E’ stato ufficialmente affidato la settimana scorsa, incarico all’architetto Piras per redigere la prima parte del progetto per “Oceano Mediterraneo” – il futuro acquario di Palermo, che potrebbe attrarre milioni di turisti durante tutto l’anno, contribuendo anche alla destagionalizzazione della nostra città, e avendo sicuramente ricadute economiche positive sul territorio e sui numeri dei nostri poli ricettivi (porto ed aeroporto).
Un progetto altamente ambizioso, che mira soprattutto a creare un polo scientifico di primo livello, grazie alla convenzione che a breve sarà firmata tra Confindustria, Rimed e Istituto Zooprofilattico di Palermo.
Ora che il Comune di Palermo si è finalmente espresso sull’ubicazione, che sarà appunto la Bandita, bisogna chiedersi se questo progetto da 50 milioni di euro troverà investitori interessati. Si, perché le perplessità, non solo di investitori, ma anche di progettisti, erano state già manifestate durante l’incontro di presentazione avvenuto presso la sede di Confindustria un anno fa. La Bandita è una zona decentrata, ad oggi scarsamente raggiungibile, nonostante la relativa vicinanza della futura fermata del tram (linea 1).
Le problematiche sono relative anche alla viabilità, considerato che via Messina Marine è la seconda arteria per attraversamento veicolare della città, incentrata soprattutto sul traffico merci, che non di rado causa rallentamenti e congestionamenti. L’area è oggetto di forte degrado, e bisognerà capire quali saranno gli interventi di competenza del privati, e quali quelli che dovrebbe comunque cercare di garantire il Comune. L’architetto intanto, mette le mani avanti preannunciando ovvie modifiche alla viabilità e accessibilità della zona, che potrebbe essere anche raggiunta tramite un servizio navetta basato su scafi, che dal porto potrebbero raccogliere i crocieristi per poi trasportarli sino al porticciolo della Bandita.
Sul piano burocratico, bisognerà capire l’eventuale necessità di una variante al piano regolatore, e quanto questa possa comportare un allungamento dei tempi di realizzazione.
Insomma, le sfide non sono sicuramente poche. Auspichiamo pertanto una sinergia “maniacale” tra i soggetti pubblici e privati, per far sì che l’ennesima occasione non vada sprecata. Da questo progetto avvenieristico può partire il rilancio di Palermo, una sorta di piccolo Expo, ma di grandissimo valore per la nostra città.
Che significa “bisognerà trovare investitori”?
E il progetto a Piras chi lo ha affidato? Non certo il comune, per cui mi sembra ovvio che gli investitori ci sono. Che poi decidano d’andare fino in fondo è un’altra storia.
@huge un anno fa alla presentazione, Albanese aveva detto che per gli investitori non c’era da preoccuparsi perché si sarebbero trovati. Ora, se avessero pre-accordi o altro, non l’ha specificato. Il dubbio che pongo nell’articolo è legittimo in quanto evidentemente gli investitori e i progettisti trovavano molto più appetibile la Cala, mentre Orlando non ne ha voluto sapere nulla. Ora che le carte in tavola sono cambiate, bisognerà capire quanto sia concreto il tutto. Per quanto riguarda il progetto, azzarderei l’ipotesi che sia pagato da Confindustria e LegaCoop? Dopotutto è Confindustria che coordinata questa cordata di investitori
mah…progetto interessante senza dubbio…il merito non si discute…però bisogna individuare in maniera scientifica e opportuna la migliore ubicazione possibile a questa struttura cosi grande…e gira e rigira si finisce sempre sulla stessa questione: questa città ha un bisogno vitale di una tangenziale che da subito dopo Villabate passi sotto le montagne per sbucare nelle vicinanze dell’aeroporto…
La posizione ottimale è la Cala ! sarebbe raggiungibile a piedi senza bisogno di navette! Sarebbe a 2 passi da Corso Vittorio, via Roma e Piazza Verdi.
La posizione scelta è la Bandita, non la Cala ed è una decisione definitiva, per cui inutile continuare a perdere tempo discutendo di questo.
