Questa è la storia di un semplice cittadino che, forse in modo ingenuo, è ancora convinto che collaborare, segnalare, essere attivo e partecipe con le istituzioni sia la strada giusta per rendere migliore questa nostra terra.
Tutto inizia quando, dopo essere convolato a liete nozze, decide di trasferirsi a Misilmeri, stanco del caos e dell’incuria di Palermo e deluso dal disimpegno con la quale l’amministrazione palermitana aveva ignorato le sue segnalazioni sui tanti problemi che affliggono la città (parcheggiatori abusivi, venditori ambulanti, buche nelle strade, incuria, sporcizia e le solite cose note!).
Trasferitosi a Misilmeri, al pari di un ceffone in pieno volto, non può fare fare a meno di notare le molte, direi moltissime, brutture che sono sotto gli occhi di tutti ma che, vuoi per inerzia o per altri motivi oscuri, restano lasciate a loro stesse senza che nessuno se ne occupi in modo concreto.
Prima tra tutti, la presenza sul territorio di Misilmeri di AMIANTO abbandonato, ancora presente nelle abitazioni (ma pare che da poco il Comune abbia finalmente fatto il censimento obbligatorio per legge sperando che non rimanga solo un documento cartaceo). Ma anche le diverse discariche abusive ed incontrollate (oltre alla prassi di vedere spazi pubblici totalmente occupati in modo abusivo), strade come “forme di gruviera”, dispersione di acqua potabile, viabilità al collasso e TOTALE assenza di ogni forma di Polizia Municipale.
L’ attenzione cade in modo particolare su una discarica abusiva ed incontrollata a poca distanza dalla sua abitazione e confinante con alcuni campi coltivati ed a un corso d’acqua, nella quale è facile vedere scarti edili, amianto e diversi oggetti ingombrati, e nella quale a volte esplodono “misteriosamente” dei focolai. Come se non bastasse, tale discarica, essendo molto usata da supermercati ed altre attività di ristorazione in loco, dà rifugio a molti cani randagi (fenomeno quello del randagismo a Misilmeri incontrollato e pericoloso) i quali riunendosi in branco divengono aggressivi. Inoltre salta subito agli occhi la presenza di un contenitore in amianto rotto abbandonato proprio sullo svincolo che unisce il paese alla SP 121 in direzione Palermo. Lo svincolo poi, giusto per far piovere sul bagnato, è totalmente privo di illuminazione.
Si decide, quindi, di inviare una prima segnalazione tramite PEC agli uffici del Comune, al Sindaco, alla Polizia Municipale, agli Assessori tutti per segnalare inizialmente la presenza del contenitore sopracitato in amianto e mettendo in evidenza come la cosa, oltre a costituire di per sè un illecito ed un pericolo per la salute pubblica ed ambientale, rappresenti anche un pericolo per la sicurezza stradale.
Non si riceve alcun tipo di risposta da parte del Comune o da altri destinatari della segnalazione. Si decide allora di rimarcare la cosa utilizzando anche i social network, usati anche dall’amministrazione e, in tutta risposta, si ottiene la dichiarazione da parte del Sindaco (notare tramite social network) che la zona non è di competenza del Comune ma della provincia, pertanto non è di loro interesse. Inoltre il sindaco comunica che la stessa risposta era già stata data tramite PEC, peccato non averla mai ricevuta. Premesso che il Comune avrebbe potuto lo stesso attivarsi, si invia allora un’altra PEC alla città metropolitana di Palermo (che si è sostituita alla provincia essendo questa stata abolita) segnalando il contenitore e la sua locazione. La città metropolitana risponde che quel territorio è di competenza del Comune e che questa pertinenza ERA STATA GIA’ RIBADITA al Sindaco.
Dopo aver girato tale PEC al Comune viene finalmente rimosso il contenitore, senza naturalmente aver MAI ottenuto una risposta ufficiale. Intanto è trascorso poco più di un mese.
