Novità in arrivo nell’ambito della sicurezza stradale dove è stato approvato recentemente il progetto “Segnaletica Luminosa” dell’Amat. Si tratta di un intervento sperimentale finalizzato all’incremento della sicurezza degli attraversamenti pedonali, e limitato nel tratto di via Libertà fra via Notarbartolo e piazza Politeama.
In cosa consiste? Il tratto oggetto dell’intervento, ha 11 attraversamenti pedonali dei quali 5 semaforizzati. Gli interventi consistono nel dotare tutti gli attraversamenti di marker luminosi carrabili alimentati ad energia solare, ciascuno piazzato in ogni striscia bianca (ogni attraversamento pedonale è dotato di 12 strisce bianche); inoltre negli attraversamenti non semaforizzati, la segnaletica verticale di attraversamento pedonale sarà dotata di segnalatori luminosi ad energia solare.
Qui di seguito un esempio di marker luminoso
Un esempio di attraversamento pedonale “luminoso”.
Il costo complessivo stimato è pari a € 21.618+iva con residui dei precedenti fondi FAS. Tempi di realizzazione: giorni 100 dalla data di approvazione del progetto (6/12/2013).
Interessante iniziativa. Dovrebbe essere un’attività estesa a gran parte della città.
Purtroppo la maggior parte di queste sperimentazioni non ha mai seguito (ricordo le strisce pedonali con fondo rosso in via Maqueda).
Anche perchè verranno sicuramente installati e poi dimenticati.
Se per un motivo o per un altro ci sarà da farne la manutenzione… aspetta e spera.
Comunque un ottima implementazione dei segnali stradali, speriamo in una giusta installazione/manutenzione.
Beh non facciamo sempre i pessimisti 🙂
Magari è un modo per iniziare. Sicuramente non in tutti gli attraversamenti, ma in quelli principali si 🙂
l’unica cosa che non mi piace è il luogo di sperimentazione del progetto pilota…farlo in una delle zone meglio illuminate della città mi sembra un controsenso, avrei preferito qualche grande viale magari meno centrale, tipo viale dell’olimpo
Se non fanno niente vi lamentate, poi quando vogliono fare qualcosa ci lamentate perché si ipotizza che poi la abbandonino.
Decidetevi ed un po’ di ottimismo, non smontate ogni progetto ancora prima che nasca. Magari nella massa qualcuno alla fine va in porto con successo.
Questo mi sembra molto interessante 🙂
in via libertà. in tutte le altre vie invece possono tranquillamente farsi investire?
corrono tutti come pazzi, alle 7 del mattino dentro la favorita auto e moto sfrecciano a 150 km/h minimo!
@fabdel: Non è con dispositivi del genere che si può migliorare la problematica della velocità.
E’ un progetto pilota! Un test e naturalmente va fatto in zone molto frequentate, ecco perché la scelta di Via Libertà!
Procedere a velocità consona nel centro abitato è una questione di civiltà e rispetto del CDS. Fermarsi davanti alle strisce senza fare lo slalom tra i pedoni che attraversano è prima di tutto questione di educazione civica. I dissuasori luminosi sono, appunto, degli ausili che dovrebbero dissuadere l’automobilista dal “fare finta” di non vedere.
Continuo a sostenere che il metodo più efficace, al di là della contravvenzione, sia l’esposizione al pubblico ludibrio e umiliazione degli incivili. L’unico inconveniente è che poi tentano di metterti le mani addosso e se non sei abbastanza piazzato (io lo sono, per fortuna) rischi di farti male.
Giusto il mese scorso, in via Trinacria, un tizio con l’alfa e cellulare all’orecchio inchioda davanti alle strisce con gran stridore, fermandosi a 1 cm da me e una coppia con carrozzina. Evidentemente infastidito dal ritardo che l’attraversamento gli causava, fa il cenno con la mano come se ci stesse cortesemente consentendo di attraversare. Il “coglione” che gli ho urlato e quello che è successo dopo lo ometto, perchè travalica i limiti della decenza.
E in ogni caso servirebbero più autovelox
anche in via Ernesto Basile sarebbero utilissimi
In via Ernesto Basile già sarebbe tanto se installassero finalmente il semaforo all’altezza della facoltà di architettura…
@portacarbone:
le strisce pedonali a fondo rosso non possono aver avuto seguito, perchè non permesse dal codice della strada. La sperimentazione ha però evidenziato che la parte bianca, in malta bicomponente, è oltremodo resistente e AMAT lo ha rappresentato all’amministrazione che però ancora non si muove per inserirla contratto di servizio.
@ capricorno
Cosa intendi per “oltremodo resistente”? Che si è finalmente trovata una vernice che non sbiadisce nei primi 2 giorni?
Sono 4 anni che quelle strisce sono lì proprio perché è “malta” non vernice. Amat ripete da anni che con i fondi stradali che ci ritroviamo è già tanto che l’attuale vernice duri qualche giorno… In via libertà dove l’asfalto è stato fatto bene e con la giusta porosità le strisce durano mesi e mesi…
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