@black, penso che se hanno affidato la progettazione preliminare a Piras, da presentare entro aprile, credo che l’ANCE abbia già una base di investitori disponibili anche per la nuova posizione. Non credo si sarebbero mossi, altrimenti. Probabilmente devono adesso tirare le fila e vedere materialmente chi i soldi li caccerà fuori sul serio e chi no. E ci sta che alcuni degli investitori vogliano vedere un progetto un po’ più concreto, anziché solo un’idea di massima, prima di impegnarsi concretamente.
…piccola nota a margine… ntuculu a Burrafato! LOL
veramente io ricordo un’intervista a Piras che diceva di preferire la Bandita in quanto permetteva di sviluppare un progetto più ambizioso
@giuseppe77 Piras aveva detto in conferenza che sicuramente la Bandita era una “sfida molto grande” e “appassionante”..ma parlando dietro le quinte coi suoi assistenti, ci era stato detto che quella zona era un disastro e che servivano i miracoli. Loro volevano la Cala. E’ ovvio che di fronte a un pacco di soldi del genere, nessuno ti dice di no. Bisogna capire se chi dovrà trarre profitto dall’acquario, avrà intenzione di rischiare il proprio capitale senza ottenere tutte le dovute garanzie…e si sa che dove c’è di mezzo il pubblico, il rischio è enorme.
Architetto Piras, Confindustria, Istituto Zooprofilattico di Palermo e Comune di Palermo?
Solo un uomo avrebbe la capacità di realizzare l’Acquario Oceano Mediterraneo a Palermo:
http://cs617417.vk.me/v617417480/12490/0NEG58knp6Q.jpg
L’ acquario alla Bandita è anche un modo per rilanciare quella costa tanto abbandonata…
Pensate anche al futuro… Alla Cala sarebbe stato realizzato, ma la cosa non poteva essere espansa, alla Bandita invece di spazio ce ne sarebbe anche per una futura espansione oltre che per la possibilità di attrarre più gente e la possibilità anche di riqualificare quel tratto di costa tramite per esempio il riutilizzo della spaggia, al momento non balneabile, per la realizzazione di campi da beachvolley, beachsoccer, beachtennis da affidare alle società o ad alcune associazioni.
se non ci sono i soldi, potrebbero fare un acquario low cost solo con i pesciolini rossi. e uno con i ricci a termini imerese
e uno con le sarde a beccafico a cefalù
Io sogno che un giorno Palermo possa ricalcare parte della struttura di Barcelona ( SPagna).
Ricreare le Ramblas dove oraè ubicata vi aE. Amari e giù fino al porto….per poi arrivare alla CALA dove secondo me è giusto che sorga l’acquario.
Sostengo che l’acquario possa sorgere alla cala tranquillamente…
E’ un cane che si morde la coda:
Da un lato si cerca gente disposta ad investire su una citta’ che offre ZERO in termini di decoro urbano e trasporto pubblico
D’altronde per raggiungere investitori privati e’ necessario rendere Palermo una citta’ vivibile, e quindi intervenire pesantemente sul contesto cittadino.
Cio’ si traduce nel fare e rifare strade, demolire, abbellire, potenziare i mezzi pubblici, pianificare nuove linee tramviarie e/o estensioni dell’anello.
Insomma, e’ necessaria una pianificazione totale, mettendo al centro della cartina l’acquario, cercando di capire quanti soldi servono da parte del comune per costruire quel contesto tale da rendere l’investimento attrattivo.
Senza queste premesse, parliamo di aria fritta. Anche alla Cala onestamente. A parte qualche miglioramento, il contorno e il contesto del castello a mare sono veramente pietosi.
Per Bandita intenderanno sicuramente quella grande landa desolata tra quello che doveva essere il parco di Acqua dei Corsari ed il porticciolo.
Fondamentalmente l’idea non è così sbagliata. Dovete considerare che già il comune è partito seriamente con le analisi del porticciolo per verificare lo stato dei fondali.
http://livesicilia.it/2015/01/28/bandita-via-ai-carotaggi-del-porto-per-restituire-la-spiaggia-alla-citta_591328/
Appena si completano i lavori del collettore fognario già avviati tutta la costa diventerà balneabile, il che significa che arriverà il mondo di persone. Poi c’è in ballo quel finanziamento per il potenziamento della flotta bus lungo la costa sud, il tram il cui prolungamento non sarebbe affatto difficoltoso (sono solo un paio di chilometri).
