Dunque, mettiamoci d’accordo: non si può sempre avere il massimo ma d’altro canto non ci si può accontentare di tutto.
In questi giorni stiamo assistendo ad un intervento di “restyling” se così possiamo definirlo nell’area centrale di Piazza Sturzo. Si tratta del progetto “La Rap adotta Piazza Sturzo“.
La partecipata, responsabile della raccolta rifiuti in città, sta creando un’area giochi a piazza Don Luigi Sturzo vicino al teatro Politeama e al quartiere Borgo Vecchio. Un prato sintetico è già stato steso al centro della rotatoria e presto verranno installati giochi per bambini. L’area sarà circondata da fioriere, panchine, un’area informativa e altre novità che saranno svelate durante l’inaugurazione, prevista nelle prossime settimane.
L’intervento sta destando parecchie perplessità:
in primis, l’apposizione di un prato sintetico in sostituzione di altre soluzioni stilistiche più gradevoli, strutturate, progettate, pensate. Siamo stanchi di doverci accontentare di “cose arripizzate” (per dirla alla francese) con quello che si ha nei magazzini. Sappiamo per certo che in tante altre città, anche siciliane, le rotatorie sono luoghi in cui poter realizzare installazioni e configurazioni verdi anche molto gradevoli, spesso in collaborazione con privati. Perchè a Palermo dobbiamo accontentarci di fioriere in plastica e una striscia di prato sintetico preso da Leroy Merlin?
In secondo luogo, ma non per l’importanza, l’idea stessa di creare un’area fruibile da adulti e bambini nel pieno centro di una rotatoria molto trafficata.
SICUREZZA CERCASI: questo enorme cerchio verde è ricavato dagli spazi delimitati dai cordoli della rotonda stessa e da fioriere in plastica, almeno da quello che è stato dichiarato e da quanto è visibile ad oggi. Non solo: non vi è in alcun modo una separazione tra il livello della strada e quella dell’area “pedonale”. Questo significa che, se un qualsiasi veicolo sbandasse o deviasse dalla carreggiata per un sinistro, non vi sarebbe alcuna protezione valida a proteggere i potenziali fruitori (tra cui bambini) di questa area. Cordoli e fioriere in plastica, in tal senso, sono facilmente scavalcabili da un qualsiasi mezzo fuori controllo. Quindi ci domandiamo come si possa lontanamente pensare a popolare di persone un perimetro in asse con una via densamente transitata, senza validi dissuasori e protezioni.
RESPIRIAMO A PIENI POLMONI: semplicemente ci limitiamo a immaginare come possa essere salutare recarsi in questo posto per rilassarsi e giocare, circondati da auto, moto, camion e scooter che in un moto perpetuo girano nella rotatoria come gli squali fanno con una preda in fondo al mare.
Per quanto la RAP non sia il soggetto preposto a questo tipo di interventi (e dunque si potrebbe apprezzare il tentativo di contribuire al bene comune) ci chiediamo davvero dove sia il coordinamento per la rigenerazione urbana (e la sicurezza) di cui tanto si parla al Comune di Palermo. Lasciateci dire che non c’è alcun gusto, ne tantomeno pianificazione o “visione” in quello a cui stiamo assistendo.
Sembra solo tanta improvvisazione spacciata per interventi di arredo urbano.
Per carità, non scherziamo con le cose serie. Ah dimenticavamo: da lì un giorno passeranno i binari del tram e tutto ciò dovrà essere smontato.
Foto by Fabrizio Rocca, che ringraziamo.
Quando quei minchia decideranno di non tenere più in ostaggio la linea A da questi non meglio definiti approfondimenti tecnici sulla linea A. Ma davvero non si può fare un’interrogazione con Carta presente?
Che disagio. Ma perchè in questa città deve per forza scadere tutto nel ridicolo?
Grazie per la segnalazione in ogni caso
ha ragione ff, lì passerebbe la linea a, ed è previsto se non sbaglio un parcheggio. forse è per questo che non si sprecano a fare le cose per bene?
e cosa devono approfondire? si può pensare che un utente debba scendere dal tram a centrale, prendere il 101 che salva via libertà e via roma dallo scempio del tram, scendere alla statua e prendere un altro tram? una pagliacciata.
e c’è pure chi esulta al fatto che i bandi per i parcheggi siano andati deserti.
alla facciazza di chi diceva che la linea a non si doveva fare perché il nuovo sindaco avrebbe fatto la metro. non si fa né l’uno né l’altra.
