo richiama il vantaggio del pagare tutti, il secondo ha un senso etico; inoltre, il primo è “ammiccante” il secondo è “drammatico”. Insomma, qual’è il messaggio? Si vuole richiamare l’utilità della partecipazione o si vuole condannare i portoghesi? Poi, è chiaro che sarebbe finito in barzelletta (un pò come “la pirateria è un furto”) ma ritengo che questo fosse previsto (l’importante è che se ne parli!).
Il costo non è esagerato in assoluto, se dovessimo considerare la benzina (col traffico), il parcheggio (a meno di comportamenti scorretti), il tempo che occorre per tutto questo. E’ esagerato rispetto al servizio offerto. Un esempio semplice: utilizzare il tram, con tempi noti, una velocità assicurata, senza problemi di traffico e posteggio, è sicuramente vantaggioso rispetto all’uso dell’auto privata.
In definitiva, non la condanno in assoluto, ma ho paura che senza atti concreti ed immediati (che ritengo difficili…) abbia un risultato risicato con il rischio, al contrario, di aumentare l’astio verso il servizio.
Mi tocca sentirmi dare del piccolo borghese – io, che non ho mezzi e mi muovo col treno e a piedi – perché esprimo un consiglio su come tagliere spese inutili e ridurre l’evasione. Come se l’azienda non fosse pubblica e se un’azienda in salute non possa poi scegliere di fare abbonamenti a prezzi agevolati a studenti, lavoratori, anziani e persone a basso reddito. Meglio avere i vigilantes perché dobbiamo scantarci del totuccio di turno che alza le mani al conducente perché non vuole pagare.
Nel “Nuovo piano di comunicazione per il rilancio dell’immagine aziendale” del 04-04-2023 viene sottolineato che lo studio grafico “Ha perfettamente interpretato le esigenze aziendali, individuando un messaggio socialmente strategico”.
Cioè l’ azienda ha commissionato tale pubblicità avendo come principale esigenza non certo quello di migliorare il servizio e di rendere più competitivo il mezzo pubblico ma quello di combattere la cultura del “portoghesismo” cioè l’ idea che il servizio pubblico non si paga.
D’ altra parte che cosa si può pretendere da un azienda piena di debiti utilizzata dal Comune come una specie di bancomat ( per esempio l’ incredibile pretesa di far pagare all’ AMAT ben 120 milioni per la TARI, la TARSU e la TOSAP) e la difficoltà ad assumere nuovo personale.
Dopo soli….. 3 giorni ,la campagna pubblicitaria dell’Amat è già stata sospesa.
Lo ha deciso il nuovo presidente di Amat :”Il messaggio è comunicato in negativo e dà una brutta immagine dell’azienda……Ci sono tanti messaggi importanti da comunicare, come ad esempio la possibilità di acquistare i biglietti on line e di pagarli con il Pos a bordo dei mezzi. Viste le polemiche sto anche valutando di far rimuovere i manifesti”.
E meno male che tale campagna pubblicitaria aveva “ perfettamente interpretato le esigenze aziendali”
Allora non ero un folle quando sostenevo l’opportunità di migliorare sito e app sulla stregua di RFI e la necessita del Pos a bordo per acquistare il titolo di viaggio. Bene, speriamo si concretizzi al più presto e in futuro pensiamo anche ai tornelli all’ingresso.
In attesa che Carta e l’amministrazione smetta di tenere in ostaggio il tram (sembra ci siano fondi per coprire l’aumento dei costi, qualora volessero richiederli) e poter redistribuire le varie linee sul territorio per coprirne il più possibile.
Tanti problemi sul trasporto pubblico, che nessuno sembra risolvere, i paragoni con altre città è vergognoso , mi chiedo spesso che i nostri amministratori abbiano mai fatto esperienze su trasporto pubblico di REALI città europee.
Si pensa solamente ai propri 5 anni e non si fà mai una reale progettualità.Come detto nell’articolo nessuna piccola operazione di miglioramento ma solamente un bel gruzzolo alla ditta di publicità , che sarei curioso di sapere chi è il proprietario.
Una risposta a chi ritiene che riducendo il costo dei mezzi pubblici aumenta l’utilizzo:
https://www.balarm.it/news/a-natale-a-palermo-il-biglietto-del-bus-costa-50-centesimi-cosa-fare-per-acquistarlo-141475
Il nuovo AD Giuseppe Mistretta lancia una nuova sfida ai palermitani!
Vedremo se è il costo la variabile discriminante o magari altro.
Oddio: le vecchiette, oddio: i regali di Natale…ma nelle città “civili” le vecchiette sono chiuse in casa e i regali non si fanno!?!? 😉
p.s.: a fronte di possibili critiche “out of scope”, non so se è difficile comprare il biglietto tramite l’app, non l’ho mai fatto e non lo farò durante le feste, in quanto preferisco camminare. Ma sono sicuro che tanti di quelli che si lamentano hanno acquistato i regali di Natale da app molto più complicate!