Arriva a Palermo il bike sharing a “flusso libero”, come funziona

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Attraverso un post da parte dell’attuale assessore all’Urbanistica, Ambiente, Mobilità, Rapporti funzionali con AMAT, Giusto Catania, apprendiamo di come la gara di assegnazione di questo nuovo servizio stia procedendo dietro le quinte.

Le criticità del servizio AMIGO di AMAT

In questi anni abbiamo assistito all’implementazione del servizio gestito da AMAT, con le stazioni dislocate in città. A distanza di tempo, tirando un pò le somme, il servizio è andato incontro ad alcune difficoltà, riassumibili in: capillarità delle stazioni, manutenzione degli stalli e funzionamento dei totem di informazione (spesso in errore), costi di gestione e lentezza nell’installazione di nuovi stalli.

Come funziona “a flusso libero”

L’utente che utilizza il servizio, attraverso apposita app dedicata, potrà ricercare il punto esatto in cui è disponibile la bicicletta più vicina rispetto alla propria posizione. Così come già avviene con il monopattino sharing, giunto vicino la bicicletta dovrà sbloccarla con il proprio smartphone e utilizzarla secondo le proprie necessità, per poi lasciarla nel punto a esso più comodo.

I vantaggi sono molteplici: in primis l’utente non sarà più vincolato a dover prelevare e rilasciare il mezzo in stalli predefiniti (così come avviene nell’attuale servizio gestito da AMAT). Mentre per il gestore del servizio viene scongiurata la collocazione delle stazioni, la loro manutenzione e la burocrazia che ne deriva.

Quando e quanto

L’apertura del Comune di Palermo al servizio free floating probabilmente sancisce l’accantonamento di questa modalità più rigida, in favore della gestione privata che si appresta a sbarcare in città.

Entro la fine del mese di Maggio arriverà la prima trance di biciclette, mentre entro Giugno si raggiungerà il numero di 1.500 mezzi a disposizione dei palermitani.

Di seguito l’annuncio dato sui social dall’assessore Giusto Catania.

(L’immagine di copertina è puramente indicativa e non corrisponde al servizio che sarà implementato – fonte: https://ilpost.it/)

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3 Thoughts to “Arriva a Palermo il bike sharing a “flusso libero”, come funziona”

  1. Irexia

    Bene, è un passo avanti nell’incentivo all’utilizzo della bicicletta come un mezzo di trasporto. Il bike sharing ha gli indiscussi vantaggi elencati nell’articolo, tuttavia ha il difetto, che già ho visto palesato con i monopattini, che il cafone che li utilizza è propenso a lasciare il mezzo nei posti meno opportuni (come nel bel mezzo di una curva sulla strada) oppure che i marciapiedi siano completamente tapezzati di biciclette impedendo il passaggio dei pedoni.
    Se non sbaglio, proprio il Comune di Rimini ha ovviato tracciando con la vernice sui marciapiedi delle zone all’interno delle quali è possibile lasciare monopattini e bicilette in sharing. Ritengo sia una giusta soluzione, a bassissimo prezzo, che sta a metà tra la stazione di rilascio e la libertà più assoluta

  2. Anonimo

    scusate ma visto il costo del mezzo non pensiate che a Palermo spariranno subito?

  3. Irexia

    @ Anonimo scusa ma perché una cosa che esiste ovunque non può funzionare solo a Palermo? Perché dobbiamo essere sempre così pessimisti e disfattisti? Perché sempre spaventati dalla novità?
    Chi gestisce il servizio (un soggetto privato) avrà preso le sue le sue precauzioni, tanto che prestarlo rimane sempre remunerativo: generalmente occorre iscriversi e scaricare la App, scansionare la carta d’identità, indicare la carta di credito con cui effettuare i pagamenti e alle biciclette é possibile installare un GPS.
    Ovviamente le truffe esistono ovunque: di poche settimane fa il caso di una persona che ha rubato le identità di tante persone e le ha usate con Enjoy (car sharing, modelli 500 Fiat a Milano) e ancora, sempre a Milano, il gruppo cinese ofo che per primo offrì il servizio di bike sharing free floating, ha mollato per i troppo atti di teppismo (biciclette nei Navigli, sopra le cabine telefoniche, dentro i cantieri…), ma a tutt’oggi a Milano il servizio continua, con altri operatori, privati e comunale.
    Non è che per colpa dei vandali trogloditi tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa…!

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