Si invia un’ altra PEC per segnalare il problema della discarica abusiva, spiegando che si trova accanto a luoghi abitati, campi coltivati, corsi d’acqua e che funge da rifugio per molti cani randagi, rendendo pericolosa la zona. Ovviamente anche in questo caso NESSUNA risposta da parte della Pubblica Amministrazione misilmerese.
Si sollecita nuovamente tramite social network, ma senza ottenere alcuna risposta. Dopo qualche giorno arriva un messaggio privato da parte di una amica la quale, avendo come conoscente l’ assessore alle manutenzioni e servizi a rete, autoparco, mobilità sostenibile, politiche comunitarie, programmazione fondi sovracomunali del Comune di Misilmeri, comunica di avvisare per conto dell’assessore che lo stesso si è premurato di “convocare” l’autore delle segnalazioni presso il Comune.
Naturalmente la cosa arriva come un fulmine a ciel sereno dato che MAI si è ricevuta alcuna convocazione, per cui ci si premura di inviare immediatamente all’ Assessore in questione una email in forma privata dicendo che la “convocazione” non è stata mai ricevuta e che ci si rende disponibili a una eventuale convocazione al Comune, in qualità di cittadino interessato e attento.
Mai ottenuta risposta alcuna a tale email.
Racconta la cosa alla moglie, misilmerese di nascita nonché conoscente di tale assessore, e la stessa scrive in forma privata tramite social network allo stesso chiedendo il motivo della convocazione, per di più mai ricevuta. Inoltre, alla luce di una conoscenza personale, la moglie chiede per quale ragione l’Assessore abbia dovuto rivolgersi a terzi per entrare in contatto con l’autore delle segnalazioni, pur conoscendo comunque personalmente la moglie e potendo del resto rispondere alla PEC.
Si ottiene una risposta in toni stizziti nella quale l’ Assessore non comprende all’ assurdo motivo per il quale si continui a sommergere di PEC tutti i componenti della Giunta e gli Uffici del Comune (a qualsiasi ora del giorno e della notte ?????) e comunica che tutti gli addetti ai lavori sono curiosi di sapere chi sia questo “CITTADINO DELL’ANNO” che crede di avere la prerogativa sul senso civico della cittadina. L’assessore non sa che da una PEC è possibile risalire all’identità del mittente, ma forse la modalità di “ricerca tramite amici di amici” è più congeniale.
La moglie sottolinea anche che se un cittadino segnala amianto, discariche e randagismo, fa semplicemente il suo dovere e allo stesso modo ha il diritto di ottenere una risposta ufficiale dall’Amministrazione che lo rappresenta. Evidenzia infine come la dinamica utilizzata, quella delle vie traverse delle conoscenze o dei social network, e i toni pure scocciati, schermitori, sarcastici, fanno parte di un modo fi fare e di agire tipico di una percezione dell’incarico pubblico distorta. Non un servizio reso alla collettività, ma un modo per sentirsi legittimamente al di sopra del cittadino comune.
Da quel momento non vi è stata più alcuna risposta da parte né dell’ Assessore, né da alcun organo del Comune. Allo stesso modo, neanche le problematiche segnalate sono state risolte.
Di contro questo cittadino non ha smesso di inviare le dovute segnalazioni al Comune senza naturalmente mai ottenere la MINIMA risposta.
Recentemente lo stesso Comune ha allocato alcune campane per la raccolta della plastica e del vetro proprio accanto alla discarica abusiva, che ovviamente è ancora lì più rigogliosa di prima.
Quindi non si vede o semplicemente non si vuol vedere?
Un suggerimento che vorrei dare ogni qualvolta si vogliono fare segnalazioni ad enti pubblici è buona cosa mandare la stessa segnalazione per conoscenza anche alla Procura della Repubblica: hanno un altro effetto!
