Crollo palazzine via Bagolino: chiusa al transito via Dei Cantieri

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A seguito del crollo di due palazzine in via Bagolino, che ha causato purtroppo la morte di tre persone, il Comune comunica di aver temporaneamente chiuso la via Dei Cantieri, nel tratto tra via Montepellegrino e via Amilcare Barca, per consentire le manovre ai mezzi di servizio.

(foto Ansa.it)

 

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16 Thoughts to “Crollo palazzine via Bagolino: chiusa al transito via Dei Cantieri”

  1. huge

    Sembra il crollo sia stato causato dalla realizzazione di un appartamento abusivo all’ultimo piano.

    Se ciò dovesse essere confermato, spero seriamente che i responsabili vengano condannati per omicidio plurimo.

  2. Abusivismo. In qualunque contesto, è la vera tragedia di questa città che nessuno vuole contrastare.

  3. Pietro Bolenares

    Se verrà accertato che il crollo è stato provocato da una sopraelevazione non autorizzata e/o realizzata a regola d’arte, ci sarebbe da chiedersi – per l’ennesima volta, considerato il tasso di abusivismo edilizio a Palermo – perché il Comune di Palermo non sa (o non vuole) vigilare?

    Altra domanda: ammesso che qualcuno segnali delle irregolarità (e anche nei condomini non sono rari, purtroppo, quelli che si “annacano” e che pensano di potersi sempre fare i “cardi” propri senza alcuna preoccupazione per l’altrui incolumità) l’Assessorato all’Edilizia Privata interviene efficacemente?

  4. Fabion54

    @Pietro: Sul sito del comune ogni giorno sono numerosissime le ordinanze di sgombero o messa in sicurezza di case specialmente del centro storico, ma purtroppo a Palermo c’è stato dal dopo guerra ad ora illegittimità totale per quanto riguarda l’edilizia e questo è solo uno dei tanti episodi che potrebbero accadere in una città come Palermo in cui tutti hanno approfittato delle sanatorie per avere 2-3 stanze o addirittura piani in più. Purtroppo da quando segnali l’irregolarità fino a quando vengono presi provvedimenti possono passare anche anni oltre che tanti saranno i soldi che spenderai per la causa civile

  5. lorenzo80

    Purtroppo i morti sono 4 adesso. E mi sa che il responsabile non verrà mai trovato, in quanto pare che la richiesta di sanatoria risalga a 60 anni fa… Magari il criminale che ha aggiunto un appartamento abusivo sarà già morto e sepolto…

  6. Pietro Bolenares

    @Fabion54

    “Gli accertamenti sull’edilizia privata vengono effettuati continuamente, ma è quasi impossibile tenere sotto controllo città di 800mila abitanti che soffre di anni di incuria e abusivismo. E soffre soprattutto di una cattivissima qualità delle costruzioni dal punto di vista edilizio e strutturale. Ci sono continuamente controlli e sequestri da parte della Polizia municipale, controlli che sono aumentati ultimamente. Ma decenni di abusivismo non si sconfiggono in poco tempo. Il problema è che di abusivismo si muore, non è solo una questione di furbi che infrangono le regole”. [Architetto Agata Bazzi – Assessore al Territorio del Comune di Palermo – 18/12/2012]

    Una dichiarazione di sostanziale impotenza quella dell’assessore Bazzi che stride fortemente con l’invito del sindaco Orlando a denunciare immediatamente le opere edilizie abusive. E poi, visto che le eventuali denunce non verranno trattate con l’indispensabile solerzia e cura?

    Quanto all’istituzione del Fascicolo di Fabbricato non è un “segreto di Pulcinella” che esso è visto con ostilità dagli amministratori di condominio, nonché da molti proprietari di case che lo vedono soltanto come una pastoia burocratica o una “minaccia” di gravose spese per la eventuale messa in sicurezza degli immobili.

    Un’ultima domanda (per ora): quanto lavori edili si potrebbero effettuare a Palermo – con evidenti, positive ricadute d’ordine occupazionale – senza costruire neppure un metro cubo di nuovi edifici che costituirebbero una ulteriore violenza ad un territorio già ampiamente compromesso?

  7. Theone

    Non vorrei sembrare irrispettoso nei confronti delle vittime, ma io penso che “chi è causa del suo mal, pianga sé stesso”. Sembra che già da alcuni mesi erano stati osservati i primi segni di cedimento della struttura, ma nessuno ha denunciato la cosa. L’indifferenza anche verso i sintomi più evidenti di una tragedia che si sarebbe potuta prevenire mesi prima è il segno dell’ignoranza e della totale anarchia nella quale vivono molte persone di questa città. E’ stato un miracolo che qualcuno, all’ultimo, si sia deciso a chiamare i VV FF, impedendo che il numero delle vittime potesse tragicamente salire.
    Mi auguro solamente che questo triste episodio serva da monito per tutti quei cittadini che pensano di essere più furbi degli altri, ma anche per quelli che per “amore della pace” preferiscono chiudere un occhio e permettere ai cosiddetti furbi di causare danni del genere, perché loro sono colpevoli tanto quanto i responsabili.