Le basi di fattibilità ci sono. Da qualche parte si deve pur incominciare 🙂
@peppe2994: non è così automatico fine dei lavori al collettore, balneabilità. Avevo letto una volta che devono passare una decina d’anni prima che in casi come questo il mare diventi balneabile, perché i fondali sono praticamente un immondezzaio e madre natura hai i suoi tempi per smaltire, che non sono stabiliti, purtroppo, da un’ordinanza sindacale…
mi sembra giusta la scelta della bandita, su cui ricade anche il nuovo stadio. completando il porticciolo, ricostruendo il parco di acqua dei corsari, aprendo il parco di romagnolo…
viabilità: va rispolverato quel progetto di strada da sud che dalla circonvallazione scende sotto il foro italico e la cala liberando dal traffico pesante tutta la costa, che andrebbe servita da linee tram e piste ciclabili da mondello a ficarazzi.
Se fossi l’architetto Piras mi preoccuperei solo di fare un progetto eccezionale, qualcosa veramente fuori dal comune…un OPERA D’ARTE è UN’OPERA D’ARTE anche se la metti a Bellolampo…ORA LA BANDITA NON è BELLOLAMPO…la Bandita, e tutta Via Messina Marine, ha potenzialità incredibili…
Semmai, se fossi l’architetto in questione, incoraggerei il comune di Palermo a prevedere per la zona una mega fermata della futura Metro di Palermo…in questo modo, il turista, dopo avere visitato il Centro di Palermo, potrebbe entrare in metro ed andare direttamente all’Acquario…del resto il progetto della metro, per quanto ne sappia, ancora non è definitivo…ed ancora non è stato finanziato…
In quanto a Piras, mi auguro che sia un GENIO e un GRANDE ARTISTA… spero che sia uno di quelli che vogliono passare alla storia… spero che sia anche più bravo di quello che ha stravolto Valencia…
Sarà farà qualcosa di meraviglioso sarò il primo ad applaudirlo, ma se farà qualcosa di banale, sarò sempre il primo a fischiarlo… Spero in futuro di poterlo applaudire!
Il suo futuro è nelle sue mani…ed ha una location dalle potenzialità enormi…
sarà=se
…ma ancora una cosa… ricordo che qualche anno fa, proprio su Mobilita Palermo, fu presentato un progetto straordinario per la zona della Cala….sarebbe bello vederlo prima o poi realizzato… …ovviamente alla Cala…
Qualcuno di voi sa dove si può vedere su internet quel progetto???
anch’io credo che questa sia una grande occasione per donare un tocco di vivibilità a tutta quella zona. Adesso onestamente tutto può fare che attrarre ne noi cittadini, ne quanto meno i turisti.
La riprogettazione urbanistica potrebbe migliorare molto la vivibilità soprattutto in qualità della vita per chi ci vive e per chi ci vorrà andare a vivere.
Ovviamente il tutto subordinato ad un progetto non buono ma che rasenti la perfezione.
@friz quello non era un progetto eseucutivo, ma solo la tesi di un architetto libico che aveva pensato ad un padiglione per riqualificare il mercato ittico e l’intera zona della Cala.
