E mentre leggevo alcune notizie apparse sui quotidiani locali nei giorni scorsi “Parco d’Orleans, lavori in dirittura d’arrivo”, “Palermo, stanziati i fondi per le analisi su Parco Cassarà” mi sono imbattuto in una proposta interessante che vorrei sottoporvi.
Parliamo della creazione del più grande parco urbano di Palermo.
L’area potrebbe essere realizzata collegando il parco Orleans, il campus di viale delle Scienze e il parco Cassarà.
Sarebbe interessante capire la fattibilità di questa idea.
Una delle maggiori difficoltà, ma che potrebbe diventare fulcro del parco, potrebbe essere il passaggio della Fossa della Garofala.
Uno dei problemi da superare sarebbe la competenza della manutenzione, sappiamo infatti che le aree tra il parco Cassará, gestito dal comune e il parco Orleans gestito dalla regione, sono totalmente di proprietà dell’università degli studi di Palermo. Chi si occuperebbe quindi della gestione delle aree in comune?
Se ne potrebbe occupare l’università?
Eppure il collegamento non sembra essere qualcosa di irrealizzabile, potrebbe essere realtà con un investimento di poco conto.
Inizialmente si potrebbe pensare ad una semplice passeggiata realizzata in terra battuta che colleghi i due parchi, creando una passeggiata nel verde, nel silenzio, tra specie arboree e terreni coltivati.
17 ettari di area verde, con un perimetro di oltre 5km. Quasi 3 volte il giardino Inglese.
Vi piace l’idea? Pensate possa essere realizzata o rimarrà un sogno di un giovane innamorato della propria città?
ottima idea. anche collegare il parco cassara’ con il parcheggio basile, abbattendo la recinzione o creando un varco. il parco cassara’ potrebbe, in parte, riaprire. collegare i due parchi, il parcheggio e l’universita’, attualmente divisi fra loro.
Pure nel 2005 era un’ottima idea, e quando frequentavo l’università noi studenti ne avevamo ampiamente discusso allora. 😉
Per quella che è la situazione attuale, parliamo di fantascienza,ed in ogni caso mi sembra eccessivo.
Per prima cosa andrebbe riaperto tutto parco Cassarà, poi andrebbe istituito un collegamento diretto con l’università, cosa della quale si parlò abbondantemente prima della chiusura.
A parità di fondi stanziati, trovo più utile ampliare il parco Cassarà laddove adesso sorgono gli edifici sequestrati.
Ottima idea. Io nel lontano 2010 feci questa proposta:
https://palermo.mobilita.org/2010/03/29/proposta-collegamento-pedonale-corso-pisani-universita/
magari si potrebbe approfittarne per creare un varco (pedonale) e unire Corso Pisani all’Università.
Sono tre spazi pressochè in continuità tra loro però gestiti da tre enti diversi.
Però l’idea è davvero interessante anche se lo spazio dietro la facoltà di agraria (fossa della Garofala) al momento non ha nulla di parco (è in pratica un pezzo di campagna mal tenuto) mentre il Parco Cassarà, da quanto ho letto, tornerà fruibile chissà quando e chissà come e non certo per colpa del Comune. Se la sotto ci sono i veleni la colpa è di chi ce li ha gettati, non dei sindaci, di questo, di quello prima o di quello dopo.
Quando i livelli di tossicità saranno decaduti allora si. Si tratterà solo di mettere d’accordo tre teste diverse, impresa seria ma non impossibile.
Un progetto cosi importante per le città e per l’Ateneo, dovrebbe essere studiato nel dettaglio coinvolgendo in primis l’Universita stessa che poi sarebbe la diretta beneficiaria di questa proposta.
Credo che Palermo abbia una grande chance da giocarsi considerando la posizione e le potenzialità che l’ateneo ha, con il Parco delle Scienze.
Poche città in Italia hanno un ateneo cosi ben concentrato, tranne qualche facoltà infatti, ormai quasi tutti i dipartimenti si trovano dentro il Parco delle Scienze e quei pochi che rimangono potrebbero un domani essere comunque ospitati in nuovi manufatti. Se si considera che limitrofo alla cittadella delle Scienze si trovano importanti manufatti che potrebbero essere ristrutturati per altre funzioni.
Si potrebbe immaginare davvero un futuro diverso per il Polo Universitario Palermitano, che potrebbe non a torto candidarsi a diventare la futura Università del Mediterraneo.
La Caserma Lungaro della Polizia di Stato con l’apertura della cittadella della Polizia potrebbe benissimo essere riadattata a Campus studentesco, insieme agli spazi della caserma dell’esercito che insiste su Piazza Turba, per passare dai locali dell’Istituto ZooProfillatico della Regione, passando per gli spazi verdi che insistono tra la Via Rocco di Cillo e Corso Calatafimi, si potrebbe arrivare al Parco che comprende ex manocomio passando per Villa Napoli…
Alle volte non ci occorgiamo come la città possa essere risuturata nelle sue funzioni e con pochi interventi si possa riconnetterla tra i quartieri
Immaginate cosa potrebbe diventare tutto questo, recuperando un patrimonio immobiliare di inestimabile valore… Per fare questo si dovrebbe certamente immaginare dei percorsi ciclo pedonali che consentirebbero la permeabilità di queste zone che potrebbero vertire tutte intorno al Polo Universitario.
Considerando che con una saggia politica di investimenti l’Università potrebbe offrire posti letto con costi adeguati al mercato, con alloggi messi sul mercato con cifre accessibili 250€ a studente per esempio, solo 1000 posti letto farebbero incassare all’ateneo 250.000€, se si considera che potrebbero essere parecchie migliai di posti, si fa presto a fare 4 conti… Senza considerare tutte le economie parellele che sono legate al mondo studentesco, locali per l’intrattenimento, Pub, Ristoranti e servizi, lavanderie a gettone etc etc….
Ci vuole una visione d’insieme per poter immaginare un vero futuro fatto di sviluppo e sostenibilità…
ci rissi u supiriuri a batissa: senza picciuli un sinni canta missa
@Punteruolorosso se il tuo ultimo post era riferito al mio commento, potrei darti ragione in parte, perche in realtà il denaro in questo caso sarebbe generato da altro denaro e svilupo indotto.
Io vivo e lavoro tra Palermo e Bruxelles e credimi sono le condizioni di mercato che attraggono gli investimenti. se solo la burocrazia fosse più snella e gli enti più accorti si potrebbe innescare un meccanismo di ricaduta economica che porterebbe ingenti capitali pubblci e privati.
Chi di noi avrebbe scommesso sulla rinascita del centro storico qualche anno fa…
ed invece adesso sembra una follia non averci pesato prima…
bene!!!! analoga cosa si potrebbe dire per l’Universita, dove il mercato degli affitti in nero ha sempre contraddistinto ogni citta universitaria e dove il pubblico è stato sempre carente… Ho vissuto due esperienze Erasmus una in Belgio all’Universita Cattolica di Leuven la Neuve e una a Barcellona, conosco altri atenei europei… Bene gran parte dei loro bilanci si basono sulle politiche di accoglienza e servizi agli studenti… Quindi è solo una questione di volontà…
certamente. l’inerzia è peggiore della micragna. se anziché da entrambe fossimo affetti da una sola di queste cose, staremmo già molto meglio.