E questo dà l’idea dell’ambiente di moltissimi comuni siciliani che, per comportamenti e modi di atteggiarsi, non è tanto dissimile da tipici ambienti mafiosi. Una cultura di base pericolosamente simile. Che vergogna. Tutta la mia solidarietà al sig. Baol. Mi verrebbe da dire che trasferendosi da Palermo a Misilmeri è caduto dalla padella nella brace.
Ed alla luce del fatto che il Comune di Misilmeri è stato sciolto per ben tre volte per infiltrazioni mafiose… beh… cadono davvero le braccia…
Sig. Baol, in qualità di Siciliano, la ringrazio per la sua cittadinanza attiva; il suo esempio rafforza la fiducia di chi vive nell’idea che la cosa pubblica è “preziosa e nostra” ed è un insegnamento per tutti.
Signor Baol, prima di tutto la mia solidarietà. Purtroppo, come ha scritto giustamente l’amico Huge, il comportamento di molti amministratori pubblici non è molto dissimile da quello che riscontriamo in alcuni “ambienti mafiosi” Per certi sindaci o assessori, il segnalare civilmente qualche disfunzioni o inefficienze, equivale a un attacco personale, o ancor peggio, a mettere in dubbio la propria capacità amministrativa. In tal caso, si “sguinzagliano” gli amici per ridicolizzare il “reo” che si è permesso tale affronto. Un altro vizio dei nostri amministratori è quello di non rispondere mai a tali segnalazioni o far rispondere dai loro “sottoposto” provvederemo. E purtroppo, almeno da noi, poco serve minacciare di inviare , per conoscenza, alla prefettura o alla Procura della Repubblica, copia della segnalazione. Il problema è il fatto che per molti amministratori, il posto di sindaco di assessore o di consigliere comunale, è un posto di lavoro, spesso l’unico che hanno, con cui devono campare la famiglia e cercare di sistemare, oltre se stessi, “i parenti e gli amici” più stretti. E poco servirebbe trasferirsi in altri Comuni, perché la situazione, salvo rare eccezioni, non cambierebbe molto.
Vi ringrazio davvero tanto… non vi nascondo che mi date un pò di forza (che ultimamente sto perdendo) per non demordere. Grazie
L’ultimo atto dell’ amministrazione del Comune di Misilmeri è stato quello di rimuovere ogni mio commento alla loro pagine Facebook e inibirmi la possibilità di poter scrivere ulteriormente.
Purtroppo è un classico di questi “amministratori”. Boicottare il cittadino “disturbatore” o invitare i blog amici , di censurare alcuni commenti sgraditi. Qui a Palermo purtroppo ne sappiamo qualcosa.
E’ davvero qualcosa di avvilente…
Noto che non v’è alcuna differenza tra Comune capoluogo di provincia e Comuni ordinari. Da oltre un anno segnalo – con invio contestuale alla RAP, all’assessore Catania, all’assessorato VerdeVivibilità, al Dr. Sergio Marino e per finire al Sindaco – lo stato di degrado, di abbandono e di pericolo dei marciapiedi della Via Marche. Escludendo il Sindaco, che me ne ha dato riscontro, tutti gli altri destinatari non mi hanno “degnato” di una pur minima risposta. Evidenzio che ho inoltrato le segnalazioni, che riguardano l’incolumità pubblica, con cadenza trimestrale e con l’opzione “ricevuta di ritorno”. Evidentemente siamo lontani Anni Luce da altri rapporti tra Amministrazione Pubblica e Cittadino. Come esempio di Civiltà riporto quanto vissuto da un mio nipote residente a Pordenone: a seguito del suo trasferimento in altro edificio, non poteva ottenere l’erogazione di alcuni servizi per l’assenza del numero civico. Rivoltosi al Sindaco, tramite e-mail, ha ricevuto risposta immediata (con le scuse per l’inconveniente subìto) e qualche giorno dopo il problema è stato risolto!!! Che dire?