@punteruolorosso infatti non mi faccio più alcuno scrupolo a chiamarli “quei minchia”. Lo confesso: avevo molta fiducia in Carta, che potesse continuare il percorso di Catania (limitatamente alle linee tranviarie). Ormai è tutto un progettiamo, discutiamo, vitadaassessore e blocchi vari mentre all’inizio rendicontava quantomeno le sue settimane. Io giuro non lo capisco per quale motivo bloccare tutto o meglio, con quale onestà intellettuale.
Dell’amico di Cuffaro e di quegli altri che esultano e vanno mano e manuzza con Argiroffi, al contrario, mi interessa ben poco. Ma lo sapevo, che la MAL non sarebbe uscita dai cassetti per tanto tempo e l’obiettivo è restare nello squallore in cui versa al momento questa città. Questi secondo me manco trovano i fondi per le bretelle laterali del Corleone, di cui abbiamo i progetti.
Fa già schifo nuovo nuovo….non oso immaginare quando sarà pieno di cartacce, si comincerà a scolorire con gli genti atmosferici….sarà una schifezza colossale….non riesco neanche a commentare la precaria e rischiosa utilità di questo spazio….ma chi le pensa queste cose!!!???
Una rottura di balle sta linea A, si fa nn si fa salviamo Via Liberta’ ma che dobbiamo salvare, dopo che è,stato distrutto il piu’ bel liberty d’ Europa e cmq i tram circolano nelle piu’ grandi capitali d’ Europa qua tt diventa tabu’ da parte di cittadini cutugna e politici del cavolo buoni a fare ostruzionismo a danno dei cittadini.
Questa città nn sara’ mai elegante manca nella cultura, vedi quel prato al foro italico, tolte le giostre la musica nn è cambiata. Avete mai visto una foto dei tempi, del foro italico con una passeggiata stupenda tipo lungomare di Bari. Ne hanno fatto uno scempio. Perché nn riportare alle origini , a seguire dal porticciolo della cala ricreare quella passeggiata con tanto di lampioncini stile liberty e balconata in stile fine ottocento come sarebbe bello. E dare eleganza a quel prato diventato luogo di scampagnate e Pic nic.
@francesco, bisognerebbe interrate la strada, che è una tangenziale del mare pericolosissima. Visto il grande flusso verso il porto, si metta in tunnel e si colleghi alle autostrade. Poi si potrebbe riportare la linea di costa dov’era un tempo. Sarebbe un’opera di rinaturalizzazione. In mancanza di questo e interrata la strada (foro italico, cala, Crispi), si potrebbe rifare daccapo l’area del prato, oggi più simile a un parco dello zen che al biglietto da visita della città dal mare. E cioè togliere tutte le vasche delle lantane (si riempiono di erbacce e spazzatura), e fare un giardino botanico mediterraneo
Dopo gli scempi di Ollanno e Catamia, si continua cosi, speriamo che almeno Lagalla e Carta non realizzano quella indegna schifezza la linea A del tram per fare mangiare i soldi amici degli amici come in passate, se fanno la linea A del tram vanno a casa anche loro alle prossime elezioni…
Non ce ne sono mai troppi, di panormus. Non ne basterebbero due di bellolampo.
@panormus Come fa a dire che la tratta A del tram sia una schifezza? Se è un progetto urbanistico che migliora tutta la città. Boh… Chiudere volutamente gli occhi e inveire, non renderà Palermo una città perfetta
Calvacla, le risposte le conosciamo già. Espressioni ripetute a pappagallo come una preghiera: distruzione del centro, non posso camminare in macchina, la via roma, cantieri infiniti, “meglio la MAL”, i cantieri durano troppo e compagnia bella in quel calderone di stronzate. Poi gli chiedi cose “tecniche” (tipo quanti binari, barriere di protezione, tracciato ecc) e capisci che non sanno di che parlano. Da non perderci tempo.
x FF
tu sei BELLOLAMPO CON TUTTI I TUOI AMICHETTI E COMPAGNI DI MERENDA
x FF
mononeurone la MAL cammina in sotterranea non blocca il percorso in superficie ,ma con chi debbo parlare con un dei centri sociali con la cosa e barba con il pugno chiuso il finto ambientalismo che gli piace il lerciume il fetume ?