  8. ^^^
    sicuramente il non rispetto delle regole ha fatto la sua parte, e sono d’accordo con te quando dici che “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Ma le istituzioni sono corresponsabili di questo disastro, perché è da loro che dovrebbero provenire i controlli per il rispetto delle normative, e non fanno praticamente NULLA. Se domani arrivasse un forte terremoto a Palermo…altro che due palazzine! Con l’abusivismo che c’è crollerebbe un quarto di città

  9. Theone

    @blackmorpheus: sono d’accordo con te, anche le istituzioni sono pienamente responsabili perché sono loro che devono vigilare sul corretto funzionamento della città. Ma se provassi a mettermi nei panni di uno degli inquilini di quella palazzina, e immaginassi di vedere spuntare in casa mia (nello stesso periodo dei lavori abusivi) varie crepe che col tempo si allargano progressivamente, come minimo sarei andato a denunciare la cosa alle autorità. Capisco perfettamente che si tratta di quartieri non propriamente tranquilli, ma se si tratta di difendere la propria casa sinceramente non capisco perché non denunciare.

  10. cirasadesigner

    Ragazzi qualche anno fa è stato istituito l’ufficio del centro storico con l’intento di seguire e promuovere progetti volti alla tutela recupero e salvaguardia degli immobili del centro storico di Palermo, che ricordo è il più esteso d’europa con 256 ettari di superficie da tutelare.
    Questo ufficio aveva tra le altre finzioni quella di attrarre e usufruire di ingenti finanziamenti pubblici che permettessero di concerto coi privati di realizzare progetti di recupero. Se solo si volesse, si potrebbe provare a realizzare una qualcosa di simile ma con funzioni diverse, volte alla regolarizzazione dell’edilizia della città, il più delle volte nelle stesse condizioni di queste palazzine appena crollate.
    Se si incentivasse la gente gli amministratori condominiali alla registrazione nel “fascicolo del fabbricato” e questo fascicolo servisse anche a stilare una graduatoria di necessità, si potrebbero promuovere tanti di quegli interventi di restauro conservativo, stimolando tutte quelle soluzioni di bio-architettura che farebbero di Palermo una città verde.
    Da quasi un anno vivo a Bruxelles e ho conosciuto tecniche di costruzione e sopratutto coibentazione termo acustica che farebbe davvero bene al nostro patrimonio immobiliare.
    Qui in Belgio da tre anni è obbligatorio il certificato energetico, altrimenti non puoi fare nulla della tua casa, non puoi fare progetti di restauro, non puoi venderla, perché all’atto ti domandano questo documento e sopratutto se non ce l’hai non puoi conoscere nemmeno il fabbisogno energetico della casa in cui abiti, che ti fa capire in parole povere, quanti soldini spendi per riscaldarti.
    A Palermo dove l’inverno dura 2 mesi, si potrebbero senza fare un solo metro cubo in più, si potrebbero fare lavorare tutte quelle imprese che fino al sacco di Palermo si spartivano il lavoro e adesso sono miseramente fallite per assenza di lavoro.
    Questo dovrebbe pensare il sindaco e l’assessore Bazzi. Creare quel circolo virtuoso, di cui ho tante volte sentito parlare Orlando , in questo settore essendo storicamente trainante per la città.

  11. Irexia

    Un mese fa ho segnalato ai vigili urbani un cantiere aperto (ben visibile perché sulla strada principale) destinato a sovraelevare di un piano una palazzina in muri portanti, il tutto abusivamente! Il cantiere è tuttora aperto.

    @ cirasadesigner
    In verità anche in Italia è ormai obbligatorio il certificato energetico, necessario per poter vendere un appartamento (il notaio non può fare l’atto) dalla classe di appartenenza dipende anche il valore della tua casa, perché dà l’idea di quanto gasolio devi spendere per riscaldarla. In nord Europa sono dei maghi in ordine al riscaldamento delle abitazioni per ovvi motivi. Ti dirò di più: non costruiscono nemmeno necessariamente in cemento armato che non è affatto isolante termicamente; in Gran Bretagna, per esempio, edificano tranquillamente in legno, materiale elastico e caldo costruendo, quindi, case non solo calde, asciutte e isolate dagli agenti atmosferici esterni, ma anche antisismiche! Dal tuo nickname dai l’idea che il campo dell’edilizia sia il tuo: mi daresti un parere?
    L’ANCE si lamenta che i suoi iscritti non lavorano più, ma la soluzione non è mica aprire cantieri! Come dici tu avrebbero molto lavoro operando nel settore della ristrutturazione funzionale al risparmio energetico (cappotto termico, infissi, doppi e tripli vetri) e all’isolamento acustico: nessun centimetro quadrato strappato alla terra e maggiore qualità della vita nelle nostre case!

