Nuovo cantiere di restauro in via Maqueda, sul fronte del Mandamento Loggia o Castellammare.
Si tratta della piccola chiesa della Madonna del Soccorso o della Mazza, sita tra i palazzi del conte Mazzarino e del marchese di Leonvago, a poche decine di metri dal Teatro Massimo.
Il nome di “Madonna della Mazza” deriva dalla tradizione iconografica che raffigura la Vergine del Soccorso nell’atto di brandire una piccola clava.
Originariamente nelle immediate vicinanze sorgeva una chiesa probabilmente tardo-trecentesca appartenente al Priorato di S. Nicolò del Bosco di Caccamo. Questa venne in possesso della Confraternita di Nostra Signora del Soccorso nel 1424. Nel ‘500 questa subì un’importante opera di ristrutturazione.
Nel 1600 un evento particolarmente traumatico per la città rese necessaria la demolizione della piccola chiesetta: il taglio della “Strada Nova”, l’attuale via Maqueda.
L’antico edificio religioso si trovò infatti a invadere al progettato asse viario. In risarcimento ai confrati venne concessa un’area a pochissima distanza, il luogo dove tra il 1603 e il 1606 essi edificarono la chiesa attuale, su probabile progetto di Mariano Smiriglio.
La semplice facciata è di forma quasi quadrata. Inquadrato tra due lasene di ordine gigante il portale di eleganza ancora gaginesca. Nell’edicola sopra il timpano è una bella Madonna della Mazza. In alto sulla sinistra il piccolo campanile.
L’impianto interno è basilicale, con tre navatine divise da pilastri binati. L’immagine interna è probabile frutto della ristrutturazione avvenuta nel 1748.
In base a quanto leggo (De Seta, nuova edizione del 2009) la chiesa conserverebbe ancora delle notevoli opere d’arte, come un Ecce Homo tardo settecentesco e due tele dello Zoppo di Gangi, un San Girolamo (1609) e un S. Giuseppe.
Probabilmente dello stesso pittore anche il Giudizio Universale posto nel lato destro del transetto.
Ancora attribuita allo Zoppo una Trasfigurazione nella tribunetta alla sinistra del presbiterio. In quella di destra è invece un Crocifisso ligneo seicentesco e una Coronazione di Spine dei primi decenni dello stesso secolo.
Le altre opere conservate sono di Giuseppe Salerno, un San Carlo Borromeo, un S. Antonio Abate e una Immacolata Concezione.
Nella sacrestia è conservata una statua lignea policroma della Madonna del Soccorso un tempo posta sull’altare maggiore.
Il prospetto sulla retrostante via Trabia.
Ponteggi in allestimento.
Per il Sindaco Leoluca Orlando come Luigi De Magistris,che gia’sono definiti la coppia comica palermonapoletana, Ollando & Giggino della poitica merdionale.
Di chiudere almeno Piazza Bellini,San Domenico,Pretorio,almeno queste 3 piazze fare un mini circuito pedanale del centro storico,certo si potrebbero fare mille cose a Palermo,chiudere anche piazza Bologna per esempio,recuperare il palchetto della Musica al Foro Italico oggi ritrovo di barboni,tossici,immigrati dove e’stato trovato un ragazzo morto per overdose,si potrebbe fare un accordo con Ance,Associazzioni Condimi,per il restyling “almeno”dei palazzi che sorgono sulle stradi Maqueda,Roma,e Vittorio Emanuele,di rifare i marciapiedi a queste stradi,di fare un accordo con la soceta’Luce dell’Enel per illuminare i monumenti cittadini,mettere fioriere nelle piazze chiuse al parcheggio,ma ripetto a voglia di farne di cose,ma Orlando fino ad oggi sembra piu’ Ollando che ..Orlando. saluti
@Salvuccio:
anzichè fare polemica in un post in cui si parla di un bene monumentale preciso, ti inviterei a parlare di questo. Per le segnalazioni e le proposte inviaci un’email. Grazie.
bene, un importante recupero dato che il prospetto oramai “incenerito” dallo smog era davvero brutto alla vista!
Incredibile quanti tesori e opere d’arte sono contenuti nelle chiese e nei palazzi di questa citta’, un tempo gloriosa!