Ciao Blackmorpheus…si, lo so che non era un progetto esecutivo… ma dato che mi sembrava un progetto meraviglioso, spero che prima o poi, con questo o con il prossimo sindaco, possa divenire reale… del resto sognare non costa nulla… e ogni tanto i sogni diventano realtà…
Ma piuttosto avete notizie riguardo all’architetto Piras… mi piacerebbe capire se è uno capace di fare la differenza o no… vorrei sapere se nel suo ambito è un fuoriclasse o no…
Ovviamente spero che la risposta sia si…perchè in certi casi, la storia ci insegna che basta costruire un MONUMENTO GENIALE per spingere l’amministrazione pubblica e i privati ad investire danaro in quella determinata zona… Voglio dire che se il futuro Acquario, oltre ad essere funzionale, sarà anche bellissimo, probabilmente farà rinascere l’intera zona della Bandita… e forse un giorno si parlerà del rinascimento della Bandita…e speriamo di vedere un giorno il rinascimento di tutta via Messina Marine…
P.S …Oltretutto penso che alla Bandita ci sarà modo di fare un Acquario più grande…e inoltre, fortunatamente, non c’è neanche il palazzo della brancagel…
Piras è stato direttore dei lavori dell’acquario di Genova. Ha collaborato con Renzo Piano ed ha una maturata esperienza nella costruzione di queste opere. Sicuramente ha la competenza per un progetto simile, che vorrebbe tra l’altro dotare Palermo di una struttura all’avanguardia. Le premesse sono sicuramente buone. Speriamo che avranno un seguito
…certo aver collaborato con Renzo Piano non è da tutti… Che dire di più? Speriamo che tutto vada nel migliore dei modi…anche perchè Palermo ha un grande bisogno di qualche MERAVIGLIOSO monumento contemporaneo che ne possa sottolineare le aspirazioni…
Purtroppo i migliori monumenti palermitani sono tutti antecedenti agli inizi del 1900….dopo gli anni trenta del 900, che io ricordi non c’è un solo monumento degno di nota… tutti più o meno banali e scontati…il Loggiato San Bartolomeo è del 1600… il Palazzo Sant’Elia è della fine del 1700… il Teatro Politeama è della fine dell’1800…e poi c’è il Teatro Massimo e la Cattedrale…insomma, in parole povere dagli inizi del 1900 in poi a Palermo ci siamo dimenticati dell’aspetto artistico, della BELLEZZA… Speriamo che questo nuovo Acquario nasca e diventi un OPERA D’ARTE! PALERMO HA BISOGNO DI OPERE D’ARTE CONTEMPORANEE!!! l’arte si può fare anche al giorno d’oggi, non è vero che la si poteva fare solo nel passato!
Tante sono state le idee, di pubblico e privati, annunciate e non seguite (fortunatamente!) da alcun progetto, tesi a valorizzare la Bandita; ricordo ad esempio, il palazzetto dello sport per le Universiadi o il nuovo stadio del Palermo Calcio.
Mi chiedo se davvero una struttura come l’acquario a Bandita rappresenta un valore?
E se si, per chi?
Un valore per chi a Bandita ci vive?
Un valore per i turisti?
Essere positivo nei confronti di questa bella opera, significherebbe avere un po’ di fiducia in chi questa città amministra, e purtroppo basta girarsi intorno per vedere ciò che ci circonda:
Velodromo
Diamante
Palasport
Palaoreto
Fiera del Mediterraneo
Vogliamo aggiungere alla lista anche l’acquario della Bandita?
Quotidianamente vedo file di turisti che a piedi transitano da piazza Indipendenza su via Cappuccini per raggiungere le Catacombe.
La strada, sporca e con i pochi e stretti marciapiedi occupati da auto, sembra un percorso di guerra, e mi vergogno nel vedere l’immagine che diamo di questa città.
Questo per dire che , anche con l’aiuto dei privati, si dovrebbe cercare di ridare smalto ai gioielli che già abbiamo e che spesso risultano abbandonati.
Avere tanti turisti in una struttura, non vuol dire automaticamente lo sviluppo della zona.
Io che vado a visitare Roma, non vado certo per vedere l’Eur, perché la città offre ben altro.
Se veramente il fine di chi propone l’acquario a Bandita è la “riqualificazione” della zona, potrebbe iniziare a dare segno proprio mecenatismo, rendendo fruibili 2 opere che sono abbandonate e che con poco sforzo potrebbero essere funzionanti:
il parco di Acqua dei Corsari e la bretella di collegamento all’autostrada Dir. Trapani da via Laudicina.
@gs: L’acquario sarebbe gestito da privati e le strutture private a Palermo funzionano molto bene!
Domanda:
Ma dato che questo Acquario dovrà sorgere sul suolo pubblico, è previsto che dopo un tot di tempo (magari 100/150 anni) la proprietà tornerà al comune?