  12. cirasadesigner

    @irexia, purtroppo danoi in Italia e in particolare in Sicilia,per questioni legate alla sismicità dei luoghi, non si possono adottare le stesse tecniche costruttive che si adoperano nel resto dell’Europa. Qui a Bruxelles ad esempio a parità di metratura, una casa ti costa circa il 40% in meno perché non sono previste strutture in cemento armato e il risparmio non è da poco credimi. Ma questo non vuol dire che non si possano costrie le case in legno che abbiamo dele caratteristiche antisismiche che il genio Civile riconosce già. Se sei incuriosita sull’argomento, consulta il sito della Rubner Italia o basta che metti su un motore di ricerca casaklima e ti da tutte le info necessarie e tutte le aziende Italia già certificate. All’indomani del terremoto dell’Aquila, sono state realizzate questo genere di case anche li, anche se poi lo “psico-nano”, ne ha fatto di cotte e di crude con gli amici della cricca, ma anche li si dimostra come si possa intervenire. Per quanto riguarda Palermo e la sua atavica necessità di manutenzione del patrimonio edilizio, qui si dovrebbe lavorare per la messa in sicurezza prima e per quegli interventi di biorchitettura che farebbero diventare le nostre case case passive, ovvero case in grado di produrre più energia di quella che consumano.
    Un semplice cappotto termico esterno, da noi risolverebbe tantissimi problemi di coibentazione termica, non tanto per il freddo ma per i mesi caldi, che da noi rappresentano il vero problema, evitando il proliferare di tutti quei condizionatori, che ormai fanno parte della cartolina della città, oltre a costarci e non poco a livello di energia elettrica. Il doppio vetro da noi sarebbe più che sufficiente, un sistema di coperture che ondeggino pannellatura fotovoltaica, insomma chi ne ha più ne metta… Spero che sia riuscito a darti qualche informazione, qualora avessi bisogno mandami una mail e saro’ più esaustivo.
    P.S. Se fossi interessata all’argomento ti consiglio di andare alla fiera di Bolzano a fine gennaio fanno una fiera di settore Klimahouse li troverai tutto sull’argomento e tutte le aziende che trattano il settore, italiane ed estere

  13. Irexia

    Grazie, cirasadesigner, per avermi risposto così presto!
    Hai esattamente confermato quanto pensavo già. Conosco anch’io Rubner, sono andata sul sito e le soluzioni proposte sono davvero carine oltre che funzionali (ma per questo giudizio non posso che avere fiducia nell’azienda perché l’edilizia non è il mio ramo). Conosco Casaclima e mi sono più volte chiesta perchè le migliori innovazioni devono partire sempre dal nord e arrivare al sud molto tempo più tardi… Eppure anche noi ne avremmo bisogno, non tanto, come dici bene tu, per il freddo, ma soprattutto per il caldo (anche se il nostro freddo è umido, di quelli che penetrano nelle ossa, ma tu a Brussel lo conoscerai bene, dato che là il clima è atlantico). Ne parlo spesso con mio zio che, come te (?), è architetto e la pensa come noi anche se poi mi risponde che la sovrintendenza non dà le autorizzazioni alle costruzioni in legno perchè non fanno parte della nostra tradizione edilizia… 🙁

  14. cirasadesigner

    @irexia purtroppo tuo zio ha perfettamente ragione, è una questione di cultura e sensibilità, anche se poi alla soprintendenza ci si scontra con delle capre ignoranti, come è successo una volta al sottoscritto, che ha avuto una bocciatura di un progetto, perché proponevo una pietra per la pavimentazione di una piazza a Capaci ed io avevo indicato il marmo grigio e rosa di Mirto, provincia di Messina. ebbene me lo bocciarono e mi imposero il porfido delle Dolomiti… Non aggiungo altro. Se hai modo vai alla fiera di Bolzano è davvero molto bella, si possono toccare con mano i materiali, si possono vedere le soluzioni tecniche impiegate e poi ci sta sempre uno stand dove illustrano i recenti progetti anche della pubblica amministrazione, peccato che sia del Trentino Alto Adige o della Valle d’Aosta. Qui a Bruxelles, si sta sempre con l’ombrello purtroppo

  15. franz

    Se fate un giro con Google Maps nella zona attorno al disastro, potrete notare come sopra i tetti di gran parte degli edifici ci sia un altra città nascosta. Palermo ha vissuto (e vive tutt’ora) nell’illegalità assoluta per decine e decine di anni col tacito consenso delle autorità cui faceva comodo non vedere. Oggi il problema è talmente diffuso che è quasi impossibile porvi rimedio, anche perchè certi abusi edilizi sono così storicizzati che è quasi impossibile risalire ai responsabili. Quando le amministrazioni chiudono gli occhi davanti a quelli che sembrano essere cose di poco conto, (vedi abusi edilizi, vedi i posteggiatori abusivi, vedi il punteruolo rosso, vedi parcheggi selvaggi ecc. ecc.) alla fine ci si ritrova di fronte a problemi insormontabili e di difficile, se non impossibile, soluzione. Putroppo non vedo soluzioni per questa città.

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