IO sono diverso da te, mi lavoro amo il pulito amo le grandi opere amo lo sviluppo, amo l’ordine che da una MAL in sotterranea
Due considerazioni personali:
1)Considerando che le macchine vengono da una via quasi sempre abbastanza trafficata come via Roma, che vi è un semaforo poco prima ,che i bambini giocano di mattina o nel primo pomeriggio e non alle tre di notte quando le macchine possono correre,che sono state messe delle fioriere di protezione,la probabilità che un deficiente piombi con la sua alfa 159 a 190 all’ora è estremamente bassa e quindi va c0siderato un rischio da accettare, Sicuramente molto più alta la probabilità che camminando in via Roma ti caschi sulla testa un pezzo di balcone da qualche palazzo antico con esiti funesti,allora bisognerebbe controllare tutti i balconi della via,
2) I prati verdi no a caso tetti all’inglese crescono naturalmente in Inghilterra e in Scozia dove piove 320 giorni all’anno ,a Palermo il prato andrebbe costantemente curato e innaffiato e chi lo fa?La Rap?La mitica Reset che tutto il mondo ci invidia?
La soluzione del sitentico certo è mono bella del prato ma garantisce che nel tempo, con un minimo di manutenzione possa restare cosi come è oggi.
3) Aspettate che sia completato l’arredo prima di esprimere giudizi.
Ecco, diciamo che a prescindere dalle discutibili scelte sulla qualità dell’arredo urbano scelto, e a prescindere dagli indiscutibili rischi per la salute (a titolo esemplificativo, il notevole smog causato dagli innumerevoli mezzi che transitano da Piazza Don Sturzo) di quanto volessero sfruttare questo “spazio”, ma anche a prescindere dai rischi di essere travolti da uno degli infiniti mezzi che percorrono quella strada spesso con una condotta tipica di strade ad alta densità di circolazione, la cosa più vergnosa ed insensata che potesse fare il Comune, è quella di “investire” in uno spazio che presto sarà annullato dalla linea ferrata. Dicevano i tasci panormosauri, e avevano ragione, ma u cirivieddu a chisti ci serve pi spartiri aricchi?
Vorrei cercare, come si dice, di tagliare carne e osso.
Non mi dispiace che una soluzione temporanea (si dice, ma purtroppo siamo abituati alla temporaneità definitiva) anche con il tappetino di erba è sempre più gradevole di una spianata di asfalto.
Mettici pure due panchine, per qualcuno che magari si vuole riposare un poco (che viene dal Politeama…e dove va? Al borgo?).
Quello che non capisco, e mi fa tanto ma tanto provincialismo, è volerci mettere questo e questo e questo, come se dobbiamo riempirlo all’inverosimile per farlo bello. E’ lo stesso principio che si è adottato per Palazzo d’Orleans: bastava il praticello…no METTIAMOCI DUE FONTANE, ma neanche d’artista, comprate da Leroy, con il risultato che sembra un villino di Punta Raisi!
E’ quel provincialismo tipico di colui che non ha i soldi per la villa al mare, si compra un bungalow e ci mette l’inverosimile!
Ok per il prato, ok per qualche pachina….basta!
Concordo perfettamente, in altre città bastano due aiuole con i fiori e due panchine, magari qualcosa di design qua e là. Qui abbiamo il “Barocco” (Tascio, lascatemi il termine) innato! Cose “belle” fatte alla “vorrei ma non posso” danno comunque un risultato orrido, aggiungiamo l’assenza di manutenzione e il risultato è una città sciatta e sporca….e potrebbe essere un gioiello dell’Europa dei sud….che rabbia
Solo menti prive d’amore per la città possono partorire cose del genere. Una rotatoia viene adibita ad area fruibile da adulti e bambini?! Mi chiedo a chi vengano queste idee così distanti dal buon senso e dal buon gusto. Non si può che essere pienamente d’accordo con quanto viene detto nell’articolo, ovvero che <>.
Ovvero che “ le rotatorie sono luoghi in cui poter realizzare installazioni e configurazioni verbi anche molto gradevoli, spesso in collaborazione con privati”. Attualmente sto vedendo che finanche nei più sperduti paesini della Lombardia, ogni rotatoia è imbellettata con qualche elemento plastico (in pietra o fatto di metallo), mentre la sua definizione in rapporto agli elementi vegetali, nonché la manutenzione, vengono affidati a qualche fiorista della zona, a cui viene concesso di porvi il proprio cartello pubblicitario. A mio avviso sono operazioni del genere ad essere ragionevoli e intelligenti, evidenziandosi con esse anche un più sentito e diffuso amore per il proprio territorio.